Barbara Borzaga (Nutrizionista) Merano
3.8.2014
Intervista di Gianfranco Gramola
La
dieta è come un abito: va fatta su misura
Una
interessante intervista che parla di diete personalizzate, intolleranze
alimentari, tisane, prodotti light e molto altro ancora. Un viaggio nel mondo
della giusta alimentazione spiegato in maniera semplice ed efficace da una nota
professionista
Ecco
come si presenta Barbara Borzaga
nel suo sito ufficiale:
“Mi sono laureata
con lode in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana presso
l’Università degli Studi di Perugia con una tesi sullo studio dei
disturbi del comportamento alimentare nella pratica ambulatoriale. (Eating
disorders in South Tyrolean out-patient care centers. Pilot study into
patient population with regard to the AES/ADA specialist out-patient care centre
of the Merano Health Authority from 1999 to 2009) Successivamente, dopo aver
sostenuto l'esame di stato, mi sono iscritta all'Ordine
Nazionale dei Biologi Nutrizionisti. Per
quasi 10 anni ho lavorato al Servizio Dietetico e
Nutrizionale del Comprensorio Sanitario di Merano,
occupandomi di nutrizione enterale, patologie del metabolismo,
dietologia clinica ed applicata, sovrappeso, diabete, dislipidemie,
alimentazione in età scolare così come in gravidanza ed allattamento. Dopo
adeguata formazione mi sono occupata principalmente di disturbi
del comportamento alimentare lavorando in team multidisciplinare. Ho
tenuto varie conferenze, seminari, educazione alimentare presso scuole, circoli,
associazioni.
Attualmente sono libero professionista, la mia
attività principale è quella ambulatoriale; tengo inoltre
svariate conferenze presso circoli, enti ed associazioni che le
richiedono. Da novembre 2012 sono editorialista del quotidiano
Alto Adige (e adesso anche sul quotidiano Trentino, il giovedì) dove
curo con passione la rubrica settimanale del venerdi “La salute a
tavola”.
Ho inoltre partecipato alla stesura di due libri.
Intervista
Quanto
è importante una dieta personalizzata? Viene prescritta in base a quali dati?
Hai
presente quando, per le occasioni importanti, si preferisce comprare un vestito
su misura? Ecco ... il nostro corpo è importante in ogni momento- è una
continua occasione speciale per viverlo ed ascoltarlo, e dunque, se immagini la
dieta come un vestito da indossare, comprendi quanto sia importante preferire
diete personalizzate a diete improvvisate, generiche, e dunque, grossolane. Una
dieta non è un mero calcolo di calorie. Quel che scegliamo di mangiare deve
essere commisurato al nostro metabolismo, alle nostre abitudini e preferenze
alimentari , al tipo di attività fisica che pratichiamo. Uno degli aspetti più
importanti di una dieta è la fattibilità, intesa come la tollerabilità a
lungo termine della dieta stessa. Un piano alimentare non personalizzato
contiene cibi, piatti e combinazioni alimentari poco gradite, che rendono la
dieta molto difficile da seguire col rischio che la si abbandonerà molto
presto.
Cosa
pensi della dieta fai da te?
Le
diete auto-imposte non fanno dimagrire, anzi potrebbero portare a sviluppare
delle situazioni patologiche. Occorre quindi valutare in modo serio se e come
intraprendere un percorso per perdere chili. Per alcune situazioni (obesità,
sovrappeso…) serve una diagnosi accurata delle cause fatta da un
professionista che analizza il contesto, valuta il regime e definisce gli
strumenti e gli obiettivi da raggiungere. Limitare la propria alimentazione, a
volte drasticamente, per perdere peso è una decisione rilevante. Ci sono
numerosi studi scientifici che segnalano la possibilità, in seguito alle diete
squilibrate, di modificare profondamente il metabolismo energetico. Questi
cambiamenti sono spesso la causa di un circolo vizioso che vede in una fase
successiva il recupero del peso, talvolta in misura maggiore (il famoso effetto
yo-yo). Paradossalmente, più diete si fanno, più si favorisce l’aumento
del peso.
Nelle
diete quanto conta il ruolo delle fibre?
È
fondamentale. Con il termine fibre alimentari si indicano tutte le sostanze
introdotte con la dieta che non vengono degradate dagli enzimi digestivi,
né assorbite a livello dello stomaco o dell'intestino tenue; possono
tuttavia essere totalmente o parzialmente scisse da processi fermentativi
microbici nell'intestino crasso. All’interno del nostro organismo le fibre
alimentari svolgono diverse funzioni con azioni indispensabili per mantenere un
buono stato di salute. Infatti un loro corretto ed adeguato consumo giornaliero
può:
-
migliorare il funzionamento dell’intestino ed accelerare il transito del cibo
favorendo l’eliminazione delle scorie alimentari;
-
prevenire la formazione di tumori e le patologie del benessere;
-
ridurre l’assorbimento di sostanze presenti nei cibi come il colesterolo e gli
zuccheri,
abbassando
inoltre l’indice glicemico;
-
diminuire il senso della fame perché grazie alla loro capacità di
gonfiarsi provocano celermente una maggiore sazietà; infatti i prodotti
ricchi di fibre alimentari sono spesso consigliati nelle diete ipocaloriche al
fine di ottenere maggiori risultati. Tuttavia dobbiamo ricordare che un uso
improprio ed eccessivo di fibre può portare a controindicazioni di
carattere generale, come flogosi della mucosa intestinale, malassorbimento,
dispepsia e flatulenza (gas eccessivo nell’addome) provocate principalmente da
alcuni alimenti quali ad esempio fagioli, piselli, cavolfiore, cavoli (le
diverse varietà), radicchio e carciofi. In base al loro comportamento in
presenza dell’acqua, le fibre alimentari si suddividono inoltre in solubili ed
insolubili. La fibra solubile, come ad esempio la pectina, è presente
nella verdura e frutta (soprattutto nella buccia) e a contatto con l’acqua ha
la caratteristica di formare una massa gelatinosa, mentre la fibra insolubile
(esempio la cellulosa) la possiamo trovare nella frutta secca, cereali e
derivati integrali come riso, pane, pasta e crusca e tende ad assorbire grosse
quantità̀ di acqua favorendo così un aumento delle feci. Tuttavia
spesso negli stessi alimenti si possono trovare sia le fibre solubili che
insolubili, senza per forza ricercare attentamente la presenza dell’una o
dell’altra; cerchiamo inoltre di favorire sempre il consumo di fibre con
abbondanti quantità di liquidi per non peggiorare eventuali problemi di
stipsi.
