Rosalia
Misseri (attrice e cantante)
Roma 11.7.2022
Intervista di Gianfranco Gramola
“Dalla
era una persona veramente unica, un artista con una storia artistica incredibile
ma che aveva anche la capacità di mettersi allo stesso livello di qualsiasi
persona lui incontrasse. Fabrizio Frizzi? Questo uomo gigante, tanto distinto e
con quel sorriso che quando lo vedevi sorridere ti scioglieva, perché ti
metteva a tuo agio”
Rosalia
Misseri è nata a Modica nel 1979) ma è cresciuta a Rosolini (Siracusa). La sua
vocazione per il canto trova il suo primo sbocco, già nella tenera età, come
salmista nella parrocchia del suo paese, il "Cuore Immacolato di
Maria". Nel 2001 viene scelta per interpretare il ruolo della zingara
Esmeralda nella prima rappresentazione italiana dell'opera popolare Notre-Dame
de Paris di Riccardo Cocciante. Lo spettacolo esordisce il 14 marzo del 2002 al
Gran Teatro in Roma, creato appositamente per l'evento, e in seguito toccherà
più volte i palasport e le arene d'Italia. Dopo circa 150 repliche, nel 2003
viene scelta come protagonista dell'opera pop - Tosca - Amore disperato, tratta
dal romanzo di Victorien Sardou, con le musiche e i testi di Lucio Dalla. Nello
stesso anno è in sala d'incisione per un "progetto musicale di solidarietà
tra popoli, culture, religioni, ispirato al libro dei Salmi", prodotto da
Multimedia San Paolo, distribuito da Sony Music, e ideato dal gruppo musicale
Gen Rosso, costola del Movimento dei focolari. Tale progetto si è concretizzato
in un disco dal titolo Voglio svegliare l'aurora, pop/rock a sfondo religioso
con contaminazioni multietniche, e la vede protagonista nell'interpretazione di
due brani, Polvere dell'universo e Angeli. Dopo le esperienze teatrali, diventa
nota anche al pubblico del piccolo schermo grazie alla partecipazione nel 2004
alla serie di trasmissioni musicali 50 canzonissime condotte da Carlo Conti
sulle reti Rai, e nel 2005 al fianco di Pippo Baudo, nella trasmissione Sabato
Italiano, in cui si esibisce per otto puntate come interprete musicale del coro
condotto dal maestro Pippo Caruso. Ancora sulla Rai, nell'aprile del 2005
partecipa come cantante alla manifestazione FamilyFest 2005, assieme al Gen
Rosso, e nell'ottobre si esibisce in piazza San Pietro, in occasione del primo
incontro di papa Benedetto XVI con i bambini. Nel 2006, Andrea Bocelli la
sceglie per il suo tour europeo come pop guest, duettando con lei in brani come
The prayer e Somos novios, nelle versioni originariamente interpretate da Céline
Dion e Christina Aguilera. Dopo due anni di assenza dalle scene, nel 2008
partecipa in veste di concorrente musicale alla trasmissione Volami nel cuore
condotta da Pupo su Rai Uno. Il 31 dicembre 2008 è ospite nel programma L'anno
che verrà, condotto da Carlo Conti, in diretta da Rimini. È ancora ospite di
Carlo Conti in Nel nome del cuore, programma che ha come obiettivo quello di
aiutare i bambini dello Zimbabwe, in diretta da Assisi il 12 giugno 2009. Lo
stesso anno, partecipa nuovamente a L'anno che verrà, questa volta condotto da
Fabrizio Frizzi. Il 12 settembre riprende il tour di Tosca - Amore disperato,
conclusosi con la tappa romana del febbraio 2010. Nel 2010 è nuovamente ospite
del programma Nel nome del cuore, sempre condotto da Carlo Conti, e andato in
onda su Rai Uno il 4 giugno. Il 31 dicembre 2010 è nel cast de L'anno che verrà
2010. Nel 2011 interpreta il ruolo della Monaca di Monza nel nuovo tour I
promessi sposi - Opera, versione moderna tratta dal romanzo di Alessandro
Manzoni, scritta da Michele Guardì e musicata da Pippo Flora.
Nel 2012 partecipa al talent show di Rai1 Tale e quale show. Nel febbraio
2013 doppia Hip, il personaggio protagonista de I Croods, film di animazione
della Dreamworks e distribuito dalla Twentieth Century Fox. Il 4 luglio 2013
esce il suo primo singolo dal titolo Di quale amore sei. Il 1º dicembre 2013
pubblica il suo secondo singolo dal titolo Il marcio del potere. L'8 aprile 2014
esce il suo primo album da solista dal titolo Non è stato facile, da lei
scritto e prodotto. Nel 2015/2016 è nuovamente in tour con I promessi sposi,
opera moderna, nel ruolo di Gertrude la Monaca di Monza. Nel 2020 è
l’imperatrice nell'opera musical Le Rose di Valentino di Gianni Neri con la
regia di Massimo Zannola
Intervista
Mi
racconti come è nata la passione per il canto e per il mondo dello spettacolo?
