Simona Vanni (giornalista, conduttrice e
autrice TV)
Roma 24.4.2022
Intervista di Gianfranco
Gramola
“Mi piacerebbe fare un programma che unisca
i grandi della Tv, una reunion: Baudo, Arbore, Costanzo, Santoro”
Simona Vanni insieme a padre Enzo Fortunato
nel programma "Passione" (Rai3)
Simona Vanni, giornalista dal 2018, vive la
sua prima esperienza televisiva nel 2012 a vent’anni, quando ancora
studentessa all’Università di Salerno, inizia a partecipare come
“analista” presso la trasmissione di Rai3 Tv Talk per tre stagioni. Ma il
primo vero lavoro arriva con Agorà (Rai3), programma grazie al quale diventa
anche giornalista professionista. Dopo Agorà passa a Un giorno da pecora
(Radio1), poi a Mediaset con Gerardo Greco dove oltre al lavoro dietro le quinte
inizia anche ad andare in video. Poi diventa autrice a
Loft (la tv del Fatto quotidiano che fa programmi per Discovery) per i
programmi Accordi e disaccordi e La confessione. Un lungo percorso che la porta
a Il Posto Giusto sia in video e sia come autrice.
Intervista
Com’è nata la passione per il
giornalismo? Hai qualche giornalista in famiglia?
Sono sempre stata molto curiosa, soprattutto
dei fenomeni sociali e di costume. Sin da piccolissima ho sempre chiesto il
perché di tutto a chiunque avessi intorno; avevo sempre una domanda per tutto e
se non ricevevo risposta ne avevo già pronta un’altra! No, in famiglia nessun
giornalista!
Alla domanda che fanno ai bambini “cosa
vuoi fare da grande?” cosa rispondevi?
La poetessa o la ballerina di danza classica.
La mia cosa preferita era scrivere filastrocche!
I tuoi genitori forse sognavano un futuro
diverso o ti hanno lasciato carta bianca per il tuo futuro?
I miei genitori non hanno mai influenzato le
mie scelte professionali, volevano che avverassi i miei desideri, con annesse
difficoltà.
Come ricordi la gavetta? Quali sono state
le difficoltà iniziali?
Le difficoltà le ricordo dal primo giorno e
continuano ad esserci quotidianamente. Questo lavoro è una gavetta costante e
per questo molto stressante ma anche molto stimolante. Ricordo una me spaesata
il primo giorno di stage al Tg1, ricordo una me spesso nervosa, sfiduciata ma
anche una me agguerrita e decisa a non farsi abbattere dalle difficoltà.
Chi sono i tuoi giornalisti di riferimento,
i tuoi miti?
I miei miti non sono soltanto dei giornalisti
ma dei grandi della Tv: Costanzo, Paolo Limiti, Gianni Minà
Le doti di un buon giornalista e un bravo
conduttore Tv?
Spontaneità, professionalità ed empatia.
Chi l’ha detto che un bravo conduttore o giornalista debba essere inespressivo
o trasparente? Bisogna stabilire un rapporto con lo spettatore … far sì che
possa immedesimarsi, riconoscersi (anche in un piccolo tic, in un intercalare, etc.).
Se si riconosce, ti riconosce e si fida.
Quali sono le tue ambizioni?
Condurre un programma scritto da me. Qualcosa
di irriverente e di credibile allo stesso tempo.
Qual è stata la tua più gran
soddisfazione professionale? E
delusione?
La mia più grande soddisfazione è fare il
lavoro che ho sempre sognato. Io amo la Tv da sempre, la guardavo e la osservavo
come fosse un mondo colorato e magico pieno di cose da scoprire e da inventare.
La delusione è stata scoprire che non sempre è così e che questo è spesso un
lavoro sottopagato, sottovalutato, in cui soprattutto i giovani
giornalisti/conduttori non vengono valorizzati abbastanza.
Come autrice, qual è il momento della
giornata più fertile?
Non c’è un momento ma per me è importante
avere la mente libera da altro. Non devo avere altri pensieri incombenti. Ad
ogni modo io prediligo la prima mattinata.
Una tua ossessione professionale?