Durante
una dieta, il sesso quanto conta?
Mi
avvalgo della facoltà di non rispondere :) diciamo che fa (s)contare diverse
calorie
Tu
hai una linea perfetta. Segui una tua linea di alimentazione tipo? Mai uno
strappo, un dolce o un bicchiere di vino di troppo?
Io
sono vegetariana da una vita. Ero adolescente quando ho iniziato a lasciare via
la carne ed il pesce. Ora, quasi 20 anni dopo non rinnego un giorno di aver
fatto questa scelta perché la mia alimentazione mi fa stare bene ed in forma.
Di strappi alla regola ne faccio eccome, mi piace il buon cibo specialmente se
gustato in compagnia. E anche un buon bicchiere di vino bianco (quello rosso
mi fa venire mal di testa). Inoltre
amo fare lunghe passeggiate con i miei cani , curare la mia persona e la mia
mente con le tecniche e gli esercizi del pensiero positivo.
Quali
sono le domande più frequenti che ti fanno i tuoi pazienti?
Oddio
ce ne sono talmente tante che non so scegliere. Prioritario dal mio punto di
vista è che i pazienti hanno bisogno di essere rassicurati e di stabilire
un rapporto di fiducia col professionista.
I
problemi più frequenti?
C'è
di tutto un po' ... Da chi desidera informarsi su una sana alimentazione a chi
soffre di patologie metaboliche, croniche , degenerative. Mamme che allattano,
ragazze con disturbi alimentari, persone che faticano a digerire. La cosa
meravigliosa è che con ogni persona si inizia un percorso nuovo, differente ,
perché ognuno è unico e ha le sue personali esigenze e richieste.
La
differenza tra intolleranza e disturbi alimentari?
Le
intolleranze sono la reazione dell’intestino a certi cibi; sono una reazione
lenta, subdola e progressiva dell’intestino che non tollera l’ingestione
massiccia di certi cibi, come ad esempio il grano, i latticini, le uova, ecc. A
differenza delle allergie, le intolleranze si manifestano gradualmente e non in
modo violento, e sono sempre associate alla quantità dell’alimento che viene
ingerita. I sintomi non si manifestano sempre subito dopo l’ingestione del
cibo ma possono affiorare col tempo. Sono soprattutto problemi
gastrointestinali, dermatologici o respiratori. I
disturbi dell’alimentazione consistono in disfunzioni del comportamento
alimentare e/o in comportamenti finalizzati al controllo del peso corporeo, che
danneggiano in modo significativo la salute fisica o il funzionamento
psicologico e che non sono secondari a nessuna condizione medica o psichiatrica
conosciuta. Nella classificazione dei disturbi alimentari rientrano:
l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e i disturbi da alimentazione
incontrollata.
Negli
ultimi tempi si sono moltiplicate le intolleranze e le allergie alimentari:
glutine, lattosio, ecc… Come spieghi questo fenomeno? Si può guarire?
L’allergia
è una risposta eccessiva da parte del sistema immunitario verso agenti estranei
che, percepiti come minaccia (allergeni), sono attaccati dalle difese
immunitarie; il nostro organismo reagisce producendo anticorpi (immunoglobuline
E – IgE) che, a contatto con l’allergene, scatenano una reazione che
determina il rilascio di istamina, un mediatore dell’infiammazione che provoca
la reazione allergica. L’intolleranza non coinvolge il sistema immunitario; si
manifesta quando il corpo non riesce a digerire alcune sostanze. Se gli
individui allergici devono eliminare del tutto il cibo che scatena la reazione,
gli intolleranti possono assumere piccole quantità dell’alimento incriminato
senza sviluppare sintomi (fanno eccezione gli individui sensibili al glutine e
al solfito). L’incidenza di allergie nella popolazione italiana è in aumento,
ma coinvolge 1-2% sul totale degli adulti, quindi è decisamente inferiore
alla percezione comunemente diffusa. Il dato sale nei bambini (3-7%) ma, nella
maggior parte dei casi, l’allergia viene superata nell’età scolare. Vari
studi hanno dimostrato che si può guarire anche da gravi allergie alimentari
(circa 1/4 delle persone guarisce completamente) , non solo dalle intolleranze.
I
pazienti che vengono da te a che fascia di età appartengono? Più uomini o
donne?
Decisamente
più donne di tutte le età, se devo fare una media dai 20 ai 65 anni.
Che
differenza esiste tra un dietologo e un nutrizionista?
Qui
se mi permetti mi dilungo. Perché vorrei prima raccontare un po' di me è poi
passare alle definizioni. Io mi reputo una Nutrizionista DOC perché i miei 5
anni di formazione universitaria li ho fatti tutti nel campo delle Scienze
dell'Alimentazione Umana sotto la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Chi sceglie
di fare il Nutrizionista (per legge chiamato Biologo Nutrizionista) deve
superare l'Esame di Stato ed iscriversi all'Ordine Nazionale dei Biologi. Faccio
questa premessa perché io non nasco nè sono Biologa (per come io lo intendo),
ma sono davvero onorata di fare parte degli stessi, poiché è una Scienza
talmente importante e nobile che sforna Scienziati e Professionisti
preparatissimi, basti pensare a quanti Biologi sono stati insigniti del Premio
Nobel. Senza gli studi e i progressi in campo delle scienze biologiche la
medicina non avrebbe certo possibilità di progredire continuamente. Io
posso solo essere grata di aver superato al primo tentativo e col massimo
punteggio il non facile Esame di Stato che permette l'iscrizione all'Ordine e
successivamente l'abilitazione alla professione. Con riferimento al tema della
competenza del biologo a elaborare diete, si osserva che questa competenza è
espressamente riconosciuta dalla legge e anzi si può aggiungere che per il
biologo esiste una precisa norma giuridica di rango legislativo, che riconosce
la sua competenza a valutare i bisogni nutritivi e, quindi, a elaborare le
conseguenti diete.L’art. 3 della legge 24.5.1967, n. 396 afferma testualmente
che formano oggetto della professione di biologo le attività di “valutazione
dei bisogni nutritivi ed energetici dell’uomo”. Del resto la stessa
giurisprudenza amministrativa ha confermato che, oltre alla legge, costituisce
fondamento delle competenze del biologo il decreto del Ministero di Grazia e
Giustizia n. 362/93. Il decreto attribuisce ai biologi la “determinazione
della dieta ottimale individuale in relazione ad accertate condizioni
fisio-patologiche…la determinazione delle diete ottimali per mense aziendali,
collettività, gruppi sportivi, ecc., in relazione alla loro composizione ed
alle caratteristiche dei soggetti (età, sesso, tipo di attività)… la
determinazione di diete speciali per particolari condizioni patologiche in
ospedali, nosocomi…” (v. Cons. Stato, sez. V, 16.11.2005, n. 6394, in Foro
Amm. Cons. St. 2005, 3305). Applicando poi i principi sanciti dalla Corte di
Cassazione, l’obbligo che incombe al biologo è ovviamente quello di non
qualificarsi come medico (dietologo) , e, quindi, di non effettuare diagnosi
mediche e di non prescrivere farmaci (in tal senso Cass. Pen. 04.05.2005 n.
