Paolo
Bonolis (presentatore) Roma 4 maggio 2000
intervista di Gianfranco Gramola
Un
mio sogno nel cassetto? Scoprire
la ragione del perché devo morire.
Paolo
Bonolis è nato a Roma il 14 giugno
del 1961, segno zodiacale Gemelli. Papà Silvio faceva il trasportatore di burro
e la mamma Luciana era segretaria.
Debutta
in TV con la trasmissione “Tre, due, uno, contatto…game”, per Rai Uno, cui
fa seguito “Bim Bum Bam” condotto con Licia Colò e “Doppio Slalom”. Ma
è dal ’93 al ’95 che consacra il successo televisivo del giovane Bonolis,
con “ I Cervelloni – Beato tra le donne – Tira e molla”. E ancora “
Ciao Darwin – Chi ha incastrato Peter Pan – Ciao Darwin 2 “. Dal
28 febbraio di quest’anno (2000), insieme al fraterno amico Luca Laurenti
conduce “Striscia la Notizia” su Canale 5. Ha
lavorato anche a Radio 1 e secondo
un sondaggio è risultato il più moderno e simpatico presentatore televisivo,
inoltre il suo modo di condurre e intrattenere il pubblico ricorda un misto fra
Totò e Alberto Sordi, due artisti che lui stesso ha ammesso di amare molto (e
non solo lui).
Paolo
Bonolis ha sposato Diane Zoeller, psicologa americana, nell’83 da cui ha avuto
due figli: Stefano e Martina. Dopo 5
anni avviene la separazione. Si
risposa nel 2002 con Sonia Bruganelli.
Curiosità
- Da
piccolo soffriva di balbuzie, che curò con la recitazione.
- Grande
tifoso dell’Inter, si impegna puntualmente a scopo benefico nelle “Partite
del Cuore”.
- Anni
addietro Bonolis contrasse la malaria che gli danneggiò il fegato. Ora sta bene
e si è imposto qualche regola alimentare.
- Detesta
lo shopping e ha la fama di essere molto oculato.
Intervista
(Siamo
nel camerino
di Striscia la Notizia)
Tu
sei romano de Roma, vero?
Sono
romano non de Roma, perché il vero romano de Roma prevederebbe genitori romani,
mentre mia madre è di Salerno e mio padre di Milano.
In
quale zona romana hai passato l’infanzia e come ricordi la Roma di allora?
La
zona è borgo Pio, quella Roma lì la ricordo benissimo e con gli occhi di
ragazzino, quindi tutto era incredibilmente più grande, a differenza di adesso
che appare tutto terribilmente più piccolo, però il dna è quello del romano,
quindi i profumi, gli odori, le circostanze mi piacciono terribilmente. Io a
Roma sto benissimo.
Quali
sono state le tue abitazioni romane?
Borgo
Pio, poi il quartiere Africano cioè Piazza Gondar, poi nella zona
dell’Aurelio.
Attualmente
com’è il tuo rapporto con Roma?
Ottimo,
veramente ottimo.
E
con la cucina romana?
Strabiliante,
adoro tutto ciò che viene dalla cucina romana. Spesso vado a Testaccio ad
abbuffarmi di specialità, la pajata, coda alla vaccinara, carciofi sia alla
Giudia che alla romana. Mi piacciono molto i testicoli del toro, i granelli,
boni.
C’è
un angolo di Roma a cui ti senti maggiormente legato?
Sicuramente
due zone. Una è quella dalle parti di ponte Milvio, del quartiere di via
Tiziano, perché lì ho fatto le scuole per tanti anni e poi la stessa zona
Borgo Pio, all’Aurelio, sono quartieri dove ho vissuto.
Cosa
provi a tornare a Roma dopo una lunga assenza?
Provo
un immenso piacere.
Pregi
e difetti del romano?
Il
difetto del romano è allo stesso tempo un pregio, cioè è questa forma di
essere simpaticamente ironico, nei confronti del circostante.
Qual
è il fascino di Roma?
Il
fascino di Roma è quello che ti si stampa in testa. Spesso succede quando si va
in Africa che si dice che si viene colti dal mal d’Africa. Io dico che si può
essere colti se vissuti bene, portandosi dentro la voglia di poterlo ricevere il
mal di Roma.
Secondo
te Roma è o era la città più bella del mondo?
Roma
se era la città più bella del mondo, ovviamente, lo è ancora, poi le
contaminazioni storiche sono
infinite, però se si sa leggere tra le pieghe dell’urbanizzazione, Roma è
una città bellissima.
Come
vivi la Roma by night?
Non
la vivo molto perché non mi piace andare in giro per locali. Mi piace andare a
mangiare fuori, camminare un pò, andare al cinema, ma non frequentare il
“bainatiame” ( da by night ) in genere perché è una questione mia
personale, ho una claustrofobia dei locali.
Se
il governo avesse sede in un’altra città italiana, Roma sarebbe più amata?
Non
te lo so dire, probabilmente ci vorrebbe del tempo perché le venisse tolta
questa aurea che è stata venduta spesso di “Roma ladrona”. No! E’ un
concetto che viene abbinato con molta facilità al nord, in realtà non è che
Roma è ladrona, è la politica che ha questa particolarità, poi il fatto che
abbia sede a Roma, la coinvolge come città. Però credo che il governo dove lo
porti ha le sue caratteristiche.
Che
consigli vorresti dare a Rutelli per migliorare Roma?
Non
mi permetto! Lo farà probabilmente Alberto Sordi nel giorno del suo compleanno,
che verrà nominato sindaco di Roma per un giorno.
Com’è
avvenuto il tuo accostamento verso la televisione?
Ho
cominciato con una casualità, perché il lavoro lo inizi quasi sempre
casualmente. Devo dirti la verità anche in maniera abbastanza graduale.
La
tua più grande soddisfazione professionale?
E’
stata quella di riuscire negli anni a far accettare il fatto che un conduttore
potesse aver dentro di se la forza di poter scrivere ciò che voleva fare e
quindi di far accettare dei programmi che ho pensato e che poi sono stati
portati in scena, per altro hanno molto funzionato.
Un
tuo sogno nel cassetto?
Scoprire
la ragione del perché devo morire.