Maria Rosaria
Omaggio (attrice) Roma
18.7.2015
Intervista di Gianfranco Gramola
Maria Rosaria
Omaggio, attrice di straordinaria personalità e fiore all’occhiello del
nostro cinema e teatro, racconta in questa intervista gli inizi, i progetti, le
soddisfazioni artistiche e il suo rapporto con Roma.
(Ultimi
aggiornamenti)
Maria Rosaria Omaggio è nata a Roma l’11 gennaio del 1957. E'
un'attrice e scrittrice italiana e per il suo impegno nel sociale è Goodwill
Ambassador UNICEF. Il 20 luglio 2015 al Giffoni Film Festival ha presentato il
suo cortometraggio Hey You! da lei scritto, diretto e interpretato su musiche
della PFM. Per il ruolo di Oriana Fallaci nel film Walesa-L’uomo della
Speranza di Andrzej Wajda, ha vinto il Premio Pasinetti nella 70° Mostra del
cinema di Venezia, l’Arechi d’oro e il premio Oriana Fallaci 2014. Per la
stagione 2015-16 dà voce e volto alla grande scrittrice italiana anche in
teatro con Le parole di Oriana. Ha riportato in scena Diatriba d’amore contro
un uomo seduto, unico testo teatrale di Gabriel García Márquez. Tra i suoi
film più popolari: To Rome with love di Woody Allen, Roma a mano armata e
Squadra antiscippo al fianco di Tomas Milian, Culo e camicia di Festa Campanile,
Era una notte buia e tempestosa di Alessandro Benvenuti, II Generale di Luigi
Magni e ha il ruolo di Elsa Morante in Guido Rossa di Giuseppe Ferrara. Tra i
successi televisivi: A fari spenti nella notte di Anna Negri, Donne di mafia di
Giuseppe Ferrara, Edera e Passioni per la regia di Fabrizio Costa. Nell’estate
2015 è in scena con Me Dea-Variazioni sul mito di e con Maurizio Donadoni.
Lunga e articolata l’esperienza teatrale e festeggia trenta anni di
palcoscenico col suo recital Omaggio a voi.
Ha detto:
- Gli amici mi
chiamano MaRò, un po’ Maria e un po’ Rosaria ed è l’anagramma di Amor,
Roma, Mora, Armo e persino Orma… che lascia un segno.
- Scrivere è un lavoro solitario che spesso, anche mentre si è ancora in fase
di ricerca e di documentazioni, ti appaga. Chiunque ami studiare, leggere e
ovviamente scrivere, comprende bene cosa intendo dire. Se poi è scrittura che
diventa spettacolo, parola che si rivivifica dandole voce e tornando in mezzo
agli altri, allora l’emozione è esponenziale.
- Sono una donna
determinata ma fragile, appassionata ma riflessiva, che non sta mai ferma. Non
è un caso che io pratichi da più di 25 anni l'arte marziale cinese del TaiJi.
- L’incontro con Madre Teresa di
Calcutta ha lasciato un segno indelebile nella mia vita.
Curiosità
- È iscritta alla S.I.A.E. (codice 01-50973) dal 1977, quale autrice di
programmi (DOR) radiofonici (es.:"Carta Bianca") e televisivi (es.:
"Incredibile"), è soggettista cinematografica e autrice di testi di
canzoni e libri (Musica e OLAF).
- Il 25 marzo 2006 ha ricevuto nella Sala
della Protomoteca in Campidoglio l'onorificenza di Cavaliere
della Roma, su segnalazione del Vice Presidente Antonio Calicchia, dal
Presidente della Provincia di Roma Enrico Gasbarra, dal Sindaco Walter Veltroni
e dalla signora Maria Sensi.
- È socia onoraria UNESCO dell’Unione
Nazionale Scrittori e Artisti.
- Ha pubblicato articoli, ricerche per l’università La Sapienza di Roma,
fiabe, racconti e poesie.
Intervista
Com’è nata
la passione per lo spettacolo, chi te l’ha trasmessa?
Mio padre era un
medico ma amava molto vedere la prosa in tv. Probabilmente sulla mia
poltroncina, vicino a papà, quando riuscivo a non andare a dormire dopo
carosello, già sognavo di far l’attrice. In effetti, a scuola ero sempre io
la protagonista delle recite organizzate dalle suore.
Quali sono
stati i tuoi maestri?
Ho debuttato a
sedici anni e ogni occasione è stata un incentivo a studiare. Certamente gli
incontri con Roberto De Simone, con Mario Scaccia, con Arnoldo Foà, con
Alberto Lionello, con Paola Borboni su un set francese (lei Donna Letizia, madre di Napoleone,
io la piccola Paolina Bonaparte!) e più avanti con Luigi Magni
e
il gruppo di Peter Brook hanno segnato la mia formazione e le mie scelte.
Il mondo dello
spettacolo era come te lo immaginavi o ti ha deluso?
