Patricia
Vezzuli (attrice) Mezzolombardo
(Trento) 25.1.2017
Intervista di Gianfranco Gramola
La
simpatica attrice di Sesto San Giovanni è a teatro con “Quel
pomeriggio di un giorno da star”. Nell’intervista parla del suo spettacolo
“La sottoveste rossa” e delle sue ambizioni. “ Roma? Mi dispiace il fatto
che non sia valorizzata come dovrebbe essere. La bellezza di Roma va tutelata”
Patricia Vezzuli e’ nata a
Milano il 31.5.1979. La sua formazione artistica inizia con lo studio della
danza classica per diversi anni, il canto (nel 1998 partecipa all’Accademia di
Sanremo) e la recitazione (studia con Ennio Coltorti, Anna Strasberg, partecipa
a diversi laboratori teatrali). Nel 2001 e’ finalista Miss
Italia dove vince la fascia di Miss Ragazza Immagine. Agli esordi della
carriera lavora come modella diventando testimonial di alcune campagne
pubblicitarie internazionali. Nel 2004 cominciano le prime esperienze attoriali
con partecipazioni in sitcom televisive, ma diventa nota al grande pubblico
interpretando il ruolo di Marianna
Ponti nella soap opera “Vivere”
nella stagione 2007-2008. Gli anni successivi partecipa a diverse fiction Rai: Un
Passo dal Cielo, Rex,
Don Matteo, Una Grande Famiglia.
Nel 2010 debutta in teatro con una commedia “Donne
che vogliono tutto” e negli anni successivi lavora in svariate
produzioni teatrali collaborando con diversi registi (Luigi Russo, Claudio
Boccaccini , Daniele Scattina, Ennio Coltorti…).
Teatro
Scene
dal Nuovo Mondo
(2003) - Ruolo: narratore - Donne
che vogliono tutto (2010) - Uomini
sull' orlo di una crisi di nervi (2011)
- Mondo
Rosa (2013) - La sottoveste
rossa (2014) – Requiem (2015) - Quel
pomeriggio di un giorno da star (2016 -2017)
Cinema e TV
Rated
(2005) - Love Bugs - Call Center - Un mondo perfetto (2005) - Aimless
(2007) - Vivere (2007-2008) - Don
Matteo (2009) - Un passo dal
cielo (2012) - Rex (2013)
- Una grande famiglia (2015) - Beyond the Mist (2015) - Conati
d'amore (2015).
Intervista
Come
ti sei avvicinata al mondo dello spettacolo? Com’è nata la passione?
La
passione non me l’ha trasmessa nessuno, perché in famiglia nessuno si occupa
di questo. Io sono cresciuta a Sesto San Giovanni e ho avuto una adolescenza
normalissima e non legata al mondo dello spettacolo. Il primo interesse verso il
mondo della recitazione è stato alle scuole superiori, perché ho frequentato
un corso di teatro. Però in realtà il mio percorso teatrale è iniziato molto
dopo, perché la mia prima esperienza nel mondo dello spettacolo è stata a Miss
Italia. Era il 2001 e arrivai in finale, vincendo la fascia nazionale Miss
Ragazza Immagine. Dopo il concorso ho iniziato a fare alcune esperienze
televisive, poi mi sono dedicata alla moda, facendo la modella per molto tempo e
facendo anche molte campagne pubblicitarie internazionali. Dopo ho fatto le mie
prime esperienze come attrice nelle sit-com, poi è arrivato il ruolo da
protagonista soap opera “Vivere”, dove ho lavorato dal 2007 al 2008 e poi ho
fatto dei ruoli in varie fiction. A fare teatro ho cominciato un po’ tardi,
avevo 30 anni.
Prima
hai fatto altri lavori?
No!
Ho sempre lavorato in questo ambiente, perché sin da bambina paradossalmente ho
studiato per tanti anni danza classica, poi mi sono appassionata al canto e a 18
anni mi esibivo nei locali milanesi e partecipai anche all’Accademia di
Sanremo. Quindi è stato un percorso un po’ al contrario il mio (risata).
Qual
è stata la tua più grande soddisfazione artistica?
A
livello teatrale tutti gli spettacoli ti lasciano un bellissimo ricordo. Nel
2014 debuttai con un mio spettacolo, che si chiamava “La sottoveste rossa” e
lo portai in scena al teatro Belli di Roma. Uno spettacolo che per me fu una
grande soddisfazione, perché lavorai praticamente quasi sempre da sola sul
palcoscenico, anche se interagivo con una voce esterna che era quella di Angelo
Maggi e quindi era quasi una sorta
di monologo. Artisticamente è stata la cosa più importante per me.
