Flavia
Pennetta (tennista) Roma 22.5.2012
Intervista
di Gianfranco Gramola
Una
ragazza semplice e molto brava che ha come colpo
vincente i tiri lunghi da fondocampo e che un domani vorrebbe chiudere la
carriera pensando di essere se non la migliore tennista italiana, almeno la
seconda.
(la
scheda di Flavia Pennetta)
Flavia
Pennetta è nata a Brindisi il 25 febbraio del 1982. Il padre Oronzo è stato il
presidente del circolo tennis di Brindisi, mentre nella sua famiglia tutti hanno
giocato a tennis. Il 17 agosto del 2009 dopo aver vinto di fila il torneo di
Palermo, il WTA Premier di Los Angeles e aver raggiunto la semifinale di
Cincinnati (15 vittorie consecutive, record per una tennista italiana) è
diventata la prima giocatrice del
nostro paese ad entrare nella top – ten del
ranking mondiale. Nel 2010 era la numero 24 in singolare e la numero 1 della
classifica WTA di doppio insieme all’argentina Gisela Dulko con cui nel 2012
ha vinto 7 tornei compreso Roma e il Master di
Doha. Anche questo è un record per la storia del tennis in Italia.
Palmares
Vittorie
Federation Cup
San
Diego 2010 USA – ITALIA. Reggio Calabria 2009 ITALIA – USA . Charleroi 2006 BELGIO -
ITALIA
Vittorie
Singolo/WTA
Marbella
2010 - Palermo 2009 - Los Angeles 2009 - Viṅa del Mar 2008 - Acapulco 2008
- Bogotà 2005 - Acapulco 2005 - Bangkok 2007 - Sopot 2004
Vittorie
Doppio F/WTA
Australian
Open 2011 - Doha 2010 - Mosca 2010 - Montreal 2010 - Bastad 2010 - Roma 2010 -
Stoccarda 2010 - Miami 2010 - Hobart 2009 - Bastad 2009 - Hertogenbosch 2009 -
Estoril 2008 - Bogotà 2006 - Los Angeles 2005
Ha
detto
-
Quando ho guadagnato? Non lo so. Dei miei soldi se ne occupano mamma e papà. Io
seguo un po’ le valute perché il nostro prize-money è in dollari, ma
quest’anno come premio per Doha mi sono comprata giusto un paio di stivali
Gucci.
-
Quando mi incavolo sbotto in dialetto pugliese.
-
Un giorno, a Carlos Moya, che mi mollò per un’altra, mi toccherà dire grazie
perché mi ha fatto scoprire cose di me che non conoscevo.
-
Il mio uomo ideale? Italiano, alto, moro, divertente, sincero e che mi sappia
sorprendere. Di sicuro non sarà un tennista, mi sposerò e avrò tre figli e
vivrò in Italia.
Curiosità
-
E’ stata fidanzata con lo spagnolo Moya fino all’estate 2007.
-
E’ testimonial dell’Adidas ed è tesserata per il Circolo Canottieri Aniene
di Roma.
-
E’ la prima tennista italiana ad essere riuscita ad entrare nelle Top Ten
della classifica mondiale WTA Tour il 17 agosto del 2009, dopo aver vinto di
fila il torneo di Palermo, il WTA Premier di Los Angeles ed aver raggiunto la
semifinale del torneo di Cincinnati, inanellando complessivamente una striscia
di 15 vittorie consecutive (record per una tennista italiana).
-
Gioca il dritto con la destra e il rovescio a due mani. Predilige le superfici
dure e veloci e il suo colpo migliore è il rovescio; dice di ispirarsi alla
tennista Monica Seles.
Intervista
Com’è
nata la passione per il tennis, chi te l’ha trasmessa?
Praticamente
è nata con me, perché me l’hanno trasmessa i miei genitori. Infatti, nella
mia autobiografia “Dritto al cuore”, descrivo bene e scherzosamente il fatto
che praticamente tutti in famiglia giocavano a tennis. Mancava solo il gatto.
Quando
è esploso il tuo talento?
Ci
sono stati tanti momenti e tante partite in cui c’è stata una presa di
coscienza di me e delle mie potenzialità. Però, ad un certo punto ed in un
solo momento, ho capito davvero di essere nel posto giusto al momento giusto. La
mia passione era diventata qualcosa di più: il mio talento era stato
riconosciuto.
Chi
sono stati i tuoi maestri?
Tutti
mi hanno insegnato qualcosa in maniera diversa e quindi ad ognuno devo qualcosa:
dal mio primo maestro Dell’Edera, passando per Galoppini, fino ad arrivare a
Barazzutti che per me e per la squadra, è un punto di riferimento, al mio
attuale allenatore Gabriel Urpi. Lui per me è arrivato in un momento di svolta
sia a livello professionale che privato; l’ho conosciuto al mio trasferimento
in Spagna ed è praticamente un matrimonio professionale che dura da ben 8 anni.
Quali
sono stati i tuoi idoli sportivi?
Da
piccola guardavo tutte le partite di tennis che potevo, e seguivo in particolare
Monica Seles e la Jennifer Capriati. Rimanevo a bocca aperta nel vederle
giocare.