Ho debuttato
troppo presto per avere il tempo di immaginarlo. Nel mondo dello spettacolo,
come ovunque, operano talenti eccezionali e mediocri speculatori di popolarità.
Viene demonizzato soltanto perché è più in vetrina di altre professioni.
Qual è stata
la tua più grande soddisfazione in campo artistico?
Ricordo sempre la
più recente: la telefonata che mi annunciava che il
premio Oscar
polacco Andrzej Wajda mi voleva per interpretare Oriana Fallaci in
“Walesa-uomo della speranza”. Poi, girando la famosa intervista al leader di
Solidarnosc, che inizialmente era all’interno della storia, la lettera di
Wajda che mi chiedeva di tornare a girare perché era diventata il filo
conduttore del film.
Un collega che
stimi molto?
Indimenticabile
Erland Josephson, mitico
interprete di
tanti film di Ingmar Bergman, che nel film
di Magni
“Il Generale” interpretava Cavour ed io la sua donna, la Contessa Bianca
Ronzani. La sua meticolosa preparazione ha molto influenzato il metodo che ho
oggi di preparare un personaggio.
Uno con cui ti
piacerebbe lavorare?
Tanti, sono una
curiosa! Se proprio devo citarne, direi Sean Penn e Tony Servillo, ma anche Cate
Blanchett e Isabelle Huppert. Molto stimolante lavorare con colleghe.
A chi volesse
intraprendere la carriera d’attrice che consigli vorresti dare?
Di curare più il
mondo interiore che quello esteriore. Il lavoro di conoscere se stessi è
indispensabile, non solo per prestare corpo e voce ad un personaggio, ma
soprattutto per gestire la sensibilità sempre scoperta quando si interpreta.
Una forza interiore rende belli tutta la vita.
La popolarità
crea più vantaggi o fastidi? Mai subito stalking?
Sicuramente la
popolarità offre vantaggi, ma col rischio di stalking e di folli convinti di
conoscerti da vicino. Sì, purtroppo mi è capitato, e la prima volta fu quando
ancora non era un reato.
Cosa hai
sacrificato per arrivare al successo?
Il successo è
arrivato prima che lo desiderassi. La notorietà, come si diceva, è un’arma a
doppio taglio nella vita privata.
Hai vinto
parecchi premi. A quale sei più legata e a chi l’hai dedicato?
Il premio
Pasinetti alla Mostra cinematografica
di Venezia
per la Fallaci l’ho dedicato a Wajda.
Attualmente a
cosa stai lavorando?
Presento in
anteprima alla 45° edizione del Giffoni Film Festival il mio cortometraggio
“Hey you!”, scritto, diretto e interpretato con musica classica arrangiata
rock dalla PFM-Premiata Forneria Marconi. E’ stato girato anche nella magica
strada di
New York anni ’20, realizzata da
Dante Ferretti
nei Cinecittà Studios. Ma sto provando “Me Dea-variazioni sul mito” di e
con Maurizio Donadoni: una Medea non matricida ma vittima di femminicidio, con
tournèe nei teatri di pietra con debutto il 30 luglio nell’anfiteatro di
Sutri e il
31 a
Malborghetto sulla Flaminia.
Foto di Gian Marco
Chieregato
Quali sono i
tuoi progetti artistici?
Nella prossima
stagione sarò in scena con “Le parole di Oriana”, la vita della Fallaci
raccontata esclusivamente con i suoi testi e su immagini e musica dal vivo,
eseguita al pianoforte da Cristiana Pegoraro. Però…desidero un ruolo
brillante, leggero, popolare e un ritorno in tv.
Quali sono i
tuoi hobby quando non lavori? Fai collezioni?
Più che hobbies,
passioni. Pratico regolarmente Tai Ji Quan e sono istruttore federale della
scuola della Maestro Li Rong Mei.
So che hai
scritto dei libri che parlano di come curarsi con i cristalli. Ne vuoi parlare e
raccontarmi com’è nata questa passione?
Gli studi di
Antropologia culturale e l’incontro col grande professor
Alfonso Maria
Di Nola, mi hanno fatto approfondire l’attrazione per i sassi più o meno
preziosi. Così è nato anche il volume “Il linguaggio dei gioielli”, saggio
sulla storia degli ornamenti e i suoi simboli.
L’ultima
volta che hai pianto e perché?
Ieri alle prove,
cercando la misura nel monologo finale. Il confine tra realtà e finzione è
sottilissimo, soprattutto quando si affrontano temi come quello di una strage
familiare. Leggiamo i giornali, vediamo i dibattiti in tv su queste tragedie
private, ma quando devi “farli tuoi” è dura.
Qual è il tuo
motto?
Ascolto spesso una
canzone di Mercedes Sosa, una poesia cilena meravigliosa, che si chiama “Todo
cambia”.
Cosa non
sopporti?
