Martufello (comico)
Nepi (Viterbo) 12.12.05
Intervista di Gianfranco Gramola
Un
simpatico comico burino
Martufello,
alias Fabrizio Maturani, il comico burino, come lui stesso si definisce, è nato
a Sezze (Latina) il 21 dicembre del ’51, sagittario, e attualmente vive a Nepi,
nel viterbese. E’
appena tornato a casa dalle prove del nuovo spettacolo del Bagaglino:” Torte
in faccia” che andrà in onda fra pochi giorni su Canale 5. Nella sua
biografia si legge che poco più che ventenne si esibisce nei piccoli locali e
nelle feste di piazza, finché non viene scoperto dal talent scout
Pier Francesco Pingitore che lo vuole a lavorare nel suo Bagaglino, con
Pippo Franco, Leo Gullotta e Oreste Lionello. Da allora di spettacoli ne ha
fatti tanti sia in teatro che in Tv. In
televisione lo abbiamo visto in Cocco – Stasera mi butto – Biberon – Crème
Caramel – Saluti e baci – Bucce di banana – Beato tra le donne –
Champagne – Rose rosse – Viva l’Italia – Gran Caffè – Buffoni –
Saloon – Marameo – Mi consenta – Barbecue – Tele fai da te. Al cinema in
Villa Ada – Ladri si diventa – Ladri si nasce – Gole ruggenti – W la
foca – Ciao Marziano ,ecc…
Ha detto:
- Mia madre ha tirato su tre figli maschi e
quando con papà, che faceva il commerciante, ci sedevamo a tavola era una
grande festa.
- Ho cominciato con le feste in piazza e
dagli oggi e dagli domani ho realizzato il sogno di fare teatro come piace a me.
- Sono sempre stato un tipo allegro pure da
ragazzino. La mia infanzia è stata bellissima, allegra e spensierata. Giocavo a
pallone in strada e mi divertivo moltissimo. Per fortuna che non c'era il
computer e manco la Playstation.
Curiosità
- Ha
scritto un libro dal titolo:” Di più, nin zo’” (Gremese editore).
- E' stato sposato con l'attrice Isabella
Biagini.
Intervista
E' nella sua casa di Nepi.
Un
curiosità… com’è nato il nome d’arte Martufello?
Martufello mi chiamano fin da bambino, perché al
paese mio, Sezze, fin dall’antichità chiamavano
così i bambini più vispi e più monelli.
Tu
sei nato a Sezze. Quand’è che hai "scoperto" Roma la prima volta?
La
prima volta è stata quand’ero bambino, invece quando mi sono avventurato in
questa situazione professionale era il 1978. Lì mi sono proprio trasferito
nella Capitale. Stavo a viale Marconi…
Ricordi
l’impatto con la Città Eterna?
Molto
bello. Era un mio sogno venire a Roma a fare l’artista. Anche adesso con Roma
ho un rapporto buono, bello, ottimo
E
con i romani?
Altrettanto.
Forse anche di più.
Cosa
ti dà fastidio di Roma?
Dire
il traffico è una cosa banale, però è quello che tutti detestano. In compenso
Roma è tanto bella che gli si perdona tutto. Traffico o non traffico, pioggia o
non pioggia Roma è sempre Roma.
C’è
un angolo in particolare che ami di Roma?
Io
amo molto il centro perché sono da ben 26 anni al Bagaglino, in via Due
Macelli. Quindi amo molto quella zona lì, piazza di Spagna con la sua
scalinata come amo piazza del Popolo, via del Tritone, ecc…Il centro è
bellissimo ma non solo, perché di Roma tutti gli angoli hanno un non so che di
magico. Sono tutti belli.
Per
un’artista cosa rappresenta Roma?
Una
città bella, una città d’arte, una città importante che ti dà tante
possibilità ma che può anche togliertele.
Com’è
nata la tua passione per lo spettacolo?
Ma
io ho iniziato nel 1976 a fare questo lavoro però già ci pensavo da prima ma
non avevo mai avuto l’occasione e quando mi si è presentata l’occasione del
Bagaglino mi sono buttato a capofitto.
