Emanuela Rossi (doppiatrice e attrice) Roma 23.4.2012
Intervista di Gianfranco Gramola
Una doppiatrice e attrice stimata e
professionale che ha un sogno: di continuare il sodalizio artistico con il
marito Francesco Pannolino e di creare una coppia artistica:” Ci sono state
tante coppie interessanti e importanti nella
storia del teatro - dice Emanuela - Speriamo di continuare questa tradizione”
Per
contattare la simpatica Emanuela, la sua e-mail è emaxrossi@tiscali.it
Emanuela Rossi è nata a Roma il 24 gennaio
del 1959 ed è un’attrice, una doppiatrice e una direttrice del doppiaggio. E’
attiva non solo come doppiatrice ma anche come interprete in cinema, teatro e
televisione. E’ nota soprattutto per aver doppiato Inger Nilsson, interprete
di Pippi Calzelunghe, nell’omonima serie televisiva, Carrie Anne Moss nel
ruolo di Trinity nella trilogia di Matrix e attrici come Micelle Pfeiffer, Emma
Thompson, Rene Russo, Debra Winger, Sissy Spacek e Kim Basinger in alcune
interpretazioni. Ha doppiato anche la voce di Catherine Fulop in alcune
telenovelas come: Marilena – Sola contro il mondo – Lasciati amare – La
ragazza del circo. Ha doppiato anche Olivia Newton John in Grease (vecchio
doppiaggio). Nel 2006 e nel 2007 ha lavorato come interprete nella soap opera
“Un posto al sole d’estate” nel ruolo di Giovanna. Dal 2007 al 2009 ha
doppiato l'attrice statunitense Lauren Holly nel ruolo di Jennifer
"Jenny" Shepard, Direttore dell'N.C.I.S. nell'omonima serie tv. Fra le
altre attrici doppiate, figurano Nicole Kidman, Madonna, Uma Thurman, Sophie
Marceau, Isabella Rossellini e Bridget Fonda nel ruolo di Melanine Ralston in
Jackie Brown di Quentin Tarantino. In televisione è stata ospite a “Quelli
che… il calcio (2008) e in “Pirati” (2008).
Filmografia
da attrice
Qui
squadra mobile
(1973) - Le finte bionde (1989) - In barca a vela contromano (1997) - Così è
la vita (1998) - Una donna per amico 3 (2001, tv) - Il commissario (tv, episodio
La trappola) - E adesso sesso (2001) - Prendimi l'anima (2002, voce) - Distretto
di polizia (2005, episodio Carcere speciale) - 7 Km da Gerusalemme (2007) -
Provaci ancora prof 2 (2007, tv, episodio La strana ossessione) - Bentornato
Pinocchio (2007, voce) - Un posto al sole d'estate (2007-2008) - Boris (2008,
tv, episodio L'affaire Martellone) - Ris delitti imperfetti 5 - Operazione
vacanze (2012)
Doppiaggio
Film
d’animazione
Telefilm
Caroline
Goodall
in Alias - Michelle Fairley in Il Trono di spade
Ha
detto:
- Non
per vantarmi, ma di premi ne ho vinti tanti: il “Nastro D’argento”, uno a
Fabriano, un altro a Capalbio e poi quello che vinsi alla manifestazione “Voci
nell’Ombra” a Finale Ligure per il film “In the bedroom” dove doppiavo
Sissy Spacek, attrice che già doppiai nel film “Carrie - Lo sguardo di
Satana”.
- Il
problema del nostro lavoro é che mentre qualche tempo fa quello del doppiaggio
era un ambiente un po' più circoscritto, con meno società, meno direttori di
doppiaggio, un pochino più raccolto, adesso il lavoro si é allargato a macchia
d'olio ed é quindi difficile tenere le redini delle cose.
- La
parte più bella che mi piace sempre molto fare é la chiusa finale degli
episodi di “Desperate Housewives”, che é un po' il riassunto di quello che
é successo ma che socchiude poi la porta a quello che dovrà avvenire. C'é
sempre questa musica molto emozionante che parte con la mia voce che cerca di
incantare lo spettatore e cerca di attirarlo di nuovo verso l'inizio della
puntata successiva.
