Gianluca Ramazzotti (attore) Roma 22.3.2012
Intervista di Gianfranco Gramola
Un
attore romano brillante e simpatico, che adora il teatro a tal punto da
considerare il suo lavoro come un hobby e che
ama ricordare i suoi
maestri: il grande Oreste Lionello e il simpatico e geniale Pippo Franco
Nasce a Roma il 22 agosto del 1970. Dopo aver
ultimato gli studi linguistici, si dedica con dedizione alla sua più grande
passione: “Il Teatro”. Si forma artisticamente all’Accademia D’Arte
Drammatica della Calabria. Vince anche una borsa di studio per il corso di
perfezionamento presso l’Accademia D’Arte Drammatica di Varsavia, dove
affina le sue tecniche espressive. Lavora inoltre con il Theatre du Soleil di
Parigi insieme al M° Stiefel. Partecipa a numerosi spettacoli teatrali tra cui
ricordiamo: “I Promessi Sposi un musical” con l’Allegra Brigata,
“Intrichi d’amore” di Tasso regia Alvaro Piccardi, “Ifigenia in Aulide”
con Ugo Pagliai e Paola Gassmann, “La notte di Nelle Toole” con Anna
Mazzamauro, “Ballando Ballando” e “Il Re muore” con Paolo Ferrari per la
regia di Giancarlo Sepe. Collabora per cinque stagioni Teatrali con la famosa
ditta Garinei e Giovannini interpretando il Boietto in “Rugantino” e lo
spettacolo “Se devi dire una bugia dilla grossa”, due dei più grandi
successi delle ultime tre stagioni. Altri spettacoli interpretati: “Lei” di
Giuseppe Manfridi con la regia di Riccardo Reim per il Festival di Todi, “I
tre processi ad Oscar Wilde”per la rassegna del Garofano verde, “Il
Decamerone” di Boccaccio per la regia di Augusto Zucchi, nella stagione estiva
2001 interpreta i “Menecmi” con la regia di Pier Francesco Pingitore, con il
quale inizia una fattiva collaborazione che lo porterà in scena al glorioso
“Bagaglino” come cooprotagonista dello spettacolo di Castellacci &
Pingitore Romolo e Remolo e partecipa per La prima volta allo show televisivo Mi
Consenta su canale 5. Nella scorsa stagione e’ tra i protagonisti dello
spettacolo sempre di Pingitore Il giro del mondo in 80 risate, nonche’
dell’edizione televisiva dello show del Sabato sera su Canale 5 Barbecue. A
questa attività principale unisce quella di procacciatore di spettacoli e
autori stranieri in Europa, alla ricerca di testi inediti per il nostro paese;
sua l’idea dell’edizione italiana dello spettacolo francese “Babbo Natale
è uno stronzo”, interpretato insieme ad altri cinque attori per la regia di
Claudio Insegno, che vanta a Roma ben tre cicli di repliche con imminente
ripresa nella stagione teatrale 2005/2006, e lo spettacolo “Dark” di Colley,
La Donna in nero il primo thriller gotico adattato per l’Italia dal noto
scrittore Carlo Lucarelli, Destinatario Sconosciuto un dramma sull’Olocausto
interpretato e diretto per il Teatro Vascello in diffusione nazionale
radiofonica e teatrale per radiotre, in occasione della Giornata Mondiale della
Memoria. Porta in Italia anche lo spettacolo Lo Scatolone di cui cura
l’adattamento insieme a Luca Barcellona con la regia di Claudio Insegno andato
in scena al Teatro de’ Servi nella passata stagione, che ritornerà a Roma al
Teatro Sala Umberto in questa stagione teatrale. Questa estate é stato tra i
protagonisti della rassegna di Cabaret All’ombra del Colosseo con lo
spettacolo “Sempre meglio che lavorare” il suo primo one-man-show scritto
con Adriano Bonfanti Claudio Insegno e Demo Mura che vedeva sul palcoscenico
anche otto splendide ballerine. Per la televisione interpreta “Distretto di
polizia” “Vivere”, “Un posto al sole”, “La squadra” “Il Papa
buono” Fiction che ha vinto il Telegatto nella passata stagione televisiva per
la regia di Ricky Tognazzi, e “Con le unghie e con i denti” di Pier
Francesco Pingitore. Da non dimenticare la sua attività radiofonica quale
attore delle fiction-radio mattutine di radiodue.
Intervista
Com’è
iniziata la tua avventura nel mondo dello spettacolo?
L’ho
cominciata da solo, nel senso che i miei genitori mi hanno portato al teatro
Sistina a vedere una commedia con Johnny Dorelli e mi sono divertito molto.
Avevo 12 anni.
I
tuoi genitori che futuro desideravano per te?
Mio
padre pensava che volessi fare un’altra cosa, non certo lavorare nel mondo
dello spettacolo. Forse sognava un posto sicuro, tipo statale. Non sognava una
professione specifica per me.
Che
lavoro fanno i tuoi genitori?
Mio
padre è commerciante e mia madre prima di andare in pensione ha fatto la
segretaria d’azienda.
Parlando
dei tuoi inizi, hai frequentato qualche scuola o sei autodidatta?
Ho
cominciato con l’Accademia e poi ho iniziato a lavorare, facendo la gavetta.
Come
ricordi il tuo debutto in pubblico?
