Rossella Vicino (cantante e attrice)
Roma 9.12.2017
Intervista di Gianfranco
Gramola
Attrice, cantante e stornellatrice. “Le mie
ambizioni? Sono quelle di continuare a fare il mio lavoro, vivere dignitosamente
del mio lavoro, però ad un livello migliore”
Per contattare Rossella Vicino, la sua e.mail
è rururoma@gmail.com
Rossella
Vicino è nata il 21 maggio 1973 ad Avigliana
(Torino) da papà siciliano e mamma calabrese.
Formazione:
Diplomata
alla Scuola di Recitazione del Teatro Nuovo di Torino 1993/6
Stage
di Arte Circense ed Animazione Teatrale per bambini 1996
Stage
di perfezionamento della recitazione con Mauro Avogadro 1999
Stage
di perfezionamento del Metodo Strasberg con Doris Kick 2010
Stage
di Mimo 2012
Cinema
e televisione
2015
provaci ancora prof.6 - 2014 Sit com “Conviventi
in affitto” nel ruolo della colf russa - 2011 “Natale per
Due” con Alessandro Gassman ed Enrico Brignano, SKY Cinema - 2000
“Una lunga lunga lunga notte d’amore” regia di Luciano Emmer - 1999
“Libero Burro” di e con Sergio Castellitto - 2013 Mamme
imperfette clip - 2012/ 2010 centovetrine nel ruolo di
Monica e Viola - 2008-09 Spot televisivo per Aspirina -
2008 Spot televisivo per Leerdammer - 2008
‘’I cesaroni’’ - 2007 “Nebbie e
delitti 2” - 2006 “Carabinieri” - 2004
“Centovetrine” nella parte di Viola Berruti, direttore commerciale di
Centrovetrine in onda dal 10 febbraio 2005 - 2010/15 stornellatrice e cabaret
anni “30” in manifestazioni come il Carnevale Francese a Villa Medici,
cerimonie, Reality americani e soprattutto fra i tavoli dei ristoranti di
Trastevere. - 2009 Cantante in concerto swing a Villa Medici
– per convention europea Unicredit- 2003 Tour
promozionale per la Fiat in diverse città italiane (Roma, Arezzo, Ferrara etc.)
per la presentazione delle nuove autovetture: Nuova Panda, Idea – 2002
Rappresentazioni storiche in costume per la Somewhere di Torino - 2015
collaborazioni con agenzie di eventi/ spettacoli/ di turismo.
Teatro:
2015 Un
perdente di successo con Giorgio Albertazzi - 2013/14 Pinocchio
opera rock musical con la regia di G.De Feudis - 2010/11 Le relazioni
pericolose, musical regia Giovanni De Feudis - 2009 “Puccini e la luna”
Teatro Manzoni, regia Carlo Alighiero - 2008 Rodolfo Valentino ”il musical”
– regia di Enrico Maria La manna - 2007 Poeti vs Cantautori Teatro della Tosse
, regia Tonino Conte - 2006/7 “L’Ultimo Scugnizzo” di Viviani al Teatro
Cilea di Napoli - 2005/6 “Alcesti a casa di Silvia Platt” al Teatro
Erba di Torino - 2004/5 “Sospesi” al Teatro Gioiello di Torino
Compagnia Torino Spettacoli - 2004/5 “Caos Pirandelliano” al Teatro
Alfieri di Torino - 2004/5/6/7 “Trappola per topi” tournèe nazionale per il
Teatro Stabile Privato di Torino - 2003 “Andy & Norman” di Neil Simon,
Compagnia Lewis & Clark - 2002/3 “Una notte al Bistrot” per il
Teatro Stabile Privato di Torino - 2000 “Provaci ancora
Sam” con la Compagnia Lewis & Clark - 2002 “Il paese dei
Campanelli” con la Compagnia Alfafollies, al Teatro Marruccino di Chieti -
2001 “La città rosa” con la Compagnia Alfafollies, Torino e Teatro Dheon di
Bologna
Intervista
In questi giorni è in tournèe con
“Rossella Vicino al varietà"
Sei attrice e cantante. Com’è nata la
passione per lo spettacolo?