Hai artisti in famiglia?
In
realtà no, ma avevo il nonno che amava la musica ed era un fan accanito di
Claudio Villa. Adorava le sue canzoni e le cantava tutte. La mia passione per il
canto credo sia nata ancora quando ero nel grembo di mia madre perché lei mi
racconta che sin da bambina io cantavo sempre. Appena sentivo la musica, cantavo
a squarciagola. Ho iniziato i miei primi passi in chiesa, nel coro parrocchiale,
dove il parroco poi mi chiese anche di diventare salmista, quindi iniziai a
lavorare sui salmi e ogni settimana imparavo una melodia nuova. Facevo parte di
questo coro e devo dire anche bene assortito, con delle belle voci e ho iniziato
lì a cantare e poi pian piano ho sentito l'urgenza di andare oltre. Mi sono
nate delle piccole opportunità che poi mi hanno portato qui nella capitale e mi
hanno fatto conoscere quello che è stato il mio primo produttore David Zard,
una persona veramente eccezionale che mi ha subito capita. All'epoca cercava
Esmeralda per l’opera di “Notre Dame de Paris”, scritta da Riccardo
Cocciante con le liriche e la riscrizione in italiano di Pasquale Panella. Il
primo “Notre Dame de Paris” è nato in Francia, con le liriche in
francese poi in Italia Pasquale Panella ha riscritto la sua meravigliosa
versione. E da lì è iniziato un po' tutto il mio bellissimo percorso, un
percorso devo dire straordinario perché fin dall'inizio non me l'aspettavo
neanch’io di trovarmi su un palcoscenico enorme e in
uno spettacolo che poi avrebbe avuto un successo clamoroso tant'è che
“Notre Dame de Paris” quest'anno festeggia i suoi primi 20 anni
dall'esordio. Quindi uno spettacolo molto amato, visto
da tantissima gente e ancora oggi ricercato, desiderato e quindi lunga
vita a “Notre Dame de Paris”.
Ma
i tuoi genitori come hanno preso la tua scelta di dedicarti allo spettacolo?
Mio
padre avrebbe voluto tanto che io continuassi gli studi, però mi disse: “Dopo
il diploma ti do qualche anno di tempo per provare e poi decideremo un'altra
strada se non dovesse accadere qualche cosa”. Invece caso volle che dopo il
diploma si presentò questa occasione per il musical “Notre Dame de Paris”,
ma nessuno di noi all'inizio immaginava che poi sarebbe diventato il
mio lavoro. Pensavamo ad un'esperienza piccola una cosa diciamo non
eclatante, invece si avverò una cosa veramente colossale, importante, e i miei
genitori pian piano hanno iniziato a capire che effettivamente la mia strada era
quella. C'era un talento che non era consumato solamente tra le mura domestiche
ma era riconosciuto anche da persone del mestiere.
Poi io ho iniziato a lavorare con dei registi professionisti importanti,
quindi diciamo che quella che sembrava una vocazione nata prima tra le mura
domestiche poi tra le mura della mia parrocchia, aveva un valore più importante
e meritava di essere in qualche modo cavalcata, di essere sfruttata e quindi di
essere portata avanti.
Ho
letto che hai duettato con Andrea Bocelli. Come hai vissuto quella esperienza?
Devo
dire che è stata un'esperienza meravigliosa. Cercavano una guest vocalist che
cantasse le canzoni pop per Andrea e si era optato per tanti artisti che in quel
momento erano in voga, si parla del 2006 ed era per il tour in Europa che si
stava organizzando per Andrea Bocelli. Mi chiamò la sua produzione perché
avevano ascoltato un mio brano e mi avevano vista in TV, una cosa che io avevo
fatto su Rai 1 per il papà, e mi proposero di fare un provino su dei brani che
Andrea avrebbe portato in tournée. Io feci dei provini su queste canzoni e le
mandai alla produzione e poi incontrai Andrea
Bocelli e si realizzò questo meraviglioso sogno che devo dire non mi sarei mai
aspettata. Abbiamo fatto tutta l'Inghilterra, Londra, Manchester e poi abbiamo
fatto un bellissimo concerto a San Pietroburgo in piazza dell’Hermitage, dove
c'erano oltre 100 mila paganti. Quindi è stata un'esperienza veramente
incredibile.
