Ivana Spagna (cantante) Milano 18.6.2004
Intervista di Gianfranco Gramola
Miracolata
dalla vita
Ivana
Spagna è nata a Valeggio sul Mincio, il 16 dicembre del 1956. La sua voce è
una delle più particolari del panorama musicale italiano, ed è famosa in
Inghilterra, Stati Uniti, Giappone, Spagna, Francia e Australia.
La
gavetta di Spagna ha inizio negli anni ’70, quando fu scelta dall'etichetta
Ricordi per incidere la prima versione italiana del successo “Mamy Blue”.
Durante gli anni settanta Spagna canta con il suo gruppo, di cui fanno parte il
fratello Theo e il suo compagno Larry Pignagnoli, nelle varie discoteche e
balere d'Italia, mentre i primi anni ‘80 vedono Spagna in veste di cantante
con il gruppo delle “Fun Fun”.
Il vero inizio della carriera e il
successo arrivano nel 1986 quando Ivana, usando il solo cognome come nome
d'arte, autoproduce per sé stessa due canzoni in inglese dal timbro dance: sono
“Easy Lady” e “Jealousy”, e con le quali raggiunge la notorietà
internazionale. La casa discografica non investe molto su Spagna perché in quel
periodo c'è inflazione di artisti italiani che cercano di sfondare nella dance
cantando in inglese. “Easy Lady” verrà richiesta anche nelle radio del
mondo tedesco ed anglo-sassone. È così che la CBS, major discografica
internazionale in seguito inglobata dalla Sony Music, mette ufficialmente sotto
contratto Spagna programmando il suo lancio sul mercato musicale internazionale
e la sua “Easy Lady” entra nella Top 5 delle classifiche ufficiali europea,
francese, spagnola, tedesca ed al numero 1 in Italia per 6 settimane consecutive
vendendo un totale di oltre due milioni di copie. Il
1987 è l'anno della conferma: il nuovo singolo di Spagna è Call me, che in
Italia si posizionerà al secondo posto, ma raggiungerà il vertice assoluto
della classifica europea ed addirittura il numero 2 nella classifica inglese.
Dato l'enorme successo, Call me e in totale la canzone venderà oltre due
milioni di copie. L'album "Dedicated to the moon" sarà uno dei
primi ad essere stampato anche in supporto Cd e il singolo
Dance Dance Dance, vince il
Festivalbar del 1987. Nel 1989 esce il secondo album: “You are my energy”,
edito dalla CBS. Nel 1988 Ivana Spagna partecipa al Festival di Sanremo come
ospite internazionale. Nel 1990 Spagna, si trasferisce negli Stati Uniti (a Los
Angeles), per lavorare al suo nuovo progetto discografico. Nell’estate
del 1994 esce “Lady Madonna”,
mentre in autunno viene scelta da Elton John, dopo l'ascolto di vari provini,
come voce italiana della sua Circle of Life, colonna sonora del Re Leone, della
Disney. Nel 1995 partecipa al Festival di Sanremo con il brano "Gente come
noi" e conquista il terzo posto e l’anno dopo ritenta l'avventura
sanremese, raggiungendo il quarto posto con “E io penso a te”. Il suo
album, “Lupi solitari” sarà il più venduto di tutto il Festival, è
infatti doppio platino in una sola settimana e finisce col vendere
complessivamente oltre 400.000 copie. Nel 1997 non partecipa a Sanremo, cambia
look, ed esce il suo terzo album in italiano “Indivisibili”. Nel 1998 con
“E che mai sarà”, raggiunge le 100.000 copie vendute (Disco di platino).
Nel scrive per Annalisa Minetti il brano “One more time”. Nel 2002 decide di lasciare la Sony Music, per passare
all’etichetta indipendente B&G, che la accoglie come artista di punta
della sua nascente scuderia. "Woman" è il titolo del nuovo album. Il
booklet del cd avrà un calendario di Spagna in chiave sexy. Sempre nel 2002
esce nelle librerie il primo libro di Spagna, "Briciola, storia di un
abbandono", una fiaba per piccoli e per adulti, con il quale vince il
Premio Letterario Internazionale Ostia Mare 2003 nella sezione "Letteratura
per l'infanzia". Nel 2004 esce l’album "L'arte di Arrangiarsi",
in cui ripropone in versione riarrangiata alcuni dei suoi più grandi successi.
