Roberta Ammendola (giornalista)
Roma 7.7.2022
Intervista di Gianfranco
Gramola
“La bellezza del mio lavoro è che ti da la
possibilità di conoscere storie, persone che non sempre si ha la possibilità
di conoscere e questo mi arricchisce tantissimo”
Roberta Ammendola nasce a Salerno il
02/06/1977 e cresce fino all’età di 18 anni ad Ottaviano, ai piedi del
Vesuvio. Si laurea in Scienze della Comunicazione presso l’Università di
Salerno e successivamente lascia la terra natia ed entra nel mondo del lavoro.
Tra le sue esperienze un periodo trascorso negli Stati Uniti ed alcuni lavori
come sceneggiatrice e coreografa, dettati dalla grandissima passione per il
teatro e la danza. La grande svolta professionale arriva con l’approdo nella
redazione del Tgr Lazio a Roma, in cui gli viene affidata la conduzione del
notiziario regionale e della finestra di informazione mattutina Buongiorno
Regione. Nel 2020 quindi, il salto sulla rete ammiraglia al fianco di Pino
Strabioli con il programma “Il caffè di Raiuno”, il rotocalco del sabato
mattina che tratta temi e notizie legati a cultura, spettacolo, libri, musica ed
altro ancora.
Intervista
Ciao Roberta, mi racconti com’è nata
la passione per il giornalismo? Hai giornalisti in famiglia?
Nessun giornalista in famiglia e loro sono
completamente fuori dal mondo del giornalismo e dello spettacolo. E’ una
passione mia, perché avevo una passione per la scrittura principalmente e poi
avevo voglia di raccontare, però contemporaneamente facevo mille cose che mi
incuriosivano. Quindi ho unito un po’ tutto e ho trovato nel giornalismo la
cosa che rispecchiava tutti gli elementi che mi emozionavano nella vita e mi
sembrava la cosa più vicina al mio modo di essere e ho intrapreso questa
carriera. All’università all’inizio scrivevo sul giornalino del paese da
dove provengo e poi piano piano ho continuato a piccoli passi fino ad arrivare
in Rai.
I tuoi genitori come hanno preso la tua
scelta di dedicarti al giornalismo?
Male (risata). Erano preoccupati perché era
un mondo a cui non appartenevano minimamente, perché papà era un fisico
nucleare e poi ha fatto carriera in banca, ma ha anche insegnato all’università
per tanti anni e mamma insegnava. Quindi più che dispiaciuti erano preoccupati
perché lo vedevano come un mondo troppo distante dalla nostra realtà. In più
veniamo da un paesino della provincia di Napoli e, come è giusto che sia, certe
cose le vedi come irraggiungibili, una cosa improponibile o fattibile. Quindi
non immaginavano proprio come potessi intraprendere qualcosa che poi
diventasse un mestiere perché fino a quando scrivi nel giornalino della
scuola, dell’università e del paese è un conto, può essere una passione, ma
poi farlo diventare un lavoro è un’altra cosa, loro erano preoccupati per
questo. Non hanno mai pensato che il
mondo del giornalismo e poi ancora di più quello della TV, potesse essere un
mestiere.
E la passione per la danza, il canto e il
musical?