Ho
visto la tua foto sui social insieme a Lucio Dalla. Come
l'hai conosciuto?
Galeotto
fu “Notre Dame de Paris” che è stato il mio esordio, il mio inizio. Abbiamo
avuto oltre 350 repliche con “Notre Dame de Paris” e io avevo il ruolo della
zingara Esmeralda. Grazie alla mia vocal coach Paola Neri che mi aveva proposta
tramite Davide Zard, che stava già lavorando alla produzione della nuova opera
di questa, “Tosca amore disperato”, scritta da Lucio Dalla. Mi propose di
fare questo provino tant'è che io ero in tour in Sicilia e allora organizzai un
viaggio a Roma perché Lucio Dalla sarebbe stato lì quel giorno e l’avrei
incontrato per fare un provino insieme a lui. Così dalla Sicilia mi spostai a
Roma, andai in questo studio e incontrai Lucio Dalla e con lui c'era anche
Sergio Bardotti che aveva collaborato
con Lucio ad alcuni brani dell'opera e c'era anche il mio produttore David Zard.
L'incontro fu veramente un amore a prima vista e mi sono sentita subito a mio
agio perché Lucio era veramente un personaggio straordinario, sotto tutti gli
aspetti a partire dal suo aspetto fisico, questo omino così
particolare che sembrava un folletto,
a tutte poi le sue sfaccettature artistiche non solo cantautoriali, ma a
360°gradi, perché appunto nella Tosca si è cimentato nel ruolo di
drammaturgo, quindi ha riscritto quest’opera intoccabile, come è quella di
Puccini, l'ha riscritta in una versione moderna, popolare con un linguaggio
fluido. Nel linguaggio nostro contemporaneo e ha vinto la sfida di portare il
pubblico appassionato non melomane, non amante dell'Opera classica, in teatro,
incuriosendolo, lo ha portato ad andare a vedere questa Tosca contemporanea. È
stata un po' una sfida però credo che lui l’abbia saputa portare a casa a
pieni voti. Con Dalla c'è stato un rapporto straordinario, era una persona
veramente unica, un artista con una storia artistica incredibile ma che aveva
anche la capacità di mettersi allo stesso livello di qualsiasi persona lui
incontrasse. Dotato di una grande umanità e
anche di una genialità credo che pochi in Italia l’abbiano. Una
persona con la mente aperta a 360° unico
sotto tutti gli aspetti.
Ho
letto che hai partecipato ad un programma condotto da Fabrizio Frizzi. Che
ricordi hai di lui?
Con
Fabrizio Frizzi ci siamo incontrati parecchie volte in TV perché io ho fatto
diverse cose in televisione. Ho partecipato a molte produzioni televisive
insieme a Carlo Conti, ho lavorato anche insieme a Pippo Baudo e anche con lui
ho avuto un'esperienza molto bella a livello televisivo. Con Fabrizio ci siamo
incontrati in una trasmissione dove eravamo coinvolti entrambi e la cosa che mi
è arrivata immediata di Fabrizio è stata la sua grande umanità. Questo uomo
gigante, tanto distinto e con quel sorriso che quando lo vedevi sorridere ti
scioglieva perché ti metteva
a tuo agio. Era una persona capace, sapeva fare un passo indietro pur di mettere
te in primo piano, una persona di grande umiltà e di grande umanità come
dicevo prima. Io ho un ricordo molto bello di Fabrizio Frizzi e devo dire che
quando è scomparso Fabrizio, così come quando è scomparso Lucio Dalla, mi è
sembrato come se fosse venuta a mancare una persona di famiglia, un parente
stretto, una persona con la quale
entri in simbiosi e ti senti capita, e ti senti a tuo agio. Sono quelle persone
rassicuranti, quelle persone che hai sempre piacere di avere accanto e che
dovrebbero morire il più tardi possibile e non si riesce a capire il perché
purtroppo sono i primi che ci lasciano.
Quali
sono i tuoi sogni nel cassetto?
Un
sogno nel cassetto paradossalmente è il festival di Sanremo, dico
paradossalmente perché sono nata con il desiderio del palcoscenico
dell'Ariston, anche se poi io vi
sono salita grazie ad una trasmissione prodotta da Bibi Ballandi, che si faceva
proprio nel teatro di Sanremo. Mi piace nominare Bibi Ballandi perché è stato
un carissimo amico con il quale ho fatto tante cose
meravigliose in TV, quindi l'Ariston è un palcoscenico che conosco molto
bene però non lo conosco diciamo attraverso la kermesse sanremese, però resta
il mio sogno nel cassetto che è poi quello che sognavo quando ero bambina. Sono
cresciuta con il sogno di fare Sanremo anche se ho calcato palcoscenici
importanti, cimentata in cose molto
più impegnative rispetto a Sanremo che ti vede in scena giusto il tempo di una
canzone, di una performance. Io sono abituata a raccontare storie sul
palcoscenico per ore davanti al pubblico e paradossalmente mi manca quello è
uno dei sogni che ho nel cassetto che è
appunto quello di partecipare a Sanremo o come artista in gara oppure
come ospite o sotto la veste di conduttrice. Un sogno che ancora non si
è realizzato ma che vorrei che in qualche modo si realizzasse.
