Greta Mauro (conduttrice)
Roma 10.5.2018
Intervista di Gianfranco Gramola
Fare un lavoro che ti piace è una delle più
grandi libertà che un essere umano possa avere. Roma? E’ la mia città e la
amo moltissimo e se fossi sindaca, sarei una sindaca “sceriffo”, cioè di
quelle cattivissime.
Ha
studiato Scienze Politiche all’Università La Sapienza e ha frequentato il
Liceo Ginnasio E. Q. Visconti a Roma. Sul suo profilo facebook si legge:
“Romana. Mamma. Lavoratrice della TV e della Radio. Da Stream alla Rai, da La7
a Mediaset … e ora? Bridget Jones della televisione: da Stream a Michele
Santoro, da La 7 alla Rai. Tanti servizi, molti viaggi e qualche scoop. Intanto
due bambini, un cane e finalmente un luogo fisso: Roma e la social room di
Virus”. La
conduttrice ha un lungo passato nella conduzione di programmi televisivi: Per
La7 ha condotto il programma Atlantide, insieme a Mario Tozzi.
Attualmente Greta Mauro affianca Nicola Porro alla conduzione di Matrix, il
rotocalco sui fatti di attualità in onda in diretta su Canale 5. Il sodalizio
tra Greta Mauro e Nicola Porro è iniziato con Virus – Il contagio delle idee,
programma che i due hanno co-condotto dal luglio 2013 al giugno 2016 e che è
andato in onda su Rai 2. La coppia Nicola Porro e Greta Mauro è
anche alla guida di 105 Matrix in onda su Radio 105.
Intervista
Come ti sei avvicinata al giornalismo,
com’è nata la passione?
Ci tengo a dire che io non sono una giornalista
professionista, diciamo che mi occupo di giornalismo. In Italia esiste il
tesserino e l’ordine dei giornalisti, quindi non posso definirmi giornalista.
Come ti sei avvicinata alla
televisione?
Alla televisione mi sono avvicinata a 20
anni. Mi occupavo di programmi di storia, quindi scrivevo ed era un lavoro più
d’autore, ossia dietro le quinte. Poi ho iniziato in Rai e più avanti sono
finita a lavorare in alcuni
programmi di attualità e cronaca dove facevo dei servizi.
Da lì sono passata a lavorare con Michele Santoro e poi a La7 e ora
lavoro con Nicola Porro. Diciamo che è stato il lavoro che ha trovato me.
I tuoi genitori che futuro sognavano
per te?
Nessuno in particolare, ma per prima cosa
volevano che facessi quello che mi piaceva, che seguissi le mie passioni. Fare
un lavoro che ti piace è una delle più grandi libertà che un essere umano
possa avere, pur limitando il tempo dedicato al lavoro, agli affetti, alla
famiglia, agli amici e agli hobby.
Il mondo della tv era come te lo
immaginavi o hai avuto delle delusioni?
Diciamo che il mondo della tv lo conoscono da
sempre. La prima volta che sono entrata in uno studio televisivo se ricordo bene
avevo circa 6 anni. Quello è stato il mio primo impatto.
Il mondo della televisione è un mondo bellissimo, che io amo e nel quale
io vedo principalmente gli aspetti positivi, perché chi lavora seriamente si fa
il mazzo, come si dice qui a Roma. Cose brutte o sgradevoli non me ne sono
capitate a dire la verità.
Quali sono i temi che andrebbero più
approfonditi in televisione?
E’ talmente ampio il panorama televisivo
che, anche con le Tv satellitari, vengono approfonditi anche temi che neanche ti
venivano in mente. Poi la televisione ha delle
regole, un giudice estremo che si chiama “ascolto”. Quindi ci sono degli
argomenti che vengono sacrificati per un tema più adatto al pubblico che
intende rilassarsi davanti alla tv, invece di un altro che potrebbe essere più
interessante, più profondo, ma più difficile da comprendere,
non così fruibile.
Secondo te perché la cronaca nera in
tv fa sempre buoni ascolti?
Perché è un argomento pruriginoso, perché
la gente vuole sapere come andrà a finire, perché la gente è curiosa. E’
così anche con il gossip.