Anche quelli, fin da piccolissima. Ho
cominciato danza che avevo poco più che 4 anni ed è ancora una mia grande
passione. Io ho abbinato le mie passioni a qualcosa che potesse essere anche un
mestiere. Ho abbinato la voglia di raccontare a quella cosa che mi emoziona di
più che è il teatro. Io fin da piccolina non solo facevo danza, ma ho sempre
costretto i miei genitori a vederla in qualunque posto, avevamo abbonamenti
dovunque, in tutta Italia. Frequentavo scuole di danza e i miei mi
accompagnavano ai provini e ad esperienze di ogni tipo e poi mi sono avvicinata
al musical perché amavo molto anche il canto, anche se non ho mai studiato
canto. Secondo me il musical è una forma di spettacolo che riunisce un po’
tutte le arti e il musical è sempre stata un po’ la colonna sonora della mia
vita. Ho sempre una musica che mi accompagna, quindi la mia vita è un po’ un
musical. Poi mi ci sono avvicinata per lavoro, perché una ventina di anni fa, a
Napoli ho scritto e diretto un musical che si chiamava “Musicol”, fatto con
i ragazzi dell’Associazione internazionale italiani nel Mondo, ed io ero il
volto ed è stata l’esperienza più bella della mia vita e da lì poi ho
deciso di non lasciarlo più. Ho cominciato a viaggiare tantissimo, sono
diventata il volto dell’Associazione nazionale Italiani nel Mondo, sono andata
in Amarica, a New York e a Phoenix, in Arizona e ancora lì ho vissuto il
musical vero, quello che io intendo come musical e poi sono tornata in Italia e
ho trovato l’unica cosa che mi potesse legare a questa passione. Ho
collaborato con l’Accademia del Sistina e ho presentato delle serate di fine
corso. Io continuo a vivere di prove, di spettacoli, e non ne potrei fare a
meno. Nonostante il lavoro che mi impegna moltissimo.
Professionalmente ti ho conosciuta nel
programma “Il caffè di Rai Uno”, condotto insieme al mio amico Pino
Strabioli. Come hai vissuto quell’esperienza?
E’ stata una bellissima esperienza e ci
siamo divertiti tanto. Arrivavamo dalla stessa passione e da due mondi diversi,
perché Pino ha una storia professionale molto più ricca. Arriva dal teatro e
quindi l’ha vissuta sempre dall’interno, però era una cosa che ci univa
come passione. Quindi abbiamo abbinato anche due caratteri molto simili e
l’abbiamo vissuto un po’ come due amici che parlano di spettacolo a casa e
vanno a vedere le serate e poi si divertono a raccontarlo
al pubblico.
Quali sono le tue ambizioni?
Di continuare a fare quello che mi piace fare
e di farlo sempre al meglio e con una visione sempre più ampia, che mi dia la
possibilità di conoscere storie, perché la bellezza di questo lavoro è che ti
da la possibilità di conoscere storie, persone che non sempre si ha la
possibilità di conoscere. E questo mi arricchisce tantissimo, quindi la mia
ambizione è di continuare così, sempre al meglio, sempre in maniera più ricca
con emozioni che ti arricchiscono dentro. E oltre ad emozionarmi, vorrei anche divertirmi
che non è scontato.
Come giornalista sei più amata o
invidiata?
A volte io dico: “Stranamente invidiata”
ma ti assicuro e chi mi conosce lo sa, che non ho nulla da farmi invidiare
(risata). Però sono anche tanto amata come un’amica che si conosce in tutti i
suoi limiti e i suoi pregi. Si ama e si invidia e penso che questo faccia parte
della vita.
Una tua ossessione professionale?
Forse sono troppo critica con me stessa, ma
questo in tutto, non solo nel lavoro. Penso sempre di non aver dato il meglio,
di non aver fatto tutto il possibile, invece concretamente lo faccio perché ci
metto l’anima. Però sono sempre convinta di averlo fatto mai come avrei
dovuto.
Oltre al giornalismo curi delle passioni
nella vita?
Il teatro, la danza, la musica e la vela.
Sono una velista, un’amante della vela che è la mia dimensione umana. Mentre
il teatro e il giornalismo sono la mia dimensione professionale. Mi piace
l’equitazione e adoro i cavalli e sono passioni che condivido anche con la mia
bimba, che poi è la passione più grande della mia vita. Questo capita a tutte
le mamme.
Quanto conta la fortuna nel tuo lavoro?
