Gabriella
Carlucci (conduttrice, giornalista e politico)
Roma 11.1.2016
Intervista di Gianfranco Gramola
Un’artista
simpatica, spiritosa e frizzante con le idee molto chiare per un’Italia
migliore. “Roma è la città più bella del mondo, però è tenuta male. E’
sporca, disordinata, traffico selvaggio, niente parcheggi … vorrei il modello
svizzero applicato a Roma”
Gabriella
Carlucci
è nata ad Alghero (Sassari) il 28 febbraio 1959. La sua carriera televisiva ha
inizio nelle TV private romane, per passare in Rai nel 1983 quando è al fianco
di Enzo Tortora nello spettacolo Portobello. Nella sua carriera ha presentato
numerose trasmissioni canore come Azzurro, Festivalbar, Nuovo Cantagiro,
Festival di Sanremo (nel 1988 e nel 1990), Cocco e Buona Domenica. Negli anni si
è divisa tra RAI e Mediaset; ha anche condotto Buona domenica e la Serata dei
David di Donatello. Conduceva il programma Melaverde, salvo ovviamente nei
periodi elettorali nei quali non le era permesso andare in onda. Ha due lauree,
conseguite entrambe presso la Sapienza di Roma: la prima in Lingue (tesi in
Letteratura Nordamericana), la seconda in Lettere (percorso storico-artistico).
Trasmissioni
televisive
Portobello(1983)
- Azzurro
(Canale 5, 1985) - Festivalbar
(Canale 5, 1985) - 1ª Olimpiade sulla
neve del mondo dello spettacolo (Rai 1, 1986) - Aspettando
l'88 (Rai 1 1987) - Giallo
(Rai 2, 1987-1988) - 38º Festival
della Canzone Italiana di Sanremo (Rai 1, 1988) - Palcoscenico
Italia 1988 (Rai 1, 1988) - Cocco
(Rai 2, 1988-1989) - Eurovision Song
Contest 1989 (Rai 1, 1989) - Una
notte mondiale a Roma (Rai 1, 1990) - La
televisione può attendere (Rai 1, 1990) - Cantagiro (Rai 2, 1991) - Arriva
la Banda (Tmc, 1991) - Luna di
miele (Rai 1, 1992-1993) - E
venne una stella (Rai 2, 1992)- Donna sotto le stelle (Canale 5,
1993-1995) - Buona domenica (Canale 5, 1993-1995) - Quelli di Buona domenica in Partita Finale (Canale 5, 1995) - Vado
al Massimo (Canale 5, 1995)- David di Donatello (Rai 1, 1995) - Casa
Castagna(Canale 5, 1996) - Piccolo
Grande Amore (Rete 4, 1996-1997) - Melaverde (Rete 4, 1998-2008)
Carriera
politica in Forza Italia, Popolo della Libertà e Unione di Centro
Nel
1994 si è iscritta a Forza Italia ed è stata eletta alla Camera nelle elezioni
politiche italiane del 2001, del 2006 e nel 2008. Come deputato si è occupata
anche di leggi sullo spettacolo, e si è adoperata per l'istituzione della
provincia Barletta-Andria-Trani,suo collegio elettorale di elezione. È stata
correlatrice di maggioranza della legge 21 maggio 2004, n. 128, nota come legge
Urbani. È stata presidente del comitato bicamerale per l'infanzia. Nel
2010 è candidata a sindaco di Margherita di Savoia, per le elezioni comunali,
sostenuta da una coalizione di centrodestra, risultando poi eletta il 29-3-2010
con 5.641 preferenze. Gabriella Carlucci è relatrice insieme a Gioacchino
Alfano (PdL) del ddl Omnibus approvato definitivamente alla Camera il 25/5/11
con 313 si, 291 no e 2 astenuti dopo che il governo ha posto la questione di
fiducia. Il 6 novembre 2011 annuncia tramite comunicato stampa di abbandonare il
partito del Popolo della Libertà per aderire all'Unione di Centro. Il 7
novembre 2011 è formalizzato il cambio di gruppo parlamentare. Il 2 ottobre
2012 propone le proprie dimissioni da sindaco, adducendo come motivo l'eccessivo
condizionamento da parte del gruppo consiliare Primavera Salinara. Nel
pomeriggio dello stesso giorno, l'opposizione e 3 membri della maggioranza
firmano lo scioglimento del consiglio comunale con atto notarile, impedendo così
il ritiro delle dimissioni
Ha
detto
- Sono una
forte sostenitrice delle mie capacità. Giro il mondo illustrando le mie idee a
ministri e premier. Con le mie sole forze.
