Ilaria Spada (showgirl e attrice)
Roma 11.5.2008
Intervista di Gianfranco Gramola
Una ragazza che vive al massimo e con mille
progetti in testa
Ilaria Spada è nata a Latina il 27 febbraio
del 1981 (sotto il segno dei pesci), da padre italiano e madre d'origine tunisina. Dopo aver
studiato per diversi anni danza e canto, nel 1998 partecipa a Miss Italia, dove
viene eletta “Miss eleganza” e “Miss Berloni 1999”. Ha
iniziato la sua carriera come attrice nel 2000, dove ha recitato nel film “Via
del corso”, per la regia di Adolfo Lippi e l’anno dopo ha condotto i
collegamenti esterni della trasmissione “Telethon”. Successivamente nel 2002
ha partecipato alla trasmissione Veline, nata per selezionare le nuove veline
della trasmissione “Striscia la notizia” dove è arrivata a classificarsi
tra le otto finaliste. Sempre nello stesso anno, ha partecipato alla conduzione
della 45° edizione dello Zecchino d’Oro, insieme al mitico Cino Tortorella e
a Heather Parisi. L'anno seguente è stata scelta come prima ballerina della
trasmissione “Ciao Darwin 4” insieme a Valentina Olla e nel 2004 partecipa
alla trasmissione “Libero”, con Teo Mammucari ed Elisabetta Gregoraci e poi
a “Bubusette”, condotto da Marco Balestri. In occasione del Campionato
europeo di calcio 2004. ha condotto, insieme a Gianni Ippoliti, "Rai
Azzurri", ossia degli speciali giornalieri che seguivano l'operato dei
giocatori della Nazionale italiana. Sempre lo stesso anno ha presentato le 15
puntate di "Atene, Atene", trasmissione sulle Olimpiadi 2004 di Atene.
Alla fine del 2006 ha ricoperto il ruolo di un vigile del fuoco donna, nella
serie televisiva “Codice rosso”, insieme al “grande fratellone”
Pietro Taricone. Nell'aprile del
2007 era fra i protagonisti della serie di Raiuno “Provaci ancora Prof. 2”,
con Veronica Pivetti ed Enzo De Caro.
Cinema
Via del Corso
(2000) – Questa notte è ancora nostra (2008).
Televisione
Codice rosso (2006)
- Nata ieri (2006) - Provaci ancora Prof. 2 (2007) - Don Matteo 6 (2008) -
Raccontami 2 (2008) - Provaci ancora Prof. 3
Ha detto
- In casa ho anche
un sacco da pugile appeso al soffitto e ogni sera tiro tanti cazzottoni. Non è
conveniente farmi arrabbiare, sono pericolosa.
- Voglio
togliermi un sacco di soddisfazioni. Possiedo un libriccino nero sul quale ho
annotato alcuni nomi, persone che non hanno creduto in me, che hanno provato a
scoraggiarmi e che mi hanno fatto molto male.
-
Da tempo sono il punto di riferimento terapeutico di mia sorella e di alcune
amiche che mi chiamano da qualsiasi posto per chiedermi consigli sentimentali.
- Sono piena di
accelerazioni e poi inchiodo di botto. Sono molto impulsiva, però poi di colpo
mi trasformo in una razionale assoluta. Anche un po’ cinica. Insomma, una
bella personcina.
- Quando sono
felice vivo una vera e propria esaltazione, se sono arrabbiata invece posso
anche spaccare una sedia.
Curiosità
- Il
professore d’italiano del liceo ginnasio Dante Alighieri, la metteva in croce
con il ritornello:” O si studia o si fa la Miss”.
- Appassionata
di danza ha superato un provino alla Scala di Milano che l'ha portata ad essere
selezionata come prima ballerina della trasmissione “Ciao Darwin 4 “.
- Quando è libera da impegni di lavoro,
guarda tre o quattro film al giorno.
- Da piccola aveva deciso di fare la
criminologa, perché è sempre
stata un’appassionata della mente umana.
- Il papà si occupa di marketing.
Intervista
Ilaria è ad una festa, in un locale, insieme
a tanti ragazzi. Ha da poco terminato lo spettacolo al teatro Sette di Roma.
Da Latina a Roma. Come ricordi l’impatto
e in quale occasione ti sei trasferita nella Capitale?
