Eleonora Di Miele (attrice) Monsummano Terme (Pistoia) 8.9.2006
Intervista di Gianfranco Gramola
Determinata sul lavoro, ma fragile nella vita
sentimentale
La barista Jessica di “Carabinieri”,
alias Eleonora Di Miele ha aperto un locale:” L’Art Show Dance”,
una scuola dello spettacolo a Monsummano Terme, il suo paese natale, dove
viene aiutata dal papà ferroviere e dalla mamma Loredana nell'organizzare corsi di danza, canto, mimo,
musica e comicità. Fra i docenti illustri ci sono Andrea Roncato (attore-comico),
Dario Vergassola (comico), Fabio Casavecchia (coreografo) e Leonardo Di
Carmine (attore teatrale). Eleonora è
nata il 7 marzo del '79. "Bionda, esile, dolce o molto brava", così
viene descritta dai colleghi e da chi la frequenta nella vita privata e quindi
la conosce bene. Io aggiungo che è molto disponibile e incredibilmente
simpatica grazie anche alla sua parlantina veloce e musicale, tipica
dei toscani purosangue, parlata che la rende più accomodante e più alla
mano, mettendoti a proprio agio. Pur essendo una
ragazza giovane ha un curriculum invidiabile.
Cinema:
"Bagnomaria" (1999) e "Faccia di Picasso" (2000)
Fiction Tv:
Cuccioli (2001), Carabinieri (2001), Tutti i sogni del mondo (2003),
Carabinieri 2 (2003), Carabinieri 3 (2004), Carabinieri 4 (2005), Un posto
tranquillo 2 (2005 ), Don Matteo 5 (2005).
Televisione:
Bellissima d'Italia", seconda classificata (1997), Scatafascio (1997-98),
Domenica In (1998-99), The
Lion Network (1999-2000), Una canzone per te (2000), Giga Tv (2001), Call game (2001), Sipario estate (2004).
Teatro:
2004 "Noio volevon savuar" di
Montesano-Vaime-Fano-Vianello. 2004
"Il Vino , la zara e le pulzelle" commedia ispirata al Decamerone di
Boccaccia. 2004 "Don't Forget" monologo sullo sterminio nazista.
Ha
detto
-
Avevo la passione per il ballo fin da piccolissima. Ricordo che uno dei miei
passatempi preferiti era infilare le manine nelle scarpe per farle ballare.
-
Molti pensano che basta partecipare ad un reality per diventare famosi, ma
nessuno ti insegna a rimanerlo. E allora sei costretto ad andare la domenica in
Tv per 500 euro con l’illusione di sentirti ancora sotto i riflettori.
-
Non bisogna puntare tutto sulla bellezza, perché per fare seriamente
l’artista non basta.
-
Con questa scuola il mio intento non è arricchirmi. Il lavoro ce l’ho già.
Piuttosto mi darebbe grande soddisfazione scoprire qualche giovane di talento.
Curiosità
-
Ha
fatto la pubblicità per la Renault, Tim Alice, Tavernello, Felce azzurra,
Tamtum verde e Nescafè cappuccino.
- E'
legata al collega attore Massimiliano Varrese, conosciuto sul set di
Carabinieri, dove lei fa la barista e lui il carabiniere.
- Nell'edizione di Domenica In del '98, lei
faceva parte del cast fisso ed era una delle cantanti del gruppo "Belle ma
belle".
Intervista
La
incontro telefonicamente proprio nella sua scuola di Monsummano Terme.
Com’è nata la passione per lo
spettacolo e ricordi il debutto?
Certo! Praticamente la passione è nata
quando ancora ero nella pancia di mia madre, perché è una cosa che mi è
sempre piaciuta fin da piccola. Ho cominciato a fare danza che avevo tre anni e
ricordo che dicevo a mia madre che mi sarebbe piaciuto entrare nella scatolina
magica che era la televisione. Poi arrivata all’età di 14 anni ho letto
un’inserzione, sai quei titoli che passano in televisione, che riguardava le
selezioni di Castrocaro come volto nuovo. Io ho spedito le foto e ho partecipato
a Castrocaro, appunto per la danza e ho vinto su mille partecipanti di quella
categoria. Poi sono entrata nella
trasmissione “Sotto a chi tocca” come concorrente e come show girl per la
Toscana e poi a 18 anni ho partecipato a Bellissima Italia, che è un concorso
di bellezza. Poi ho iniziato una serie di provini con Cinzia Tani, che è la
responsabile casting di Mediaset. L’anno dopo ho lavorato a Domenica In, come
cantante. Io volevo fare la ballerina ma alla fine mi hanno fatto fare di tutto
fuori che la ballerina (risata).
La tua più gran soddisfazione?
