Claudia
Koll (attrice)
Roma 25. 4. 2015
Intervista
di Gianfranco Gramola
Claudia
Koll: la donna che ha vissuto due vite
Una
prima giovinezza dissipata. Il
peccato aveva indurito il suo cuore e impediva al suo cuore di amare. Poi
l’incontro con Dio, un
incontro travolgente, perché le ha fatto scoprire qualcosa di grande. “Non ho
paura di vivere oggi – dice Claudia - anche se la mia vita è diventata più
difficile rispetto a prima, però è più consapevole e molto più bella grazie
al miracolo della Fede, un miracolo che ti fa aprire il cuore a Dio”
Claudia
Koll nasce a Roma il 17 maggio del 1965. Dopo la Maturità Classica, frequenta
per quattro anni la facoltà di Medicina e Chirurgia. Interrompe l’Università
per iniziare la carriera teatrale e cinematografica. È protagonista di molte
fiction televisive, sia internazionali ( “Fiume rosso” con C. Malavois,
“Il giovane Mussolini” con Antonio Banderas etc), sia nazionali (“Valeria
medico legale” con Giulio Base, “Impero” con Claudio Amendola, “Linda e
il brigadiere” con Nino Manfredi), sia a carattere ‘sacro’ fra cui
“Maria Goretti”, “San Pietro” con Omar Sharif e il film “Una cosa in
mente” sulla vita di San G.B. Cottolengo. L’attività teatrale la vede al
fianco di importanti attori fra cui Anna Proclemer, Gianfranco Iannuzzo,
Giampiero Bianchi, Attilio Corsini. Al culmine della notorietà ‘mondana’,
corrisponde peraltro un periodo di ‘buio spirituale’, da cui esce nel 2000,
anno del grande giubileo cristiano, dando così inizio ad una profonda quanto
straordinaria conversione, che culmina nella sua consacrazione ‘laica’ alla
Divina Misericordia. Dedica molto tempo nel testimoniare la sua ‘nuova
vita’, mettendo altresì il suo talento a disposizione di Testi sacri, fra cui
il Cantico dei Cantici, le poesie tratte dal “Trittico Romano” di Giovanni
Paolo II, Canto del “ Dio nascosto” di Karol Wojtyla. Nel 2005 Claudia Koll
ha fondato l’Associazione Onlus “ Le opere del Padre” che si prefigge di
aiutare le persone in condizioni di particolare sofferenza fisica e/o
spirituale, attraverso l’amore di Cristo che viene in aiuto alla nostra
debolezza e ci rivela l’infinita bontà del Padre. L’associazione opera in
diverse zone dell’Africa, principalmente in Burundi, nella Repubblica
Democratica del Congo e in Congo Brazaville, attraverso il sostegno a distanza e
la realizzazione di strutture, come la scuola materna a Ngozi e quella di Ruziba,
quartiere povero di Bujumbura, un centro catechistico per la formazione di
catecumeni, una scuola primaria e secondaria (Ibambi), una casa per bambini
malnutriti (Ospedale Anoalite di Matari - Wamba). Attualmente è in progetto la
realizzazione di un centro di accoglienza e di cura per le persone diversamente
abili “La Piccola Lourdes” a Ngozi, in Burundi. Per sostenere tale progetto
l’Associazione, in collaborazione con Famiglia Cristiana e San Paolo
Multimedia, ha realizzato una compilation “Guarda le mie mani”, pubblicata
nel gennaio del 2009, con importanti artisti italiani come A. Ruggiero, Ron,
Nomadi, Povia, Mons. M. Frisina, A. Minetti e tanti altri. Da qualche anno è
Direttrice Artistica della Star Rose Academy, una nuova Accademia d’arte in
Roma fondata dalle Orsoline della Sacra Famiglia, da sempre impegnate a
coniugare le richieste emergenti della società con i principi e i valori del
messaggio evangelico, e si avvale di un prestigioso corpo Docenti, Artisti di
chiara fama che ne condividono i valori fondanti e ne garantiscono la qualità
tecnico-professionale.
Ha
detto:
-
Mia
nonna era non vedente, eppure è stata lei a crescermi, perché mia madre appena
sono nata ha rischiato di morire: dopo il parto le hanno fatto una trasfusione
di sangue infetto che le ha minato tutto il corpo.
- Uno
degli incontri che più mi ha segnato è quella con Papa Wojtyla : L’ho
incontrato all’inizio della mia conversione. Era il primo ottobre del 2000. La
mia vita cambiò per sempre. Il suo sguardo mi ha trapassato. Come mi ha
guardata, sono caduta in ginocchio. Mi sono ritrovata ai suoi piedi.
- Quando
fai un pellegrinaggio la Madonna ti guida e ti corregge. Per me tutti i santuari
mariani sono importanti, e in particolare quello di Lourdes. E quando mi sono
convertita la prima cosa che ho fatto è stato tornare a Lourdes.