Mi sono trasferita a Roma subito dopo il
Liceo, quindi avevo appena finito la maturità, avevo 18 anni e avevo gia un
appoggio a Roma, anche se Latina non è tanto lontana. Il passaggio è stato
abbastanza semplice da organizzare. L’impatto? Latina ha una dimensione
completamente diversa da Roma, difatti mi sono venuti a mancare da subito i miei
riferimenti, quindi la mia famiglia, che è l’appoggio fondamentale della mia
vita e che senza di loro probabilmente non avrei fatto niente, poi le mie amiche
con cui uscivo la sera. Io ero abituata a Latina, dove in cinque minuti eri in
centro e incontravo le mie amiche senza dover prendere un appuntamento. Per
quanto riguarda il mio lavoro, devo dire che Latina non offriva e non offre
nemmeno adesso grandi opportunità. Io ho un carattere molto socievole e quindi
a Roma sono riuscita a crearmi qualche piccola comitiva e sono riuscita a
superare bene l’impatto. All’inizio chiaramente mi sono sentita un po’
spaesata, anche per il fatto di vivere da sola è stato un cambiamento
importante, perché la mia famiglia è molto unita, sempre tutti insieme e
quindi all’inizio ho fatto un po’ di fatica ad organizzarmi, tant’è che
ancora non so cucinare e fare i lavori di casa (risata). Ci dovrò lavorare
sopra anche su questo. Inizialmente il fatto di vivere da soli, sembra un
traguardo, anche per quelli della mia età, a soli 18 anni è anche un po’
presto. Tutti vorrebbero, perché stai con gli amici, dentro casa, organizzi
delle feste e ti diverti. Io tra l’altro pensavo di studiare all’Università,
quindi mi ero iscritta e ho cominciato a studiare, poi grazie a Dio da una
parte, sono stata travolta dagli impegni di lavoro e per fortuna la cosa si è
rivelata più impegnativa e anche più rimunerativa e quindi sono stata
indipendente quasi subito, sentendomi sempre tranquilla, perché avevo i miei
genitori sempre pronti in caso di problemi e quindi mi sostenevano, genitori che
all’inizio non appoggiavano questo lavoro per tanti motivi, non ultimo il
fatto che ci vuole un carattere molto forte e ci vuole molta determinazione,
perché emotivamente è un lavoro duro. Però superata quella fase, quando mi
hanno vista convinta e soprattutto appassionata, hanno deciso di lasciarmi fare
sostenendomi in tutto e per tutto fin dove non riuscivo ad arrivare.
Ma quali zone di Roma hai abitato?
La primissima casa l’ho avuta in via dei
Serpenti, poi sono stata ospite in casa di una mia amica a piazza Venezia, per
due anni e adesso finalmente ho preso una casa tutta mia sempre a piazza
Venezia, vicino all’altare della Patria.
Il tuo rapporto con la cucina romana?
Purtroppo ho un gran bel rapporto e quindi
matriciana a rotta di collo. In questi giorni in cui stavo a teatro e quindi
finivo di lavorare tardi, allora mi arrangiavo da McDonald che era quasi sempre
in chiusura e quindi raccattavo tutto quello che era rimasto (risata), però
quando ho tempo, mangio come si deve. Io sono un’appassionata di cibo e quindi
Roma è deleteria, perché in ogni angolo c’è un ristorante o una trattoria e
ovunque si mangia bene, credimi, Gianfranco. Diciamo che il cibo è l’unico
vizio che ho.
Cosa ti manca di Roma quando sei via per
lavoro?
La bellezza di Roma mi manca molto, perché
Roma è una città meravigliosa e il fatto stesso di viverci, come credo capiti
a tutti quando poi ci vivi, ti abitui ad un certo senso alla sua bellezza e
quando sei fuori ti rendi conto che questo ti manca molto. Poi mi manca
l’aria, l’odore di Roma, si, l’odore, perché io sono molto legata ai
profumi e Roma per me è profumo di casa e non saprei neanche spiegarlo. Una
cosa bella di Roma è questa grande apertura verso chiunque, i romani fanno
amicizia in fretta, si scherza, vai nel negozio e scatta subito la battuta, c’è
questa cordialità molto aperta e facile. Questa è la prima cosa che noto
quando sono in giro per lavoro, cioè la gente come si relazionano tra persone,
tra di loro. Poi chiaramente mi manca anche la cucina, perché sono abituata
troppo bene alla cucina romana e quindi noto subito la differenza, anche se
l’Italia è famosa per la sua cucina e quindi si mangia fin troppo bene.