Ma
hai fatto qualche altro lavoro prima di buttarti nel mondo dello spettacolo?
Io dopo il militare guidavo i Tir, facevo il
camionista, poi ho fatto un po' di tutto, anche il fornaio. Poi ho aperto un
negozio di abbigliamento, poi ho lasciato perdere il negozietto e mi sono
buttato sul mio primo amore che era l’arte del recitare, di far ridere. Penso
che ci sono nato con questo pensiero.
Non è che i tuoi genitori sognavano un futuro
diverso per te?
Non penso. Per mio padre, commerciante, era un sogno
secondo me, ricorrente. Mia madre Elda, come tutte le madri, hanno un po’
paura per i figli e pregano sempre il padre eterno che il proprio figlio abbia un posto fisso. Come dice il
proverbio:” Pane sotto al tetto, pane benedetto”.
Qual è stata la tua più gran soddisfazione nel
campo artistico?
La mia più gran soddisfazione è quella di essere
entrato nella compagnia del Bagaglino 26 anni fa e come ultimo nome sono
arrivato in cima alla Ditta. Poi le grandi soddisfazioni si hanno tutte le sere
quando rappresenti gli spettacolo teatrali, quando fai un programma televisivo e
vieni apprezzato. Poi io devo dire che sono sempre stato fortunato perché è
sempre andato tutto bene, i programmi televisivi sono sempre stati belli, il
teatro è sempre andato bene e sta andando bene. È tutta una grande
soddisfazione. Uno che fa il mestiere che sogna di fare e magari bene o male ci
riesce, io penso che quella sia già una grande soddisfazione.
Il complimento più bello che hai ricevuto?
Quando me dicono che so’ bello, nun è vero ‘n
cazzo, però io ce credo e so’ contento der complimento (risata). Capito ?
La cosa più cattiva che hanno detto o scritto su
di te?
Scritta non me la ricordo… sicuramente avranno
scritto qualche cosa di cattivello su di me, però so’ cose che me rimbalzano.
Alla fine però è il pubblico che decide, secondo me. Poi bisogna dire, e ne
sono convinto, che le recensioni e le critiche
le leggono solo gli addetti ai lavori. Non credo che le massaie, i
contadini, ecc… vadano a guardare le recensioni di Martufello o di un altro
attore, se ha fatto uno spettacolo teatrale bello o brutto. Non ci credo a
queste cose. Assolutamente. Credo invece che le critiche siano fatte per gli
addetti ai lavori, per i colleghi, per gli addetti stampa, per i
giornalisti,,ecc.. Poi anche lì ci sono quelli che ti odiano e quelli che ti
amano. Poi conta molto anche la simpatia. Quelli che ti odiano sono contenti di
farti la critica, mentre quelli che ti apprezzano sono dispiaciuti di farti la
critica. Questo è il mondo dell’arte. C’è, purtroppo, una cattiveria di
fondo, una rivalità sempre continua. Poi, come ripeto, alla fine è il pubblico
che decide. E’ come con le donne… l’uomo pensa di essere un gran playboy,
ma alla fine è la donna che sceglie (risata).
Qual è la chiave del tuo successo?
La chiave del mio successo è una sola, cioè la
naturalezza e questa simpatia immediata che fino ad adesso il pubblico ha
riconosciuto. Penso che più che altro ho fatto delle cose che magari mancavano,
capito? Parlo del panorama comico, cabarettistico e anche artistico. Forse
perché in Italia mancava
questa figura comica un po’ da burino.
Cosa ne pensi della battaglia contro il fumo?
Penso che sia una cosa fatta bene. Io ero un grande
fumatore, poi 5 anni fa ho smesso e se devo essere onesto adesso mi sento molto
meglio.
Il tuo rapporto con la Fede?
Ho un buon rapporto, non sono molto praticante però
il mio rapporto è buono.
Da ragazzo avevi qualche idolo?