Quella ce l’ho adesso, indubbiamente, con
la popolarità, perché vedo che
come attrice vengo apprezzata molto
dal pubblico. La gente mi ferma per la strada, ho un sacco di amici che non
sapevo di avere (risata), forse perché interpreto sempre dei ruoli molto
vicini a loro, di conseguenza le persone rimangono colpite dalla semplicità e
queste cose me le dicono loro. All’inizio c’è stata la soddisfazione nel
riuscire ad entrare in questo mondo ed essere ricercata
per le cose che mi piacevano. Io ho sempre studiato danza, recitazione e
canto e poi se vedi che le persone di quell’ambiente
poi ti cercano vuol dire che l’intuizione che avevo fin da piccola non
era sbagliata.
Delusioni?
Delusioni ci sono quando a volte credi in un
lavoro e poi in realtà, per forze maggiori, non lo fai. Forze maggiori che però
non dipendono da te. Magari ti dai da fare a prepararti per un ruolo e poi ti
viene tolto d’improvviso. Ma questo penso che può capitare in tutti i lavori.
L’unica cosa è che non me la prendo perché penso che se una cosa non è
andata è segno che non doveva andare. Arriverà di meglio. Tutto qui. Ho un bel
carattere. Devo dirti che per me è sempre stato così, nel senso che chiusa una
porta si è aperto un portone.
C’è stato un incontro che ti ha
cambiato la vita?
Non ci
ho mai fatto caso, perché io penso che sono nata per fare questo lavoro. A
volte non mi rendo conto del lavoro che faccio e dei personaggi che ho intorno.
C’è qualcuno che mi dice: "Fortunata te che lavori con questo attore o con
quell’altro attore". Io faccio questo lavoro perché fondamentalmente è una
cosa che mi è sempre piaciuto, ma perché forse è una cosa che dovevo fare.
Non so che altro lavoro avrei potuto fare, so solo che questo mi sarebbe venuto
meglio, anche se sono una che magari a
livello artistico si da molto da fare. Ho la passione per la pittura, per il
canto, scrivo canzoni, faccio la regia di spettacoli teatrali, ho aperto una
scuola di danza perché è sempre stato il mio sogno. Come vedi sono una che si
da molto da fare, però credo che l’unico lavoro che avrei fatto e che farei
è questo.
Il complimento più bello che hai
ricevuto?
Il complimento più bello che ho ricevuto e
che ricevo è sicuramente quello del pubblico, cioè quello che ti ho detto
prima, ossia quello che riesco a trasmettere con questo lavoro. La gente mi
ferma e mi spiega che l’ho fatta emozionare e a volte stanno molto attenti
anche al mio sguardo in certe pose e mi chiedono cosa volessi dire con quello
sguardo (risata). I complimenti più belli e che mi hanno fatto un certo
effetto sono di due persone. Una è di Terence Hill, quando con lui ho girato
Don Matteo, che mi ha detto che non aveva mai recitato con una ragazza
così giovane e di talento, tant’è vero che gli ho detto che se non me lo
scrive non ci crede nessuno (risata). Per me è stato un complimento
grandissimo perché detto da un’artista come lui è una cosa grande. E un
altro, ultimamente da un regista, Giulio Base che è una persona che crede
moltissimo in me e devo dire che come regista è perfetto, perché molti registi
tendono a lasciar andare un attore e far fare le cose a modo suo. In realtà lui
è una persona che guida molto e c’è una preparazione prima di girare molto
accurata, anche perché magari l’attore e il regista vedono il personaggio in
un modo diverso, perché tutti noi vediamo dei personaggi a seconda della
propria esperienza. Lui è un regista che ti guida e ti porta sulla giusta
strada ed è grande. E lui devo dire che davanti a tutti e a tutto il set mi ha
fatto un sacco di complimenti tipo che sono nata per fare l’attrice e questo
lo dice davanti a tutti, senza malizia e senza secondo fine. Lo apprezzo e
conosco bene la moglie, Tiziana Rocca che è la più grande organizzatrice di
eventi d’Italia e anche lei è uguale a Giulio. E’ una famiglia bellissima e
lui a livello di professionalità
è formidabile. E quando ti vengono dette delle cose così da degli addetti ai
lavori così ti viene la pelle d’oca. Altri complimenti li ricevo da persone
che non sono dell’ambiente, soprattutto da parte di donne di tutte le età e
che mi dicono che non sono una persona che crea gelosie e rivalità. Sentire un
complimento da parte di una donna fa più piacere magari da parte di un uomo che
magari lo fa per secondi fini.
Che rapporto hai con la Fede?
Sono molto credente. Ci parlo spesso con la
persona che sta al di sopra di noi e che mi porto sempre in viaggio e ci faccio
sempre dei lunghi discorsi quando sono sul treno e so che è sempre accanto a
me. Pratico molto poco ma per motivi di tempo e l’unico giorno che posso
dormire, la domenica, dormo invece di andare a Messa. Ma quando passo davanti ad
una chiesa entro per dire due preghiere. Diciamo che
ho una persona che mi segue sempre ma non ho un appuntamento fisso.
