Francesca Rettondini (attrice) Roma 8. 9. 2006
Intervista di Gianfranco Gramola
Alla
ricerca del grande amore
Francesca
Rettondini e nata a Verona, il 7 marzo
1971, sotto il segno dei pesci. Il primo approccio con l'arte è con un
pianoforte, quello della nonna (ne aveva due, il suo personale e quello che
suonava il maestro De Mori, direttore d'orchestra dell'Arena di Verona). Una
volta preso il diploma di ragioneria, Francesca va a lavorare in un negozio di
calze per racimolare i soldi necessari e partire per Milano e poter fare la
modella, anche se il suo sogno era di fare l'attrice. Ma l’altezza (1,71) non
gli permise di fare la modella. Allora passa alla pubblicità e dopo tanta
gavetta arriva “Stranamore” con Alberto Castagna. Il curriculum sotto
riportato è il frutto dell’impegno, della serietà e della grande passione
che Francesca nutre per questo lavoro ed è per questo che è molto apprezzata
ed amata dal pubblico italiano.
Curriculum
Cinema
"I ragazzi della notte" -
"Ninfa Plebea" - "La cena" - "Senza paura" -
"Il Conte di Melissa" - "Ghost
Ship" - "Due volte Natale".
Televisione
"Passioni" - "Pazza
Famiglia" - "I ragazzi del Muretto" - "Una donna in
fuga" - "Ladri si nasce" - "La villa dei misteri" -
"S.P.Q.R." - "Gli uomini sono tutti uguali" - "Valeria
medico legale" - "Cronaca di un ricatto" - "Una donna per
amico 2" - "Sei forte maestro" - "Angelo il custode" -
"Sei forte maestro" (2° serie) - "Finalmente soli" (3°serie) - "Valeria Medico Legale? (2° serie)
- "Elisa di Rivombrosa" - "Incantesimo 6" -
"Carabinieri 3" – Centovetrine.
Partecipazioni
televisive
"Notte Rock" (Rai 1) - "Guinnes
'96" (Canale 5) - "Cuori e Denari" (Canale 5) -
"Bellissima 1995" (Canale 5) - "Moda Mare Positano 1996" (Canale 5) - "Bellissima 1996" (Canale 5) - "Bellissima
1997" (Canale 5) - "Adventure film Festival" (Vasto) (Rai 3 ,
5 serate). Ha
partecipato al reality “La Talpa”.
Ha
detto:
-
Tra le cose che non rifarei è la pubblicità della cucina Berloni. Eravamo 7
ragazze e Pippo Baudo. Tutte vestite identiche, pettinate allo stesso modo,
ognuna con una lettera di Berloni tra le mani. La gente, da casa, telefonava
dicendo "Voglio la lettera B", "Voglio la lettera R"... Si
accendevano i riflettori e la ragazza con la lettera richiesta recitava un
indovinello. Una alla volta, sbagliavamo tutte e finivamo regolarmente su Blob.
- Io
sono una un po’ all’antica. Amo il cinema degli anni ’50 e avrei fatto
qualunque cosa per essere al posto di Rita Hayworth nel film Gilda.
- La
storia con Alberto Castagna, anche se è morto non finirà mai, perché lui mi
protegge da lassù.
-
Suonare il pianoforte è una cosa bellissima, un tocco di fantasia, di estro, di
astrazione nella vita di tutti i giorni. Se non avessi fatto l’attrice penso
che avrei fatto la cantante.
Curiosità
- Ha
un'aquila azteca tatuata sul polso, inoltre possiede due cani: Nocciolina e
Peppa.
- Da
piccola sognava di fare la pianista (è diplomata in solfeggio), inoltre ha paura del vuoto. Fuma molto.
-
Sua mamma Annalisa Zoppi, vedova di Loris Rettondini (agente pubblicitario), gestisce un negozio di erboristeria nel centro di Verona.
-
Mangiare è determinante per il suo equilibrio ed è un ottima intenditrice di
vini. Il suo preferito è il Valpolicella.
- Ha
debuttato sul set di Centovetrine il giorno dell’anniversario della morte di
Alberto Castagna.
-
Francesca sta pensando di aprire un negozio per gli amici dei quattro zampe,
pieno di articoli utili, di piccole raffinatezze e di cibo prelibato.
Intervista
Dopo varie telefonate (una volta era in una
farmacia, una volta all’aeroporto, un’altra dal veterinario perché il suo
cane stava poco bene, ecc…) e molti appuntamenti andati in fumo, riesco a
scambiare quattro parole con la bella e simpatica attrice veronese.
Francesca,
com’è nata in te la passione per lo spettacolo?
