Lea
(cantautrice - polistrumentista) Napoli 25.1.2016
Intervista di Gianfranco Gramola
Un’artista a tutto tondo che oltre la
musica ama la letteratura, l’arte contemporanea e correre. Suona la chitarra, il piano
e altri strumenti come il basso e la batteria e ultimamente sta studiando il flauto traverso
Il suo sito ufficiale è www.leachannel.com e
per contattare la cantautrice il suo addetto stampa è Laura Gorini
lauragorini82@gmail.com
Lea nasce il 17 aprile e da buon ariete testardo
inizia fin da subito a combattere contro quelli che il 17 è meglio non uscire
di casa. E invece proprio il giorno del suo sesto compleanno impone a sua madre
quale regalo di accompagnarla alla scuola di musica che hanno aperto vicino
casa, per iniziare le lezioni di chitarra classica sotto la guida del maestro
Gian Maria Fontanella, a sua volta allievo di Mario Gangi, figura cruciale nella
storia dello studio della chitarra classica in Italia. Poco
più di dieci anni dopo, questo percorso si conclude con il conseguimento del
Diploma presso il Conservatorio San Pietro a Majella a Napoli: proprio durante
gli anni dell'adolescenza la sua fortissima curiosità la spinge alla ricerca di
ascolti eterogenei e il più delle volte in apparente contrasto con la
disciplina del percorso classico che la stava formando. Come quando, appena
quattordicenne, di ritorno da scuola, sente dall’autoradio la voce femminile
di Patti Smith, bellissima nella sua imperfezione e fortemente comunicativa, che
cantava "People have the power". E’
l’inizio di una ricerca, dapprima a ritroso, che la porta alla scoperta di
David Bowie, Janis Joplin, Neil Young e poi contemporaneamente con Alanis
Morissette, Jeff Buckley e i Radiohead. Tutto questo le fa sentire il canto come
una possibilità concreta per esprimere al meglio i brani che aveva
iniziato a comporre già a undici anni, in maniera del tutto intuitiva e
naturale, sebbene ancora nell’ambiente protetto della sua cameretta. Nel
mentre, inizia le sue prime esperienze dal vivo con un gruppo di amici con la
passione per il rock, gli Heavy Rain: sono anni spensierati, tra cover più o
meno riuscite, tentativi acerbi di creare qualcosa di inedito. Parallelamente,
da sola, intratteneva commensali per qualsiasi tipo di cerimonia, tranne i
funerali! Ed è stato in queste ultime occasioni che ha capito quanto avesse
avuto ragione l’amatissimo Bukowski nell’asserire che la gente è il più
grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto. Proprio nella
letteratura, e nell’arte contemporanea, Lea ha sempre ricercato e trovato gli
input necessari per improntare i testi delle sue canzoni, e sperimentare nuove
possibilità compositive: come costruire una canzone a partire da una sola
parola, o cucire un testo, invertendone il processo, attorno alla melodia. Ed è
così che decide di mettersi in discussione, partecipando ai primi contest e
festival in giro per l’Italia, tra i quali hanno avuto un peso enorme per il
suo percorso artistico i due premi ottenuti al Premio Bianca d’Aponte:
miglior composizione all’edizione del 2010 con ‘Come ruggine’, e
miglior interprete nel 2013 con ‘Mi rifaccio il trucco’. Ha avuto, inoltre,
il piacere di aprire il concerto dei Musica Nuda, del duo Spinetti- Magoni,
e di partecipare al progetto Anatomia Femminile 2.0, a cura di Michele Monina,
con il brano ‘Il momento giusto’. Per il suo primo album ha curato,
oltre alla scrittura, anche gli arrangiamenti e la produzione, assecondando il
suo sentirsi e dichiararsi da sempre un’interprete delle sue canzoni,
piuttosto che una cantautrice.
Curiosità
Nel
2010 vince il Premio per la Miglior Composizione alla 6° edizione del Premio
Bianca d’ Aponte.
Nel
2013 vinte anche come miglior interprete allA 9° edizione sempre del
Premio Bianca d’Aponte
E’
laureanda al DAMS presso la Seconda Università di Tor Vergata.
Intervista
Chi ti ha trasmesso la passione per il
canto, per la musica?
In realtà è una passione nata in
maniera spontanea e prorompente, considerato il fatto che nella mia famiglia
nessuno suona o canta nè ha particolari attitudini musicali.
Che tipo di musica ascoltavi da
ragazzina?
Molta musica italiana , Baglioni, Mina ,
anche canzoni napoletane ,era una ricettività agli ascolti di mio padre e mia
madre. Poi dai 13 anni in poi è nato il mio interesse per la musica estera,
credo che con Jagged Little Pill di Alanis Morissette mi si sia aperto un
mondo,da li è stato tutto un
percorso a ritroso alla scoperta del rock anni 70
I tuoi genitori che futuro speravano
(sognavano) per te?