Parliamo un po’ di Roma. Ai tempi di
Domenica In stavi a Roma, giusto?
A Roma ci sto tutt’ora, perché abito più
tempo lì che in Toscana. Diciamo che la mia seconda casa è a Roma. Il mio
primo anno di carriera artistica l’ho vissuta a Milano ed è stata
un’esperienza un po’ traumatica, perché facevamo le prove dalle dieci del
mattino fino alle tre di notte per il programma Catafascio, che andava in onda
su Italia Uno in seconda serata. Quindi non ho avuto nemmeno l’occasione di
fare tante amicizie aldilà del lavoro e non vedevo l’ora di venire via da lì,
perché poi la prima esperienza di lavoro e abituata al piccolo paese dove si
incontrano e si salutano tutti, trovarsi in una grande città dove non conosci
nessuno e non hai nemmeno il tempo di andare in discoteca e di fare nuove
amicizie, diventa un po’ traumatico per una ragazza di 18 anni. Poi una che
non è mai stata alle gite scolastiche e che preferiva stare a casa con i suoi e
godersi casa, forse era destino che con il lavoro in futuro non ci sarei stata
tanto a casa. Poi però quando sono arrivata a Roma mi sono ambientata subito,
sia per il fatto che magari avevo ampliato le mie amicizie e conosciuto persone
nuove e poi ho degli zii a Roma.
Poi il modo di vivere a Roma è un po’ fuori dagli schemi e molto meno rigido
e di conseguenza anche le persone che ci sono fanno parte di vari ceti sociali,
ci sono persone più semplici e persone più altolocate. Insomma era diverso
come ambiente rispetto a Milano. Poi la magia che c’è a Roma è unica.
Venendo da una scuola d’arte, da un’accademia d’arte, stare nel centro,
dopo Firenze, in una delle più belle città a livello artistico per me è molto
bello e affascinante. Il clima poi è
diverso…
Anche la cucina romana.
Preferisco quella toscana, caro Gianfranco (risata). Preferisco quella perché a Roma come antipasti ci sono molti fritti,
invece nella mia regione ci sono più cose elaborate come i crostini o la
ribollita.
In che zone di Roma hai abitato?
Diverse, perché mi sono sempre spostata a
seconda del lavoro. Agli inizi quando devi fare la gavetta non è che hai
l’autista a disposizione, quindi si cercavano delle case vicine agli studi
cinematografici, più comodi. Adesso posso permettermi di prendere casa in posti
un pochino più distanti, perché ho un’autista che mi segue e mi viene a
prendere. All’inizio stavo a San Paolo, poi a Monteverde, fino a tre mesi fa
stavo a via Conca d’Oro e adesso sto dalle parti di Cinecittà. Ho girato un
po’ Roma.
C’è un angolo di Roma che ami
particolarmente?
Beh, Monteverde mi piace tantissimo e
Trastevere è bellissima, ma piace a tutti, penso. E’ un po’ il luogo di
ritrovo di tutti e dove la sera si ferma il tempo, quando vai a prendere
l’aperitivo e a chiacchierare con i vecchi amici e dove magari incontri degli
amici che non vedevi da tempo.
Se tu avessi la bacchetta magica cosa
faresti per migliorare Roma?
Cosa farei? Innanzitutto darei
un’educazione alle persone che la vivono, più che altro, perché essendo
tante le abitazioni e gli abitanti che ci sono a Roma cercherei di trattarla un
po’ meglio, di non sporcare le opere d’arte che ci sono in giro, di tenere
le strade un po’ più pulite e di aiutare un pochino a viverci meglio, perché
tra l’altro non è il fatto di sporcare quello che le persone non riescono a
capire, perché non fanno un danno comunque, ma lo fanno poi in primis a quella
che è Roma, la città, ma lo fanno soprattutto a se stessi. Quando iniziano a
rovinare la natura e le cose che ti stanno intorno è come se ti togliessi
qualcosa a te stesso. Cercherei di fare capire questo a chi vive questa città.
Per un’artista Roma cosa rappresenta?
Roma è il centro del cinema, della
televisione. Roma è la città dove sono nati tanti grandi attori come Alberto
Sordi e non solo. Roma è anche Cinecittà che da tempo ospita dei set di film
americani. Roma è il punto fondamentale del cinema, quindi è sempre stato un
mondo affascinante, un mondo che incuriosisce anche i turisti che vengono da
fuori e per questo, come dicevo prima, Roma andrebbe trattata meglio e dovremmo
tenere di più alle cose che abbiamo. Guarda la Francia che ha la nostra
Gioconda. Sai quante persone vanno
a visitarla? Noi abbiamo tantissime opere d’arte che incuriosiscono tutti, da
tutte le parti del mondo e che noi magari non valorizziamo abbastanza.
E per te cos’è Roma?
E’ caput mundi! Ciao Gianfranco.