E’
un po’ una passione di famiglia, perché quasi tutti i suoi componenti hanno
una vena artistica. I maschi sono geometri e architetti, una zia ha studiato al
Conservatorio ed è laureata in musica, un’altra in Belle Arti, ecc… Credo
proprio che sia nel sangue, nel Dna di fare un po’ gli artisti nel proprio
genere, chiaramente. E quindi la passione per lo spettacolo è venuta proprio
spontanea, così. Ci sono nata.
Ricordi
il debutto?
Io
sono partita facendo la classica gavetta, cioè ho fatto parte del pubblico e ho
fatto la controfigura. Diciamo che mi sono fatta un’idea di come è fatto e
come funziona questo ambiente e poi mi sono formata con lo studio e con il
tirocinio. L’apprendistato è molto utile.
Avrai
avuto sicuramente grandi soddisfazioni, giusto?
La
mia più gran soddisfazione l’ho avuta in America dove ho partecipato al film “La nave fantasma”, in inglese
“Ghost Ship", per la regia di S. Beck e
prodotto dalla Warner Bros.
Delusioni?
E’
stata quando la prima volta che ho recitato mi hanno doppiata (risata). Quello
per me è stato un grande abbattimento però ho capito che se volevo fare questo
mestiere non bastava essere sul campo, ma trattarsi bene e migliorarsi con lo
studio e imparare le cose per seguire e che era una professione, non era un
gioco. Da lì ho cominciato a lavorarci su per migliorarmi.
Il
complimento più bello che hai ricevuto?
C’è
un complimento che ho ricevuto più volte, girando per le strade che mi
dicono:” Ma guarda la Rettondini, oltre che bella è anche brava”. Questo mi
lusinga molto. Questo succedeva le prime volte, cioè quando ero più giovane.
Adesso diranno: ” Guarda la Rettondini, oltre che brutta è anche brava” (
risata ). Brutta ma brava e tutto concilia adesso.
Sei
sempre una bella donna, te lo assicuro io.
Grazie,
Gianfranco.
La
cosa più cattiva che hanno detto di te?
Sicuramente
quando stavo con Alberto Castagna ne hanno dette di tutti i colori. Poi il fatto
che stavo con Alberto era come se vivessi nella sua ombra e che io ero
considerata una raccomandata. E questa è la colpa di aver amato un uomo come
lui. Di tutti i colori ne ho sentite, oltre di aver avuto quella colpa, che
colpa poi non è stata perché grazie a Dio, con il tempo il pubblico mi ha dato
ragione e ha capito.
Hai
mai pensato di mollare tutto e di cambiare lavoro?
Si!
Ogni tre giorni, tre giorni e mezzo (risata). Questo è un lavoro abbastanza
difficile, precario e tu sei stressato perché stai facendo un lavoro e sei in
ansia per quello successivo. Questo lavoro è per donne e uomini forti e quindi
se non hai il carattere di sopportare tante cose non ce la fai. A volte
veramente ti viene la voglia di chiedersi ma chi me lo fa fare di sopportare
tante cose. Ci sono momenti che ti viene da dire:” Arrivederci e grazie!”.
Spesso ci sono questi momenti che abbandoneresti tutto.
Credi
in Dio?
Si!
Ho un rapporto molto forte con la Fede, anche se non frequento molto la chiesa.
Però prego molto e comunque sono molto legata a quello che è per me il mio
Dio.
Cosa
ne pensi dello scandalo “Vallettopoli”?
Me
l’hanno chiesto in tanto. Per me questo scandalo è la scoperta dell’acqua
calda, perché sono cose che sono sempre successe e continueranno ad accadere.
Io sono per le raccomandazioni se il raccomandato vale qualcosa, se ne vale la
pena raccomandarti, ma se si raccomandano persone, che sono tantissime, che
valgono poco o niente, parlo artisticamente, mi fa un po’ arrabbiare anche
perché toglie il posto a persone valide che magari non hanno chi li raccomanda.
Mi
puoi raccontare la tua esperienza in “Centovetrine”?
In
Centovetrine io sono Gloria Raggi, sono sposata con un uomo che è in carcere da
otto anni. Adesso è uscito perché io ho lottato per otto lunghissimi anni per
tirarlo fuori dal carcere. Finalmente ce l’ho fatta inventandomi un lavoro che
non era il mio, cioè ho preso il bar di Centovetrine e da lì inizia una lunga
storia, perché essendo nel bar al centro commerciale ho contatti con tutti i
personaggi e le loro storie.
Tu
hai partecipato alla Talpa. L’ho rifaresti o sei attratta da altri reality?
No!
Altri reality, no. Rifarei volentieri La Talpa, anzi non vedo l’ora che inizi.
Io ho accettato perché mi ha incuriosito e anche un po’ disgustato,
odiato-amato, però è una cosa che mi ha dato molta carica, adrenalina ed
emozione. L’ho fatto e giuro che lo rifarei, perché è educativo. Chi parte
per un reality, anche persone di un certo tipo, imparano delle cose che possono
essere utili nella vita.