I miei idoli erano i “belli”, perché io volevo
fare il bel tenebroso da ragazzo,
poi, passando davanti ad uno specchio me so’ reso conto che nun era vero e nun
potevo proprio farlo. E allora ho pensato che era meglio fare il comico. Gli
idoli erano i belli tipo Alain Delon. Per quello che riguarda la comicità ho
amato sempre tutti gli attori comici, allora ero un ammiratore sfegatato di
Pippo Franco, poi la fortuna e il destino ha voluto che ci lavorassi insieme.
Mo’ so’ 25 anni che lavoriamo insieme, però all’inizio lo vedevo come un
idolo. Adesso oltre che un collega è anche un grande amico. Però diciamo che i
comici mi sono sempre piaciuti, perché mi piace proprio ridere e tutti noi
abbiamo bisogno di ridere, specialmente in questi tempi che c’è da piangere.
Quando io riesco a far ridere la gente per me è una grande soddisfazione.
Se potessi tornare indietro, rifaresti tutto da
capo?
Penso di si. A parte che ho fatto un lavoro che volevo
fare, poi diciamo che sono riuscito in parte a raggiungere i miei obbiettivi,
perché il film della mia vita l’ho visto fino ad un certo punto, ma fino a
qua, no! Poi questo lavoro mi ha dato la possibilità di fare tante cose, di
stare bene, lavorando sempre, perché sono uno che non fa mai vacanze. Sembrerà
strano ma io non so che cos’è una vacanza. Io la vacanza la faccio
sull’autostrada del Sole, in estate, quando vado in giro a fare le serate,
perché non mi fermo mai. Lavoro perché mi piace e qualsiasi cosa che desidero
fare, la faccio e quindi lavoro con molto entusiasmo.
Non mi faccio però mancare mai niente, perché lavorando sempre qualche
sfizio me lo tolgo. Mi piacerebbe farmi 20 giorni in Brasile o da un’altra
parte, invece alla fine preferisco farmi sessantamila chilometri tra giugno e
settembre per fare i miei spettacoli e tutto questo calcolando che ho già fatto
una stagione invernale con il Bagaglino.
Tu hai lavorato con
tante soubrette famose. Hai mai preso una cotta per una di queste?
Delle colleghe, no. Di qualche ballerina si è
accaduto, quand’ero più giovane e non ero ancora famoso. Di colleghe,
chiaramente parli di prime donne, no. Di Pamela Prati io sono innamorato da
sempre. Ormai sono 20 anni che lavoriamo insieme e non dico che ormai siamo come
fratello e sorella perché ci manca solo il sangue uguale. Io
mi sono trovato sempre bene con tutte le prime donne del Bagaglino, le ho sempre
adorate, da Lorenza Mario alla Marini, La Caldonazzo, la Miconi, la Labate e la
Melillo. Anche con i colleghi, quando lavoro vado d’accordo con tutti.
Uno che stimi?
Con Oreste Lionello lavoro insieme da 26 anni. E’ un
carissimo amico, però io stimo tutti i grandi del Bagaglino, da Pippo Franco e
Gullotta, da Zamma a Dovì, ecc… Io mi sono trovato bene con tutti e vado
d’accordo con tutti, tant’è vero che alla vigilia di Natale sono
tutti invitati da me, perché il giorno di Natale lavoriamo e facciamo le prove
per la TV allora il giorno prima ci divertiamo tutti a casa mia. Comunque io
vado d’accordo veramente con tutti.
Un domani come ti piacerebbe essere
ricordato?
Innanzitutto speriamo un domani, ma molto domani. In
quell’occasione vorrei essere ricordato come una persona e un’artista onesto
e sincero.
Un tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto è lavorare sempre, finché
ce la faccio. Solo lavorando puoi realizzare i tuoi sogni e poi aprire un altro
cassetto se c’hai un altro sogno, capito? Perché
se non lavori è inutile che apri cassetti… trovi si, i sogni, ma rimangono là.
A chi vorresti dire “Grazie”?
A Castellacci e Pingitore.