C’è qualcosa di Roma che ti dà
fastidio?
A parte il traffico, l’unica cosa che mi dà
fastidio è il fatto di far fatica a trovare parcheggio (risata). Questa è
una cosa che a volte mi manda un po’ in bestia. Tra l’altro abitando in
centro e avendo dei problemi di parcheggio, quando ho un appuntamento di lavoro,
rischia di diventare un problema, perché non riesci mai a farti un’idea
dell’orario e quindi secondo i tuoi calcoli rischi quasi sempre di sforare un
po’, perché perdi parecchio tempo a cercare parcheggio.
Com’è nata la passione per lo
spettacolo, Ilaria?
A parte il fatto che da piccolissima ho
iniziato a studiare danza, avevo quasi quattro anni, e quindi mi sono abituata
al palcoscenico subito e tra l’altro mi riusciva anche abbastanza bene, per
cui mi facevo dei pezzi da solista e vedevo che la cosa non mi creava imbarazzo,
anzi mi dava un senso di esaltazione che è una cosa talmente bella, il fatto di
esprimersi con il corpo. Per me la danza è un’arte nobilissima e se devo fare
una classifica, sicuramente è nei primi posti. Quindi da lì ho cominciato a
capire che dare o esprimermi, in qualche modo mi dava un grandissimo piacere,
poi ho cominciato a fare il Liceo classico e il mio preside era un grande amante
del cinema, per cui nel pomeriggio, finito l’orario di scuola, c’era il
corso facoltativo di cinematografia. C’erano dei critici cinematografici che
venivano da Roma, si faceva la proiezione e poi seguiva il commento e il
dibattito. E vedevo che le ore in più che facevo non mi costavano tanti
sacrifici, anche se poi dovevo recuperare il tempo per fare i compiti per il
giorno dopo, perché non eravamo giustificati. Poi io e le mie amiche avevamo
l’abbonamento al teatro a Milano, a Roma oppure andavamo in Sicilia a vedere
le “Tragedie” e lì guardando quegli attori, al momento dell’applauso mi
emozionavo troppo, si capiva che la mia non era un emozione solo da spettatrice,
si capiva che un giorno avrei desiderato essere lì sopra. Quindi ho cominciato
con quello in cui avevo delle basi, cioè la danza e poi ultimamente passando
per cose che non avrei scelto di fare, ma che sono diventati un percorso così
naturale, per arrivare dove volevo arrivare. Ho fatto delle cose che non erano
esattamente il sogno della mia vita, però sono state delle esperienze che mi
hanno fatto crescere, capire che a parte l’arte questo lavoro richiede
veramente una grande forza di volontà, una grande sicurezza, che non ti mette
nelle condizioni di mollare, né di cedere a quello che ogni tanto il sistema
vorrebbe far credere, cioè ai compromessi. Ci sono delle situazioni in cui
perdi ogni tanto un po’ di stabilità, soprattutto all’inizio, quando sei
giovane. Per fortuna ho una famiglia alle spalle che mi ha trasmesso dei valori
e il modo di comportarmi ed è fondamentale capire chi hai intorno. Poi alla
fine riesci a fare un po’ di tutto, dai programmi leggeri, anche in vesti
piuttosto ammiccanti, senza mai crederci, ma prendendosi in giro, ironizzando
senza far credere minimamente.
Come nello spettacolo di Teo Mammucari
“Libero”, giusto?
Esatto! Quindi lavorare sempre con grande
auto ironia e capire che in fondo è anche questo un lavoro e che poi il sogno
della mia vita non era esattamente quello, anzi speravo che fosse un passaggio
non così offensivo ma divertente. E’ stata un’esperienza che ricordo molto
volentieri perché l’ho vissuta con tanto divertimento, anche se è stata solo
una tappa della mia carriera. Ha avuto moltissimo successo come trasmissione, è
stato il programma dell’anno quando lo feci io e mi diede una visibilità
incredibile e fu quindi l’occasione per concentrare un po’ di attenzione su
di me. Queste alla fine diventano delle occasioni solo per mettersi in mostra,
ma non in senso negativo, ma mettersi all’attenzione di qualcuno che, se poi
ha voglia, cerca di capire cosa puoi fare davvero. Io adesso mi sento
all’inizio della carriera d’attrice, perché ho iniziato da poco, con grande
passione, come sempre, che è quella che mi guida in tutte le cose che faccio e
grande volontà, sacrificio, perché questo lavoro è veramente un sacrificio.