16626).
Per
le diete personalizzate si rivolgono a te persone in sovrappeso o anche quelle
con problemi di salute?
Entrambi
i casi che citi ma non solo, anche persone "solamente" interessate ad
imparare a mangiare bene.
Perché
si ingrassa? E perché si dimagrisce?
Domanda
da un milione di euro . Perché si ama? Perché si soffre ? Questa è la Vita
Gianfranco... Ad esclusione di patologie accertate che possono portare ad un
aumento o ad una perdita di peso ... Il resto è Vita : sofferenze , emozioni,
delusioni, rabbia, lutti ma anche stress, non saper affrontare certe situazioni,
non accettarsi ecc.
I
peggiori nemici della linea? E i migliori alleati?
Peggiori
nemici : non accettarsi , autocritica , scarsa autostima.
Migliori
alleati : amore per se stessi, autostima, ottimismo, fiducia in se stessi.
Una
buona dieta ottiene anche buoni risultati sulla psiche?
Una
buona dieta DEVE avere anche effetti benefici sulla psiche.
Quali
erbe o ortaggi si usano per eliminare le scorie che abbiamo immaganizzato nel
nostro corpo?
Le
tossine o scorie possono essere di due tipi: endogene quando vengono prodotte
dal corpo a causa dei cibi ingeriti oppure esogene quando sono dovute a
coloranti, eccipienti o conservanti. Per depurare l’organismo è pertanto
necessario stimolare l’attività di tutti quegli organi quali i reni, il
fegato, l’intestino e i polmoni che si presentano come i fisiologici
depuratori del nostro corpo. Un primo rimedio naturale potrebbe essere quello di
assumere determinati alimenti dalle proprietà disintossicanti come ad esempio
carciofi e asparagi. Oltre a questi , a tavola non fatevi mancare cavoli e
broccoli, ricchi di sostanze utili all’attività di detossificazione del
fegato, l’aglio che è importante per disintossicare l’intestino e ancora
frutta e verdura fresca di ogni tipo: dall’ananas al sedano fino al melone e
alla cipolla. Camomilla,
finocchio, malva, biancospino, aloe, finocchio. Sono solo alcuni esempi di erbe
depurative che sciolte in un po' d'acqua calda purificheranno il nostro
organismo dall'interno ed aiuteranno il naturale processo di eliminazione delle
tossine. Con un'azione graduale e lenta, le erbe non promettono miracoli, ma,
nel rispetto dell'equilibrio chimico e fisico del nostro corpo, sono in grado di
depurare e combattere con efficacia gli effetti dello stress e di cattive
abitudini come il fumo, l'alimentazione sbagliata e l'assunzione di sostanze
nocive.
E’
vero che chi segue una dieta vegetariana è più a rischio di allergie, tumori,
ansie e depressioni?
Siccome
io sono di parte ;) rispondo per voce dell'American Dietetic Association -
l'associazione di Dietetica americana. E' posizione dell'American Dietetic
Association che le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le
diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di
vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione
e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono
appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi
gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza, e per gli
atleti. Si definisce vegetariana una dieta che non includa carne di animali
terrestri (inclusi i volatili) e marini o prodotti che contengano questi cibi.
Il presente documento prende in rassegna i dati scientifici attuali relativi ai
nutrienti chiave per i vegetariani, quali le proteine, gli acidi grassi omega-3,
il ferro, lo zinco, lo iodio, il calcio, e le vitamine D e B12. Una dieta
vegetariana è in grado di soddisfare le raccomandazioni correnti per tutti
questi nutrienti. In alcuni casi, l'uso di cibi fortificati o di integratori può
fornire utili quantità di nutrienti importanti. Una rassegna basata
sull'evidenza ha mostrato che le diete vegetariane possono essere
nutrizionalmente adeguate durante la gravidanza, che si conclude positivamente
per la salute della madre e del neonato. I risultati di una rassegna basata
sull'evidenza hanno mostrato che la dieta vegetariana è associata a una
riduzione del rischio di morte per cardiopatia ischemica. I vegetariani
evidenziano, inoltre, livelli inferiori di colesterolo legato alle lipoproteine
LDL e di pressione arteriosa, nonché ridotti tassi di ipertensione e di diabete
mellito di tipo 2 rispetto ai non-vegetariani. I vegetariani tendono ad avere un
ridotto indice di massa corporea (BMI) e ridotti tassi di tutti i tipi di
cancro. Le caratteristiche di una dieta vegetariana che possono ridurre il
rischio di malattie croniche includono ridotte assunzioni di acidi grassi saturi
e colesterolo, e più elevate assunzioni di frutta, verdura, cereali integrali,
frutta secca, prodotti della soia, fibre e fitocomposti. In Italia abbiamo come
riferimento il Prof. Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto
Europeo di Oncologia (Ieo) e vegetariano convinto che in diversi suoi libri
espone i benefici di una dieta vegetariana.
Quali
sono gli alimenti che hanno sostanze che favoriscono l’abbronzatura (visto che
il sole questa estate è latitante)?
Il
top dei cibi per l'abbronzatura: carote ma anche radicchio, spinaci, albicocche,
cicoria e poi lattuga, pomodori, passando per il sedano fino alle fragole ,
tutti alimenti ricchi di beta carotene che è il precursore della vitamina A ;
essa stimola la produzione di melanina, la responsabile della tintarella.
Negli
ultimi tempi si sente parlare sempre più spesso di ALOE. Quando è bene usare
questa pianta e quali sono le sue proprietà?