Che io facessi quello che mi faceva stare
bene credo.
Che lavoro fanno?
Mio padre è un commerciante mia madre fa
la madre e la casalinga.
Com’è nato il nome d’arte LEA?
(qual è il tuo vero nome?)
Molti pensano sia un nome d'arte, ma io
mi chiamo come mia nonna che appunto si chiama Lea
Chi per primo ha scoperto il tuo
talento?
In realtà non c'è stato un momento
preciso in cui qualcuno mi abbia illuminato , ho incontrato poche ma valide
persone che hanno creduto nelle mie capacità spingendomi con la loro stima a
continuare, tra questi :Paola Neri, Bruno Marro, Guido Guglieminetti
Il mondo della musica era come te lo
immaginavi o ti ha deluso?
Non mi sento di dire che mi abbia deluso
, sicuramente è meno poetico e romantico di quanto m'immaginavo a 18 anni. Ma
credo che in tutti gli ambienti sia un pò così, siamo noi a doverci tenere
sempre stretto il sogno
C’è stato
un incontro che ti ha cambiato la vita artistica?
Bruno Marro ex discografico della Virgin
mi ha dato delle dritte importanti su come si scriva una canzone e soprattutto
mi ha insegnato a non innamorami troppo delle cose che scrivo, perché si può
sempre fare di meglio.
Prima di esibirti hai un rito
scaramantico (quasi tutti gli artisti ne hanno)?
Stranamente no, ma ho dei portafortuna
ben nascosti :)
Un cantante con cui vorresti duettare?
mmm naturalmente ce n'è più di uno ,
forse contro ogni previsione dico Ivano Fossati
Le canzoni le scrivi tu? E la musica?
Si, testi e musiche per la maggior parte
del disco sono miei.
L’ambiente che ti circonda può
essere fonte d’ispirazione?
Lo è.
Qual è il momento della giornata più
fecondo per scrivere musica?
Nessuno in particolare anche perché a
volte scrivo per ispirazione di getto altre volte rielaboro spunti che mi sono
venuti anche solo dal suono di una parola e in quel caso capita che possa
sedermi a tavolino a capire le soluzioni migliori dedicando tempo e cura allo
sviluppo della canzone.
Quanti strumenti suoni?
La chitarra, il piano, poi altri strumenti come il basso e la batteria e ultimamente sto studiando il flauto traverso.
Mi parli del tuo ultimo lavoro “
SENZA ESTATE” ?
E' la canzone che anticipa il mio nuovo
album omonimo, nasce da una riflessione su quanto conti quello che appare di noi
rispetto a ciò che ci portiamo dentro. E' la storia di Francesco e Laura, una
storia d'amore ai tempi dei social.
La canzone tua a cui sei molto legata?
Una canzone che si intitola "il
momento giusto" , l'ho scritta dopo un periodo di fermo dal punto di vista
creativo che ha coinciso con un periodo personale abbastanza riflessivo.
Hai un sogno artistico?
Certo, ma credo che se parli dei sogni a
volte sfumino, preferisco impegnarmi affinché diventino realtà per poi poter
dire: "era un mio sogno e si è realizzato"
I tuoi prossimi impegni e progetti?
Il concerto del 14 Febbraio alle 18.30 al
Teatro Delle Palme di Napoli sarà un'occasione per suonare e presentare dal
vivo i brani che compongono l'album, da lì suonare il più possibile sarà
l'obiettivo principale.
Com’è il tuo rapporto con la Fede?
Fondamentalmente mi ritengo una credente
non praticante, non credo negli "intermediari" di fede insomma.
Cosa ne pensi di papa Francesco?
Mi piace , credo che dica cose giuste con
semplicità, indubbiamente è un grande comunicatore.
L’ultima volta che hai pianto e
perché?
Non capita spesso , anzi vorrei imparare
a piangere molto di più così non accumulerei emozioni rischiando di saturare.
Piango quando mi sento sotto pressione, è proprio il mio corpo ad averne
bisogno. L'ultima volta ho pianto in auto, per rabbia per non essere riuscita a
fare una cosa importante quel giorno, per mancanze da parte di un'altra persona.
Ti sei mai esibita per solidarietà,
per una giusta causa?
Si, è capitato ma sono più per il fare
che per lo sbandierare, non fa parte del mio modo di essere.
Quando non lavori, quali sono i tuoi
hobby?
Mi piace andare a correre , l'arte
contemporanea e leggere.
Il complimento più bello che hai
ricevuto?
Non saprei. Forse che comunico voglia di
fare .
A chi vorresti dire “grazie”?
A me stessa.