La passione per lo spettacolo non me l’ha
trasmessa nessuno, perché in famiglia non ho artisti. Devo dire che i miei
genitori mi hanno osteggiata parecchio quand’ero piccola, dicendomi che non
era un lavoro, non era un mestiere su cui contare. Quindi da ragazzina non
potevo neanche pensare di poter fare una scuola per poter imparare qualsiasi
arte. All’età di 18 anni ho incominciato a pensare di fare la scuola di
recitazione, da sola, e da lì ho sentito fortissimamente questa passione,
questa vocazione e si vedeva che c’era materiale su cui lavorare. Ho vinto una
borsa di studio e ho iniziato il corso di recitazione e a 24 anni ho cominciato
a fare i primi lavori e a 26 anni ho lavorato con più continuità. Diciamo che
in generale il mio lavoro è sempre consistito più che altro in spettacoli dal
vivo e teatro. Ho lavorato tanto con la “Torino Spettacoli” che è una
compagnia privata di Torino abbastanza grande e poi sono venuta a Roma e qui ho
cominciato a fare teatro e qualcosa in televisione.
Poi mi sono dedicata agli stornelli romaneschi. Infatti adesso sono molto
specializzata e focalizzata negli stornelli romaneschi, cabaret anni ’30 su
canzoni a doppio senso. Ora ho uno spettacolo che porto in giro, che è una
connessione appunto fra i due generi, ossia lo stornello romanesco e il cabaret.
Cabaret tipo quello di Petrolini?
Tipo Petrolini e non solo, perché sono tutte
canzoni a doppio senso al femminile, quindi in “La maestra di mandolino”,
c’è tutta la canzone di questa maestra che racconta “Mi – la - do, Si Si
– la – do” (risata).
La passione per gli stornelli com’è
nata?
La mia passione per gli stornelli è nata a
Roma ed è nata da una fortissima necessità. Come si dice ho fatto di necessità,
virtù, cioè ho colto un’occasione, ho trasformato un
momento di grande crisi in un momento di grande opportunità.
Roma è anche fonte di ispirazione per
i tuoi stornelli, giusto?
Si, assolutamente.
Nel cantare gli stornelli, quanto conta
l’improvvisazione?
Tantissimo. Per uno stornello io ho sempre un
canovaccio da seguire, quindi la base dello stornello c’è e poi l’aggiusto
io in relazione a chi ho davanti. In realtà poi tutto quello che c’è
intorno, quindi tutto il parlato, tutte le battute che vengono lì per lì, sono
tutte improvvisate. Bisogna essere molto bravi ad improvvisare, perché tra
l’altro ogni volta hai davanti delle persone completamente diverse.
Il mondo dello spettacolo era come te
lo immaginavi o ti ha un po’ deluso?
Il mondo dello spettacolo io me lo immaginavo
abbastanza duro. Ora che da anni ci sono dentro non posso fare altro che
confermare che è un mondo particolarmente duro, probabilmente più duro di
molti altri lavori, perché io ho fatto anche altri mestieri, prima di fare solo
l’attrice e la cantante.
Tipo?
Ho fatto la commessa in un supermercato, ho
lavorato tantissimo con i miei genitori, sempre nel commercio, oltre a fare la
hostess. Il lavoro artistico è molto duro perché in Italia non è per niente
tutelato, anche perché noi artisti non veniamo sempre visti come dei
lavoratori. Le domande che ci vengono fatte sono : “Che lavoro fai?”.
“Faccio l’attrice e la cantante”. “Si, ma di lavoro che fai?”
(risata).
Quali sono le tue ambizioni?
Sono quelle di continuare a fare il mio
lavoro, guadagnare dignitosamente e vivere dignitosamente del mio lavoro. Quindi
continuare a fare quello che sto facendo, però ad un livello migliore.
In questo periodo si parla tanto di
molestie nel mondo del cinema. Cosa ne pensi?
In realtà nel mondo dello spettacolo non è
uno scandalo. Purtroppo ci scottiamo un po’ tutte e tutti, perché capita
anche agli uomini. Nel nostro ambiente succede spessissimo. Succede anche di non
arrivare alla molestia, ma le avances sono sempre in agguato. Io mi sono trovata
ad avere a che fare con dei personaggi che promettendomi di lavorare mi dicevano
“Però devi fare finta di essere la mia fidanzata, quindi una volta che saremo
lì mi devi anche baciare”. Quando mai? Ho
sentito tante volte : “Si vabbé, si può sempre dire di no”. Questo
è vero, però ci sono delle persone che sono particolarmente brave a creare una
situazione per la quale tu ti senti in dovere o addirittura sei completamente
immobilizzata e non sai come fare per uscire da quella situazione.
Il complimento più bello o divertente
che hai ricevuto?
