Claudio Gregori - Greg (attore e musicista) Roma
4.5.2012
Intervista di Gianfranco Gramola
“Un
mio sogno - dice Claudio Gregori - sarebbe di vincere un Grammy World per la
musica. E’ un sogno e a me piace sognare in grande”.
Lillo
& Greg, nomi d'arte rispettivamente di Pasquale Petrolo (Roma 27 agosto
1962) e Claudio Gregori (Roma 17
novembre 1963) sono un duo comico. Sono anche autori, cantanti e attori. Lillo e
Greg si conobbero lavorando insieme alla casa editrice ACME di Roma, per la
quale erano entrambi impiegati come autori di fumetti comici. Quando nel 1991 la
casa editrice fallì, i due decisero allora di proseguire la loro opera creativa
in una dimensione tutta nuova, dando vita al gruppo musicale rock demenziale
“Latte e i suoi derivati”.
Curriculum
artistico di Lillo e Greg
Televisione
Furono nel gruppo fondatore de “Le Iene”
di Italia1 per 3 anni consecutivi. Greg realizzò la musica della sigla di
un'edizione. Il successo del programma indusse a lasciar loro carta bianca per
una nuova idea. Nacque, quindi, nel 2000 per Italia 1, il programma Telenauta
‘69, un omaggio alla TV degli anni ‘60, con le musiche di Greg e la regia di
Alessandro Baricco. Nel 2001 furono nel cast de L’Ottavo nano, programma
satirico di Serena Dandini e Corrado Guzzanti. Nel 2002 furono autori e
co-conduttori di Mmmh! insieme con Marcoré e Rosalia Porcaro, con le musiche di
Greg eseguite dai Blues Willies. Nel 2003 Lillo Petrolo partecipò al programma
di Corrado Guzzanti, Il caso Scafroglia. Nello stesso anno, Greg e Lillo
parteciparono anche come autori a Stracult. Nel 2003-2004 parteciparono ai
programmi Rai B.R.A. Braccia Rubate
all’Agricoltura di Serena Dandini. Sempre su Rai2, furono autori e conduttori
di Bla Bla Bla, parodia dei talk show, accompagnati dalla band dei Blues Willies.
Nel 2007 recitarono nella quinta stagione di Un medico in famiglia,
interpretando i fratelli Zinco. Nello stesso anno furono testimonial delle
patatine Crik Crok. Nel 2009 la loro presenza in tv proseguì su La7 con la
partecipazione alla nuova serie di Victor Victoria, all'interno del quale danno
vita alle mini-fiction surreali quali Utopia, Agenzia Amico Express e Talk Show.
Nel 2011 parteciparono alla trasmissione Parla con me di Serena Dandini con la
band Latte e i suoi Derivati; e furono altresì ospiti di Sanremo 2011,
interpretando, insieme a Max Pezzali, il brano Il mio secondo tempo. Lillo dal
31 maggio 2011 conduce Lillo no Limit, in onda sul canale Poker Italia24.
Tornano sul piccolo schermo il 21 gennaio 2012 per prendere parte al nuovo
programma di Serena Dandini “The show must go off”, su La7.
Radio
Dal
2004 sono autori e conduttori della trasmissione radiofonica di Radio2 610,
condotta in studio da Alex Braga. Visto il successo di pubblico, dal 2006 la
programmazione diventa quotidiana. Le musiche sono composte da Greg e Attilio Di
Giovanni.
Cinema
Nel
2001 sono tra i protagonisti di Blak Giek, in cui interpretano rispettivamente i
surreali ruoli di Gigino (Lillo Petrolo) e Flaminio (Claudio Gregori). Sempre
nel 2001 Greg è il protagonista maschile del film di Marco Risi “Tre
mogli”.
Nel
2005 Lillo interpreta il ruolo di Pini in Fascisti su Marte.
Nel
2006 esce il film Per non dimenticarti. Il ruolo di Eugenio è interpretato da
Lillo. Un film drammatico e realistico dell'Italia del dopoguerra (1946-47).
Nel
2007 esce Lillo e Greg – The Movie, film composto di una serie di sketch.
Nel 2008 Greg è premiato al Fano F9ilm
Festival Internazionale, come attore protagonista nel corto Metodo di Chiara
Sani.
Nel
2011 Lillo è nel cast del film Nessuno mi può giudicare, regia dell'amico
Massimiliano Bruno, nel ruolo di Enzo. Il film vince a Taormina il Nastro
d'argento come migliore commedia dell'anno, oltre ad aver ricevuto numerose
candidature sia ai Nastri d'argento che al David di Donatello. Ad aprile dello
stesso anno Greg è il protagonista del corto di Maurizio Costanzo “Il fascino
discreto della parola”, al fianco di Barbara Saba che ne è anche regista e
produttrice. Nel 2012 Lillo e Greg compaiono nel ruolo di due puntine da disegno
blu e verdi, proprio nel bordo del tavolo da lavoro nella camera oscura del
fotografo Andrei A. Rose.
