Piero Badaloni (giornalista - scrittore)
Andalo (Trento) 13.9.2017)
Intervista di Gianfranco Gramola
“Il
giornalismo? Una passione che nasce più che altro dalla curiosità di capire e
approfondire quello che ti sta intorno”. Il giornalista attualmente è in
prima serata su TV2000 con “Avanti il Prossimo”, un programma che tocca temi
di attualità, società, economia e politica
Gianfranco Gramola insieme al giornalista
Piero Badaloni, ad Andalo (TN)
Piero Badaloni è
nato a Roma l’8 settembre del 1946 . Ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 1971 in Rai, occupandosi di
reportage e di inchieste. Per i servizi sul terremoto in Irpinia, gli viene
assegnato nel 1980 il premio "cronista dell'anno" dall'Unione
nazionale cronisti italiani. Tra gli anni '80 (1981-1984) e '90 (1991-1995) è
stato conduttore del Tg1, prima delle 13.30, poi delle 20. In seguito, si
propone come autore e conduttore di una serie di programmi giornalistici, come
"Droga che fare", "Italia Sera", "Unomattina". Dal
1989 al 1991 conduce insieme a Simona Marchini e Toto Cutugno “Piacere
Raiuno”. Nel 1991 diviene responsabile di Linea Notte. Nel 1994 realizza e
conduce "Amerinda" e "Vivafrica", e nel 1995 "Le
origini dell'Universo" e "Il Giudizio Universale, cronaca di un
restauro". Tra il 1990 e il 1994 è direttore della rivista “Il Nuovo”
e vicepresidente della Associazione Stampa Romana. Nel 1995 è eletto Presidente
della Giunta Regionale del Lazio come indipendente, appoggiato dalle liste del
centro-sinistra; in questo ruolo, nel 1996 viene eletto Presidente della
Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome. Finito il
mandato di presidente della Regione Lazio, si ricandida ma viene eletto.
Terminato il mandato di presidente della Regione Lazio, ritorna in Rai e diventa
corrispondente dapprima dalla sede di Parigi, poi di Bruxelles, infine di
Berlino. Dal 2006 al 2009 è stato direttore di Rai International, poi passa
alla corrispondenza RAI da Madrid fino al 2011. Dal 2011 si dedica alla
realizzazione di documentari, tra i quali: Dolomiti- montagne, uomini, storie,
un viaggio in sei puntate tra le Dolomiti, patrimonio dell'umanità UNESCO. Dal
1º febbraio 2017 conduce il talk show Avanti il prossimo su
TV2000.
Libri
Scusi, lei crede in Dio? con Claudio Pistola 1982 - Droga che fare 1983
- I misteri degli Incas 1985
- Il libro dei diritti dei bambini 1987 - Illustri e sconosciuti.
L'Italia di "Piacere Raiuno"
1991 -
L'arte del vendere 1992 - Infanzia negata. L'altra faccia dell'America
latina 1992 -
Europa al bivio. Le origini e le tappe di un cammino 2004 - Tutti pazzi per Berlino 2007 - Una memoria squilibrata 2012 - In nome di Dio e della patria 2013.
Ha
detto:
-
Chi fa il nostro lavoro sa di non smettere mai. Ed io sono sempre stato un
giornalista
operante. Anche quando ho lasciato la conduzione ed ho realizzato molti
documentari. L’ho fatto per la Rai dal 2011 in poi ed è stata un’esperienza
molto gratificante.
- L'attentato al Papa e la tragedia di
Vermicino sono indubbiamente i due eventi che ancora oggi, a tanti anni di
distanza, ricordo come i momenti più difficili e impegnativi per la delicatezza
e l'enorme impatto emotivo che ebbero sull'opinione pubblica. Lo sforzo per
mantenere lucidità e autocontrollo fu grandissimo, così come lo stress. Ma fu
anche l'occasione per una forte crescita professionale.
-
L’informazione, ovunque sia fatta, è servizio pubblico. Tv2000 è una tv
diversa dalle altre, che permette di sperimentare e con uno stile in cui mi
ritrovo. Già il titolo Avanti il prossimo, fa capire la filosofia del
programma. Sia per l’attenzione nei confronti del prossimo, sia nella
metodologia di costruzione del programma.
Curiosità
- Sposato, tre
figli,Laureato in Giurisprudenza, è giornalista e scrittore. Ama la montagna,
che considera "una filosofia di vita".
- (28 gennaio 2016) Wikipedia ha riportato la notizia della morte di Piero Badaloni, una bufala
mediatica. “Credo che sia legato al fatto che è morto mio cugino, Mario
Badaloni – ha commentato Piero Badaloni - il padre di Maria
Roberta (giornalista che lavora al TG1. ndr). Sai come vanno queste cose, lo
stesso cognome; magari qualcuno avrà pensato che il padre ero io.
Comunque sono
vivissimo”.
Intervista
Com’è nata la passione per il
giornalismo?
La passione per il giornalismo nasce più che
altro da una voglia di conoscenza, dalla curiosità di capire e approfondire
quello che ti sta intorno, la realtà, la vita, le persone e questa me l’hanno
data i miei genitori. Poi io l’ho incanalata
verso il giornalismo già dalla scuola. Ricordo che al Liceo facemmo il
nostro primo giornaletto, “La Graticola”. Mi considero un fortunato perché
sono riuscito a realizzare il sogno della mia infanzia, della mia adolescenza.