- Ogni
volta che ricevo un premio è sempre un’emozione: è il riconoscimento di una
professione che si fa con il cuore. Il Leggìo d’Oro è un premio che ho
apprezzato moltissimo. Mi ha piacevolmente sorpreso la competenza con cui è
stata trattata la materia.
- C’è
stato un altro lavoro che mi ha colpito, questa volta in positivo: il doppiaggio
di Madre Teresa di Calcutta nella fiction a lei dedicata. Era una donna
straordinariamente profonda e semplice al tempo stesso”.
Curiosità
- E'
sorella dei doppiatori Massimo Rossi e Riccardo Rossi, cugina dei doppiatori
Laura Boccanera e Fabio Boccanera e moglie dell’attore e doppiatore Francesco
Pannofino.
- Oltre al lavoro di attrice e di
doppiatrice, ha lavorato pure nel campo della pubblicità:
spot Zerinol, Wind Infostrada Happy Night, Calzedonia, Lexus e spot
radiofonico acqua Sigma.
Intervista
Adesso
sei al teatro Sala Umberto di Roma con “I soldi (non servono a
niente)”, insieme a tuo marito Francesco Pannolino. Di cosa parla lo
spettacolo e qual è il tuo ruolo?
Parla di quest’uomo che lavora per un
onorevole, che ad un certo punto gli chiede di andare in galera al posto suo.
Naturalmente previo compenso, promettendogli che si occuperà della sua
famiglia, della moglie e delle cose economiche. Quest’uomo accetta e va in
galera pensando di starci una settimana, ma in realtà ci starà quattro anni.
Io faccio la moglie di questo malcapitato. Mentre il marito è in galera a
scontare la pena, la moglie si mette con l’onorevole. Una donna di una grande
moralità (risata). Succede però che quest’uomo, per l’indulto, esce un
anno prima. Ritorna a casa in modo inaspettato e trova la moglie che si è messa
con l’onorevole. Poi l’onorevole che ci occupa della sua casa, ha fatto dei
lavori di ampliamento, ha mandato la figlia in Svizzera, ecc… E quindi trova
tutta una situazione molto cambiata. Non viene accolto nei migliori dei modi,
però tutto questo darà il via a tutta una serie di situazioni paradossali,
rocambolesche e anche piuttosto ironiche molto ma molto divertenti. Attraverso
questa commedia, questa scrittura appunto un po’ paradossale si cerca un
pochino di raccontare quelli che sono i vizi e i difetti dell’umanità, anche
un po’ di questa società, della corruzione, della corsa al denaro e altro.
Come sottofondo di questa storia vive poi questa storia d’amore che alla fine
avrà dei risvolti anche poetici, molto positivi e molto carini. C’è un
“happy end” che alla fine tacita gli animi e fa contenti tutti.
La tua avventura nel mondo del doppiaggio,
com’è iniziata?
Ho iniziato per caso, seguendo le orme di mio
fratello. Lui appunto ha iniziato prima e sempre per caso, doppiando “La
carica dei 101”, famoso film di Walt Disney. Io andavo dietro a mio fratello
che è più grande e un giorno mancava un bambino e casualmente io ero lì in
sala, desiderosa di affacciarmi al mondo del doppiaggio e un signore mi ha
detto:”Vuoi dire questa battuta? Hai fatto già il doppiaggio?”. Io no avevo
fatto niente perché l’avevo solo visto, però gli ho detto di si. E la mia
avventura nel mondo del doppiaggio è iniziata così… come per magia, come in
una favola. Ed è stata poi la favola della mia vita.
Quali sono le difficoltà maggiori nel
doppiaggio?
Naturalmente c’è un aspetto tecnico che
non è da sottovalutare, perché oltre alla recitazione bisogna comunque parlare
il labiale con un’altra persona, per cui hai a disposizione solamente il mezzo
vocale. Non è che puoi recitare con tutto il corpo. E questo può essere un
po’ limitante e anche un po’ castrante da un punto di vista interpretativo
ed è lì che subentra l’esperienza tecnica. Questo è il fattore che fa la
differenza.
Anche tuo marito fa l’attore e il
doppiatore, come te. Fra di voi vi consigliate sui
rispettivi lavori o fate autocritica?