Importante è in quest'album la collaborazione con i Nomadi, con cui scrive e
incide la canzone "Dove nasce il sole”. Nel 2005, la B&G fallisce e
Spagna firma un contratto con la Nar International. Lo stesso anno esce il suo
nuovo album di inediti, "Diario di Bordo", il cui singolo apripista è
"A chi dice no". Nel 2006 partecipa per la 5°volta al Festival
di Sanremo con il brano "Noi non possiamo cambiare". Nel 2006
festeggia i 20 anni di attività e viene premiata con il Disco d'oro alla
carriera e per gli oltre dieci milioni di dischi venduti. Attualmen-te sta
lavorando al suo prossimo album, il cui lancio è previsto per la fine del 2007,
mentre è appena uscito il singolo “Gli occhi verdi dell'amore”.
Ha
detto:
- Ogni
tanto nella mia carriera succede qualcosa di strano, di inatteso anche per me.
Ho deciso di non preoccuparmene: chi mi ha seguito fino ad ora, non avrà
problemi a farlo anche in futuro.
- Ad
un certo punto della mia carriera ho sentito il bisogno di cantare in inglese.
Era stanca dell’italiano e la mia vena creativa si stava spegnendo.
- La
mia sosia, Wanda Fisher (nome d’arte di Vanda Radicchi), sta rovinando la
mia immagine. Mi hanno raccontato che stava in un ristorante e ha allontanato in
malo modo alcuni fan che, ingannati dalla somiglianza, le avevano chiesto un
autografo.
-
L’unica cosa vecchia che spero duri ancora tanto è la mia gatta Bimba, che ha
17 anni. Ogni mattina mi sveglia e mi fa le coccole, miagolando in un modo tale
che sembra che dica “Mamma”.
-
L’inglese l’ho imparato per vendetta. In prima media fui rimandata e poi
bocciata agli esami di riparazione, proprio in inglese.
Curiosità
- Agli inizi utilizzava i nomi d’arte
“Mirage” e “Yvonne Kay”
-
Nel 2006 Spagna conquista il terzo posto del reality show Music Farm.
-
Nel 1992 il suo singolo “No more words”, è stato utilizzato come sigla
della fiction con Michele Placido “Scoop”.
- E’
una fedele di Padre Pio. “ Nel ’70 – dice la cantante veronese – mia
madre invocò Padre Pio e guarì inspiegabilmente da una lesione agli occhi.
Alcuni anni fa lo invocai io per un amico in coma e lui mi ascoltò”.
- Il 25 settembre del ’92, a Las Vegas, ha
sposato Patrick Debort, ex modello e produttore musicale.
- Il singolo “Il bello della vita-World Cup
song”, viene scelto dalla Fifa come inno dell'Italia ai mondiali di calcio di
Francia '98.
- Il
22 marzo del 2007, ha annunciato ufficialmente che si presenterà nella Lista
Civica collegata ad Alfredo Meocci, ex direttore generale della Rai e candidato
sindaco per l'UDC, alle elezioni comunali di Verona, ma poi la cantante veronese
ha fatto marcia indietro perché si stavano creando delle situazioni che
andavano oltre al ruolo che avrebbe voluto interpretare in politica.
Intervista
Al momento dell’intervista è nello studio
del suo avvocato di Milano. Il Dr. Cerruti mi spiega che Ivana è libera solo
dieci minuti, perché poi deve andare in radio, ma l’artista, generosa e
simpatica, mi dedica qualche minuto in più.
Quali
sono state le tue più grandi soddisfazioni artistiche?
Sono
state due. Una riguarda la musica e una riguarda il mio libro.
Parlo della prima che riguarda un riconoscimento. Ne ho avuti tanti,
anche a livello internazionale ma quello che più mi è rimasto impresso è un
terzo posto al Festival di Sanremo, perché a quei tempi ero più conosciuta
all’estero che in Italia. Faccio un po’ un riepilogo. Prima ho avuto grosso
risultato con le canzoni in inglese, all’estero e a quell’epoca, mio padre
che ci teneva tantissimo al fatto che io cantassi, ha fatto in tempo a vivere un
pochino di questo mio successo e poi dopo è scomparso. Ma avrei voluto
regalargli un po’ di successo anche qui in Italia, dove la gente lo conosceva
bene. Invece il successo italiano è arrivato ma la goduto mia madre, per cui mi
ricordo sempre quella serata al Festival di Sanremo, che mi sono messa a
piangere. Adesso ti dico la spiegazione, visto che parliamo di quella serata.
Quello era un premio alla mia famiglia, non solo a me stessa ed era un insieme
di emozioni, di ricordi, non di rimpianti, ma di nostalgie, di malinconie, di
amore e di tante cose insieme che mi hanno portato quella manifestazione a
viverla come la più grossa emozione nel mio campo lavorativo e artistico.