Pensa Gianfranco che quest’anno, mi svegliavo tutte le mattine alle sei,
compreso il sabato e le domeniche, per andare a lavorare e grazie a Dio, ho
lavorato tantissimo. Non è che dico che questo lavoro non sia bello, ma il
fatto che ci sia tanto lavoro economicamente diventa anche più sereno, però è
un sacrificio perché è un lavoro tosto, è tosto perché tu devi lavorare
bene, perché sei in una fase in cui non puoi sbagliare, quindi c’è anche
questa tensione emotiva sempre alta che ti fa compagnia. E quindi se è un
lavoro che non ti piace, che lo fai solo perché vuoi o essere famosa, o essere
conosciuta o solo per guadagnare un sacco di soldi, è un lavoro proprio da non
fare. E’ come in tutte le professioni, se uno vuole arrivare ci vuole tanta
passione, sacrificio e rettitudine.
Agli inizi non hai mai pensato ad un nome
d’arte?
No! Perché questo nome, Ilaria Spada, ha
sempre funzionato bene, anche se alcuni erano convinti che fosse un nome
d’arte. Il mio nome è risultato sempre gradevole e riconoscibile.
Hai appena finito lo spettacolo al teatro
Sette di Roma. Come mai hai scelto di salire in palcoscenico?
Perché quando me l’hanno proposto ero
sommersa dal lavoro e sapevo che avrebbe comportato un ulteriore stra –
sacrificio, perché iniziavo alle sei di mattina fino alle sei di pomeriggio,
poi c’erano le prove per il teatro. Questo era per un mese. Però il fatto mi
divertiva molto, anche perché il testo, che è stato scritto da Giorgia Colli,
lo trovavo nuovo, diverso per essere una piece teatrale, anche perché è stato
scritto come se fosse per il cinema. Richiedeva tanti movimenti di macchina e il
fatto di doverlo invece affrontarlo con diversi monologhi miei e quindi
concentrato principalmente su di me, è stata per me come una bella scommessa ed
io quando mi si presentano delle sfide, faccio sempre fatica a tirarmi indietro
(risata). All’inizio mi dicevo “ Non ce la farò mai”, invece alla fine
è stato un successo perché è stato accolto con commenti positivi, sia per
quanto mi riguarda, sia in generale. Il teatro, me l’avevano sempre detto,
quando lo provi, è una bella droga, perché ti sembra di morire di emozione e
hai la sensazione che ti scoppi il cuore, invece già alla seconda serata ti
rendi conto che è l’emozione e la gioia più bella del mondo. Io poi sono
molto emotiva e devo dire che anche nel lavoro mi emoziono, però non vado nel
pallone, ma a teatro è stata una cosa meravigliosa, stupenda. E quindi è
un’esperienza che voglio assolutamente rifare e l’occasione giusta è nella
stagione prossima, con lo stabile di Catania che mi hanno chiesto di fare la
protagonista di due spettacoli che faranno loro e di cui non posso parlare,
anche per scaramanzia e lì sarà una tournée tosta, in giro per tutta Italia,
per quattro mesi.
Il complimento più bello che hai
ricevuto?
A parte le frasi dei miei genitori che
purtroppo mi spaccano in due (risata), perché ogni cosa detta da loro mi
dilania, devo dire che di complimenti ne ricevo tanti. Nella mia carriera, anche
se è una parolona dire carriera, i complimenti sono sempre stati legati
all’aspetto fisico, quindi mi dicevano che ero una bella ragazza, ma delle
cose che ho fatto non veniva fuori niente, nessuno mi lodava per la bravura,
specialmente quando facevo la ballerina per Mammucari, perché veniva fuori
tutt’altro all’attenzione della gente. Quindi quando mi hanno detto
“Ilaria, lo sai che sei proprio brava?”, devo dire che mi ha fatto molto
piacere. E’ un buon segno. E la cosa più carina che mi hanno detto è “Sei
più brava che bella” (risata). E questa cosa mi ha fatto sorridere e mi ha
fatto felice.