M’è costata una grande fatica, perché c’è voluta tanta tenacia, perché i
periodi di precariato sono stati lunghi. Questo è un mestiere che purtroppo
spesso ti costringe a fare una lunga trafila di precariato. Però poi alla fine
ce l’ho fatta.
I tuoi genitori che futuro speravano
per te?
Mio padre voleva che facessi l’avvocato.
Infatti mi costrinse ad iscrivermi a giurisprudenza. Io sono laureato in
giurisprudenza e devo dire che, tutto sommati alcuni temi che fanno parte dello
studio di giurisprudenza non sono lontani dal giornalismo. Tant’è vero che io
mi sono laureato in filosofia del diritto e sul tema “Dichiarazione dei
diritti dell’uomo” che poi è tornato spesso nei miei reportage, alcuni
realizzati con un attenzione particolare sui diritti calpestati dei bambini.
Com’è cambiato il giornalismo nel
tempo?
E’ cambiato, è cambiato. Prima era più
rigorosa la necessità di verificare le fonti, quando non esisteva ancora
internet. Certamente da questo punto di vista internet ha rappresentato un lato
positivo e un lato negativo. Il lato positivo è che c’è la possibilità di
allargare le ricerche e di accelerare i tempi di queste ricerche grazie a
Google. Dall’altra però c’è il rischio che ciascuno prenda per buona
quello che passa su internet, con il rischio di prendere delle cantonate
terrificanti. Questa è una tendenza odierna del giornalismo di non verificare
più le fonti ed è molto terrificante.
Ad un ragazzo che vuole avvicinarsi al
giornalismo, che consigli daresti?
Intento di tornare alle origini e quindi,
come dicevo prima, verificare bene le fonti e poi di usare in maniera
intelligente internet, ma soprattutto metterci dentro tanta passione e rigore e
di non lasciarsi tentare dalla voglia di usare questo mestiere in una chiave di
potere, ma di ricordarsi sempre che occorre una grande responsabilità.
Tu hai scritto alcuni libri. Quale ti
ha dato più soddisfazioni?
Di solito si dice che il libro a cui uno
tiene è quello che sta uscendo e in parte è così. Devo dire che in qualche
modo i libri a cui sono legato sono due. Uno è quello dedicato ai crimini del
franchismo e ha per titolo “In nome di Dio e della Patria”. E’l’ultimo
che ho pubblicato e l’ho scritto per sottolineare l’importanza di
salvaguardare la memoria, che è fondamentale soprattutto nei confronti delle
nuove generazioni. L’altro libro invece l’ho scritto verso gli inizi, ed era
“Il libro dei diritti dei bambini”. Un tentativo di rivolgersi ai
bambini, cioè all’infanzia, usando il loro linguaggio, quello della fantasia,
con le favole.
Cosa
ti lega alla mia regione, il Trentino? So che vieni spesso da queste parti.
Queste
montagne sono la mia seconda casa, caro Gianfranco. Sono quasi 50 anni che vengo
in Trentino. Non è che non abbia frequentato anche il mare, però le montagne
per me hanno un valore e un fascino particolare. Ogni anno con un gruppetto di
amici, come una tradizione, ci facciamo una settimana in giro per i rifugi e
ogni volta cambiamo zona, perché le Dolomiti sono talmente vaste e tanto
diverse fra loro, che c’è il bisogno di scoprirle e finché non le hai
scoperte tutte, non ne hai un’idea completa.
I
tuoi
prossimi impegni?
Il
prossimo progetto sta partendo fra una settimana ed è un documentario proprio
su questa zona, la riserva della biosfera. Questo territorio compreso fra le
Dolomiti di Brenta e il lago di Garda, cioè le valli Giudicarie e la val di
Ledro, che hanno mantenuto questo prestigioso riconoscimento da parte
dell’Unesco. Tutti sappiamo e conosciamo il riconoscimento che l’Unesco dà
a delle bellezze naturali e alle bellezze culturali come patrimonio
dell’umanità. Però c’è un altro riconoscimento di prestigio che
l’Unesco dà ed è quello di riserva mondiale della biosfera. Il fatto che
queste due valli insieme abbiamo ottenuto questo riconoscimento, la dice lunga
sulla preziosità di questo territorio e l’importanza di farlo conoscere
meglio.
Due
chiacchiere su Roma. Tu sei romano de Roma ….
Io
sono romani, quello delle famose sette generazioni da parte di mio padre. Mia
madre invece è di origini marinare. Quindi è tutto un miscuglio. Il buffo che
è che sono l’8 di settembre, alle ore
8, nella stanza numero 8, nell’anno1946, subito dopo la fine della guerra.
Un
angolo a cui sei molto legato?
Son
o molto legato alla Garbatella, che è l’unico quartiere che è rimasto ancora
autentico, con lo spirito romano di una volta. Prima c’era Testaccio e prima
ancora Trastevere. Però piano piano Trastevere è stata conquistata dagli
americani, che praticamente hanno acquistato tutto quello che c’era da
comprare. Testaccio adesso è diventato un luogo di moda. Però la Garbatella
resiste ancora ed è lì che è rimasto ancora lo spirito di Roma, per fortuna.
Un
consiglio alla sindachessa Virginia Raggi?
Che
impari a dire la verità.