Tanto, ma la fortuna conta in tutti i lavori
e conta nella vita. Perché puoi essere la persona più preparata, più
intelligente, più ambiziosa, più per bene, più rispettosa, ma se non si
incastrano le cose nel modo giusto, non succede nulla. Questo appunto vale
nel lavoro, e nella vita e
quindi la fortuna serve sempre ed è forse quella che uno desidera di più.
Da Ottaviano a Roma. In quale occasione ti
sei stabilita a Roma e come ricordi l’impatto?
E’ stato graduale l’impatto perché io ho
frequentato l’università a Salerno, però bazzicavo già a Roma, perché mio
papà in quel periodo abitava nella capitale e io avevo già le prime occasioni
professionali a Roma, quindi la frequentavo e l’impatto è stato meno
traumatico. Poi sono stata in America per 7/8 anni a fare trasmissioni e quando
sono rientrata in Italia non sono più tornata a Ottaviano, ma mi sono stabilita
direttamente a Roma. L’impatto l’ho vissuto in modo molto naturale, come
tutto nella mia vita. Non mi spaventano i cambiamenti, ho una forte radice
famigliare e mi sento napoletana a tutti gli effetti, ma non sono molto legata
al mio paese, nel senso pratico, nel senso che mi lego di più alle persone.
In quali zone hai abitato?
Inizialmente in via Lanciani, vicino a piazza
Bologna, poi mi sono trasferita a San Giovanni e adesso abito sulla Flaminia,
vicino a Saxa Rubra, per ovvi motivi.
La tua Roma in tre posti diversi?
Casa, intesa anche come la Rai, perché non
solo abito vicino a Saxa Rubra, ma è più il tempo che passo a Saxa che a casa
mia. Poi il Sistina, che vivo tantissimo per lavoro, per passione, per amicizia,
per affetto e per tanti motivi che poi rappresenta anche l’idea di teatro che
ho io come gestione, come programmazione, come teatro che ho vissuto sin da
piccolina e poi con cui continuo a fare tante cose belle che riescono ancora ad
emozionarmi. Poi altro posto ti dico il mare, anche se purtroppo il mare di Roma
lo frequento poco. Però è un elemento per me fondamentale e quindi il fatto
che Roma abbia lo sfogo sul mare mi da per me tantissimi punti in più e il
fatto che Roma abbia il mare come la mia Napoli, mi rassicura e mi riempie di
gioia.
Da qualche mese Roma ha un nuovo sindaco.
Hai notato dei cambiamenti o sono solo promesse elettorali?
L’ho vissuta poco Roma in questi ultimi
mesi, ma ho vissuto tutto l’insediamento del nuovo sindaco. Spero di poter
vedere le promesse mantenute. Sono stata tantissimo in giro per lavoro, perché
mi occupo anche della pagina culturale di Uno Mattina, quindi in questi ultimi
mesi sono stata spesso fuori Roma. Mi auguro che il sindaco possa fare tanto,
soprattutto per la cultura. Lui ha promesso tanto e ti dico che monitorerò il
suo operato, perché è una cosa a cui tengo molto.
In autunno ti vedremo in televisione?
Si, ma non so se riuscirò a ripetere
l’esperienza del “Caffè” o meglio, non so in quale forma, perché sto
iniziando con un altro progetto, sempre culturale. Purtroppo o per fortuna, noi
interni Rai abbiamo un sacco di proposte interne allettanti. Io sono una che ama
cambiare e abbracciare nuove sfide, quindi stiamo valutando insieme alcune cose.
Ancora non so in che margine mi
occuperò nelle varie cose, so che saranno nell’ambiente della cultura. Ci
stiamo lavorando e forse si sta realizzando un mio sogno su Rai Italia che mi
riposta a viaggiare non solo con la mente, ma sarà un’opportunità per far
conoscere al mondo le nostre bellezze, le nostre eccellenze anche culturali tipo
quello che ho fatto all’inizio della mia carriera e mi piacerebbe tornarci in
pompa magna.