L
'aloe vera è caratterizzata da foglie carnose, succulente e dal margine
seghettato. Dal centro della pianta si sviluppa un fiore dalla forma tubulare,
con steli lunghi, dal colore prevalentemente rosso. Dalle foglie dell' aloe è
possibile ottenere due tipi di estratti, il succo condensato e il gel, che
utilizzati come sostanze terapeutiche possiedono costituenti chimici,
indicazioni e interazioni farmacologiche diverse fra loro. Il succo condensato
è ottenuto prevalentemente dai tubuli esterni, situati al di sotto
dell'epidermide della foglia. Avendo proprietà lassative si utilizza contro la
stipsi atonica (con feci dure). Si prende un cucchiaio di succo lontano dai
pasti per periodi brevi. La stessa posologia è indicata anche per chi vuole
ottenere un effetto depurativo sull'intero organismo. L'utilizzo del succo di
aloe in alcuni casi può portare effetti collaterali quali emorroidi e
infiammazione intestinale. Fra le controindicazioni vi sono: gastrite, coliti,
diverticoli, appendiciti, dolori addominali in genere, occlusione intestinale,
gravidanza e allattamento. L'uso eccessivo e prolungato nel tempo di lassativi
antrachinonici (senna, aloe, rabarbaro, frangula, cascara) può comportare
numerose interazioni con farmaci o altre piante medicinali, cardiotonici
(digitale, adonide, mughetto, scilla, strofanto, ecc.). Inoltre, potrebbe
aumentare la tossicità di alcuni farmaci o ridurne l'assorbimento. Il
gel fresco racchiuso nelle foglie carnose dell' aloe, se spalmato sulla pelle,
cura infiammazioni, dermatiti, scottature, è un grande cicatrizzante, rende più
rapida la guarigione delle ferite, ha un'azione schermante nei confronti dei
raggi UV, migliora la microcircolazione e costituisce un ottimo ingrediente per
la cosmesi antiage. Ecco perché in fitoterapia viene utilizzato come ottimo
rimedio naturale. Si utilizza applicandone un sottile strato sulle zone
interessate e facendo assorbire con un lieve massaggio. Se applicato su ferite,
si copre il punto leso con una garza sterile e non si massaggia.Gli effetti
collaterali sono presenti se il gel a base si aloe viene assunto per via
interna: il gel non depurato dagli antrachinoni e il succo della pianta ottenuto
frullando la foglia intera sono spesso responsabili di irritazioni
gastroenteriche. Le controindicazioni sono le stesse del succo. Le interazioni
possibili sono con chemioterapici o altri farmaci gastrolesivi.
Ho
letto che per combattere il diabete si può ricorrere alle spezie. Vero o falso?
Vero.
Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Agricoltural and Fodd Chemistry,
il diabete potrebbe essere curato, oltre che prevenuto, attraverso due erbe di
uso comune, il rosmarino e l’origano. Tale effetto curativo è stato
ipotizzato in seguito ad alcuni studi e ricerche effettuate dall'Università
dell’Illinois. Il diabete è una patologia causata da una carenza, assoluta o
relativa, di insulina nell’organismo umano e che ha come conseguenza
un'elevata concentrazione di glucosio nel sangue. Da quanto appreso dagli studi,
pare che sia il rosmarino che l’origano ( in forma essiccata o fresca),
abbiano un effetto positivo su un enzima che risulta essere direttamente
collegato al diabete. Tale enzima sarebbe, infatti, capace di regolare la
produzione di insulina. L'azione inducente è dovuta ad alcuni polifenoli e
flavonoidi presenti in queste erbe di cui, le specie più attive, provengono dal
Messico e dalla Grecia. Il timolo ed il carvecloro, sostanze presenti
nell’origano, possiedono un forte potere antisettico. Altri studi più recenti
avevano già dimostrato la loro capacità di diminuire le infezioni quasi come
gli antibiotici. L’origano, inoltre, presenta un'azione antitussiva, buon
calmante della tosse. Calma anche i dolori intestinali e pare essere efficace
anche per combattere la cellulite. Ricca di flavonoidi, tannini, resina ed oli
essenziali, oltre all’acido rosmarinico, il rosmarino è considerato la
migliore pianta balsamica con potenti proprietà antiossidanti. Il suo
utilizzo è vario e comprende la cura del mal di gola, dolori mestruali
importanti, contusioni e slogature, ma un suo aspetto utile è la capacità di
renderla la pelle più giovane e di attenuare le rughe. Gli scienziati
consigliano, dunque, di farne uso quotidiano nonostante ancora si cerchi di
verificare pienamente il reale beneficio di tale pianta.
Il
pesce per il fosforo, la carne di cavallo per l’anemia, ecc… Sono realtà o
è un modo come un altro per spingere alle vendita certi prodotti?
Credenza
diffusa è che il pesce sia l’alimento maggiormente ricco di fosforo, utile
quindi per la memoria. In realtà esistono degli alimenti che ne contengono
quantità decisamente maggiori (ad esempio le noci, le nocciole, la frutta
secca, i cereali integrali, i legumi, i formaggi, l’olio di oliva, le uova e
lo yogurt). Inoltre, è stato dimostrato scientificamente che non esiste alcuna
correlazione tra fosforo e memoria. Semmai il fosforo è risultato utile per la
formazione di ossa e denti e per rinforzare i muscoli, mentre i grassi si sono
dimostrati validi alleati per la memoria. Stesso discorso vale per la carne e il
ferro: è certamente vero che la carne ne contiene ma anche tantissimi vegetali
e i legumi lo contengono.
Molti
fanno dieta saltando i pasti. Giusto o sbagliato?
Saltare
i pasti rallenta il metabolismo, rendendo paradossalmente più difficile il
dimagrimento. Inoltre, è un’abitudine poco salutare e deleteria per il
fisico.
Quali
sono gli elementi che creano danni al nostro organismo? E quelli più indicati
per una sana alimentazione?
"È
la dose che fa il veleno". Ogni tanto mangiare delle "schifezze"
non fa nulla se il resto del tempo si segue un'alimentazione bilanciata ricca di
frutta, verdura con modeste quantità di cereali (meglio se integrali), proteine
vegetali e animali e dell'olio vegetale monoseme. Ovviamente non bisogna
dimenticarsi di bere acqua a sufficienza.
C’è
chi si cura con la medicina ayurvedica, che con l’omeopatia, chi diventa
vegetariano, chi vegano, ecc… Qual è l’alimentazione più indicata
per noi occidentali?
Non
esiste un'alimentazione adatta a tutti. Per quello che è così importante
rispettare le esigenze, il contesto, la religione, la filosofia di vita delle
singole persone e avere le conoscenze e quindi gli studi idonei per stilare
un'alimentazione individualizzata ed equilibrata per corpo e mente.
In
un ‘intervista l’attrice Eleonora Brigliadori, malata di cancro, racconta
che si è curata con l’urinoterapia, con l’omeopatia e con scelte
alimentari, senza fare la chemioterapia. Cosa ne pensi?
