Giuseppe
Maggio (attore)
Roma 19.1.2016
Intervista di Gianfranco Gramola
Torna sul piccolo schermo l’attore romano
accanto a Giorgio Panariello in "Tutti insieme all'improvviso", una
serie televisiva di Canale 5 destinata ad un trionfo di ascolti. Nata dalle
menti degli autori de "I Cesaroni", questa serie sarà una
commedia brillante e divertente, ma non mancherà di affrontare
diversi temi di grande attualità, come il ruolo ed il vero significato di
famiglia nella società moderna.
Giuseppe
Maggio è nato a Roma il 13 novembre del 1992.
Si diploma al liceo
classico "Terenzio Mamiani" e successivamente intraprende lo studio
della giurisprudenza all'università LUMSA. Parallelamente allo studio prima
liceale poi universitario frequenta numerosi corsi di recitazione e dizione
nella capitale. Esordisce al cinema nel2009 come protagonista della pellicola
“Amore 14” di Federico Moccia. Nel 2010 fa parte del cast della serie
televisiva “Fratelli detective”, per la regia di Rossella Izzo. Nel 2011
impersona il protagonista del film Almeno tu nell'universo, sotto la
regia di Andrea Biglione e il protagonista del cortometraggio Uno studente di
nome Alessandro, premiato con il Nastro d'argento. Nel 2012
interpreta il ruolo di Giusva Fioravanti per il film Bologna due agosto: I
giorni della collera, con la regia di Giorgio Molteni. Sempre nel 2012 entra
a far parte del cast della quinta stagione della serie televisiva Provaci
ancora prof. Nel 2013 è uno dei protagonisti del film Un fantastico via
vai, per la regia di Leonardo Pieraccioni. Nel 2015 recita in due fiction
trasmesse su Canale 5: Solo per amore e Il bosco. Nel 2016
è nel cast della nuova serie televisiva Tutti insieme all'improvviso, su Canale
5.
Filmografia
Cinema
Amore
14
(2009) – Almeno tu nell’universo
(2011) - Bologna 2 agosto: I giorni della collera (2012) - Un
fantastico via vai (2013).
Televisione
Fratelli
detective (2010) - Provaci
ancora prof 5 (2012) - Solo per
amore (2015-in corso) - Il bosco
(2015) - Tutti
insieme all'improvviso (2016)
Teatro
Il sogno di una vita (2015)
Cortometraggi
Uno
studente di nome Alessandro
(2012)
Ha detto:
- Il mio modello è
Christian Bale. Riesce a cambiare in ogni personaggio pur continuando a dare
un’anima sua, è fantastico.
-
Non mi ritengo un sex symbol. Quello che mi importa è questo lavoro, inteso
nella sua essenza. Ovvero il poter vivere emozioni così forti che secondo me
solo questa professione ti può dare. La fortuna di emozionarmi e allo stesso
tempo di riuscire a emozionare qualcun altro. E’un binomio che almeno
personalmente mi rende felice.
- Mi aveva chiamato la
Lodigiani, terza squadra di Roma: non andai neppure al ritiro. Papà conserva
nel portafoglio la mia foto in divisa, tipo figurina Panini.
Intervista
Giuseppe,
come ti sei avvicinato al mondo dello spettacolo? Qualcuno in famiglia ti ha
trasmesso la passione per la recitazione?
In realtà è nato diversamente, nel senso
che sono stato visto fuori da scuola e sono stato provinato per il film “Amore
14” di Federico Moccia. Lì sono stato preso e poi la passione è nata
successivamente, quindi è stato molto casuale.
Chi sono stati i tuoi maestri?
Quelli sono venuti dopo, posso parlare di
Pieraccioni, di Panariello.
Quali erano i tuoi idoli prima di entrare
nel mondo del cinema, i tuoi attori preferiti?
I miei attori preferiti a livello mondiale io
ho grande stima per Marlon Brando, perché secondo me è stato e rimarrà sempre
il più grande attore. In Italia Marcello Mastroianni.
