Rossella
Callovi (ciclista) Termon (Trento) 22.4.2010
Intervista di Gianfranco Gramola
Rossella:
la testimonianza che i sogni possono diventare realtà
La
ciclista Rossella Callovi è nata a Cles il 5 aprile 1991 ed è residente a
Termon di Campodenno (Trento). All’età di 6 anni comincia a correre con
l’Unione Sportiva Anaune Cristoforetti Fondriest di Cles, squadra che
l’accompagnerà nella categoria Giovanissimi (dalla G1 alla G6). In questi 6
anni vince un’ottantina di gare, tra cui i Campionati Italiani su strada nella
categoria G3 e G5, i campionati provinciali e il Memorial Rigotti. Dal
2004
gareggia con la società Adriana Banca Popolare Forst (BZ). Nella categoria
Donne Esordienti conquista 2 vittorie su strada, 10 volte nelle prime 5, 4
vittorie su pista. Arriva 4° al Campionato Italiano su strada, 6° a quello su
pista nella corsa a punti. Si aggiudica il Campionato
triveneto, regionale e provinciale su strada, mentre su pista i titoli
provinciali nella corsa a punti e velocità, partecipa alla fase nazionale degli
Intercentri su pista a Padova terminando
nelle prime 5 sia nella corsa a punti che nell’eliminazione. Nel
2005
sempre nella categoria Donne Esordienti conquista 8 vittorie su strada,
tra le quali spicca il Campionato
Italiano, 9 piazzamenti nelle prime 5, 6 vittorie tra pista e tipo/pista.
Arriva 5° al Campionato Italiano su pista nella corsa a punti, si aggiudica il
Campionato Regionale e Provinciale su strada e su pista nella corsa a
punti. Partecipa alla fase nazionale degli Intercentri a Bassano terminando
nelle prime 5 nella corsa a punti. Ha primeggiato nella speciale classifica
redatta dal mensile nazionale TUTTOBICI, inoltre dalla redazione sportiva
dell’emittente televisiva Tele Commerciale Alpina ha ricevuto l”Oscar
2005”. Si aggiudica la “Targa Augusto Egger” classifica di merito promossa
dal Giornale Alto Adige. Nel 2006
è al primo anno nella categoria Donne
Allieve, conquista 4 vittorie su strada, tra le quali spicca il Campionato
Italiano a cronometro e la classifica finale del “Bracciale
del Cronomen”, è seconda al campionato italiano su strada, seconda
alla “Coppa Rosa “, conta 17 piazzamenti nelle prime 5. Vince 4 gare pista e
tipo pista. Ai Campionati Italiani su pista si classifica 4°
nell’inseguimento e 7° nella corsa a punti. Si
aggiudica i titoli provinciali su strada, cronometro e pista. A fine
settembre è stata convocata dal Commissario Tecnico Salvoldi al raduno di 3
giorni della nazionale con le donne juniores svolto a Bassano del Grappa. Nel
2007
al secondo anno nella categoria Donne Allieve, conquista 11 vittorie su strada,
tra le quali spicca la “Coppa Rosa”,
il Campionato Triveneto e conta
20 piazzamenti nelle prime 5. Si classifica 4° al Campionato Italiano a
cronometro e 6° in quello su strada. Vince il Campionato
Italiano Inseguimento ed altre 3 gare su pista e tipo pista, si aggiudica
i titoli provinciali su strada, cronometro e pista. Ha primeggiato nella
speciale classifica redatta dal mensile nazionale “TUTTOBICI” e le è stato
assegnato l”Oscar 2007“ quale miglior atleta donna allieva d’Italia. Anche
dalla redazione sportiva dell’emittente televisiva Tele Commerciale Alpina ha
ricevuto l”Oscar Biciclissima 2007”. Ad ottobre è convocata al raduno
nazionale ed entra ufficialmente nella rosa delle atlete donne junior
azzurrabili per l’anno 2008. Nel 2008
categoria Donna Junior, passa alla Società “Vecchia Fontana” di Padova, al
primo anno della categoria ha collezionato 5 vittorie su strada e si è
classificata 13 volte nelle prime 5 arrivate. Seconda e medaglia d’argento al Campionato Mondiale su strada a Città del