- Il fatto di
essere presentabile dal punto di visita fisico fa si che nessuno o quasi al
primo approccio prenda in considerazione quello che stai dicendo. Glielo leggo
in faccia. Pensano: questa è carina, quindi non può anche avere un cervello
funzionante.
- Sono figlia
di un generale, uno dei fondatori dell’aviazione leggera dell’esercito.
Padre abruzzese-toscano e madre americana-abruzzese.
- Come riesco
a conciliare i mie impegni? Con alzatacce, corse in aeroporto, rientri
precipitosi per non perdermi niente.
Curiosità
- Nel 1995 ha
fondato una casa di moda.
-
Appassionata di motori, ha partecipato alla Mille Miglia.
-
Dal 29 marzo 2010 al 1º ottobre 2012 è stata sindaco della cittadina pugliese
di Margherita di Savoia.
- Ha sposato prima l’attore
Gianfranco Jannuzzo, poi l’avvocato Marco Catelli, da cui ha avuto il figlio
Matteo.
Intervista
Mi puoi raccontare
i tuoi inizi nel mondo dello spettacolo?
Ho iniziato
giovanissima. Mi ero laureata in Lingue a 21 anni e mia sorella lavorava già in
televisione e faceva “L’altra domenica” con Renzo Arbore a Milano. Milly
mi disse: “Guarda che fanno
dei provini perché cercano una ragazza che faccia l’inviata speciale per
Portobello, la trasmissione di Enzo Tortora. (Parliamo del 1982, ndr). Cercano
una persona che conosca bene le lingue. Vediamo che succede”. Io parlavo molto
bene l’inglese e lo spagnolo e me la cavavo anche con il tedesco e il
francese. Allora vado a fare questo provino ed effettivamente loro cercavano una
persona disinvolta e spigliata e che parlasse bene le lingue. Supero questo
provino e Tortora mi da l’incarico di inviata speciale. Quindi ho iniziato
subito dalla porta principale, perché nel 1982 non esistevano le televisioni
private, c’era solo la Rai e quindi stare nel programma di Enzo Tortora, che
era un programma che faceva 18 milioni di spettatori ogni puntata, voleva dire
debuttare alla grande. E questo è stato il mio inizio e devo dire che è andata
molto bene perché la trasmissione era seguitissima, io facevo dei collegamenti
dai posti più belli del mondo, facendo delle vere e proprie cartoline
turistiche e culturali sui posti che visitavo. Ho girato il mondo e devo dire
che non c’è un posto bello dove non sia andata. Quindi è stato un inizio
molto importante, perché mi ha permesso intanto di imparare a fare questo
lavoro, peraltro in diretta …
In
diretta?
Si.
Portobello era una trasmissione in diretta e di conseguenza i collegamenti da
tutte le parti del mondo erano in diretta. Devo dire che questa trasmissione per
me è stata una palestra, perché fare l’inviata in diretta vuol dire che te
la devi cavare in qualche maniera fra mille difficoltà e imprevisti, perché ne
sono successe di tutti i colori. E da lì è partita
la mia avventura nel mondo dello spettacolo.
A
proposito di Enzo Tortora, hai un aneddoto che riguarda il noto presentatore?
Io non mi
dimenticherò mai il giorno che l’ho incontrato bene per la prima volta, nel
senso che io faccio questo provino, vengo presa da lui. Tra l’altro lui al
termine del provino, mi strinse la mano dicendomi che ero proprio la persona che
cercava. “Cercavo una ragazza giovane e disinvolta – mi disse - e tu hai
tutte queste caratteristiche, quindi sono molto felice per te e ti auguro
veramente tanta fortuna”. Poi ci vedemmo da lui perché voleva spiegarmi
qual'era obiettivo dei servizi che avrei realizzato per Portobello dall'altra
parte del mondo. Quindi sono andata a casa sua. Lui abitava in via dei Piatti 8
a Milano, una via nel centro di Milano, vicino al Duomo. La cosa che mi ha
colpito di questa casa è che era praticamente foderata di libri, al posto delle
pareti
c’erano delle librerie. Tutte le stanze dal pavimento fino al soffitto piene
zeppe di libri di tutti i generi, soprattutto libri di storia, filosofia, perché
Tortora era un uomo molto colto. Una tale quantità di libri difficilmente si
incontra nelle case delle persone che tu reputi normali, perché è chiaro che
uno studioso, un archeologo, un professore, possiedono tanti libri così,
perché fanno parte del loro mestiere.
Lui era un
giornalista, un intrattenitore, quindi quest’incontro a casa sua in questa
casa foderata di libri non me lo dimenticherò mai.