Quali
sono le doti di una brava tennista?
Molto
lavoro, talento, determinazione e grinta. E molta fiducia in sé stessi. Doti
che si devono avere non solo nel tennis ma in ogni disciplina sportiva.
Qual
è
il tuo punto debole, il tuo tallone d’Achille?
Forse
il mio punto debole è il servizio, soprattutto dopo ore di partita e fatica. Ma
il nostro lavoro è sempre quello di migliorarci, lavorando duramente.
Il
tuo colpo vincente?
I
tiri lunghi da fondocampo.
C’è
una collega che stimi molto?
Ci
sono molte tenniste di talento e di esperienza che stimo molto, tre le altre,
sicuramente Francesca, Gisela, e poi Sara e Roberta che quest’anno
stanno dimostrando davvero di meritare tanto il successo.
Qual
è stata la tua più gran soddisfazione sportiva?
La
vittoria sulla Zvonareva agli US Open. Annullai 6 match point, il pubblico era
molto entusiasta. Conservo bei ricordi di quella partita.
E
delusione?
Una
delusione vera e propria non c’è mai stata veramente, perché anche se non ho
vinto, ho sempre imparato molto anche, e forse soprattutto, dalle sconfitte.
Qual
è il tuo motto?
Mostra
sempre le emozioni poco alla volta.
Su
quale terreno giochi meglio?
Terra
rossa. Per me è quasi sacra, quando mi sporco e quando io posso decorarla con i
miei colpi.
Alla
vigilia di un match importante, come ti rilassi?
Rimango
sempre molto concentrata. Poi, cerco di rilassarmi, rimanendo serena con qualche
massaggio.
Hai
mai avuto momenti difficili in cui hai pensato di mollare tutto?
A
19 anni ho deciso che volevo pormi degli obiettivi diversi da quelli di
partecipare solamente ai Tornei. Volevo fare un salto di qualità e mi sono data
un po’ di tempo per riuscirci. Ce l’ho fatta, e sono contenta col senno di
poi di aver voluto puntare più in alto.
Hai
vinto parecchi premi. A chi li hai dedicati?
A
tutte quelle persone che hanno contribuito con la loro presenza a rendermi
felice e a farmi stare bene. Alla mia famiglia e agli affetti.
Ma
i tuoi genitori che futuro sognavano per te?
Loro
sono fantastici perché hanno avuto sempre la capacità di stimolarmi senza mai
essere invadenti, lasciandomi libera di decidere.
Hai
una ossessione sportiva?
No,
nessuna ossessione, solo passione.
Il
complimento più bello che hai ricevuto?
Sei
una persona vera.
Come
vedi il tennis italiano? Come siamo messi? Abbiamo dei futuri campioni?
Il
tennis femminile ha dimostrato di avere talento e forza. Anche gli uomini sono
in grado di fare bene. Per me i futuri campioni ci saranno o ci sono già. Ma un
dato importante è che si respira un’aria positiva, che ci fa riscontrare una
passione rinvigorita nei confronti di questo sport.
A
chi volesse fare il tennista, che consigli vorresti dare?
I
sacrifici sono molti ma se si riesce a rimanere sempre con i piedi per terra, i
risultati arriveranno. Altro consiglio: non bisogna mai lasciarsi andare alle
prime difficoltà, ma continuare a lavorare con costanza divertendosi. Sempre.
Quali
sono le tue ambizioni?
Sicuramente
giocare e centrare ancora tanti obiettivi importanti. Quando sarà il momento
giusto, desidero creare una famiglia mia con dei figli.
Un
tuo sogno professionale?
Le
mie energie sono focalizzate sui Giochi di Londra 2012 e sulla conquista di una
medaglia. Ovviamente è un sogno che vorrei realizzare insieme a quello di
vincere un Grande Slam. I due traguardi non sono paragonabili, ma hanno
un’importanza diversa e speciale per me, e credo per ogni tennista.
Parliamo
della Città Eterna. Com’è
il tuo rapporto con Roma?
Roma
per me è un luogo speciale dove sono a mio agio, e dove sento sempre molto il
calore e l’affetto della gente che mi segue.
Ti
piace la cucina romana? Se si, cosa?
Mi
piace tutto della cucina romana. In particolare vado matta per la pasta alla
carbonara.
C’è
un angolino romano che ami particolarmente? Se si, perché?
Non
ho un posto in particolare, ma mi piace passeggiare a Trastevere, per le vie del
centro per fare shopping, oppure a Campo de’ fiori.
Cosa
provi nel tornare a Roma dopo una lunga assenza?
Ogni
volta che torno ho la sensazione di tornare a casa. E’ una città che sento
molto vicina, quasi come Brindisi la mia città natale.
Come
trovi i romani (pregi e difetti)?
Sono
molto simpatici e generosi. Forse sono troppo chiacchieroni ma io ci vado
d’accordo alla perfezione, perché lo sono un po’ anch’io.
Qual
è il fascino di Roma, secondo te?
Il
fascino è quello di mantenere inalterata la sua atmosfera, in cui si respira la
storia pur essendo una città moderna, ricca di idee e iniziative.