Capo (Sudafrica), seconda al Campionato Italiano su strada. Ai Campionati
Europei su strada, dopo aver aiutato la compagna di squadra a vincere si è
classificata al 13° posto. Maglia
bianca di miglior giovane dalla prima all’ultima tappa, sesta e prima
atleta Italiana nella classifica finale della gara internazionale a tappe “Tirreno
- Adriatico”. Ha indossato la maglia azzurra in quattro occasioni, ai
Campionati Mondiali, Europei su strada e su pista. Su
pista ha conquistato la medaglia di bronzo ai
Campionati Europei nell’inseguimento a squadre, ed il sesto posto in quello individuale, ai Campionati Mondiali ha
ottenuto il quinto posto dell’inseguimento a squadre ed il 12° in quello
individuale. Sempre su pista ai Campionati Italiani ha conquistato i titoli
italiani nell’inseguimento individuale e nella velocità a coppie, il
secondo posto nella corsa a punti ed il terzo posto nei 500 metri da
ferma e nell’inseguimento a
squadre. E’ arrivata prima anche nella speciale classifica redatta dal mensile
nazionale “TUTTOBICI”, e le è stato assegnato l”Oscar 2008“ quale
miglior atleta donna junior d’Italia. Nel
2009,
sempre nella categoria Juniores con la “Vecchia Fontana” (Friuli), ottiene
in totale 9 vittorie su strada.
Conquista ai Campionati italiani su pista a Pordenone i titoli di Campionessa Italiana Inseguimento e Corsa a punti. Il 9 agosto, a
Mosca (Russia), si laurea Campionessa
del Mondo su strada donne junior. Viene inoltre convocata dalla nazionale
italiana per disputare la gara a tappe in Spagna “Emakumeen Bira”, riservata
alle donne èlite professioniste nel periodo di giugno. E’ risultata prima per
il quarto anno (terzo consecutivo) nella speciale classifica redatta dal mensile
nazionale “TUTTOBICI” e le è stato assegnato l”Oscar 2009“ quale
miglior atleta donna junior d’Italia.
Intervista
Vive
a Termon, un paesino stracolmo di “pomari” (meli), tutti in fiore, dove i
profumi sono espressivi, senza parole ma che stimolano i pensieri e la creatività.
L’appuntamento per l’intervista è in piazza della chiesa, dove trovo
Rossella in sella alla sua inseparabile “Sants” che mi accompagna a casa
sua, dove la mamma Carla ci accoglie con un bel sorriso e un invitante succo di
frutta. La simpatica ciclista è una ragazza semplice, senza ansia di successo,
anche se combattiva e generosa nelle gare. Ha capito qual è il vero senso dello
sport, cioè faticare, provando a superare i propri limiti, fisici e mentali,
imparare a perdere cercando di vincere, ammirare le qualità degli altri per
migliorare le proprie e perché no, fare amicizia anche con le ragazze della
squadra avversaria. Ma soprattutto ha capito che il senso dello sport è
“divertirsi”. Questo modo di vedere, dovrebbe essere l’esempio per tanti
giovani che in punta di piedi si avvicinano a questo magnifico sport.
Com’è
nata la passione per le due ruote, Rossella?
Io
ho iniziato a 6 anni, con la mia nonna di Cles e poi mi ha incoraggiato molto
anche mio papà e i suoi amici, perché all’inizio mi piaceva e poi la
passione aumentava e da allora non ho più smesso di correre.
Anche
papà correva?
Si!
Anche lui correva in bicicletta. Anzi, prima della bicicletta lui correva nelle
corse campestri e faceva delle mini maratone. E’ sempre stato un appassionato
di sport.
Chi
sono stati i tuoi maestri, Rossella?
Nella
categoria giovanissimi avevo i fratelli Giuseppe e Giulio Mendini di Cles, poi
quando sono passata agli esordienti ho dovuto cambiare squadra e sono andata a
Bolzano, con l’Adriana e lì ho conosciuto il mio nuovo allenatore è Renato
Valle, che è quello che mi segue attualmente.
Dopo
una gara, temi più il giudizio di mamma o di papà?