Prima
di una esibizione hai un rito scaramantico?
Nulla
in particolare. Non ho nessun rito scaramantico, diciamo che prima di una
qualsiasi performance mi fermo un attimo se sto parlando con qualcuno e mi
prendo i miei cinque minuti di silenzio religioso e poi vado in scena. Mi
concentro, prendo qualche minuto per concentrarmi ma nulla di straordinario.
Tu
sei siciliana. Quando ti sei stabilità a Roma e come ricordi è
l'impatto?
Si,
sono di origine siciliana e amo moltissimo la mia terra. Giusto la mia forte
ambizione per la musica e per il canto poteva farmi fare la scelta di passare
nell'altro continente. Roma è una città meravigliosa che mi ha
adottato da vent'anni a questa parte ed è una città che mi ha dato
tanto. La mia Sicilia rappresenta ovviamente la mia infanzia, la mia
adolescenza, la mia famiglia, le mie radici, il mio senso di appartenenza.
Roma è stata la città che ha realizzato i miei sogni e che mi ha dato
la possibilità di materializzarli.
Ovviamente il primo impatto non è stato facilissimo, anche perché io vengo da
una cittadina di provincia che si chiama Rosolini, che conta 23 mila abitanti e
che fa un po' da spartiacque fra la provincia di Siracusa e la provincia di
Ragusa. Ritrovami nella grande metropoli romana è stato abbastanza traumatico
per via del traffico e per le distanze e ed è stato un po' destabilizzante. Poi
pian piano sono riuscita sempre di più a familiarizzare e amarla ovviamente è
un attimo, perché Roma è veramente meravigliosa,
un museo a cielo aperto. Dovremmo riconoscerla di più, rispettarla di più
e dovremmo amarla molto di più perché in questi ultimi anni è stata un po'
abbandonata. Quando la guardo ridotta com'è, mi piange il cuore perché è
l'unica città al mondo a vantare oltre 2000 anni di storia,
tutti visibili e a volte non
ci accorgiamo della maestosità di questa città, della bellezza,
dell'importanza e del valore che ha questa città. Ma devo dire tutta l'Italia
è bella, un paese unico al mondo.
In
quali zone hai abitato?
La
prima zona è stata all'Infernetto, che è una zona un po' fuori Roma. Ricordo
che quando iniziammo le prove per l'opera “Notre Dame de Paris”,
presero tutto il cast e ci stabilirono in queste villette che c'erano
all'Infernetto. Eravamo veramente in tanti perché “Notre Dame de Paris” è
una macchina che conta veramente tante persone che ci lavorano tra acrobati,
ballerini, attori, cantanti e produzione. Poi mi sono spostata e ho vissuto in
altre zone come per esempio il centro, zona Prati e adesso sono in zona San
Giovanni in Laterano, dove vivono
tantissimi artisti e di tanto in tanto ci incontriamo qui nel quartiere.
Da
qualche mese Roma ha un nuovo sindaco, hai notato dei cambiamenti, dei
miglioramenti, mi riferisco ai rifiuti, alle buche?
Ahimè
no, al momento ancora no. Non si muove foglia che questo sindaco non voglia, ma
speriamo che la muova perché credo che ce ne sia urgenza veramente. Sto vedendo
che il degrado continua ancora dal punto di vista della pulizia, in maniera
particolare dell'igiene delle strade invase dai rifiuti,
poi adesso con il caldo è ancora più complicato.
Speriamo che questo nuovo sindaco si rimbocchi le maniche e che cambi un
attimino questa situazione perché sta veramente diventando insostenibile. Io
non entro mai nei meandri politici perché sono strade senza uscita e
sinceramente io sono un artista quindi non amo parlare di politica perché sono
apolitica. Non amo entrare in queste dinamiche, però da cittadina, visto che
sono una contribuente e pago servizi che si vedono sempre meno, che sono sempre
di scarsa qualità, ritengo si debba fare di più. Mi auguro che ci sia il buon
senso di capire che c'è l'urgenza di un cambiamento positivo immediato.