Le teche Rai. Amo il materiale di archivio
Fra colleghi hai trovato più rivalità o
complicità e amicizia?
Ho trovato molta più rivalità che complicità.
Quali sono i tuoi progetti, le tue idee, i
tuoi sogno nel cassetto?
Mi piacerebbe fare un programma che unisca i
grandi della Tv, una reunion: Baudo, Arbore, Costanzo, Santoro.
Com’è nata l’idea del programma
“Passione”.
L’idea è nata da una suggestione di Padre
Enzo fortunato, dalla volontà di fare un programma che parlasse di un tema sì
religioso ma anche attuale, moderno, universale.
Nel programma “Passione” ha ripercorso
i luoghi legati alla passione. Qual è stato il luogo che ti ha colpito molto e
perché?
Mi ha colpito molto vedere Notre Dame de
Paris con un pezzo mancante. È stato un colpo al cuore. Vedere un’opera
d’arte o un’opera storica rovinata o distrutta è come una violenza.
Cosa ne pensi dei talent musicali e dei
reality che affollano le nostre Tv?
Ne guardo qualcuno. Penso che è bello ed è
giusto che la Tv mostri arte e spettacolo. E poi sono gli unici programmi in cui
vedo e sento giovani…bisognerebbe vederne di più anche in Altri format.
Hai un sassolino nelle scarpe che vorresti
toglierti?
Non sono vendicativa, ma se qualcosa mi
ferisce o non mi piace semplicemente allontano quella persona dalla mia vita. In
maniera netta e senza fare troppo rumore.
Oltre al lavoro, curi delle passioni nella
vita?
Mi piace molto cantare, disegnare e scrivere
filastrocche ironiche.
A chi vorresti dire grazie?
Alla mia famiglia. Alla mia forza di volontà.
E a due persone che hanno creduto in me. Loro sanno.
Da Vico Equense a Roma. Come ricordi
l’impatto con la capitale?
Prima di arrivare a Roma pensavo che lo
stacco potesse essere molto traumatico. Invece la cosa magica è che sin dal
primo giorno mi sono sentita come a casa mia. Mi sembrava già di conoscere
tutto da sempre: le strade, i palazzi, i suoi panorami.
La tua prima abitazione romana?
Attualmente in che zona vivi?
Attualmente vivo al Celio e mi piace
tantissimo. È una zona ricca di storia e poi è una zona tranquilla. La prima
abitazione era a Parioli, ma non faceva per me!
Attualmente com’è il tuo rapporto con
Roma?
È casa. Amo guardare i suoi tramonti, le sue
albe, i suoi colori, le sue atmosfere irripetibili.
La cucina romana ti ha conquistata? Cosa
ti piace e viceversa? Trattoria preferita?
Amo la cacio e pepe. Ma non ho trattorie
preferite. Mi piace molto l’Antica Pesa.
Un paio di angoli romani che ami
particolarmente?
Il Giardino degli aranci, e piazza San Pietro
a notte fonda.
Per muoverti usi i mezzi pubblici, taxi o
motorino?
Taxi e car to go
Come trovi i romani? (Pregi e difetti)
Simpatici, alla mano. Molto simili ai
napoletani. Il difetto? Un po’ fanfaroni, non sempre concreti. Ma spesso sono
solo luoghi comuni.
Cosa ti dà più fastidio di Roma (esiste
una Roma da buttare?)
Non esiste una Roma da buttare. Ha tante
contraddizioni, come le più grandi città del mondo. Sa essere accogliente o
crudele, sa essere bellissima o degradata. Dipende dai punto di vista o anche
banalmente dalle giornate. Come ogni donna capricciosa è bella ha le sue
giornate NO.
Come vivi la Roma by night?
Non amo molto i locali. Mi piacciono molto
gli aperitivi al tramonto sulle terrazze romane
Da alcuni mesi Roma ha un nuovo sindaco.
Hai visto dei cambiamenti?
Roma è sempre Roma. Semplicemente ci sono in
questo momento storico cose più urgenti e importanti di cui parlare quindi non
si riesce ad avere una giusta percezione. Non si capisce ancora se è migliorata
o se si parla meno dei suoi disagi!