Il mondo dello spettacolo era come te lo
immaginavi o ti ha deluso?
No, non mi ha deluso, anzi il contrario. Se
no non avrei deciso di seguire questa carriera.
Ma i tuoi
genitori che futuro pensavano per te? Che lavoro fanno?
I miei genitori sono liberi professionisti e
non mi hanno mai costretto a fare qualcosa ma semplicemente mi hanno sempre
consigliato di fare qualunque cosa con amore, con dedizione, con passione e per
loro sapere che io sono felice di fare questo lavoro è la cosa più importante.
Ora sei in Tv con volto protagonista della
nuova serie tv di Canale 5, "Tutti insieme all'improvviso"
accanto al mitico Giorgio Panariello. Come stai vivendo questa esperienza
professionale?
Sono molto emozionato, è un gran bel ruolo,
sebbene abbia fatto anche del cinema,
qui si tratta di una serie da protagonista per 8 settimane su Canale 5 e avere
l’opportunità comunque di entrare nelle case degli italiani, nelle famiglie
degli italiani è un’emozione molto grande. Spero che sia una serie che possa
lanciare in ogni spettatore un messaggio positivo.
Tu hai lavorato con due mostri sacri della
comicità toscana, ossia Pieraccioni e Panariello. Mi racconti un aneddoto sui
due comici?
Quello che posso dire è che sono due persone
che sono estremamente vere e con questo intendo che sono due persone non
costruite e questa è la loro forza. Io credo che riescono a portare in scena i
loro mondi, la loro realtà, quindi è bello frequentarle queste persone anche
al di fuori del set, perché sono persone che in qualunque momento ti danno
dimostrazione di grande umiltà, di grande semplicità, ma anche di estrema
simpatia, di estrema comicità.
Quali sono le tue aspirazioni?
Io mi auguro di arrivare a fare lavori sempre
qualitativamente migliori, quindi di poter permettermi di arrivare a fare sia la
televisione che il cinema, ma di alti livelli. Mi piacerebbe lavorare anche
all’estero, tipo in Francia e in America.
Com’è
il tuo rapporto con la Fede?
Sono religioso e frequento la chiesa.
Cosa
ne pensi del nuovo papa?
Penso che sia comunque un esempio positivo,
che sia una persona umile che da grandi dimostrazioni di umanità.
Ne
approfitto per parlare un po’ di Roma, la tua città. In quale quartiere sei
nato e come ricordi la tua infanzia?
Io sono di Prati. Ho avuto un’infanzia
positiva, in un quartiere bello, tranquillo, abbastanza centrale, molto
residenziale. Qui si sta bene.
E
il tuo rapporto con la cucina romana? Hai
un locale preferito?
La cucina romana è molto buona, il problema
è che molto spesso oggi si tende all’esterofilia, quindi si cercano sapori
lontani dai nostri. Però la cucina romana è molto buona. Ho un locale
preferito però me lo tengo per me (risata).
C’è
un angolino di Roma a cui sei molto legato? Se si, perché?
Il
Pincio, perché è un posto che mi ha sempre regalato grandi emozioni. Un posto
magico.
Cosa
ti manca di Roma quando sei via per lavoro?
Ieri sono stato a Milano per la settimana
della moda e tornando a casa ho visto che Roma è una realtà che è dentro di
me, che appartiene ai miei ricordi, alla mia memoria, alle mie gioie. Quindi
guardando Roma sento il calore di casa. Non è solo un discorso di clima, ma è
un discorso di immagini. Ci sono delle immagini che mi riportano alla mia
infanzia, alla mia casa, agli affetti.
Per
un’artista Roma cosa rappresenta?
Secondo
me Roma oggi non rappresenta molto per un artista, nel senso che purtroppo Roma
non è più la Roma di un tempo. Ci sono città che possono dare molta più
ispirazione. Roma è una città molto bella, però è una città molto più che
caotica e culturalmente parlando purtroppo molto spesso viene svalutata.