Il mondo
dello spettacolo era come ti immaginavi o ti ha deluso?
Guarda, l’unica cosa che mi ha deluso nel mondo dello spettacolo è la
superficialità dei rapporti umani. Nel senso che tu puoi lavorare per
lunghissimo tempo con delle persone ed essere amico, frequentarle, ma questo
rapporto nella maggior parte dei casi finisce lì. Cioè io non ho stretto
amicizie con tutte quelle persone con le quali ho lavorato nel mondo dello
spettacolo, forse è colpa mia, però li trovo o li ho trovati in generale rapporti
molto superficiali e strettamente legati al periodo di lavoro che si
trascorre insieme.
Hai mai
accettato dei compromessi pur di lavorare?
No, però mi
è capitato di dover rinunciare a tante opportunità per non aver voluto accettare i
compromessi, per cui non sono stata scelta ed è stata scelta un’altra
persona.
Gabriella
Carlucci in veste di sindaco di Margherita di Savoia, comune pugliese
Cosa hai
sacrificato per arrivare al successo?
Tantissimo
nella vita privata. Tu considera che io mi sono sposata una prima volta e il mio
matrimonio è fallito dopo un anno e mezzo e poi mi sono sposata la
seconda volta a trentasei anni, per cui ero già bella grande e diciamo che fino
ai 36 anni la mia vita privata l’ho sacrificata molto perché sei preso da una
serie di impegni che poi ti portano ad andare fuori di casa e non essere mai
presente. E questo sicuramente mi ha impedito di avere più figli, perché
avendo avuto il primo figlio a 37 anni è stato poi complicato averne altri,
tant'è che poi non ho avuto un altro figlio, anche se avrei voluto avere
almeno due figli. Avrei voluto una famiglia più numerosa, perché ho
sempre pensato di replicare il modello dal quale vengo, cioè la mia famiglia, i
miei genitori, le mie sorelle, una famiglia molto unita. Questo lavoro ti porta
via da casa per lunghi periodi. Per molto tempo ho abitato a Milano ma ogni
tanto venivo a Roma. Ho abitato a Milano per lavoro, poi con Portobello ho
viaggiato tantissimo, e anche con
altri lavori che ho fatto in televisione, è
una vita un po’ da zingara. Non è che timbri al mattino e ritorni all’ora
di pranzo. Nel mio caso stai fuori per tantissimo tempo, poi ho sempre lavorato
molto all’estero. Conoscendo bene le lingue mi hanno sempre utilizzata per
fare tanti servizi all’estero. E quindi diciamo che la mia vita privata per
tanto tempo ne ha sofferto. Poi mi sono sposata e anche all’inizio della mia
carriera politica ho continuato a fare televisione e ho dovuto sacrificare
moltissimo il mio privato, soprattutto
la quotidianità con mio figlio, che era piccolissimo per cui io non potevo
stare con lui tutti i giorni . Mio figlio ora ha 18 anni ed è un ragazzo
equilibrato anche perché ha avuto la fortuna di avere dei nonni che sono stati
molto presenti, però io non ho potuto essere la mamma che avrei voluto.
Hai mai
avuto un sogno artistico?
A me sarebbe
piaciuto tantissimo fare dei programmi di approfondimento giornalistico un po’
all’americana, un po’ come “Sixty minutes” . Avendo frequentato tanto
gli Stati Uniti ho notato che ci sono molti modelli di intrattenimento al
femminile. Io ci pensavo circa vent’anni fa a questo progetto di donne che da
sole facessero un programma giornalistico, perché
allora non ne conoscevo e non ne conosco molte adesso. Altro programma che mi
sarebbe piaciuto fare era sulla telemedicina, sull’interattività della
medicina con i mezzi di comunicazione e questo quando ancora
internet non era così presente nella società e nella vita dei
cittadini. Diciamo
che avevo dei sogni un po’troppo
all’avanguardia, un po’ troppo avanti e non sono riuscita a realizzarli
perché appunto ero troppo in anticipo sui tempi. Quindi c’erano degli
argomenti, dei format che averi voluto replicare in Italia ma che alla fine non
ho realizzato. In
America ci sono donne conduttrici di programmi d’intrattenimento tra cronaca,
politica ed attualità, programmi di approfondimento rivolti ad un pubblico
generalista.
Programmi così in
America esistono già da 30 anni. Diciamo che avrei voluto farli a quell’epoca
ma qui in Italia non c’era assolutamente la possibilità.
La
decisione di scendere in politica com’è nata, Gabriella?