Di
nessuno dei due (risata). Chiedo un parere su come sono andata in gara,
accetto le critiche se sono costruttive e chiacchieriamo un po’. Sicuramente
ci resterei male se mi sgridassero.
I
tuoi genitori che futuro sognano per te?
Loro
desiderano che studi tanto e che prendessi una laurea, perché sono consapevoli
che non posso vivere solo di bicicletta. Una volta che smetto con la bici, che
faccio? Ho una vita davanti e una laurea, un diploma sono sicuramente comodi.
Che
lavoro fanno i tuoi genitori?
Mio
papà fa l’assicuratore e mia mamma fa l’infermiera.
Cosa
hai sacrificato per arrivare al successo?
In
parte il tempo, che ho dovuto rubare un po’ agli studi, e ce ne vuole tanto
per allenarsi seriamente. E poi che mi dispiace in parte sono l’aver
trascurato un po’ gli amici che ho qui, perché l’estate sono sempre via con
la Nazionale, quindi non riesco a vedere spesso i miei amici e passare qualche
serata con loro. Per fortuna nel ciclismo ho avuto la fortuna di conoscere delle
persone e quindi fare nuove amicizie.
Quando
trovi il tempo di allenarti, visto che studi?
Frequento
il 5° anno al liceo scientifico bilingue B.Russell di Cles e devo
dirti la verità che quest’anno è veramente impegnativo, perché ho la
maturità di mezzo e devo studiare molto e, anche se a volte mi risulta
difficile, cerco di conciliare al meglio le due cose. La mattina vado a scuola
in macchina e dopo la scuola torno a casa in bici (Cles – Termon).
Quante
ore di allenamenti e qual è l’itinerario?
Dipende
un po’ anche dal periodo di allenamenti, in base agli appuntamenti, comunque
in media dalle 2 alle tre ore al giorno. Di solito vado giù nella piana Rotaliana, oppure vado nella zona Salorno e Termeno oppure quando non voglio
allontanarmi troppo, sto in zona val di Non.
Qual
è il tuo soprannome sportivo, il tuo nomignolo?
No!
Nomignoli, no. Gli amici quando vogliono prendermi in giro mi chiamano
“Turbo” (risata).
Il
tuo prossimo traguardo sportivo?
Da
quest’anno sono passata con le professioniste e questo è un mio sogno che
avevo fin da piccola e che ho realizzato. Sicuramente sarò un anno duro perché
sono consapevole che il passo che hanno loro, sono un’altra cosa, rispetto
alla categoria dove stavo prima. Quest’anno fino a luglio sono impegnatissima
con la scuola e poi cercherò di fare più esperienze possibili e a fine
stagione, quando avrò più tempo per allenarmi, spero di fare qualcosa di più.
Delusioni?
Come
no! Periodi neri e di crisi ce ne sono sempre. All’apparenza sembra che vada
tutto bene, però in una stagione ci sono dei periodi in cui non riesci a dare
il massimo, non pedali come vorresti e lì, magari in corrispondenza con gare
importanti, vieni bruciato e stai male.
Come
vivi il successo, Rossella?
Diciamo
che non mi sono montata la testa o almeno non mi sembra (risata). Sono
consapevole che la vittoria mondiale nella gara di Mosca è stata per me molto
importante, anche se la strada davanti a me è ancora lunga. Adesso devo
dimostrare quello che valgo.
Adesso
la lista dei tuoi amici si è sicuramente allungata, no?
Diciamo
che gli amici veri sono sempre quelli. Poi è chiaro che adesso conosco più
gente di prima e soprattutto vengo riconosciuta ed apprezzata molto.
Quali
sono i tuoi idoli?
Uno
dei miei idoli è Maurizio Fondriest, che mi segue e mi sta vicino, lo sento
spesso e mi dà molti consigli importanti. E’ una persona meravigliosa come
poche, che si mette a disposizione dei giovani dando una mano e soprattutto
dando consigli.
Un
tuo pregio e un tuo difetto?
Boh!
Non mi sbilancio (risata).
Studio,
bicicletta…. E il tempo per il fidanzato lo trovi?
