Natalia Estrada (soubrette) Bracciano (Roma)
26.1.2007
Intervista di Gianfranco Gramola
Una
spagnola caliente che tiene molto alle sue radici contadine
Natalia Estrada è nata a Gijòn (Spagna)
il 3 settembre del 1972. Natalia inizia a studiare danza classica e spagnola a
11 anni, a 16 entra nel Conservatorio Real di
Madrid, dove continua a perfezionare stili e movimenti fino al diploma.
Conclusi gli studi, Natalia si trasferisce a Madrid, dove si iscrive alla facoltà
di giornalismo. Si esibisce nel balletto classico di Madrid. Quando Natalia
arriva in Italia, ha subito un notevole successo, grazie anche alla trasmissione
"Discoring", rivolta al pubblico giovanile. Presenterà e partecipa a
trasmissioni come: "Il Quizzone", "Campioni di ballo",
"La sai l'ultima" e "Anima mia". Ottiene grande successo con
" Il Ciclone" di Leonardo Pieraccioni, ma il vero successo personale
come attrice, lo ottiene in televisione, recitando dal 2004 nella sitcom di
Canale 5 Il Mammo al fianco di Enzo Iacchetti, cui si aggiunge, nel 2007, Elisa
Triani. È stata sposata con Giorgio Mastrota, da cui ha avuto la figlia
Natalia. Nel 1998 si separa da Giorgio Mastrota, ma trova un nuovo compagno,
Paolo Berlusconi, fratello di Silvio Berlusconi, da cui si è allontanata
recentemente. Oggi fa coppia con Andrea Mischianti, presidente dell'Italian
Ranch Roping Association.
Breve
curriculum
La
quinta marcha - La sai l'ultima? - Vivan los novios (1991) - Gala TP de oro (1993)
- Paparazzi (1998) - La noche
abierta - Corazón de... - El Club
de Flo - Aquí, el que no corre... vuela (1992) - Bellezas al agua (1990) -
Il ciclone (1996) - Jolly Blu (1998) - Olè (2006).
Ha detto:
- La
televisione di oggi non mi piace, aspetto che gli spettatori si stanchino dei
reality, nel frattempo mi dedico a mia figlia e ai cavalli, le mie grandi
passioni.
- Il gossip mi bersaglia, ma accetto tutto:
è positivo che si parli di me.
- La sera, prima di dormire, prendo in mano
il libro dei sinonimi e dei contrari. Funziona per imparare bene la lingua
italiana. Quando sono arrivata qui, sapevo dire solo “ciao”.
- Tengo molto alle mie radici contadine e
sono … caliente come ogni vera spagnola.
- Sono sicura che potrei amare anche un uomo
brutto, purché sia simpatico. Sono convinta che la bellezza, non sia tutto
nella vita, e mi rendo conto che anch’io tra un po’ di tempo “deteriorerò”.
Curiosità
- Si
è iscritta all'Università di Parma, per laurearsi in una facoltà speciale:
Scienze tecniche equestri. “Voglio sapere tutto – dice Natalia -
dei cavalli: la vita, le abitudini e le potenzialità.
- Ha
partecipato, come cantante, al Festivalbar nel 1997 e nel 1998, rispettivamente
con i brani "Eres tierra del sol" e "Chiquita bom".
-
Con il suo attuale compagno, Andrea Mischianti, ha fondato l’associazione
Ranch Academy, per diffondere la cultura del cavallo che lavora in simbiosi con
il cowboy.
Intervista
E’ nella sua tenuta di Bracciano, a pochi
Km da Roma, nel suo “Ranch”. Tra una cavalcata e l’altra, trova il tempo
per l’intervista.
Qual
è stata la tua più grande soddisfazione artistica?
E’
dura deciderlo, perché ce ne sono state un bel po’ di cose che mi hanno dato
soddisfazione, Gianfranco. Nel passato la trasmissione che più mi è piaciuta e
che è stata anche la più duratura è stata La sai l’ultima,che ho
fatto su Canale 5 con Jerry Scotti, una con Claudio Lippi, una con Gigi Sabani,
un altro anno con Pippo Franco. E’ stata una delle trasmissioni che mi ha
vista protagonista per otto anni. Anche la trasmissione “Anima mia” che ho
fatto con Fabio Fazio e Claudio Baglioni mi manca, perché era una trasmissione
molto bella, molto vera e genuina e poi una grande soddisfazione l’ho avuta
con il film di Pieraccioni Il ciclone,ovviamente, nel ‘97.
Adesso
cosa stai facendo di bello?
Adesso
sta uscendo una sit-com di venti puntate, con il grande Enzo Iacchetti, per
Canale 5 che si chiama “Il mammo”.
Hai
rimpianti?
No!