Teatro
5740170
- 06 per chi chiama da fuori Roma - Lillo & Greg Show -
Lillo e Greg - Il mistero dell’assassino misterioso - Work in Regress -
The Blues Brothers, il plagio – La baita degli spettri – L’importante è
vincere senza partecipare – Far West Story -
Sketch & Soda – AgGregazioni – Intrappolati nella commedia –
Rockandrology - La Dolce Diva-Burlesque Show – AgGregazioni – L’uomo che
non capiva troppo – Chi erano i Jolly Rockers?
Musica
Greg esordisce come musicista nel 1978 in un
brevissimo concerto blues nella palestra del Liceo Classico Tacito di Roma. Dopo
alcuni anni di gavetta, sempre in formazioni blues, nel 1982 fonda assieme al
chitarrista Max Forestieri il gruppo Rock’n’Roll e Doo Wop Jolly Rockers. A
loro si uniscono il pianista Andrea "Killer" Fiorelli ed il
contrabbassista Marco Gatti. La band diventa uno dei punti di riferimento del
genere fino al 1995, anno dello scioglimento. Al loro attivo c'è la
partecipazione a Sanremo Giovani nel 1993, cui segue la pubblicazione della
compilation Sanremo Off. Nel 1990 pubblicano un LP in vinile, dal titolo Suzuky
Boogie. Nel 1997 Greg forma l'ideale continuazione dei Jolly Rockers, i Blues
Willies, con cui pubblica due dischi Greg & The Blues Willies e Suonate
Stella, colonna sonora dell'omonimo programma televisivo. Nel 2011, Greg ha
varato il progetto Greg’s Club, con cui affronta il Rock'n'Roll come unica
musica del futuro.
Editoria
A
febbraio 2007, viene presentato il libro Questo libro cambierà la vostra vita
(sottotitolo: "...non necessariamente in meglio. 365 idee per
un'autodistruzione consapevole"). Scritto da Lillo Petrolo e Claudio
Gregori, con la collaborazione di Fabrizio Trionfera. Sempre nel 2007 esce il
primo libro di Greg, AgGregazioni, per le edizioni Caratelli. Racconti, poesie,
apoftegmi e dissertazioni sulla visione del mondo secondo Greg.
Dal 2005 al 2008 Lillo e Greg firmano la
rubrica Greg e Lillo Travel pubblicata sull'allegato I viaggi de La Repubblica.
Il 29 ottobre 2011 a Lucca Comics, nella Sala Incontri di Palazzo Ducale, Lillo
presenta il fumetto Normalman, uno dei suoi personaggi radiofonici e tv,
disegnato da Luca Usai.
Ha detto
- Di
amore nella mia vita ce n’è uno soltanto, esclusivo: la musica. Gli altri
sono semplici affetti.
-
La
svolta e la notorietà sono arrivate con le Iene. Per il futuro non so, la mia
vita è un continuo divenire.
-
io
sono uno che va molto a istinto. Per me la sintonia è alla base dei rapporti di
amicizia.
-
Il
nome di Latte e i suoi derivati? Cercavo un nome artistico per il mio gruppo.
Alla fine l’ho trovato grazie al furgoncino del trasporto del latte che tutti
i giorni si fermava sotto casa.
Intervista
Mi
puoi raccontare brevemente il tuo percorso artistico, Claudio?
La
prima cosa artistica che ho fatto pubblicamente è stata suonare ed era il 1978.
A casa suonavo e disegnavo. Ma come
lavoro vero ho iniziato a fare i fumetti nel 1986 ed è lì che ho incontrato
Lillo (Pasquale Petrolo) alla casa editrice ACME di Roma, per la quale erano
entrambi impiegati come autori appunto di fumetti comici. Poi siamo diventati
amici e il fato ha voluto che l’editore facesse degli investimenti sbagliati e
la ditta è fallita. Siccome io avevo scritto delle canzoni comiche, Lillo ce ne
aveva un paio e allora abbiamo deciso di unire le nostre forze e abbiamo fondato
un gruppo musicale comico, che era “Latte e i suoi derivati”. E lì è
partita la nostra avventura artistica. Perché siamo stati notati dal direttore
artistico di un teatro di Roma, Attilio Corsini, che ci ha fatto fare la nostra
prima commedia e, scritta a sei mani, noi due e Corsini. Questo nel 1994 e due
anni dopo, ci hanno notato a teatro gli autori de “Le Iene” e ci hanno
scritturato per la prima edizione.
Qual è stata la tua più grande
soddisfazione artistica?