-
Come
tutti gli adolescenti mi sono persa, ho smesso di frequentare la chiesa e ho
iniziato a rincorrere altri sogni e altri desideri. Ma se avessi affrontato
questo sogno con la forza di Dio e con la fede certo sarebbe stato diverso, non
mi sarei buttata via.
- L’incontro
con i poveri mi ha cambiato il cuore e mi ha guarita dalla superficialità che
è propria del peccato. Oggi posso dire che sono una persona che vive il doppio
rispetto a prima.
Curiosità
-
Claudia Koll
all’anagrafe si chiama Claudia Maria Rosaria Colacione.
- Nel
1995 ha presentato il Festival di Sanremo con Pippo Baudo e Anna Falchi.
-
Ha
in affido un ragazzo che viene dal Burundi, e che ha incontrato durante i suoi
viaggi in Africa.
- Essendo celiaca, è stata in passato
presidente onoraria dell'Associazione italiana celiachia.
- Numerose
volte pellegrina al Pontificio Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario
di Pompei, l'11 ottobre 2009, in occasione della IV festa "Pompei è città",
le è stato conferito il "Premio Marianna Farnararo De Fusco" ed, in
occasione del decimo anniversario "Pompei è città", le è stata
conferita la cittadinanza onoraria della città.
Intervista
Claudia,
mi parli del reading “REFUGEES” , di cosa parla e in questo progetto che
parte fai?
Io
sono chiamata a leggere due storie, che poi vengono raccontate. Lo spettacolo è
ideato e diretto da Ugo Bentivegna e viene rappresentato al teatro
Quirino Vittorio Gassman di Roma il 27 Aprile. Tra l’altro Ugo è anche
docente dell’Accademia dove io insegno, la
Star Rose Academy. Lo spettacolo ha dei momenti di danza, di canto e di
recitazione e in scena ci sono i ragazzi che si sono diplomati nella nostra
Accademia che si sono formati appunto per cantare, ballare e recitare. Fra
questi c'è la partecipazione di Agnese Allegra, ballerina e cantante,
Enrica Arcuri, cantante, il coreografo e ballerino Vito Blasi, il compositore e
musicista Marco Ciardo e l’attore Stefano Grillo. Sono dei talenti che noi
sosteniamo perché crediamo in un’arte che abbia anche un altro significato,
oltre al puro divertimento, ma che incida sulle coscienze. Infatti l’Accademia
è ispirata alla lettera agli artisti di Giovanni Paolo II dove il Papa invita
l’artista a diventare consapevole che è un profeta e che attraverso l’arte
dovrebbe illuminare le coscienze. Non sarà neanche un caso ma il giorno della
data dello spettacolo è anche un anno dalla canonizzazione di Giovanni Paolo II.
“Refugees” è uno spettacolo in cui si cerca di mostrare attraverso il
racconto di queste quattro storie (due le legge Claudia e due le legge Ugo
Bentivegna, ndr) che i rifugiati sono delle persone che portano una sofferenza
dentro e noi proviamo a raccontare questa loro sofferenza. Sono quattro storie
diverse. Le mie riguardano una ragazza della Colombia e una ragazza della
repubblica democratica del Congo. Due storie completamente diverse, due drammi
diversi, legati dallo stesso
destino.
Prima
dello spettacolo ho letto che c’è una conferenza stampa.
Si! Prima dello spettacolo c’è una
conferenza stampa, una piccola tavola rotonda dove si parla dell’immigrazione
con persone che sono addentro, e ci sono sia l’ufficio stampa della Santa
Sede, Tina Zaini, un rappresentante della Caritas Nazionale che ha a che fare
con i centri dei rifugiati, poi c’è Donatella Parisi, che ha scritto il libro
da cui è ispirato lo spettacolo,
“La notte della fuga” del centro Astalli e poi c’è il garante
dell’infanzia e adolescenza del governo Vincenzo Spadafora. E ci sono delle
immagini molto belle di Lampedusa, degli sbarchi di Lampedusa, molto belle nel
senso che sono dal punto di vista umano molto forti.
A proposito della tua Accademia, come hai
affrontato questa nuova esperienza e qual è il tuo ruolo?
Faccio l’insegnante e faccio corsi
differenziati, cioè insegno recitazione teatrale, recitazione cinematografica e
impostazione della lettura. Oltre a me c’è anche un altro docente che fa
dizione, poi per il canto i ragazzi studiano con due docenti, una che fa
studiare repertorio…
Anche repertorio?
Si!