Il
debutto è stato con “L’allegra brigata” di Massimo Cinque e mi ricordo
questo grande piacere, questa grande euforia di fare questo spettacolo, di
lavorare. Ricordo che è stata una bella esperienza. Insieme a me c’era Dario
Cassini, Claudio Insegno (fratello di Pino). Era un cast giovane.
Il
mondo dello spettacolo era come te lo immaginavi o ti ha deluso?
Il
mondo dello spettacolo non me lo immaginavo per niente e ti dico la verità io
l’ho sempre frequentato molto poco. Non sono mai stato dentro ai meccanismi
di questo ambiente. Ho sempre lavorato, mi sono divertito però non ho
mai pensato di stare dentro al mondo dello spettacolo con quello che c’è
intorno. Non mi interessa. Ho il mio lavoro, la mia compagnia e mi basta così.
Hai
mai pensato ad un nome d’arte?
No!
Mai. Il mio è un cognome abbastanza conosciuto. Ramazzotti…. Sai quanti mi
chiedono se sono parente di Eros il cantante? Me lo chiedono continuamente
(risata). Lo conosco come cantante, però non siamo parenti.
Due
parole sul compianto Oreste Lionello.
Lionello
è stato un ottimo maestro. E’ stato un personaggio che con la sua semplicità
ha insegnato molto a chi gli è stato vicino e quindi anche a me. Un personaggio
che viveva il mondo dello spettacolo in maniera collaterale, cioè faceva il suo
lavoro e poi andava a casa. Era una persona molto schiva e soprattutto un uomo
con una grande testa, una grande
mente, culturalmente preparato con cui era bello e piacevole conversare. Molti,
compreso me, lo rimpiangono.
Due
parole su Pippo Franco?
Pippo
è un grande professionista, un personaggio che con Oreste Lionello è stato un
po’ la testa di serie del Bagaglino, insieme a Leo Gullotta, altro grande
professionista. Pippo è sempre stato un grande comico, però poco ironico nella
via reale.
Con
quale soubrette hai lavorato meglio?
Pamela
Prati è la signora del Bagaglino. Con lei ho lavorato un paio di volte anche
fuori dal Bagaglino e devo dire che mi sono trovato abbastanza bene. Con Valeria
Marini ho lavorato poco, di più con Pamela. La Melillo la trovo una gran
compagnona molto divertente.
Quando
non lavori quali sono i tuoi hobby?
Io
lavoro continuamente, quindi in realtà il mio hobby è il teatro. In questo non
ho grandi alternative, nel senso che mi sono sempre divertito a viaggiare, anche
per il teatro, per lavoro. Mi piace molto andare all’estero a vedere le
commedie, spettacoli nuovi da portare in Italia. Quindi il mio hobby è sempre
legato al mio lavoro che amo a 360 gradi.
Cosa
stai facendo attualmente?
Adesso
ho ripreso “Chat a due piazze” dopo aver prodotto e interpretato:”Se devi
dire una bugia dilla ancora più grossa”. Adesso riprendiamo anche “Se devi
dire una bugia….” che recitiamo per una settimana in Sicilia e poi ci
prepariamo per un nuovo spettacolo che dovrebbe fare due festival importanti.
Parliamo
un po’ di Roma, Gianluca. Com’è il tuo rapporto con la Città Eterna?
E’
una bellissima città, anche se è diventata molto caotica. Questo forse perché
siamo tanti abitanti (risata). E’ difficile girare per Roma sia in macchina
che a piedi. E’ una città che amo molto, è una città che mi ha anche dato
molto e quindi non potrei vivere in nessun’altra città che non sia Roma,
anche se mi piacciono molto sia Milano, Torino e Napoli. Però Roma è unica. Ha
anche il fascino della Roma antica, un fascino che non ha nessun’altra città
al mondo.
C’è
un angolo di Roma che ami particolarmente?
Un
angolo, no. Io vivo un po’ fuori
Roma, quindi diciamo che amo più la tranquillità che il disordine e il caos.
Io a Roma ci vado molto volentieri, però poi ritorno alla tranquillità della
campagna romana.
Hai
detto che vivi in periferia di Roma. Cioè?
Abito
verso Ostia, verso il mare.
Hai
sempre abitato in quella zona?
No!
Ho anche abitato in città. Per anni ho vissuto in zona colli Albani, zona San
Giovanni. I miei genitori invece vivono all’Eur, un quartiere molto bello, con
molto verde e più centrale rispetto a dove vivo io adesso.
Come
trovi i romani?
I
romani sono molto divertenti, molto auto ironici e ultimamente un po’
incattiviti dal troppo caos. Probabilmente non c’è più quel tipo di
sopportazione verso gli altri. E’ diventata così la città. E probabilmente
c’è bisogno di un po’ più di leggerezza, di rilassamento.
Colpa
anche della violenza e criminalità, non credi?
Negli
ultimi tempi, chi ha governato Roma, non ha fatto molto per combattere tutti i
tipi di violenza. Io penso che serva veramente qualcuno che prenda in mano la
città.
Il
tuo rapporto on la cucina romana?
Ottimo.
Sono una gran buona forchetta. Amo molto la cucina romana anche se non mangio
tutti i piatti tipici della cucina romana. Mangio volentieri la matricina, la
carbonara e tutti i primi, ma la pajata, la coda alla vaccinara, che fanno parte
della cucina tipica, non mi piacciono molto.