Non
ce l’ho (è diventata rossa, segno che qualche simpatia c’è). Non ho tempo.
Com’è
il tuo rapporto con la Fede?
Sono
credente però poco praticante. Le gare sono sempre di domenica e spesso devo
partire il sabato per raggiungere i luoghi delle gare più distanti.
Qual
è il tuo motto?
Abbiamo
un motto che diciamo sempre con la nostra squadra, che è: “Asciutto o
bagnato, tieni sempre accelerato” (risata).
Con
quale filosofia vivi la quotidianità?
In
questo periodo non c’è filosofia che tenga, perché sono sempre impegnata di
qua e di là. Poi tra bici e scuola sono anche un po’ stanca di testa, perché
è tutta una corsa dalla mattina alla sera. Comunque nella vita guardo sempre di
essere me stessa, amo chiacchierare con la gente, sono socievole e quando posso
anche divertirmi con gli amici.
E
con il fidanzato.
Non
ce l’ho! Non ho tempo
(risata).
Quando
non corri o studi, coltivi qualche hobby?
Oltre
alla bicicletta amo ascoltare musica o usare il computer, anche se adesso per i
troppi impegni non riesco a fare né uno né l’altro.
Il
tuo cantante preferito?
Qua
nel mio paese ci sono due miei amici, Andrea e Paolo Callovi, che tra l’altro
vedo stasera, che suonano in un gruppo che si chiama “Artico” e cantano
canoni di cantanti famosi e devo dire molto bene. Come musica amo quella da
discoteca, però fino ad un certo punto, perché dopo un po’ mi da fastidio.
Mi piace molto Vasco Rossi.
A
chi vorresti dire “grazie”?
Ai
miei genitori, che mi hanno sempre sostenuto fin da quando ho iniziato a correre
e dopo a Renato Valle, il mio allenatore che mi sopporta soprattutto quando le
cose non vanno come dovrebbero e poi un grazie a Maurizio Fondriest.
Chi
è la tua rivale?
Rivale
non ne ho. Quest’anno ne avrò sicuramente tante, perché sono passata di
categoria, quindi sono tutte un po’ rivali, perché sono tutte ragazze più
grandi di me e con esperienza maggiore.
A
chi volesse avvicinarsi al ciclismo, che consigli daresti?
Di
correre in bici, perché è uno sport che riesce a trasmetterti delle emozioni,
ti insegnano a soffrire e quindi a tenere duro anche quando le cose non vanno
bene. Se poi hai delle qualità e quindi le cose vanno bene, ti dà la
possibilità di viaggiare in posti diversi, anche se non li visiti da turista,
ma frettolosamente, visto che sei in
quei posti per le gare sportive.
Tu hai girato parecchio: Polonia,
Germania, Russia, ecc… C’è un posto, un paese che ti è rimasto nel cuore,
ti ha dato una certa emozione?
Il
posto più bello e che mi ha emozionato di più devo dire che è stato il
Sudafrica, due anni fa. Eravamo in un albergo in riva al mare, in un posto
favoloso con un paesaggio unico. Ricordo che siamo anche andati a vedere le
riserve, con tutti gli animali che normalmente vediamo in televisione, nei
documentari di Piero Angela o di Licia Colò. Noi eravamo lì, a due passi, a
goderci questo grande spettacolo della natura. Diciamo che quel posto mi è
rimasto nel cuore e mi ha trasferito grandi emozioni.
Come
ti hanno accolto i tuoi paesani, dopo il trionfo di Mosca?
Mi
hanno accolto anche troppo bene (risata). Dall’anno scorso hanno fondato un
fans club, dove ci sono i miei amici e i ragazzi del paese e da quest’anno,
quando possono, organizzano una corriera per venire a tifarmi in qualche gara.
E’ una cosa che mi fa molto piacere.
Però quando una è brava ed è vincente
come te, non ci sono solo lodi, ma anche invidia e cattiveria. Non ti sembra?
Sicuramente.
Ne avranno dette anche su di me, anche se finora non ne ho sentite. Ma io sono
una che non perde la notte per le cattiverie e comunque se dovessi sentirne, da
buona trentina “dentro da un orecchio e fuori dall’altro” (risata).