Qual
è stato l’incontro che ti ha cambiato la vita?
Quello
con Alberto Castagna.
Era
una domanda scontata. Cosa ti manca di lui?
Tutto!
Tutto quello che non c’è negli altri, cioè tutto.
Alberto
aveva tanti pregi. E difetti?
Tantissimi
ne aveva. Io penso che tutti gli uomini e le persone importanti abbiano un sacco
di difetti. Io comunque amavo anche i suoi difetti.
Parliamo
un po’ di Roma. Quando sei venuta la prima volta?
Ci
sono venuta 12 anni fa, per lavoro. Io venivo da Milano e una volta venuta a
Roma ci sono rimasta. L’impatto con Roma, a parte il traffico molto caotico e
tutti i rumori dei clacson, è stato molto bello per via della vastità di
questa città, con i suoi palazzoni, il clima e il suo cielo sempre azzurro. Me
ne sono innamorata subito. Mi sono innamorata di Roma e della Fontana di Trevi.
Ho buttato la monetina nella fontana la prima volta che ci sono venuta, a sedici
anni, con il desiderio di
ritornarci e il desiderio si è avverato, ci sono tornata e non sono più
ripartita.
Quali
sono state le tue abitazioni romane?
Ho
cambiato sei case. Ho sempre abitato in centro, sempre in zona Parioli, poi in
viale Belle Arti e adesso sto nel rione Monti che ha una dimensione più da
borgata, da paesino dove tutti si conoscono, dove ci sono dei posti piccolini,
dove c’è l’alimentari e il panettiere sotto casa. Sembra un piccolo paese.
Mi piace e ci resterò.
Cosa
provi nel tornare a Roma dopo una lunga assenza?
Lo
stesso effetto che mi fa nel tornare nella mia Verona dopo una lunga assenza.
Provo il piacere di tornare a casa e trovare le persone a cui voglio bene e gli
amici. Come amici però prevalgono sempre quelli che ho a Verona e che conosco
fin dall’infanzia.
I
romani come li trovi?
Parlando
dei romani ti dico che sono tutto fumo e niente arrosto ( risata ). Troppe
chiacchiere, insomma. Ti dico che la maggior parte dei miei amici a Roma, sono
delle persone che, come me, sono venute da fuori e si trovano qui a lavorare e
abbiamo condiviso le stesse cose e alla fine siamo diventati amici.
Come
vivi la Roma by night?
A me
piace molto il pre-serale, nel senso che mi piace molto uscire e andare a Campo
de’ Fiori, bere l’aperitivo al bar, sedermi al tavolino, trovare gli amici e
chiacchierare. Poi
grazie al clima romano che è sempre bello si prosegue la serata passeggiando
per le vie del centro storico e poi una sosta al ristorante, all’aperto fin
che il tempo lo permette. Le mie serate si concludono presto, perché non amo
far tardi e poi non amo frequentare salotti e locali. Al massimo qualche festa e
a teatro. Difficilmente mi trovi in giro per locali, anzi è
quasi impossibile.
Un
consiglio al sindaco per migliorare Roma?
Il
sindaco dovrebbe far rifare un po’ le strade di Roma. Sono piene di buche e ci
si ammazza anche. L’altro giorno mi sono spappolata un braccio con il motorino
per colpa di un tombino che perdeva acqua.
Stavo curvando su un ponte, forse
c’era anche dell’olio, ho fatto un volo che non ti dico. E dopo quel
fattaccio non ho più usato il motorino. Non è una cosa carina in centro a
Roma, tutte queste buche. Chissà quanti hanno fatto dei voli per colpa delle
buche. Per me la cosa più urgente da fare a Roma è il manto stradale nuovo.
Per
un‘artista Roma cosa rappresenta?
Sicuramente
Roma è il centro dove si trovano tanti che fanno lo stesso mestiere, cioè
l’artista. Qui si respira la televisione, il cinema. C’è in aria l’odore
della Dolce Vita, di Fellini, di Rossellini. C’è proprio il sapore del
cinema, perché il cinema è qui a Roma che si fa, non c’è dubbio. Questo
sapore, questo odore non lo puoi sentire in nessuna altra città.
Hai
un sogno nel cassetto?
Ho
un comò pieno di cassetti, Gianfranco (risata). Ho tanti sogni e qualcuno
l’ho realizzato. Altri sono rimasti lì e non si possono più realizzare. C’è
qualcosa che avrei voluto realizzare e che adesso è impossibile realizzare e
qualcuno altro che posso ancora realizzare. Vediamo in futuro.
Pensi
mai a metter su famiglia?
Si!
Certamente, ma non si sono mai conciliati i tempi con le persone a cui ho voluto
bene.