Anche lì
casualmente. Lavoravo per Berlusconi a Canale 5, presentavo Buona Domenica nel
1994. Io sono una che si è sempre occupata di politica, sono una
che vuole sapere quello che vota, vuole sapere i programmi politici, ecc …
Anche da ragazzina, perché con i miei genitori abbiamo sempre discusso,
parlato. Ho avuto anche uno zio che era consigliere regionale nel Lazio, per cui
la politica ha sempre fatto parte della nostra vita come famiglia. Nel
1992/1993 scoppia lo scandalo tangentopoli
e nasce il partito di Berlusconi e devo dire che sin dall’inizio ho provato un
grande interesse, intanto perché lo conoscevo personalmente, lavorando per lui,
e poi perché l’impronta del suo programma era molto americano, era molto
moderno, la sburocratizzazione del nostro Paese, internet, l’inglese,
l’abbassamento delle tasse sullo schema americano, ecc … Quindi mi sono
subito interessata e proprio nel momento in cui debuttava Forza Italia e c’erano le
elezioni, il Corriere della Sera mi chiama
perché facevano delle interviste a tutti gli artisti di Berlusconi per sapere
cosa pensavano di questo nuovo partito e io ho detto quello che pensavo, cioè
che mi piaceva veramente, che mi piaceva il programma di Berlusconi, mi piaceva
il fatto che lui avesse questo spirito imprenditoriale e
che se lo avesse trasmesso al nostro Paese, la modernizzazione sarebbe
certamente avvenuta, semplificando
le procedure, e dico tutto questo nell’intervista. Scopro poi leggendo il
giorno dopo l’intervista del Corriere che gli unici ad aver parlato
bene di Berlusconi eravamo stati io, Mike Bongiorno, Raimondo Vianello e
la Mondaini. Fui chiamata dal consulente di Berlusconi che faceva i sondaggi per
lui a quell’epoca e che seguiva la campagna elettorale,
per incontrare Berlusconi e parlare di candidatura. Era il 1994, erano gli inizi, non avrei mai pensato all’epoca di
potermi candidare non avendo il minimo di esperienza anche se poi lui
effettivamente ha candidato gente completamente priva di esperienza.
Io gli dissi di no alla candidatura, però gli dissi di si al supporto ai suoi
candidati. Quindi non alle politiche ma alle elezioni europee del ‘95
ho sostenuto i suoi candidati e fatto campagna elettorale per loro e da quel
momento sono entrata anche lì dalla porta principale nel partito, in Forza
Italia.
Le tue
idee per un’Italia migliore?
Le
cose che ci siamo già detti ma che non sono mai state realizzate, come la
sburocratizzazione, la semplificazione delle procedure, il
fatto di poter mettere veramente il cittadino nelle condizioni di non dover fare
le file, di poter avere i servizi a portata di mano.
Io abito a Roma e se io confronto Roma con le grandi
capitali del mondo, Roma è una città caotica, senza parcheggi, con un
trasporto pubblico che fa pena, non possiamo competere. Quindi c’è ancora
tantissimo da fare e le ricette per un’Italia migliore sono quelle che sono
state dette ampliamente ma che purtroppo non sono poi state realizzate. Quindi
la modernizzazione di questo Paese che passa per esempio anche attraverso il
rapporto tra scuola e lavoro. Noi ancora non siamo riusciti a mettere in
rapporto la scuola e il mondo del lavoro. Mentre in tutti i posti civilizzati
si, perché già mentre studi ti viene fatto l’indottrinamento su quale è lo
sbocco lavorativo del tipo di studio che tu stai facendo, ti vengono sottoposte
le esperienze lavorative mentre studi sia al liceo, non parliamo poi
all’università. Tra l’altro all’università è proprio obbligatorio
fare l’esperienza lavorativa e se non la fai non ottieni il credito per il
voto finale degli esami. Tutte cose che noi non siamo riusciti a mettere in
pratica pur avendo le proposte dette un po’
da tutti i governi sia di destra che di sinistra non è riuscito tutto questo.