Abbiamo anche repertorio sia teatrale che cinematografico, poi le ragazze
studiano anche l’inglese per poter cantare in inglese. Una delle docenti di
canto è Tiziana Rivale, la cantante che ha vinto il festival di Sanremo nel
1983. Poi ci sono insegnanti di
danza classica, moderna e contemporanea, quindi c’è una formazione abbastanza
completa. C’è anche la consapevolezza, come ti dicevo prima, che l’artista
ha un suo peso, una sua responsabilità nell’arte. Quindi bisogna valutare
bene quello che si vuole fare. Quando noi presentiamo normalmente i saggi finali
dei corsi ci preoccupiamo anche di
fare un saggio che abbia un contenuto. Per esempio questi ragazzi due anni fa
avevano fatto uno spettacolo su Shahbaz
Bhatti, ministro pakistano che è stato ucciso in Pakistan dagli
estremisti perché si occupava delle minoranze
etniche e in particolare dei cristiani. Quindi come cristiano era il primo
Ministro cristiano eletto in Pakistan che fu ucciso nel 2011. E questi ragazzi
sono quelli che lavorarono a suo tempo su questo spettacolo.
Mi
parli del tuo rapporto con la Fede e come la vivi?
La
Fede non è un passo che si può spiegare in due parole.
E’ un dono di Dio, è un incontro, perché io ho fatto un incontro con il
Signore Gesù, un incontro con l’amore di Dio che mi ha aiutato in un momento
di grande sofferenza. Quindi è un dono che si riceve con il Battesimo ma è
sicuramente alimentata da questo incontro personale con il Signore e oggi mi
rendo conto che non può essere un costo il dono ricevuto ma va messo al
servizio e quindi non si può vivere la Fede andando alla Messa alla domenica e
poi dopo dimenticarsi di essere cristiani. Io questa cosa non la concepisco. O
si vive il Vangelo fino in fondo o non lo si vive. Quindi diventa un impegno
nella vita che fai e anche nelle relazioni con gli altri, perché c’è una
parola che è molto chiara: “Da come vi amerete
vi riconosceranno”, diciamo che è la testimonianza della Bibbia innanzitutto.
Pensi
spesso all’aldilà?
No,
vivo l’attimo presente e insegno
questo ai ragazzi quando sono sul palco. Vivere l’atto presente con la
consapevolezza che la vita è un passaggio. L’aldilà è una metà, la metà
è l’incontro con il Signore dopo la morte, c’è questa consapevolezza, di
vivere l’attimo presente bene.
Cosa
pensi di Papa Francesco?
E’ un uomo di Dio, che ci accompagna in
questo tempo. E' un uomo di Dio di questi tempi che ci invita ad essere dei
cristiani coraggiosi, dei cristiani autentici soprattutto.
Cosa pensi della conversione di Paolo
Brosio un ex peccatore?
Quando il Signore tocca una persona, la tocca
per mandarla agli altri e per comunicare qualcosa, quindi anche Paolo si sente
chiamato a testimoniare e proprio perché è giornalista, a farlo da giornalista.
Lui se può coglie ogni occasione per poter testimoniare la sua conversione, per
poter testimoniare come Dio gli ha cambiato la vita.
Qual è il segreto per essere felice?
Per me è nella relazione con Dio, la gioia,
per me è qualcosa che nessuno ti può rapire, perché è una relazione con il
Signore che da pace, da equilibrio, che da pienezza di vita che nessun’altra
cosa, che nessun’altra persona è in grado di darti.
Ci sono delle persone che ti fermano e ti chiedono dei consigli?
Molte persone mi chiedono preghiere.
Ti manca il mondo dello spettacolo? Frequenti qualche tuo collega?
Si certo, comunque con i colleghi rimaniamo in
contatto perché spesso collaboriamo anche in Accademia, quindi vengono ad
incontrare i ragazzi, vengono a parlare. Io non avverto questa grande
mancanza del mondo dello spettacolo, amo il mio mestiere, io ho continuato a
fare letture in giro per l’Italia, non ho mai smesso. Ho interrotto il mio
lavoro nelle fiction, nel teatro con grossi spettacoli o trasmissioni televisive
per potermi occupare di altro, perché altrimenti tutto quello che faccio non
avrei potuto farlo. Ciò non vuol dire che se ci fosse
una proposta interessante io
potrei anche accettarla. Non è che ho tagliato i ponti con il mondo dello
spettacolo.
Nota didattica a riguardo della Star
Rose Academy
Il
percorso formativo proposto da Claudia ai giovani artisti della
“Star Rose Academy” mira a una crescita integrale della persona,
nella consapevolezza che il loro talento è dono di Dio. La crescita umana e
artistica é scandita dalla conoscenza della parola di Dio che procura una
progressiva e continua conversione dei pensieri. In un mondo secolarizzato,
l’artista, il credente che rimane fedele alla Parola del Signore e
ai suoi
Comandamenti, mette al
sevizio del Vangelo il dono
ricevuto, per
offrire al pubblico
assetato di bellezza, di verità e di speranza, un’arte autentica che,
accettando la sfida di evangelizzare prima
di tutto
i giovani
artisti che
ne fanno
parte, può
risplendere come luce
nel mondo. Si vuole in questo
modo riaffermare il primato della
Parola per opporre a un teatro e a una cultura “di morte”, che tendono a
svuotare di senso la relazione umana, un teatro che propone la gioia di vivere,
anche quando porta al sacrificio della vita.