Il complimento più bello è quello di vedere
e poi sentirmelo dire che quando io entro in un posto dove le persone stanno
parlando tranquillamente, quando io me ne vado sono tutti più allegri. Poi ci
sono i soliti “Sei bravissima, c’hai cambiato la serata”, oppure “
l’Anna Magnani, la Gabriella Ferri ” (risata).
Hai dei rimpianti?
No, non ho rimpianti.
A chi vorresti dire grazie?
Ci sono molte persone a cui devo dire grazie.
Un grazie a quelli che hanno creduto in me. Uno su tutti vorrei ringraziare la
persona che mi ha aiutata a incominciare a fare questo lavoro che è un mio ex
fidanzato di quando avevo 26 anni. Lui mi ha sostenuta come nessun’altro mai
in tutta la mia vita. Anche più dei miei genitori.
Sei sposata, hai famiglia, figli?
Sono fidanzata e non ho figli. Lui non lavora
nello spettacolo, fa tutt’altro lavoro.
Parliamo un po’ di Roma. Tu sei
torinese. Quando sei venuta a Roma, in quale occasione e come ricordi
l’impatto con la città eterna?
Sono venuta a Roma in tournée, ero con
quella compagnia di cui ti parlavo prima, quella di Torino Spettacoli. Stavamo
portando in giro per l’Italia lo spettacolo “Trappola per topi” di Agatha
Christie. Sono venuta a Roma e la sensazione che mi ha dato e tutt’ora mi da
è di essere nel paese dei balocchi, di essere continuamente in vacanza, in un
posto dove si fanno bagordi.
Dopo la tournée ti sei stabilita
subito a Roma?
Dopo l’esibizione a Roma sono tornata a
Torino con un amore nel cassetto, perché mi ero infatuata di un ragazzo che
stava a Roma, il quale ha insistito tantissimo per farmi venire a Roma. Io ho
fatto un anno avanti e indietro fra Torino e Roma, perché ancora lavoravo
tantissimo per quella compagnia di Torino. In quell’anno ho lasciato quel
ragazzo e quando l’ho lasciato ho deciso di scendere e stabilirmi
definitivamente a Roma.
Quali sono state le tue abitazioni?
All’inizio ero in via Aurelia, poi sono
andata in zona Vaticano, poi ai Parioli, poi
sono stata al Ghetto. Tutte belle zone. Però il mio quartiere è
Trastevere.
Con i romani come ti trovi?
Bene, molto bene. Io adoro i romani, come
adoro i napoletani. Mi piacciono visceralmente, perché sono solari e sono molto
scanzonati, irriverenti. In poche parole, i romani o si amano o si odiano, perché
sono all’eccesso.
La cucina romana ti ha conquistata?
All’inizio ero abituata alle cose
piemontesi, quindi c’ho messo un po’ ad abituarmi al modo diverso di
mangiare, però ora adoro la cucina romana.
Frequenti una trattoria particolare?
Ho alcune trattorie che frequento
abitualmente, che sono tra l’altro quelle poi dove vado io a fare gli
stornelli.
C’è un angolo di Roma a cui sei
particolarmente legata, in cui ami rifugiarti nei momenti liberi?
Nei momenti liberi vado in giro per i vicoli
di Trastevere. Lì in quei vicoletti c’è
un’aria, un’atmosfera particolare e devo dire che mi sento a casa, mi
sento avvolta, protetta. Conosco tutte le stradine, i vicoletti di Trastevere e
quello è l’angolo di Roma che amo molto.
Di Roma, a parte il traffico, cosa ti
da più fastidio?
A parte il traffico mi da fastidio quel
lassismo che poi, secondo me, non è nemmeno solo romano. Il fatto che Roma è
una città cosmopolita, dove c’è gente che viene da tutte le parti del mondo,
che percepisce questa cosa di cui parlavamo prima, cioè che è una città piena
di eccessi, e non rispettano la città dove vivono. Il romano alla fine è
quello che la rispetta di più. Turisti e gente che vengono da fuori rispettano
poco la città che li ospita. Magari nel loro paese sono costretti a non buttare
neanche un pezzo di carta per terra,
qui fanno quello “che je pare”. Vedendo la città che non è proprio pulita,
perché c’è tanta di quella gente, tanto di tutto, e quindi non fanno altro
che caricarci sopra il loro peso.
Un consiglio alla sindaca di Roma?
Io più che altro le direi: “Continua così
e cerca di farti consigliare bene da persone che sanno fare il loro lavoro”.
Solo quello le direi.