Siamo tutti e due ormai dei vecchi lupi
(risata). Caso mai i consigli gli diamo agli altri. Critiche poco, specialmente
quando si recita, perché si è un po’ suscettibili. Però lì dove c’è
qualche cosa, qualche accorgimento, qualche miglioramento, carinamente dice:”Guarda, secondo me quella battuta va detta così, o
quell’altra la farei così”. Adesso sono a teatro e ci sono delle sere che
dico delle battute che sortiscono un effetto comico e la gente si diverte,
mentre delle volte sento che viene fuori questo sorrisino stitico. Allora chiedo
a Francesco:”Ma secondo te come l’ho detta quella battuta? Perché non hanno
riso? Perché non hanno avuto questa reazione?”. Allora ci scambiamo
amichevolmente dei consigli, dei pareri, come due cari colleghi. Certo è molto
piacevole lavorare insieme, nel senso che portiamo sulla scena una grande
confidenza, una grande complicità, come siamo anche nella vita.
Come ti ha conquistata Francesco
Pannolino?
Con la voce. Non l’ho guardato e mi sono
detta:”Ma chi c’è George Clooney?” (risata). Poi ho visto che era
Francesco. I nostri appuntamenti erano sempre al buio, della sala doppiaggio.
Perché noi ci siamo conosciuto proprio in sala doppiaggio, ma abbiamo avuto
modo di vederci anche alla luce del sole, Gianfranco. Sono 23 anni che stiamo
insieme. Siamo una rara coppia che funziona. Con tutte le separazioni che
avvengono, noi siamo una coppia che tiene duro e molto unita.
Hai un sogno artistico?
Intanto di continuare questo sodalizio
artistico con mio marito, che ci ha visto debuttare in questa commedia e di
continuare a lavorare insieme, di fare cose nuove e teatralmente parlando anche
belle. Il nostro sogno artistico sarebbe di fare cose interessanti e creare
questa coppia. Ci sono state tante coppie interessanti e importanti nella storia del teatro e speriamo di continuare questa
tradizione. Questo è il nostro sogno, poi vediamo se si realizzerà.
Parliamo di Roma?
Daje, Gianfrà. (risata)
Come ricordi la Roma della tua infanzia?
Non è cambiata molto Roma. Probabilmente è
cambiato il traffico. Una volta c’erano meno
macchine, comunque Roma è sempre una bellissima città. Io continuo ad andare
in giro per il mondo, da New York, Parigi e altre città internazionali e quindi
ho visto e ho apprezzato altre bellezze, altre culture, altri modi di vivere,
però Roma è Roma. Per la sua storia, per la sua cultura, per il modo di
vivere, per il clima, i colori, la luce, per la sua cucina, ecc… Roma, con
tutti i suoi pregi e i suoi difetti non la cambierei mai con nessun’altra città.
In quali zone hai abitato?
Sono sempre rimasta nel quartiere dove sono
cresciuta, nel quartiere Aurelio, proprio dietro al Vaticano. Con i miei
genitori abbiamo cambiato casa, però sempre nell’ambito di questa zona, che a
breve abbandonerò per andare a vivere un po’ più in centro. Anche questo è
un sogno nel cassetto che si sta realizzando.
Come ti trovi con la cucina romana?
E’ buona ma un po’ pesante. Non sono una
brava cuoca, lo ammetto e questo perché non
mi cimento nella cucina, perché non ho molto tempo. Tra doppiaggio, teatro,
prove, ecc… So come si cucinano alcuni piatti. Tutto qui.
Come trovi i romani?
I romani li trovo un po’ cinici, però
hanno quella forma di cinismo che è anche divertente. Sono un po’ indolenti
rispetto a certe cose e hanno un po’ la presunzione di essere cittadini romani
tipo “Roma, caput mundi”. Ma i
tempi di Giulio Cesare sono passati.
Emanuela con il marito, l'attore Francesco
Pannofino
Quando vuoi staccare la spina, in quale
zona di Roma ami rilassarti?
Faccio la scalinata sopra piazza di Spagna
(Trinità dei Monti) e vado al Pincio (villa Borghese) e al fontanone del
Gianicolo. Sul Gianicolo mi godo il più bel panorama di Roma.
Per un’artista Roma cosa rappresenta,
Emanuela?
L’arte, la storia, l’umanità,
l’ispirazione… tanti poeti, scrittori, pittori e scultori sono passati e
hanno vissuto in questa città. Molti sono
rimasti incantanti da tanta bellezza e da questa fonte di ispirazione.