Attualmente
non ci sono evidenze scientifiche che confermano le cure alternative come unica
terapia nella cura del cancro. Tu non lo sai - pochi lo sapevano prima di questa
intervista - che io sono figlia di una mamma alla quale proprio un anno fa è
stato diagnosticato un tumore. Quindi è - in qualche modo - una domanda
che mi riguarda molto da vicino. Dall'esperienza di mamma (e di conseguenza
mia), che con una dignità straordinaria e grande spirito di sopportazione ha
affrontato e sta affrontando le terapie all'Istituto Nazionale Tumori di Milano
(permettimi di ringraziare tutto il reparto di ginecologia oncologica diretto
dal Prof. Raspagliesi per le persone straordinarie, umane, preparatissime che ci
lavorano, in primis il Primario Raspagliesi che è un Medico con la
"M" maiuscola - inoltre vorrei ringraziare il reparto di
Medicina Complementare dell'Azienda Sanitaria di Merano presso il quale mia
mamma - con l'approvazione degli oncologi dell'IRCCS segue le cure
complementari che si stanno rivelando molto utili ed efficaci; GRAZIE a
tutti coloro che fanno questo lavoro con preparazione , amore e umanità
, questo ci vuole quando si sceglie una professione sanitaria! Non la prepotenza
e l'arroganza di alcuni che pensano di essere i portatori della verità. Ogni
riferimento non è casuale.) Io non mi sento di giudicare cosa sia giusto e cosa
sbagliato, non sono nessuno per farlo. In certe malattie ci si deve trovare.
L'alimentazione è essenziale e fondamentale e se alle terapie convenzionali
vengono affiancate anche quelle complementari ben venga, io sono a favore. E
... quello che a me ha aiutato tanto è stata ed è la Fede.
Il
greco Euripide diceva:”Il mare guarisce le malattie degli uomini”. Difatti
la talassoterapia si basa sull’utilizzo dell’acqua del mare. E’ vero che
è un toccasana per diversi disturbi?
La
parola talassoterapia è l’unione di thalasso, dal greco mare, unita alla
parola terapia, che tradotto vuol dire terapia che viene dal mare. Sappiamo
tutti che l’acqua del mare ha un potente effetto benefico sul nostro corpo e
anche sulla nostra psiche.Ha un effetto, per cosi dire, analgesico poiché
diminuisce il dolore sia nelle zone specifiche che in quelle a livello generale;
è molto utile a regolare il corretto funzionamento delle cellule
dell’organismo messe a dura prova da vita e orari frenetici, attività
stressanti e città inquinate.Da millenni l’uomo conosce i benefici
dell’acqua marina. Greci, Latini e popolazioni Arabe la utilizzavano in
maniera regolare. Il grande medico greco Ippocrate, considerato il padre
fondatore della medicina, ne prescriveva l’uso, ed in un suo trattato,
descrive di come fosse abitudine curare il proprio corpo passando da vasche di
acqua di mare arricchita da oli ed essenze e riscaldata a 38 gradi, a quelle di
acqua gelida. Dopo questi bagni venivano praticati trattamenti con fanghi alle
alghe, massaggi e sfregamenti con piante marine.Nel suo elaborato si legge di
come la pelle assumesse un aspetto di seta e di come i pori a contatto con
l’acqua del mare assorbissero in maniera facile e del tutto naturale quei
preziosi oligoelementi di cui l’organismo umano ha bisogno. Il principio della
Talassoterapia è un approccio olistico che sfrutta l’effetto combinato di
sole, iodio e acqua salata garantendo effetti salutari ed ottimi risultati anche
in termini estetici. Essa rappresenta un valido e fondamentale aiuto nel
recupero di qualsiasi patologia che richieda un recupero funzionale. È ottima
per attenuare i processi reumatici, alleviare patologie dermatologiche, come ad
esempio psoriasi, migliora l’osteoporosi e problemi dovuti alla colonna
vertebrale.Gli effetti di un trattamento talassoterapico possono alleviare anche
problemi legati a stress, insonnia, depressione e fatica, donando sensazione di
piacevolezza alla nostra mente, senza tralasciare ciò che di molto benefico è
in grado di fare al nostro corpo dal punto di vista fisico / estetico: si
rivela difatti un valido aiuto alla lotta contro la cellulite, agendo
sull’epidermide migliorando l’elasticità dei tessuti, contrastando persino
l’invecchiamento cutaneo.
Le
tisane danno più benefici nella stagione calda o fredda? (quali sono i
benefici?)
Solitamente
la parola tisana ricorda la calda bevanda da sorseggiare d’inverno, magari
sotto un soffice plaid. Ma in realtà, non tutti sanno che le tisane sono anche
ottime da consumarsi fresche, eventualmente con qualche cubetto di ghiaccio
mentre si dedica del tempo alla propria tintarella estiva. Perché quindi, per
reintegrare i liquidi persi e favorire il proprio benessere corporeo, non
portare sotto l’ombrellone, in piscina o in montagna una bottiglia di tisana
fresca, invece di bere solo la solita acqua o rischiare di cedere alle bevande
gasate e troppo zuccherate? Preparate la tisana la sera prima, lasciatela tutta
la notte in frigorifero e la mattina dopo portatela con voi. Salute
vuol dire, come prima cosa, purificazione. Infatti, per garantirsi il benessere
del proprio organismo è necessario che il corpo espella tutte quelle sostanze
nocive che lo danneggiano e appesantiscono, come scorie e tossine. Il passo
successivo alla depurazione è il raggiungimento della corretta funzionalità di
tutte le attività dell’organismo. Infatti, se gli organi non sono
intossicati, ma al contrario sono”puliti” e in condizione ottimale, tutto il
corpo ne gioverà, sia dal punto di visto fisico che da quello prettamente
estetico. Le tisane favoriscono esattamente questi processi di pulizia e
disintossicazione.
I
prodotti “light” funzionano o è solo un altra maniera per vendere di più?
Sembra
una parola dai poteri magici ma il più̀ delle volte é solo
un’illusione. Solo leggendo “leggero” il consumatore pensa che corrisponda
a “più digeribile” o addirittura “più sano”. Salsicce,
formaggio, bibite, yogurt, biscotti, margarine: tutto esiste in versione
“light”. Ma dovrebbe far riflettere il fatto che proprio negli Stati Uniti,
patria del “fat- free” (esistono ormai più di 5.000 alimenti
alleggeriti) quasi la metà della popolazione è in sovrappeso e ben
il 30% è gravemente obesa. Questo dovrebbe, quindi, suonare come un
campanello d’allarme. Siamo davvero sicuri che acquistando un prodotto light
stiamo veramente scegliendo un alimento più leggero? Purtroppo accade
spesso che dal confronto delle etichette nutrizionali tra un prodotto
"normale" e uno light non ci sia nessuna differenza, o addirittura
risultano più magri o leggeri quelli che non presentano slogan. Ancora una
volta, il faro che può guidarci è solo l'etichetta nutrizionale.