Quali sono le tue ambizioni?
Spero sempre di fare bene quello che sto
facendo e di vivere il momento. Quella è la mia ambizione più grande.
Dopo Matrix quali sono i tuoi impegni?
Stare con la mia famiglia. Quest’anno è
stata una stagione bellissima, abbiamo fatto radio e Matrix, abbiamo fatto degli
speciali e ci siamo occupati di un sacco di cose. Finiti gli impegni di Matrix e
alla radio, mi dedico alla mia vita privata. Dopo nove mesi di lavoro, gli altri
tre li dedico interamente alla mia famiglia.
A chi vorresti dire grazie?
Ai miei genitori che mi hanno dato la libertà,
ai miei figli per tutte le cose che mi insegnano ogni giorno. Poi dobbiamo
imparare a dire grazie a noi stessi, perché siamo noi che fatichiamo e abbiamo
l’abitudine di pensare sempre agli altri, invece dobbiamo pensare un po’ di
più a noi stessi, senza essere egoisti, ma guardare a
noi come una cosa preziosa. Io desidero stare bene con me stessa.
Parliamo un po’ di Roma. Com’è il
rapporto con la tua città?
Io amo moltissimo Roma o meglio la amo e la
odio. Roma è una città meravigliosa, è piena di sfumature, è unica, però è
una città anche molto complicata, invivibile, che subisce la crisi del nostro
Paese prima di tutto il resto. In questo momento mi fa molta tristezza e mi
dispiace vedere la mia città ridotta in questo modo, ma senza incolpare
nessuno. Sicuramente, come dicono in tanti, ci portiamo dietro l’eredità di
tanti anni di incuria, di anni di abbandono, però mi piacerebbe vedere Roma
come ho visto Milano negli ultimi anni, crescere, svilupparsi ed avere un ruolo
centrale. Mi chiedo perché non possa essere una metropoli internazionale come
Londra, come Parigi, come Milano. Non le manca niente. Forse siamo noi romani
che dobbiamo cambiare un po’ mentalità e volere più bene alla nostra città.
La tua Roma in tre posti diversi?
La mia Roma è il Tevere prima di tutto. E’
il fiume che attraversa la città eterna. Tutta la mia vita si è svolta da una
parte all’altra del fiume. Vivevo da una parte del Tevere e andavo a scuola
dall’altra parte. Penso che Roma sia unica al mondo come città, perché tu
passi sul lungotevere e ad un certo punto c’è un isolotto, ossia l’isola
Tiberina, poi c’è un castello, castel sant’Angelo, poi vedi la cupola di
san Pietro. In realtà il Tevere è quello che mi regala più emozioni. Poi c’è
il Ghetto e la vecchia Roma. Roma ti fa godere e avere gli occhi sempre pieni di
bellezze.
A parte il traffico, le buche e i
rifiuti, cosa ti dà più fastidio di Roma?
I romani, come ti avevo detto prima, con il
loro atteggiamento. Se ognuno nel loro piccolo facesse qualche cosa, Roma
sarebbe più bella e efficiente. Invece buttano la carta per terra, lasciano la
macchina in seconda fila, parcheggiano i motorini sul marciapiede, non
raccolgono la cacca dei propri cani, ecc … Noi romani abbiamo questa abitudine
di dare la colpa sempre a qualcuno, è sempre colpa degli altri,
della politica, del turista che sporca, invece non è così. Questa è la
cosa che mi dà più fastidio, ossia il menefreghismo dei romani.
Un consiglio alla sindaca di Roma?
Non mi permetterei mai di darle consigli.
Se tu fossi la sindaca di Roma, cosa
faresti?
Io sarei una sindaca “sceriffo”, di
quelle cattivissime. Io non potrei mai fare la sindaca di Roma, perché so
com’è difficile gestire questa città. Quello che mi dispiace è che si butta
tutto sulla politica. Ogni volta che c’è un problema, si critica la sindaca e
le viene risposto che è colpa dei 5 Stelle. Le critiche vengono fatte nei
confronti di tutti, chi più chi meno, soprattutto nei confronti di chi non fa
funzionare le cose. Bisognerebbe ascoltare di più i cittadini.