Poi io penso che oggi in una società e in un’economia come la nostra dovremmo
puntare tutto per esempio sull’economia verde, sull’economia rinnovabile,
perché a parte il problema ambientale, l’inquinamento che causa i danni che
sappiamo tutti, è l’unico modo per far ripartire la nostra economia. Però quando tu vedi per esempio
che gli incentivi per dotare la tua casa di energia rinnovabile sono così
farraginosi, così diluiti nel tempo che
alla fine non ti conviene farlo. In altri posti quando hanno voluto, con uno
schioccare di dita l’hanno fatto. Per esempio in Inghilterra è stato lanciato
il piano per l’edilizia non solo popolare ma anche residenziale. Perché? In
Inghilterra dove la crescita del Pil
è prevista del 2,8% per il 2016 (in Italia è dello 0,8%), il premier David
Cameron ritiene troppo basso questo
incremento di crescita, ha pensato perciò di stimolare l’economia con l’edilizia. Quindi ha messo a
disposizione suolo demaniale, ha preparato un bando per cui non possono
partecipare le grandi aziende di costruzione, che sono quelle che poi
normalmente monopolizzano i bandi, impedendo ai
piccoli di parteciparvi e creare così
posti di lavoro. Ed è un piano di sviluppo enorme in
un paese sicuramente più sviluppato del nostro. Bisognerebbe copiare questa
idea per lo sviluppo e la crescita, perché se tu fai lavorare le piccole
aziende di costruzione e permettendo loro di
partecipare a questi bandi, metti in moto lavoro
e crei posti di lavoro. Non ci vuole molto per iniziative di questo genere, basta copiare. Purtroppo
non siamo neanche in grado di copiare. Io ho lavorato tanto all’estero, ho
girato in lungo e in largo il mondo, conosco veramente tantissime realtà e ho
visto delle cose fatte veramente bene in tutte le parti del mondo, anche nei
paesi dell’est. Frequento molto la Serbia e devo dire che questo paese si è
dotato di un decreto di incentivi fiscali per le attività produttive, che io
copierei per l’Italia. Loro lo hanno fatto perché hanno capito che l’unico
modo per creare occupazione è togliere le tasse
a chi va ad investire nel loro paese
per sviluppare attività produttive
e quindi creare posti di lavoro. Basta vedere in giro dove le
cose funzionano. Però noi non lo facciamo.
Quali sono
i politici con cui vai più d’accordo e quelli con cui litighi spesso?
Io adesso
sono nell’UDC e NCD, ma sono stata per tantissimi anni prima con Forza Italia
e poi con PDL. Devo dire che quando in Parlamento ho presentato le mie leggi
sugli incentivi fiscali per la cultura e per lo spettacolo, ecc …
ho avuto una grandissima collaborazione da tantissimi esponenti del
partito democratico. Quando ero in
Parlamento c’era anche l’Italia dei Valori, quindi persone che non hanno
niente a che vedere con me, ma sulle buone idee, sulle proposte concrete che ho
proposto ho trovato tantissimi di
loro d’accordo con me. Devo dire che io non ho avuto problemi, non ho mai
litigato con nessuno, anzi ho trovato una grandissima condivisione non solo
dalla mia parte politica ma anche dagli avversari
politici. Come ti dicevo prima, quando le idee sono buone, condivisibili e
servono a dare una mano a dei comparti, ho sempre trovato una grandissima
disponibilità. Se tu pensi allo spettacolo … lo spettacolo è veramente un
settore molto depresso in Italia. Ci sono pochi fondi, ci sono pochi incentivi
affinché i privati investano nella cultura.
Com’è
il tuo rapporto con la Fede?
Io credo e ho
un rapporto abbastanza personale con Dio, nel senso che non vado tutte le
domeniche a Messa. Però ho questo rapporto con Dio, credo tantissimo nella vita
dopo la morte perché in fondo è una grandissima speranza nel sapere che non
finisce tutto qui. Purtroppo mia mamma è morta un anno fa ed è stato un dolore
devastante, però diciamo che io la penso tutti i giorni e penso che un giorno
la rivedrò. E questo è il maggior contributo che la fede da alla mia salute
mentale, nel senso sapere che le nostre esistenze non sono fine a se stesse, che
tutto quello che noi facciamo di buono serva a chi resta e che aiuti gli altri e
questo è sicuramente un insegnamento cristiano. Parlo di misericordia, il non
cercare la vendetta, il rispetto verso il prossimo, l’essere disposti ad
aiutare gli altri lo reputo un grande insegnamento cristiano. Però ti ripeto io
ho questa grandissima speranza di fondo, di una vita dopo la morte e quindi ho
questo rapporto in cui io prego e ho un colloquio personale con Dio, aldilà di
andare a Messa. Ogni tanto ci vado a Messa e faccio anche la Comunione e mi
confesso, però mi piace avere questo rapporto quotidiano, personale,
questa riflessione e il fatto magari a fine giornata di pensare alle cose fatte
bene, di cose fatte male.
Papa
Francesco ti ha conquistata?