L’unico modo per orientarsi è leggere l’etichetta ma anche questa
operazione non è facile perché manca un’uniformità grafica,
i caratteri sono il più delle volte microscopici e resi illeggibili. Poi siamo
spesso di fretta e tendiamo a farci influenzare più dalla pubblicità
che dall’informazione. Così ci facciamo prendere, senza verificare, da
indicazioni generiche, come “meno calorie” (rispetto a cosa?) o riferite a
ingredienti anziché a sostanze nutritive, tipo “30% di olio in meno”
(rispetto a cosa?). La riduzione di calorie nei prodotti "light"
può avvenire, a seconda del prodotto, mediante un:
1)ridotto
contenuto di zucchero: lo zucchero viene sostituito da dolcificanti privi quasi
completamente di valore calorico. Tali prodotti sono più poveri di
calorie.Taluni di questi prodotti vengono tuttavia classificati come dannosi per
la salute:
●
Ciclamato (E952): esperimenti sugli animali hanno dimostrato che può
essere cancerogeno, per questo è stato vietato negli Stati Uniti.
●
Saccarina (E954): anche in questo caso esprimenti effettuati sugli animali ne
hanno dimostrato la cancerogenità, negli Stati Uniti è ammesso
soltanto se riporta l'avvertenza di pericolosità.
●
Aspartame (E951): sospetto di effetti neurotossici come mal di testa,
oscillazioni di umore;
2)
ridotto contenuto di grasso: per diminuire il contenuto di grassi si utilizzano:
miscugli
a maggior contenuto di acqua anziché grasso, per esempio margarina
semigrassa costituita per il 40-60% da grasso vegetale e per il 60-40% da acqua
o surrogati del grasso che hanno un gusto cremoso, simile al grasso, e che
possono ridurre l'impiego di grasso nei seguenti alimenti: salse, condimenti,
creme da spalmare, dessert a base di latte, quark, gelati, maionese, burro,
margarina, crema al cioccolato, formaggio. Un ridotto contenuto di grasso viene
valutato positivamente perché tendiamo a consumare più grassi del
necessario e quindi i prodotti con contenuto di grasso ridotto possono aiutare a
ridurre il consumo di grassi in generale e in particolare di quei grassi
nascosti (spesso saturi e trans, dannosi per il nostro organismo). Ci sono,
tuttavia, modi più “naturali” di ridurre l’assunzione di lipidi. In
conclusione possiamo dire che Il consumo di prodotti
"light" non garantisce una diminuzione di peso di lunga durata, perché
non contribuiscono a migliorare le abitudini alimentari individuali. Inoltre inducono
al consumo di porzioni più grandi: credendo di assumere poche calorie, si
mangia e si beve di più e pertanto non si risparmiano affatto energie.
Possiamo
fidarci dei prodotti biologici?
“La
produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e
di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche
ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse
naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli
animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per
prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali”.
(Fonte:
Reg. CE n. 834/07)
L’agricoltura
biologica è un metodo di produzione agricola:
-
che esclude l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi come fertilizzanti,
diserbanti, insetticidi e anticrittogamici per la concimazione dei terreni, per
la lotta alle infestanti, ai parassiti animali e alle malattie delle piante
- di
tipo estensivo che , attraverso la rotazione delle colture, l’utilizzo di
sostanza organica, le ridotte lavorazioni - si integra nei processi naturali in
modo compatibile e rispetta l’ambiente (il terreno, l’acqua, l’aria), la
salute degli agricoltori e quella dei consumatori
-
pone elevata attenzione alla salvaguardia dei sistemi e dei cicli naturali, al
benessere e al rispetto delle esigenze etologiche degli animali e all'equilibrio
tra essi.
Agli
animali viene garantita una vita conforme alle esigenze specifiche delle singole
specie, avendo quindi cura del loro benessere. L’allevamento con metodo
biologico rispetta le esigenze nutrizionali degli animali nei vari stadi
fisiologici. L’alimentazione degli animali, a base di prodotti bio, è
finalizzatala ad una produzione di qualità e non a massimizzare la resa. Nei
rari casi di malattia l’animale viene curato con prodotti fitoterapici,
omeopatici e oligoelementi. Se tutti questi criteri vengono realmente
rispettati, io non solo mi fiderei ma opterei per l'alimentazione biologica per
la maggiore. Permettimi di ricordare che nella nostra splendida regione , il
Trentino Alto Adige, abbiamo la fortuna di trovare tanti prodotti biologici -
basti pensare a frutta e verdura - acquistabili direttamente dal produttore (es.
contadino ) o a chilometri zero. Io sono a favore della filiera corta sempre e
comunque.
E’
più dannoso il sale o lo zucchero?
Sono
entrambi definiti "veleni bianchi". Provo a spiegarvi brevemente il
perché. Il consumo eccessivo di zucchero da un lato fa scattare segnali
ormonali che riducono il senso di sazietà (il che porta anche all'obesità)
dall'altro ha un effetto sulla dopanima che è simile alle droghe, perché
diminuisce il piacere di aver consumato cibo e quindi spinge a consumarne di più.
Pensiamo a un lungo pranzo in cui consumiamo prima i cibi salati. Arrivati alla
fine ci sentiamo sazi e non riusciremmo più a mangiare altre pietanze salate,
ma per un dolce invece è facile che lo spazio ci sia. In realtà è come se si
stesse riempiendo un nuovo contenitore, ma siccome invece il contenitore è
sempre lo stesso, alla fine trabocca: cioè si finisce con il mangiare troppo.
Pensiamo adesso alle aziende produttrici. Queste seguono il desiderio di chi sta
acquistando qualche cosa. A volte lo generano, è vero, ma prima di intervenire
sull'industria occorre fare una battaglia culturale, innescare un messaggio
sanitario che porti le persone a voler cambiare abitudini. A quel punto credo
che l'industria seguirà automaticamente gli indirizzi del mercato. Ma non
possiamo aspettarci che sia chi si occupa di profitti a condurre questo genere
di battaglia, deve farlo chi si occupa di strategia. Quindi ribadisco
l'importanza di un' informazione ed educazione alimentare già dalle scuole
elementari. L'eccesso di cloruro di sodio (sale) nell'alimentazione attuale è
da 10 a 35 volte il fabbisogno. Questo si traduce in un aumento di liquidi
extracellulari, in aumento delle resistenze periferiche, del peso, in aumento
dei recettori dell'angiotensina II, nella diminuzione dei capillari fino a 2/3.