La cosa più cattiva che hanno detto su di
te?
Quelle ce ne sono tante. Ultimamente le cose
negative hanno superato quelle positive, perché è una tendenza che hanno
alcune persone a volerti sminuire, quando arrivi ad un momento di successo,
quando arrivi a farti conoscere e quindi le cattiverie arrivano a raffica. Basta
guardare su internet o dare ascolto a qualche voce che ti arriva sotto forma di
battuta e io ci rimango male quando delle persone che non ti conoscono,
esprimono giudizi negativi su di te. Possono dire che sono bella o brutta, che
sono brava o meno brava, ma queste sono opinioni personali, però quando entrano
nel personale e nel privato, mi dispiace sempre perché non hanno alcun diritto
e tra l’altro per alcuni è un divertimento e mi mette molto in pensiero per
loro, perché se esistono persone che passano la vita a fare i topi da libreria
o su internet e a parlare male della gente che non conoscono e da questo ne
traggono anche un divertimento, per me sono persone che hanno dei seri problemi
e sinceramente mi dispiace per loro.
Questo succede anche tra le persone, tra
virgolette, normali, non solo nel mondo dei personaggi famosi.
Esatto! Queste sono quelle persone che hanno
sicuramente una vita poco interessante e probabilmente il loro consenso da parte
della gente è scarso se non penalizzante ed è un peccato che riversino i loro
malesseri e le loro inquietudini su persone che poi non se lo meritano.
Che rapporto hai con la Fede?
Fortissimo! Ho un grandissimo rapporto ma non
frequento troppo la Messa, però preferisco andare in chiesa da sola, quando
c’è poca gente e prego moltissimo e ci credo davvero, seriamente e ringrazio
Dio e ogni tanto gli chiedo anche qualcosa. Si dice che la religione sia
l’oppio dei popoli, in realtà quando fai fatica a spiegarti perché certe
cose succedono, ci aiuta pensare che Dio ha voluto così, che in fondo è
naturale e senti che pregando sei più vicina alla persona cara che hai perso e
ti senti meno sola e anche più forte. Tutta la mia famiglia è molto credente,
soprattutto mia madre ed io ho scoperto la fede in maniera così forte, solo da
qualche anno e mi fa stare benissimo e stranamente ho notato che alcune cose
vanno meglio ultimamente, non so perché. Devo dirti però che essere cristiana,
per me vuole dire anche essere una persona corretta, leale e buona. Non sarei
mai capace di fare del male al prossimo. Credo molto nella positività della
gente, tant’è che io purtroppo sento subito la negatività di certe persone,
quelle che vorresti credere di avere come amiche e poi sento da subito che c’è
qualcosa che non va e devo dirti che una delle cose che spesso chiedo a Dio è
di allontanare da me le persone negative. Stranamente nella mia vita mi sono
accorta che delle persone che pensavo amiche, si allontanano e poi scopri che è
stato meglio così. Quando posso divulgo questa passione per la Fede,
incontrando persone scettiche, altre si convincono, altre che ci devono arrivare
per un percorso personale e quindi è giusto che ci arrivino da sole.
Hai un sogno nel cassetto?
Io ogni tanto cambio la mira, perché ho
diversi sogni che si sovrappongono. Però il mio sogno nel cassetto di adesso è
una cosa molto banale, cioè avere un lavoro qualunque esso sia, che mi faccia
sentire appagata e spero un giorno di diventare mamma e moglie. Alla famiglia
credo molto, proprio perché ho una famiglia bella e unita, però ho anche il
sogno di avere una mia necessità di appagamento personale sul lavoro. Ecco, mi
piacerebbe coronare questo mio sogno, cioè la famiglia e un lavoro che mi
appaghi. Ho le idee chiare, no? Per adesso è questo, però non è detto.
Sei fidanzata con l’attore Nicolas
Vaporidis. C’è antagonismo fra di voi due?
Devo dire ogni tanti si, ogni tanto no.
Diciamo il giusto. E’ evidente che questo lavoro è una passione e quindi hai
voglia di parlarne e mi sembra una cosa abbastanza positiva, perché ci si capisce e ci si consiglia.