Questo per quanto riguarda la musica. Poi ti devo dire che ho un’altra
soddisfazione grande, che riguarda un altro premio che ho ricevuto
e che è il premio della Letteratura per l’infanzia. Pensa Gianfranco,
che io non avevo mai scritto niente. Io scrivo solamente le mie canzoni e
un anno e mezzo fa ho scritto un libro che trattava l’abbandono degli
animali. Tratta proprio questa piaga che io trovo veramente assurda e tratta
anche i combattimenti tra cani. Ho narrato la storia di un cagnolino che si
chiama Briciola, che viene regalato a Natale e di nascosto del bambino viene
abbandonato proprio durante le vacanze. L’ho scritto proprio per parlare ai
bambini, perché in futuro sono
loro i responsabili della società.
Ho voluto, sotto forma di fiaba, far capire ai bambini che non è vero che se si
abbandona il loro cagnolino, questo è felice e trova altri amici. Mi sono
detta:” Devo trovare il modo di parlare ai bambini che saranno gli uomini e le
donne del domani”. E con questa fiaba ho ricevuto un riconoscimento, alla
presenza del Sen. Giulio Andreotti, Oliviero Beha, Paolo Mieli, ecc… Ho vinto
questo premio letterario, nonostante in gara ci siano stati dei grandi
e famosi scrittori. Il premio era “Ostia mare” e un premio letterario
è sempre un bel premio. Che emozione.
E
delusioni?
Oh! Mamma mia. Tante, tante, caro Gianfranco.
A volte penso proprio di essere come La Fenice (il teatro di Venezia) che
muore e risorge sempre dalle sue ceneri. Anche quando si arriva ad un bel
risultato, parlando di carriera, c’è sempre in agguato la delusione. Non è
il mio caso avere una vita artistica e sentimentale serena e tranquilla. Ho
sempre lottato ed è sempre stata dura, per me, da sempre. Ogni cosa che ho
avuto nella mia carriera me la sono sudata e niente mi è stato regalato. Però
anche il fatto di fare e di riuscire ogni tanto ad
ottenere delle soddisfazioni è una grande ricevuta e me la godo
totalmente, però in mezzo a questo ci sono sempre delle delusioni. Anche perché
è quasi impossibile avere una vita lineare, cioè tutta rose e fiori. Ci
saranno i fortunati, buon per loro, però non è il mio caso.
Quali
sono le tue ambizioni?
Ambizioni?
Non saprei cosa dirti. So solo una cosa, cioè che mi piacerebbe continuare a
cantare, perché è la mia vita e la musica è anche il mio hobby. Inoltre la
musica è stata l’ancora di salvezza in tante brutte situazioni , primo quando
ho perso mio padre e poi mia madre. La musica è sempre stata quella che mi ha
aiutata ad andare avanti, assolutamente. Per cui l’ambizione mia, forse
potrebbe essere quella della
ricerca di un po’ di serenità e poi, anche se non ci credo quasi più, il
sogno di costruirmi una famiglia, cosa che ho penalizzato finora, proprio per la
grande passione con cui ho fatto questo lavoro. Ho sempre penalizzato e messo in
secondo piano la mia situazione sentimentale e adesso trovo che mi manca e non
mi accontento, nel senso che se voglio vivere una situazione, deve essere bella,
sincera, onesta e bella in tutti i sensi, altrimenti sto da sola.
Qual
è il tuo tallone d’Achille?
L’essere
troppo fiduciosa verso il prossimo, avere troppa fiducia ed essere un
inguaribile sognatrice. Può essere anche un difetto, ma anche questo, come la
musica può essere un’ancora. Se uno non sogna più, ha anche finito di
vivere. Comunque io la considero il mio tallone d’Achille, perché poi chi
sogna vola, vola ma poi cade sempre. A volte qualche sogno può anche avverarsi,
ma la maggior parte restano sogni. Poi c’è il fatto che io credo fermamente
nel prossimo, ho fiducia. Io non faccio del male, non imbroglio, se dico una
cosa è quella, altrimenti non la dico e penso: "Perché una persona deve
essere diversamente nei miei confronti?". E invece purtroppo si incontra anche
questo e si prendono certe batoste.
Che
rapporto hai con la Fede, Ivana?
Sono
molto cristiana e non frequento molto la chiesa, intendo dire come messa. Però
ogni tanto in chiesa ci vado, soprattutto quando è vuota e prego molto, accendo
quattro candele, cioè il numero di quanti eravamo in famiglia, papà, mamma, io
e mio fratello, e ad ognuno dedico un pensiero. Io penso che ci sia un qualcuno
di superiore, che guida un pochino tutti quanti, come penso che ci sia il libero
arbitrio, ma sono fermamente convinta che ci sia un qualche cosa di inspiegabile
al di sopra di noi.
Quali
sono le tue paure?