La mia più grande soddisfazione o meglio
quella che mi ha fatto più piacere è stato il primo disco che ho fatto. E’
del 1991 e l’abbiamo fatto in vinile, con il gruppo che avevo all’epoca, i
Jolly Rockers. Lo vendevamo a brevi mano e ne abbiamo venduto un migliaio di
copie.
I tuoi genitori che futuro sognavano per
te?
Questo
non l’ho mai capito. Perché mio padre si divideva in due trance. La sua vena
paterna voleva che io prendessi una strada sicura, cioè voleva che entrassi a
far parte dell’allora federazione italiana consorzi agrari, dove lui lavorava
anche se molto di controvoglia. Allora c’era la possibilità che i figli
potessero entrare in quel lavoro quasi di diritto, però non mi ha mai forzato
più di tanto. Dall’altra parte c’era la sua grande vena artistica, perché
lui era un pittore e dipingeva a tutto spiano ed era contento quando io
manifestavo le mie velleità artistiche sia musicali, che da disegnatore.
Da ragazzo quali erano i tuoi idoli?
Per
la musica erano Buddy Holly, mentre per la comicità ne avevo tanti. Ero e sono
tutt’ora innamorato del regista Billy Wilder, quello di “A qualcuno piace
caldo”. Mentre dal punto di vista del disegno invece, mi è sempre piaciuto un
disegnatore underground americano che si chiama Robert Crumb.
Quando non lavori, quali sono i tuoi
hobby?
Quando
non lavoro mi dedico molto alla musica, scrivo, suono. Mi diverto a scrivere
testi e a buttar giù idee per gli spettacoli. Quindi i miei hobby sono legati
sempre al lavoro.
Greg (Claudio Gregori) insieme a Lillo
(Pasquale Petrolo)
Quali sono i prossimi impegni?
Uno
dei progetti immediati è la nostra commedia che debutta il 17 maggio, qui a
Roma. E’ uno spettacolo musicale di due settimane, che parla di questo
fantomatico gruppo che dagli anni ’50 arriva fino ai giorni nostri, perché ha
fatto un patto con il diavolo. Uno spettacolo ovviamente comico. Poi pare che
Rai2 ci affidi due puntate di un programma. Due puntate pilota, che se vanno
bene dovrebbero andare in onda a giugno. Lo stiamo scrivendo e dobbiamo
lavorarci sopra parecchio.
Hai un sogno artistico?
Un
mio sogno sarebbe di vincere un Grammy world per la musica. E’ un sogno e a me
piace sognare in grande (risata).
Due parole su Roma. Com’è il tuo
rapporto con la Capitale?
Sono
innamorato di Roma. Io sono romano, figlio di romani…
Quelli delle famose sette generazioni?
No!
Sette, no. O meglio, da parte di mio padre si, ma il nonno, da parte di mia
madre, era di Messina. Comunque io sono romano, sono innamorato delle tradizioni
romane, però non vivo bene la romanità del giorno d’oggi. Non ne condivido
il gergo. Già il poeta Giuseppe Gioacchino Belli parlava di romanesco e non
romano. Io vedo che il gergo romano che si parla da qualche decennio è una
specchiatura volgare di quello che poteva essere il romanesco. Trovo che adesso
il romano abbia conservato perfettamente e forse anche amplificato tutti i
difetti tipici del suo ceppo e abbia completamente abbandonato i pregi.
Quali sono state le tue abitazioni romane?
Sono
nato nel rione Campo Marzio e ho vissuto nel quartiere Prati fino a 38 anni.
Adesso sono dieci anni che abito alla Balduina.
Cosa ti manca di Roma quando sei via per
lavoro?
Mi
manca l’architettura, i colori di Roma e le luci. Nei varchi che trovo tra un
appuntamento e l’altro, prendo il motorino e vado in giro per Roma, come
turista, per ammirare i colori, le luci e tutte queste meraviglie che tutto il
mondo ci invidia.
C’è un angolino romano che ami
particolarmente?
Ne
ho tanti di angolini, Gianfranco. Il centro storico lo amo in particolar modo,
però mi piace molto andare al Giardino degli Aranci, all’Aventino. Quello è
un posto molto bello e tranquillo.
Come trovi la cucina romana?
Mi
piace molto. Anche se, purtroppo, ho tentato per anni a digerire quello che sono
le interiora, o la pajata, o la trippa… La coda alla vaccinara mi piace molto
e la mangio spesso. Sono molto goloso di matricina e carbonara.
Per un’artista Roma cosa rappresenta?
Da
un punto di vista logistico, per l’Italia rappresenta il centro, ossia un buon
punto perché essendo suo malgrado
una metropoli, hai più facilità di movimento, nel senso che non devi andare a
Roma per fare una cosa, perché gia ci sei. Dal punto di vista di ispirazione è
notevole, perché Roma offre parecchi spunti per esaminare gli aspetti sociali e
anche per esprimere al meglio le proprie fantasie artistiche.