Un eccesso di sodio è una concausa nella litiasi renale e nella osteoporosi.
Eccessi di sodio portano a escrezione di calcio, provocando ridotta densità
ossea e aumentando il rischio di osteoporosi (esiste in tutte le cellule
normalmente uno scambio sodio-calcio).Pochi lo sanno, ma il sodio contenuto in
natura negli alimenti è già sufficiente a coprire tutte le necessità del
corpo. Troppo sodio è pericoloso perché il corpo non lo elimina : lo trattiene
fra le cellule fino a quando i reni non riescono a filtrarlo. Così
immagazzinato irrita i tessuti e le cellule per proteggersi rilasciano acqua,
questo porta a gonfiori, ritenzione idrica e perdita di potassio.E allora la
pressione sanguigna si impenna.A lungo termine questa situazione può rovinare
muscoli, valvole cardiache, arterie, ossa, DNA, stomaco, reni.Il consumo elevato
di sale potrebbe comportare un maggior rischio di sovrappeso : il sale stimola
la sete e spesso viene soddisfatta con bibite zuccherate o alcoliche che hanno
un elevato contenuto calorico. Il sodio possiede una spiccata capacità di
attrarre l'acqua e ciò nel corpo incrementa la massa di liquido che scorre nei
vasi sanguigni, questa esercita una forza sulle pareti delle arterie, le quali
alla lunga diventano più rigide.Le popolazioni che vantano un abituale basso
consumo di sodio, brillano per la quasi completa assenza di ipertensione.
Cos’è
l’ipertensione e chi ne è più soggetto?
La
pressione arteriosa è la forza esercitata dal sangue contro la parete delle
arterie. A ogni battito del cuore, il sangue esce dal ventricolo sinistro
attraverso la valvola aortica, passa nell’aorta, e si diffonde a tutte le
arterie. Quando il cuore si contrae e il sangue passa nelle arterie, si
registra la pressione arteriosa più alta, detta ‘sistolica’ o ‘massima’;
tra un battito e l’altro il cuore si riempie di sangue e all’interno
delle arterie si registra la pressione arteriosa più bassa, detta
‘diastolica’ o ‘minima’. La misurazione della pressione si registra a
livello periferico, usualmente al braccio e viene indicata da
due numeri che indicano la pressione arteriosa sistolica e la diastolica,
misurate in millimetri di mercurio (es. 120/80 mmHg). Quando i valori di
sistolica e/o di diastolica superano i 140 (per la massima) o i 90 (per la
minima), si parla di ipertensione.A soffrire di ipertensione si stima che siano
circa 15 milioni di italiani, ma circa la metà di questi ne è consapevole.
Controllare regolarmente la pressione arteriosa e mantenerla a livelli
raccomandati attraverso l’adozione di uno stile di vita sano
e assumendo specifiche terapie laddove necessario, è fondamentale,
poiché questa condizione rappresenta il fattore di rischio più importante per
l’ictus, quindi per le malattie legate all’invecchiamento
(disturbi della memoria, disabilità), nonché per l’infarto del miocardio,
gli aneurismi, le arteriopatie periferiche, l’insufficienza renale cronica, la
retinopatia..
Quali
parti del corpo (uomini - donne) sono più esposti all’impinguimento?
Addome
e fianchi.
L’obesità
è ereditaria?
L’annosa
questione in merito alla ereditarietà dell’obesità sembra non trovare mai
fine. Ricerche che si susseguono sulla individuazione dei geni
“responsabili” del nostro peso lasciano spazio ad altre che vorrebbero la
nostra risposta metabolica non essere affatto coinvolta da quella che è la
matrice genetica della nostra famiglia di origine. E spesso i fatti lo
dimostrano; ma dimostrano anche il contrario. La tesi che riconosce l’obesità
come malattia ereditaria trova sostegno nel fatto che alcuni geni abbiano un
reale e rilevante effetto sul tasso metabolico dei grassi. Sembra che il gene
FTO abbia una ruolo indiscusso nella malattia degli obesi. Parrebbe che una
persona con la variante di questo gene possa pesare in media almeno 3 chili in
più rispetto a quella che ne è sprovvista. La stessa, tuttavia, può, anche se
con maggiore difficoltà, mantenere il proprio peso ideale, grazie al movimento
e ad una dieta equilibrata. Sembra inoltre che il peso di una persona sia legato
al suo numero di cellule adipose. Maggiore è il numero di queste, maggiore è
la tendenza ad ingrassare. È quella riconosciuta come una malattia genetica già
presente nel feto ed è definita obesità Iperplastica. Nel terzo mese di
gravidanza, le cellule adipose si formano nel feto. Si moltiplicano quando il
bambino ha due anni, e rimangono costanti fino alla pubertà, quando si
moltiplicano di nuovo. Da allora in poi il numero sarà lo stesso. Gli studi in
favore della responsabilità genetica dell’obesità hanno scoperto che anche
se gli obesi hanno maggior quantità di cellule grasse rispetto a quelle dei
magri, il numero delle cellule adipose è stabile in età adulta; tutto ciò,
indipendentemente dal fatto che lo studio coinvolgesse persone magre o grasse.
Perdere peso, porterebbe solo alla “contrazione” delle cellule adipose, il
cui numero rimarrebbe lo stesso.
Perché
le cose buone sono anche quelle che i dottori vietano?
Un
buon dottore non dovrebbe vietare nulla (se non per motivi strettamente
salutari) ma insegnare che è la dose che fa il veleno - quindi attraverso
un'educazione ed informazione alimentare dovrebbe semplicemente insegnare
alla persona ad alimentarsi in maniera consona.
“Anoressia
e bulimia – ho letto su un giornale - sono conseguenze di una visione distorta
della propria immagine corporea”. Sei d’accordo? Come si possono curare?
Si.