Sono
tante e forse neanche una. Una è
la più grande. Adesso mi è rimasto solo mio fratello e i miei cuginetti. La mia
paura è perdere le ultime persone a me care. A volte ho anche paura di morire,
ma non tanto della morte, ma può essere della sofferenza e comunque di rimanere
in qualche modo, in grado, di non gestirmi e magari di rimanere menomata e
quindi di non riuscire a gestire la mia vita. Ma la cosa più brutta è di
vivere anche troppo al lungo e vedere sparire le persone care, perché la paura
di dover soffrire, come ho sofferto per la perdita dei miei genitori non la
auguro a nessuno. Questa è la mia più grande paura. Dover affrontare ancora
questa sofferenza, cioè di vedere soffrire e veder sparire le persone che amo.
Parliamo
di Roma. Quando ci sei venuta la prima volta?
La
prima volta deve essere stata per la televisione, se ricordo bene. Ti dico una
cosa su Roma, che è molto significativa. Ogni volta che ci torno, girandola in
macchina o in taxi continuo a ripetermi e a dire:” Ma Roma è la città più
bella del mondo”. Dico così perché ogni volta che vengo a Roma la riscopro e
la trovo ogni volta più bella, anche se no n la conosco ancora bene. Ogni volta
noto un angolo o qualche meraviglia che la volta prima non avevo visto. A parte
le cose classiche, quelle turistiche, storiche e meravigliose, ho notato che
camminando dentro Roma ho la sensazione di camminare dentro la storia. Questa è
la sensazione incredibile che mi trasmette. Per esempio, quando mi trovo davanti
al Colosseo, una delle cose più belle e significative di Roma, mi vengono i
brividi, perché mi sembra di vivere le energie e le situazioni, sia quelle
belle che quelle brutte di quell’epoca. Ogni volta avverto delle vibrazioni ed
ogni volta per me è una cosa talmente magica anche il fatto di venire a
Roma. Io non so se un romano è abituato ad una bellezza tale o s vive queste
meraviglie con un certi distacco, avendole sotto gli occhi quotidianamente.
Adesso capisco perché tanti stranieri quando vengono a Roma impazziscono e
restano a bocca aperta. Impazzisco io che sono italiana
e che vengo spesso a Roma e quindi sono abituata a vederla. Mi piace
visitarla camminando, perché si vedono delle cose bellissime. Una volta che ero
a Roma per una trasmissione, avevo un paio di giorni liberi. Sai cosa ho fatto?
Ho noleggiato una bicicletta e mi sono divertita come una pazza a girare Roma
sulle due ruote. Sono andata fino a piazza San Pietro (risata).
Un’altra
volta ho fatto la turista a fontana di Trevi e ho buttato anch’io la monetina
dentro la fontana, come vuole la tradizione di chi desidera tornare a Roma.
Quante belle cose ha Roma, il Pantheon, San Pietro, Trastevere, piazza di Spagna
e la scalinata meravigliosa, ecc… In ogni angolo c’è una meraviglia. A Roma
no si può annoiarsi, è impossibile. Roma rappresenta un pochino l’Italia
all’estero come monumenti e tutto il resto e allora io sono orgogliosa proprio
di una città del genere. E poi vuoi mettere come si mangia a Roma? Ci sono
certi ristoranti dove si mangia di un bene (risata).
Vivi
la Roma by night?
Si!
Vivo i ristoranti, perché a Roma ci vado spesso per lavoro, in Tv e quando è
finita la trasmissione faccio in tempo ad andare al ristorante e quando ho
finito di mangiare, parto con la macchina e mi fermo in certi posti, scendo
mi faccio delle lunghe camminate che nemmeno ti immagini. Amo passeggiare
per Roma, perché ogni volta che la vedo mi piace sempre di più. Non so se
questa è un cosa normale,ma a me fa questo effetto. Ogni angolo di questa città
ha qualche cosa che io scopro ogni volta che ci vado. La scopro a rate (risata). Abbiamo anche altre belle città in Italia, come Firenze, Venezia, ecc… però
Roma è Roma.
E
i romani come ti sembrano?
Mi
sembrano che prendono la vita come dovrebbe essere presa, mentre io la vivo più
come da milanese o da buona veneta. Sempre lavorando e correndo e sempre di
corse di qua e di là. Forse il trucco sarebbe quello di viverla più come loro,
più da rilassati. Penso che io non riuscirei a integrarmi con loro proprio per
questo motivo, perché vedo tutto più rilassato. Dopo tutto bisogna pensare che
su questa terra siamo di passaggio, abbiamo una vita sola e forse hanno ragione
i romani nel non prendersela troppo. Se la prendono con un po’ di più calma e
hanno una filosofia particolare.