Nessun rimpianto. Anzi, potrei dire che il mio rimpianto forse è stato non fare
un musical, ma potrei sempre farlo. Il punto è che un musical comporta una
tournée che ti costringe a girare per l’Italia e quindi a stare fuori casa e
a fare determinate scelte di vita che io al momento non sono disposta a fare.
Com’è
nata la passione per lo spettacolo, Natalia?
In
realtà non è nata, diciamo che lo spettacolo mi è venuto addosso. Io mi sono
presentata ad un casting prima come ballerina per Tele Cinco, la Canale 5
spagnola, e non ero stata presa come ballerina, perché cercavano delle
ballerine moderne ed io ero invece ballerina classica. Poi sono stata richiamata
da questa Tv dove avevo fatto il casting per fare un provino per sostituire
Penelope Cruz che intanto era andata a fare un film con Bigas Luna e presentare
una trasmissione musicale che lei ai tempi conduceva. Io avevo 18 anni e sono
stata presa per condurre questa trasmissione a Tele Cinco e da lì è partita
tutta la mia carriera spagnola, poi ho alternato Italia e Spagna, perché poi mi
sono sposata con un italiano, Giorgio Mastrota e quindi ho iniziato a lavorare
molto in Italia. Questo è stato il mio approccio nel mondo dello spettacolo.
La
cosa più cattiva che hanno detto su di te?
E’
stata nel momento della separazione da Giorgio. Io ho avuto un matrimonio lungo
sette anni, non è che sia stato dalla mattina alla sera. Con lui ho lavorato e
poi abbiamo fatto una bellissima bambina. Quello che mi ha fatto più male sono
stati i commenti tipo:” Queste straniere che vengono qui ci rubano gli uomini
e anche il lavoro”. Io mi considero un apolide e quindi anche se viene
un’italiana, un’americana o una norvegese in Spagna, accolgo queste persone
con grande interesse e anche con grande gioia se sono persone capaci e che hanno
da dire qualcosa nel mondo dello spettacolo, del cinema, della Tv o in altri
campi. Diciamo che un po’ il razzismo e la chiusura verso persone che arrivano
dall’estero nei primi tempi della mia carriera forse sono state le cose che mi
hanno fatto più male.
Il
complimento più bello che hai ricevuto?
Fortunatamente
ce ne sono tanti di complimenti, caro Gianfranco. Quello che mi piace di più
sentire è che trasmetto gioia e un’energia positiva alle persone, quando
parlo e anche attraverso la Tv, che è forse la cosa più difficile.
Se tua figlia volesse intraprendere una
carriera come la tua, che consigli vorresti dargli?
Non
credo che mia figlia abbia intenzione di intraprendere una carriera come
soubrette e quindi mi sono già tolta forse un problema alla base, perché lei è
una grande sportiva e ama moltissimo gli animali. Credo che andrà sulla
biologia o sulla veterinaria. Nel caso cambiasse idea e volesse fare il mio lavoro di consigli ce ne sono pochi, in
quanto in mondo dello spettacolo è molto bizzarro, perché nessuno e in grado
di dare consigli a nessun altro. Ognuno si è costruito la propria fortuna, la
propria carriera come meglio ha creduto. Quindi io direi magari di scriversi su
un fogliettino delle regole sopra le quali non passerà mai, che è un codice
etico, un codice morale che deve rispettare per continuare ad apprezzarsi e a
non vergognarsi mai delle scelte fatte.
Che
rapporto hai con la Fede?
Non
sono cattolica sicuramente, perché mi piacerebbe veramente agire sul campo e di
fatto quando posso aiuto il prossimo, ma non tramite preghiere oppure andando in
chiesa o affidando le mie confessioni ai vari preti. Ho una religione tutta mia,
basata soprattutto sull’armonia, sul buon senso e sul tentate di rendere la
vita più facile agli altri. Penso che se uno segue queste tre regole, ha un bel
daffare quotidiano. Credo un po’
meno alla parte scenica di una religione, con tutti i suoi riti, sia che sia in
chiesa che nelle moschee, ecc… Credo poi che la fede e il voler fare del bene
al prossimo sia una cosa che si porta dentro e che si deve fare tutti i giorni
indipendentemente dall’essersi confessato o meno o se è o non è andato a
messa.
A
chi vorresti dire grazie?