Mi piace
tantissimo. Lo adoro perché ha un suo modo di essere di grande cristiano. Perché
oltre alle parole che sono piene di misericordia, piene di bontà e piene di
dolcezza, mi piace quel suo modo di essere, questo suo voler accarezzare le
persone, la sua disponibilità nei confronti di tutti e questa sua vera povertà,
perché è si il Papa, però da come si comporta, come vive, che porta la sua
valigetta in mano, va a comperare gli occhiali da solo, ecc … questi gesti a
volte sono più importanti delle parole. Anche se a me piacciono molto anche i
suoi discorsi, perché sono molto semplici e allo stesso tempo toccanti e vanno
veramente nella profondità del cuore. Trovo questo papa eccezionale e se la
chiesa si salva, lo deve a lui, perché con tutti questi ultimi scandali devo
dire che hanno calato un panno nero sulla Chiesa. Hanno dimostrato che
c’è corruzione, ingordigia e qualcosa che non deve assolutamente appartenere
alla Chiesa.
Ho letto
che sei appassionata di motori, paracadutismo e fai tantissime cose. Dove trovi
tutta questa energia?
E’ vero,
però adesso ne faccio un po’ meno, perché ho 55 anni. A me piace lo sport
in assoluto, perché trovo che faccia bene e che non serve solo per stare
bene in salute ma serva anche per scaricare le tensioni. A me piace tantissimo
il tennis, lo adoro anche se sono una schiappa patentata (risata). Non c’ho
mai giocato da bambina dove infatti praticavo gli sport estremi e facevo anche
pattinaggio artistico. A quell’epoca il tennis mi sembrava abbastanza banale
come sport e troppo scontato. Imparare il tennis da adulti e fare partite
competitive è praticamente
impossibile, però mi piace tantissimo praticarlo
e anche vederlo. Quindi gioco a tennis, vado in palestra, corro però non faccio
più sport estremi perché non ho più tempo, ma soprattutto perché ho una
certa età.
Hai un
portafortuna?
No! Non ne
ho.
Qual è la
tua ossessione?
Più che
ossessione direi una paura, cioè le malattie che ti fanno star male. Io sono in
grado e amo tenere sotto controllo qualsiasi cosa, qualsiasi situazione e sapere
come trovare una soluzione se c’è un problema, vedere e raggiungere un
obiettivo. Ci sono delle cose, purtroppo che non ti danno questa possibilità e
ti fanno stare molto male. Questo è la mia paura più grande però non c’è
modo di trovare una soluzione. Mia madre è stata male,ha avuto un bruttissimo
male e la mia disperazione era quella di non poterla aiutare e di non trovare
nessuna soluzione. Quello che più mi spaventa è l’essere completamente
impotenti in certe situazioni.
Oltre che
di politica e di spettacolo di cosa ti occupi?
A me piace
molto l’arte, la cultura, tanto è vero che adesso sto preparando un festival
del cinema in Spagna, a Palma de Majorca, un Festival del Cinema a Belgrado, ho
preparato un progetto di arte contemporanea che viaggerà su un grande TIR e che
attraverserà l’Italia, Montenegro e la Serbia. Poi sono molto interessata a
promuovere l’Italia attraverso questo progetto. Per esempio una mia cara amica
archeologa ha scritto un libro bellissimo che è una fiction, però ha come
ambientazione gli ultimi 15 anni di Pompei, ossia gli anni precedenti
all’eruzione. Siccome lei è un’archeologa che ha partecipato agli scavi di
Pompei, quindi conosce perfettamente proprio dai ritrovamenti
fatti negli scavi, la storia della gente che abitava lì, perché Pompei
e anche Ercolano hanno messo in luce utensili, oggetti, libri e tutto quello che
succedeva quotidianamente in quella città. Hanno riportato alla luce la vita
dei romani di 2000 anni fa. Lei ha potuto scrivere questa storia in un contesto
vero, ossia la storia romana di quegli anni, la storia di Pompei, Ercolano e
Rieti, la città dell’imperatore Vespasiano e la Spagna, perché una parte di
questo viaggio nel romanzo si volge anche in Spagna. La storia è vera ma i
personaggi sono di fantasia, anche se sono verosimili. Io sto cercando di far
tradurre questo libro in inglese perché penso che questo libro sarebbe un bel
biglietto da visita per l’Italia, per la campagna per Pompei. Ho già fatto
una serie di incontri e ho anche ricevuto l’invito ad andare al festival
Letterario di Oxford. Ti ripeto che secondo me l’arte e la cultura italiana
sono un bel biglietto da visita per l’Italia nel mondo, quindi si possono fare
veramente tante iniziative promuovendo questi aspetti dell’Italia per farla
conoscere meglio e incrementare il turismo non solo quello vacanziero, ma anche
quello culturale.
Qual è il
tuo punto debole?