Il pregiudizio, il
sentito dire, la superficialità di preferire l’apparire a l’essere e la
conseguente vigliaccheria.
Il complimento
più bello che hai ricevuto?
«Sai che sei
anche simpatica!»
Che rapporto
hai con la Fede?
Profondo e, anche
lì … approfondito. Talvolta mi chiedo se è solo un bisogno per colmare la
fragilità umana, ma ho imparato che non c’è Fede senza fiducia.
Foto tratta dal
suo film “Hey You”
Cosa ne pensi
di papa Francesco?
Che possiede la
dote che più apprezzo: il coraggio di essere se stesso.
Chi e cosa
porteresti con te su un’isola deserta?
Niente e nessuno:
se mi toccasse l’obbligo di un isolamento lo accetterei fino in fondo. Magari
lì potrei innamorarmi di un albero, chissà? L’amore non ha bisogno di
valigie.
Cosa ne pensi
della battaglia contro il fumo?
Difficile
rispondere, mentre mi accendo una sigaretta dopo il caffè!
Hai fatto delle
gaffe? Ne puoi raccontare una spiritosa?
A volte sono così
spudoratamente sincera da diventare intollerante e irascibile. Credo di averne
fatte così tante da non ricordarne neanche una in questo momento.
Hai mai
lavorato per solidarietà?
Spessissimo. Ho
l’onore e l’onore di essere Goodwill Ambassador Unicef. E anche a Giffoni
sarà presente Unicef Italia. Inutile lamentarsi di come va il mondo.
Occupiamoci dei bambini! Sono loro gli adulti di domani. Questo è anche il tema
del mio corto: il protagonista è un monello di 6 anni.
La solidarietà
si fa e non si dice oppure si dice per dare il buon esempio?
Ambedue le cose,
secondo i casi.
Alcune domande
su Roma. Com’è il tuo rapporto con Roma?
Ho avuto la
fortuna di imparare a conoscerla meglio, lavorando a lungo con Luigi Magni.
Viaggio molto ed ho vissuto anche all’estero.
Roma è la
più bella città del pianeta Terra.
Quali sono
state le tue abitazioni romane e attualmente in che zona
di Roma
vivi?
Vivo in Prati, in
centro, ma il lavoro sia
di teatro
che di cinema
me l’ha fatta scoprire anche in periferia. A marzo ho interpretato
“Diatriba d’amore contro un uomo seduto”, unico testo teatrale del Nobel
colombiano Gabriel Garcia Marquez, nel teatro Palladium alla Garbatella.
E come dice Moretti in Caro diario: "Chi ha detto che è brutta la
Garbatella?". Case anni '30 magnifiche!
Com’è il tuo
rapporto con la cucina romana? Ami cucinare? Se sì, cosa?
Sono vegetariana
da quasi sempre, quindi mi limito alla cicorietta, ai carciofi, tutt al più alla
ricotta e al pecorino. Gli amici dicono che la mia “pasta cacio e pepe” sia
speciale!
Hai una
trattoria romana o ristorante preferito?
Vicino casa c’è
un ristorante a conduzione familiare e spesso ci vado con amiche.
C’è un
angolino romano che ami particolarmente? Se sì, perché?
L’isola
Tiberina. Amo guardare l’acqua che scorre. Forse fa il paio con la canzone
“Todo cambia”.
Cosa ti
manca di
Roma quando sei lontana per lavoro?
Il mio letto e il
mio cuscino!
Come trovi i
romani (pregi e difetti)?
Ormai ce ne sono
davvero pochi a Roma!
Hai visto il
film “La
grande bellezza”? Cosa ne pensi?
Che adorerei
essere diretta da Sorrentino.
Cosa ti dà più
fastidio
di Roma
o meglio esiste una Roma da buttare ?
L’incuria e la
mancanza di rispetto per la nostra casa. Ma questo, ahinoi, vale per tutta
l’Italia.
In quale Roma
del passato ti sarebbe piaciuto vivere e nelle vesti di chi?
Quest’inverno ho
interpretato, e proprio a Palazzo Corsini dove visse e arrivando in carrozza a
piazza del Popolo con un corteo carnascialesco, la Regina Cristina di Svezia
insieme ad uno straordinario Alessandro Benvenuti nei panni del gesuita
Athanasius Kircher. Ebbene, pochi sanno che si deve a lei se le donne iniziarono
a recitare in teatro (fondò il Teatro Tor di Nona, sostituì i sopranisti con
il soprano Aurora Quadrelli), a lei l’orto botanico, a lei molti capolavori
del barocco, eccetera.
Come vivi
la Roma
by Night?
Recitando!
Per
un’artista, Roma, cosa rappresenta?
Un ponte tra
memoria e innovazione, che è alla base di ogni vera crescita evolutiva. Troppo
spesso lo si dimentica e, soprattutto, non lo si trasmette ai bambini.