Vorrei
dire grazie alle persone che hanno creduto in me e nel mio lavoro soprattutto,
perché ovviamente il lavoro è stato la parte fondamentale della mia vita e lo
è ancora adesso. Forse è il punto dove ho trovato più ostacoli, mentre la
vita sentimentale sono riuscita a superarli da sola, nello spettacolo non ci
sono quelle persone, o meglio quegli angeli che ogni tanto ti guardano e ti
dicono che sei sprecata e quindi devi venire a fare questa o quella cosa. Uno di
questi angeli è Paolo Beldì, il regista di Quelli che il calcio che
vedendomi nelle televendite su Mediaset, mi offrì di partecipare come ospite
fisso alla sua trasmissione e da lì mi vide Pieraccioni, perché ogni volta che
segnava il Milan esultavo e ballavo il flamenco e quindi da lì sono stata
chiamata per girare Il ciclone. Allora io lavoravo per Mediaset che mi ha
usata, fra virgolette, per le televendite di pentole e materassi, ma poi mi
venne offerto un programma, un varietà in prima serata con Jerry Scotti su
Canale 5. Paolo è stata la persona a cui devo dire grazie dal punto di vista
lavorativo e dal punto di vista personale i miei genitori senza dubbio, perché
la scelta di andare prima a Madrid studiare danza, quindi trasferirmi dalla mia
città natale del nord della Spagna a Madrid che era una grande città, a soli
sedici anni non è stato facile per loro ne a livello personale, ne a quello
economico. E poi anche il salto in Italia, lasciando tutta la famiglia un po’
scossa per una buona ragione, con un marito, quindi per amore e con un lavoro
qui in Italia. Adesso sono gia tredici anni che mi trovo in Italia, quindi alla
fine è stata una scelta giusta.
Parliamo
adesso di Roma, ti va?
Si!
Diciamo che Roma città non la vivo mai, perché io abito, quando non sono a
Milano, alle porte di Roma, cioè a Bracciano, nella tenuta Santa Barbara,
vicino alla base militare, dove iniziano tutti quei piccoli paesini come castel
Giuliano, Anguillara, ecc… In
città è difficile che mi si veda. L’altro giorno per appuntamenti di lavoro
sono capitata in via Veneto e mi sono fermata a pranzo all’Harry’s Bar. Poi
sono andata a fare un giro e devo dire che Roma è una città meravigliosa e con
un bellissimo clima, rispetto a Milano. Roma è una città piena d’arte, di
cultura e di spettacolo. Sprizza cultura da tutti i pori. Non amo stare a vivere
in città, amo molto stare in mezzo alla natura, soprattutto da queste parti che
tu conosci perché hai fatto il militare a Bracciano, e che trovo un po’
selvaggia, e trovo meravigliosa anche la zona di Tolfa, dove si possono vedere
gli animali che girano liberi, quasi allo stato brado.
Ami
così tanto la natura?
Si!
Io non sono un animale cittadino, non amo tutte le cose che sono un luogo
comune, cioè quando si pensa ad una donna dello spettacolo uno pensa subito
allo shopping, la palestra, la star viziata e queste cose così. Io sono
completamente anti shopping, anti beauty farm. Amo la vita all’aria aperta e
tutte le mie giornate le trascorro lontano da questo consumismo cittadino, fra
virgolette.
Come
trovi i romani?
Ho
un fidanzato romano, quindi conosco i pregi e i difetti dei romani. Difetti
direi solo uno, cioè quello di essere un po’ come gli spagnoli. Io sono un
po’ anomala, perché sono una spagnola un po’ svizzera, perché amo
tantissimo la puntualità e non amo aspettare e su questo sono molto pignola. La
mancanza di puntualità è un po’ un difetto dei romani, come nel popolo
spagnolo in generale, che prende la vita con molta calma. Dicono:” Ma si,
facciamolo dopo, fra un’ora, perché correre proprio adesso. Beviamoci un caffè
e ci pensiamo dopo”. Io sono molto più immediata e voglio le cose fatte
subito, bene e velocemente. Questo è un difetto, però in contrapposizione a
questo difetto c’è il fatto di sapersi godere di più la vita. La vita a
Roma, rispetto ad una città come Milano è completamente diversa solo per il
clima e per le ore di luce e c’è da dire che Roma è anche una città più
vivibile, molto più grande e molto più varia. Milano è una città
industriale, c’è molto da fare, è una città che fa soldi. Roma invece è
una città molto più godereccia. Penso che siano proprio i romani che ci
abitano a fare una città così, perché una città senza le persone non ha una
propria personalità. Roma è fatta dai romani che sono goderecci, prendono la
vita con un po’ più di calma e non sono tanto isterici e stressati. C’è da
lavorare ma non è che si ammazzano per il lavoro. Non viviamo per lavorare ma
lavoriamo per vivere, questo è il loro motto
ma che dovrebbe essere il motto di tutti, perché nella vita non c’è solo il
lavoro.
Esatto.
Natalia, ti piace mangiare bene?
Ti
dico solo che io non faccio diete e ho la fortuna anche di non ingrassare, anche
perché mi muovo molto e quindi non mi privo dei piatti della cucina romana e
anche di quella italiana in generale. Io adoro le coppiette, anche perché
quando vado a cavallo me le metto in tasca e me le mangio in giro. Una cosa
molto da butteri, no? Poi amo i super primi come i bucatini alla matricina e la
carbonara che qui la fanno molto tosta. Poi mi piace anche l’abbacchio e anche
le verdure, tipo le puntarelle e i carciofi.