E’ che
dormo poco perché sono una adrenalinica. Dormo poco anche se avrei bisogno di
dormire e spesso prendo un sonnifero e questo non mi piace, perché a me non
piace prendere medicine. Però se non dormo il giorno dopo rendo meno. Questo è
un problema e non so come risolverlo perché è come un cane che si morde la
coda, nel senso che io son una persona iperattiva, lo sono sempre stata e questa
iperattività che mi serve tantissimo per fare tante cose, mi danneggia nel
momento in cui mi dovrei riposare. Ho molte difficoltà ad addormentarmi perché
sono sempre piena di energia. Ci
sono persone che hanno talmente tanta concentrazione di adrenalina nel sangue
che poi ti impedisce di avere quel rilassamento che ti fa poi dormire.
Qual è il
tuo motto?
Più che un
motto, ho un pregio che è la tenacia, cioè il non darsi mai per vinti, il
cercare di superare gli ostacoli, trovare in tutti i modi delle soluzioni e non
scoraggiarsi di fronte a delle difficoltà. E’ difficile che io dica che ci
rinuncio, però non è detto che ci riesca, però ce l’ha metto tutta pur di
arrivare all’obiettivo.
Il
complimento più bello che hai ricevuto?
Quando
lavoravo per la Rai, nel 1986-1987 ero a Napoli ed erano gli anni di Maradona.
Il complimento più bello che mi hanno fatto è stato quando mi hanno detto:
“Lei è più bella di Maradona” (risata).
A quei tempi Maradona era un idolo per i napoletani .
Cosa ne
pensi della battaglia contro il fumo?
Sono
assolutamente d’accordo e sono felice che in Italia ci sia una legge molto
severa che non ti faccia fumare praticamente da nessuna parte, perché il fumo
è deleterio, perché il fumo passivo fa molto male. A me non piace fumare, non
mi piace l’odore del fumo, mi dispiace se qualcuno mi fuma vicino, prego sempre di non finire nella macchina di un fumatore.
La
dichiarazione d’amore o la lettera più stramba che hai ricevuto?
Ho ricevuto
un quadro bellissimo quando facevo “Buona Domenica” praticamente a
dimensione naturale, un bellissimo ritratto fatto con una tecnica particolare,
con piccoli sassolini che si trovano sulla spiaggia. Con questa tecnica mai
vista con dei colori molto belli e questo era un innamorato segreto, cioè lui
era innamorato ma non me lo diceva e mi mandò questo quadro enorme dicendomi
che lui mi ammirava profondamente. È un quadro che ho conservato, perché è
veramente bellissimo.
A chi
vorresti dire grazie?
Sostanzialmente
ai miei genitori, perché se noi, e lo dico anche a nome dei miei fratelli,
siamo così, lo siamo per dei genitori che hanno dedicato tutta la loro vita a
noi. Molto di più di quanto io abbia fatto per esempio nei confronti di mio
figlio. Dei genitori che hanno rinunciato a tutto per stare con noi, per farci
crescere nel modo migliore, per darci tante opportunità e ci sono stati sempre
vicini. Tutt’ora mio padre ha quasi novant’anni e c’è sempre vicino.
Quindi io penso che le persone in assoluto a cui devo dire grazie siano loro.
Parliamo
un po’ di Roma. Tu non sei romana …
No,
assolutamente. Sono capitata qui che ero già grandicella. Roma è una città
meravigliosa, detto da una che ha viaggiato tanto, in lungo e in largo il mondo,
ti dico che secondo me è la città più bella del mondo, però è tenuta male.
È proprio sporca, disordinata, traffico selvaggio, niente parcheggi, trasporto
pubblico inesistente. È un peccato perché è una città davvero fantastica,
dovunque guardi ci sono delle cose meravigliose, strade, palazzi, monumenti,
chiese, però come ripeto è troppo sporca, troppo disordinata. Spessissimo vado
a trovare mio figlio a Londra, città dove studia e vive e devo dire che lì è
una meraviglia. Prendi la metropolitana, ti porta dovunque, scendi dalla
metropolitana e c’è l’autobus di fronte che ti porta in maniera capillare
dovunque. E’ difficile prendere la macchina a Londra, non ti viene proprio in
mente, perché puoi andare dovunque con una metropolitana ordinata, pulita e
perfetta, con indicazioni perfette, che anche se uno è straniero e non conosce
la lingua riesce ad arrivare nel posto dove vuole, con persone gentilissime che
ti dicono dove andare e cosa fare. Il confronto è con Londra ma ti potrei dire
anche Madrid, ti potrei dire Barcellona, ti potrei dire la Serbia, ti potrei
dire Parigi.