Hai
dei rimpianti?
Rimpianti,
si. A volte li hai, soprattutto
quelli in cui ti rendo conto che magari in tante situazioni hai perso del tempo,
perché non hai preso delle decisioni con delle tempistiche giuste. Però
purtroppo la consapevolezza di alcune cose le sviluppi poi con la maturità.
Hai
mai lavorato per beneficenza, per solidarietà?
Ho
partecipato alcune volte a delle manifestazioni benefiche.
Quali
sono le tue ambizioni?
Io
spero di continuare a fare questo mestiere, perché lo amo e spero di essere
sempre coinvolta in progetti interessanti, che mi facciano stare bene. Mi
piacerebbe fare del cinema, perché io ho esperienza nel teatro e nella
televisione, però a livello cinematografico non ne ho molta. Ho fatto proprio
pochissimo e mi piacerebbe mettermi in gioco anche in questo settore.
Hai
un sogno artistico?
Mi
piacerebbe fare uno spettacolo teatrale in cui sia inserito anche l’elemento
musicale. Non un musical, ma interpretare un ruolo di una donna che si
esprime anche attraverso la musica. Uno spettacolo che ripercorre le grandi
donne della storia, però inserendo questo elemento musicale, che a me interessa
molto.
Prima
di entrare in scena, hai un rito scaramantico?
No.
Nessun rito. Personalmente uno specifico non ce l’ho. C’è quello di gruppo
che facciamo. Io non sono molto scaramantica.
Dopo
la tournée quali sono i tuoi progetti?
A
livello lavorativo sono impegnata con questo spettacolo, però ci sono delle
cose che non sono ancora definitive.
Quando
ti sei stabilita a Roma e come ricordi l’impatto?
Da
quando avevo 22 anni facevo avanti e indietro da Milano a Roma e mi sono
trasferita definitivamente nella capitale nel 2008. E’ stato un grandissimo
cambiamento, perché io ho sempre vissuto a Sesto San Giovanni e mi sono resa
conto della diversità a livello di vita e professionale. Non è stato semplice
all’inizio. Poi Roma è una città accogliente, meravigliosa, che ha delle sue
pecche ma anche tanta bellezza e quindi la ami e la odi allo stesso tempo.
Con
i romani come ti sei trovata?
Bene,
tendenzialmente bene, nel senso che sono stata abbastanza fortunata, perché
ho incontrato delle persone molto disponibili anche ad aiutarmi. Quindi
il mio giudizio nel complesso è positivo.
Scommetto
che hai il fidanzato romano.
Si,
Gianfranco, hai indovinato.
La
cucina romana ti ha conquistata?
La
cucina romana è buonissima. A me piace moltissimo la cucina romana povera,
casareccia.
Sai
cucinare?
Ho
imparato per sopravvivenza (risata). Non mi piace mettermi ai fornelli, però
dovendo cucinare, le cose le so fare, però non ho mai questa spinta passionale
che mi porta a cucinare. Non ci sono portata.
C’è
un angolino di Roma a cui sei particolarmente legata?
Io
vivo a Roma nord, dalle parti di via della Camilluccia. Una zona che mi piace
molto. Poi mi piace la zona di monte Mario, che ha un panorama molto bello, si
vede tutta la città. E’ un zona molto vicina al mare, perché da casa mia in
macchina, in mezz’ora sei a Fregene. Questo per me è stato un elemento
fondamentale perché essendo milanese non ci ero abituata. Era impensabile fare
un salto al mare, a pranzo.
Cosa
ti dà più fastidio di Roma?
Della
città in sé non mi da fastidio niente, perché è bellissima. Mi dispiace il
fatto che non sia valorizzata come dovrebbe essere, perché Roma è una delle
città più belle del mondo. Sono dispiaciuta del fatto che sia così
trascurata. E’ un peccato perché la bellezza di Roma è una cosa che va
mantenuta, va tutelata.
La
colpa è dei romani o dei turisti?
Non
è tanto la colpa dei romani o dei turisti, ma di una gestione politica che non
riesce a risolvere i problemi.
Per
un’artista che vive a Roma è più facile avere successo o sfondare nello
spettacolo?
Io
mi sono trasferita a Roma perché facendo l’attrice qui hai il lavoro e i
contatti. Non è solo questione che tutto si fa a Roma. Qui si va a
teatro, si incontrano persone e si interagisce meglio se stai sul posto. Se stai
fuori è tutto più difficile.