Per 8 anni ho lavorato in team multidisciplinare nella cura dei disturbi
alimentari e posso affermare che è il metodo di elezione per la loro cura. Anoressia
e bulimia sono malattie complesse, determinate da condizioni di disagio
psicologico ed emotivo, che quindi richiedono un trattamento sia del problema
alimentare in sé che della sua natura psichica. L’obiettivo è quello di
portare il paziente, attraverso terapie mirate a modificare i comportamenti e
l’attitudine, a adottare soluzioni di gestione dei propri stress emotivi che
non siano dannose per la propria salute e a ristabilire un equilibrato
comportamento alimentare. Possono manifestarsi in persone di diverse età,
sesso, provenienza sociale, ma sono solitamente più comuni in giovani donne in
età compresa tra i 15 e i 25 anni. L’anoressia e la bulimia però possono
anche dipendere dal fatto che l’individuo subisca situazioni particolarmente
traumatiche, come ad esempio violenze sessuali, drammi familiari, comportamenti
abusivi da parte di familiari o di persone esterne, difficoltà ad essere
accettati socialmente e nella propria famiglia. Uno dei motivi per cui una
persona inizia a sottoporsi a una dieta eccessiva è la necessità di
corrispondere a un canone estetico che premia la magrezza, anche nei suoi
eccessi. Secondo molti psichiatri, infatti, l’attuale propensione a
prediligere un modello di bellezza femminile che esalta la magrezza ha
conseguenze devastanti sui comportamenti alimentari di molte adolescenti. Gli
effetti dei disordini alimentari sono molto pesanti, sia sotto il profilo fisico
che quello psicologico. Dal punto di vista fisico, gli effetti della
malnutrizione comportano ulcere intestinali e danni permanenti ai tessuti
dell’apparato digerente, disidratazione, danneggiamento di gengive e denti,
seri danni cardiaci, al fegato e ai reni, problemi al sistema nervoso, con
difficoltà di concentrazione e di memorizzazione, danni al sistema osseo, con
accresciuta probabilità di fratture e di osteoporosi, blocco della crescita,
emorragie interne, ipotermia e ghiandole ingrossate. Le ripercussioni
psicologiche, invece, comportano depressione, basso livello di autostima, senso
di vergogna e colpa, difficoltà a mantenere relazioni sociali e familiari,
sbalzi di umore, tendenza a comportamenti manichei e maniacali, propensione al
perfezionismo.
Cosa
ne pensi della battaglia contro il fumo?
Sono
a favore, specialmente perché ci sono sempre più giovani che fumano. Tanti
credono che il fumo provochi malattie cardiovascolari, polmonari, ossee,
cancro e via discorrendo, ma purtroppo vi sono altri rischi per la salute che
sono poco noti e di cui in molti non hanno coscienza. Tuttavia, non per questo
sono meno pericolosi. Per esempio, il fumo è causa di problemi dentali e del
cavo orale. Si va dal più banale alito cattivo, alla colorazione giallastra dei
denti. Non mancano poi le malattie a carico delle gengive (o parodontali). Ma,
sempre in bocca, il fumo ritarda il processo di guarigione dopo un’estrazione
dentale, o un trattamento per le gengive, o ancora di chirurgia orale e, infine,
riduce il tasso di successo delle procedure di impianto dentale. «Recenti
studi mostrano una relazione diretta tra consumo di tabacco e una diminuzione
della densità ossea – fa notare il dottor Khalaf Moussa, chirurgo ortopedico
del Dubai Bone e Joint Centre al DHCC – In un fumatore sotto i 30 anni la
massa ossea è compromessa, portando a uno scheletro più piccolo e meno massa
ossea rispetto ai non fumatori della stessa fascia di età. Nelle donne, a causa
del normale processo di invecchiamento e perdita di estrogeni, si manifesta una
normale perdita della massa ossea; nelle donne fumatrici, invece, la perdita di
massa ossea è più rapida». «Il
fumo – aggiunge il dottor Moussa – è riconosciuto quale fattore di rischio
per l’osteoporosi e fratture ossee. L’osteoporosi può innescare la perdita
di massa ossea per molti anni senza sintomi, finché non si verifica una
frattura». Crawford Bain,
docente di Parodontologia alla Scuola di Odontoiatria di Dubai presso il DHCC,
ha detto che in base a una media rilevata da più studi, un paziente che fuma 20
sigarette al giorno per 20 anni ha circa il 600% più probabilità di perdere i
denti a causa di una malattia gengivale, rispetto a un non-fumatore. A supporto
delle sue dichiarazioni, il prof. Bain ha condotto uno studio pubblicato sul
British Dental Journal, in cui si mostra come il fumo sia associato a una brutta
colorazione dei denti e delle protesi dentarie, ad alitosi (alito cattivo), a
malattia parodontale e un più alto tasso di guasti degli impianti dentali. «Oltre
ai problemi agli impianti dentali e alle gengive si pensa che la circolazione
ridotta causata dal fumo possa portare a una ridotta densità ossea e a livelli
di ossigeno più bassi nelle ossa e nei tessuti molli. Questo ambiente a
ossigeno ridotto è allettante per alcuni batteri aggressivi noti per causare la
perdita di massa ossea», conclude Bain. Insomma, a fumare c’è tutto da
perdere, non solo in denaro ma anche e soprattutto in salute, in molti e molti
modi. Pensiamoci.
Qualche
consiglio (accorgimento) ai lettori, per vivere bene e affrontare le prossime
stagioni in completa serenità e in salute?
Io
sono una sostenitrice e praticante - a volte con più , a volte con meno
successo- della "dieta della vita" ; consiglio di evitare in
tutte le stagioni e negli anni a venire : pensieri negativi, persone
distruttive, ciò che toglie il sorriso, ciò che crea angoscia, ciò che
distoglie dai propri obiettivi e quello che da insicurezza. La salute (e il
peso) ne gioveranno.
Il
mio consiglio : qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa
sognare, comincia.
L'audacia
reca in se genialità, magia e forza. Comincia ora!
Ringraziamenti:
Oltre
che la mia famiglia vorrei ringraziare tre persone;
Umberto
Montefiori, il "nonno sognatore" che mi ha invitata a parlare ad una
conferenza sul diabete e da lì mi ha coinvolto - oltre che in una bella
amicizia - in vari progetti lavorativi ;
Alberto
Faustini , Direttore dei quotidiani Alto Adige e Trentino sui quali curo una
rubrica sull'alimentazione. Conobbi il Direttore proprio alla conferenza sul
diabete organizzata da Umberto Montefiori. Grazie Direttore per aver creduto e
credere in me.
Gianfranco
Gramola che leggendo la mia rubrica sul quotidiano Trentino si è
interessato alla mia persona realizzando questa interessante intervista
La
vita è un cerchio, nulla accade per caso e tutto ha un suo ordine ed un suo
fine.