Quali sono
state le tue abitazioni romane?
Io ho abitato
vicino a Piazza Navona, in piazza Lancellotti, che è una traversa di via dei
Coronari, ossia proprio alle spalle di Piazza Navona, e poi ho abitato in via
Rasella, dove c’è stato il famoso attentato. Con i miei genitori ho abitato
sulla via Cassia e adesso abito ai Parioli.
La tua
Roma in tre zone diverse.
A me piace
moltissimo il centro, cioè i Fori Romani e il Campidoglio. Io starei lì
giornate intere ad ammirarli. Quest’estate hanno fatto finalmente una cosa
molto bella, cioè uno spettacolo di luci raccontato, quindi c’era la visita
ai fori e potevi scegliere una sera il Foro d’Augusto, un’altra sera il Foro
di Cesare. Insomma ti spiegavano tutta la storia della costruzione, la storia
sociale e politica della città nel periodo di quei Fori, raccontata da Piero
Angela. Veramente un’esperienza fantastica. Altra zona di Roma che mi piace
moltissimo è l’Aventino, una zona molto bella e affascinante, dove ci sono
tante strade belle e poi Villa Borghese, perché comunque è tenuta bene, ha dei
bellissimi viali dove puoi fare bellissime passeggiate, dove posso portare a
pattinare mio figlio e andare in bicicletta.
Come trovi
i romani, pregi e difetti?
I romani sono
divertenti, sono un po’ come i napoletani, sono delle persone di natura
simpatica. Il dialetto romano come quello napoletano è un dialetto simpatico,
se tu pensi ad Alberto Sordi, il suo modo di parlare già solo quello ti faceva
ridere o Carlo Verdone. Il romano è questo, i romani sono così, i Sordi e i
Verdoni li incontri per la strada. Il loro principale difetto è quello di
essere un po’ così superficiali, arruffoni, disordinati ed è quello che poi
è nella loro città che poi è la mia città, solo che io nella mia città vedo
questi difetti che vorrei correggere.
Chi
vedresti adesso come sindaco?
Guarda è una
bella domanda perché non vedo nessuno. Non vedo in quelli che potrebbero essere
ipotetici candidati qualcuno che abbia voglia di fare piazza pulita, perché qui
bisogna ripartire da zero con le società che puliscono le strade, la raccolta
dei rifiuti. Bisogna esser talmente determinati, però avere anche la forza
dietro, perché quando tu sei nel Consiglio comunale e non hai dietro di te una
maggioranza forte, non riesci a farle le cose. Anche se sei un sindaco bravo e
determinato ma non hai i numeri, non riesci a fare le cose e la città ha
bisogno veramente di tanto e quindi non vedo una persona anche per la debolezza
oggi dei partiti, non c’è un partito forte in Italia e tantomeno a Roma. Un
partito che possa avere talmente tanti voti da poter conquistare una maggioranza
fortissima ed avere quindi la capacità di cambiare tutto quello che non va e
che è stato un po’ quello che è successo a Marino. Marino si è reso conto
che la città aveva un debito spaventoso, che la società dei trasporti faceva
acqua da tutte le parti, gli mancavano i soldi, gli mancava il personale, i
mezzi erano vecchi. Lì bisognava chiudere tutto e ripartire da zero,
commissariare tutto e ripartire da zero. Stesso dicasi per la società che fa la
raccolta dei rifiuti. Però lui non ha avuto la forza perché non aveva i numeri
con sé per poter azzerare tutto e ricominciare tutto da capo. E’ una città
molto difficile Roma anche visti i precedenti, visto quello che è successo.
Quando sei
all’estero ti manca qualcosa di Roma?
Di Roma mi
manca il clima che c’è e anche quelle passeggiate che io mi faccio nel centro
storico di Roma con quelle stradine, per esempio vicino al Pantheon è pieno di
stradine piccoline uniche, quelle stradine che portano da piazza Navona sul
lungotevere o a via Giulia, dove guardi e ti giri ci sono posti che sono
dei quadri. Quello mi manca, anche se io devo dire che a me piace molto
camminare, quindi in tutte le città dove vado, normalmente vado a piedi e
quindi trovo quello che trovo. Ma io lo ho detto, secondo me Roma è veramente
la città più bella del mondo. Pur essendo Londra bellissima, Parigi
bellissima, ma nessuno regge il confronto, pensa se Roma fosse una città
pulita, se i giardini fossero tenuti bene, se i marciapiedi fossero tenuti bene,
se le strade fossero ordinate perché le macchine vengono parcheggiate bene …
un sogno. Io dico sempre modello svizzero applicato a Roma.