Sandra Milo (attrice)
Roma 1.2.2017
Intervista di Gianfranco Gramola
E’ in scena al teatro Marconi con “100
m2”. In questa intervista racconta del suo lavoro, di Fellini, del
suo amore per Roma e dei suoi progetti: “Nel mio futuro c’è un lavoro con
Paolo Ruffini e una commedia con Iva Zanicchi”
Sandra Milo
è nata a Tunisi l’11 marzo 1933 da padre siciliano. Debuttò
al cinema accanto ad Alberto Sordi in Lo scapolo (1955). Il primo ruolo
importante arrivò nel 1959 grazie al produttore greco Moris Ergas, con il film Il
generale Della Rovere al fianco di
Vittorio De Sica. Nel 1961 è protagonista con Eduardo De Filippo, Vittorio
Gassman e Marcello Mastroianni di Fantasmi a Roma, diretto da Antonio
Pietrangeli. Nello stesso 1961 la sua carriera conobbe una brusca interruzione
dopo la stroncatura al Festival di Venezia di Vanina Vanini, tratto da un
racconto di Stendhal e ancora una volta firmato da Roberto Rossellini. Il film,
e soprattutto la recitazione della Milo, viene accolto con aspre critiche, oggi
generalmente considerate eccessive, e Sandra fu soprannominata Canina Canini.Nel
1962 torna al cinema con Il giorno più corto di Sergio Corbucci, dove
recita al fianco, tra gli altri, di Totò, Eduardo e Peppino De Filippo,
Jean-Paul Belmondo, Ugo Tognazzi e Aldo Fabrizi. Cruciale fu l'incontro con
Federico Fellini, con il quale inizierà anche una relazione clandestina durata
17 anni. Nei due capolavori di Fellini 8½ (1963) e Giulietta degli
spiriti (1965), Sandrocchia (così veniva affettuosamente
soprannominata dal maestro) è una femme fatale ironica e disinibita, che
oltre a incarnare l'immaginario erotico del regista, viene spesso messa in
contrasto con le mogli, donne dall'aspetto più dimesso e dalla mentalità più
borghese. Per entrambi i film vinse il Nastro d'argento come miglior attrice non
protagonista. È stata anche diretta, fra i tanti, da Luigi Zampa in Frenesia
dell'estate (1963), da Dino Risi in L'ombrellone (1965), a fianco di
Enrico Maria Salerno, da Antonio Pietrangeli in La visita (1963),
sicuramente la sua caratterizzazione più complessa e riuscita. La sua
burrascosa vita sentimentale, il matrimonio con Moris Ergas (da cui nacque
Deborah, giornalista televisiva) e una successiva unione con il Dottor Ottavio
De Lollis (con la nascita di Ciro e poi di Azzurra), misero in secondo piano la
sua attività cinematografica, che interruppe definitivamente in favore della
famiglia. Solo nel 1982 tornò al cinema per alcune apparizioni e Cenerentola
'80 di Roberto Malenotti), ma intanto si delineava già la sua nuova
carriera televisiva.
La televisione
La partecipazione come conduttrice di un
ciclo di cinque puntate di Studio Uno nel 1966 e l'intervista concessa a
Luigi Silori per Uomini e Libri nel 1962 esauriscono le sue esperienze
RAI della sua giovinezza artistica. Dopo più di vent'anni invece, aiutata dalla
vicinanza con Bettino Craxi, tornò alla conduzione televisiva su Rai 2, rete
televisiva all'epoca controllata dal PSI secondo gli schemi della lottizzazione
della tv pubblica italiana durante la Prima Repubblica, prima conducendo una
rubrica di costume all'interno del programma d'approfondimento Mixer di
Giovanni Minoli nel 1983 e poi, a partire dal 1985, Piccoli fans, una
trasmissione pomeridiana per bambini (antesignana di programmi come Ti lascio
una canzone ed Io canto), che condusse fino al 1989 e che a suo modo
ha lasciato un segno nella storia della TV italiana: la conduzione
esageratamente ingenua e bambinesca della Milo (anche per la sua voce in
falsetto) e una serie di situazioni grottesche la resero nuovamente famosa al
pubblico italiano, tanto da riuscire ad eclissare la stagione di successi
cinematografici degli anni sessanta. Lasciata la RAI, nella stagione 1991-92 la
Milo approda alla Fininvest per ereditare da Enrica Bonaccorti la conduzione del
quiz Cari genitori nella mattina di Rete 4. In seguito fu protagonista
sulla stessa rete di una parodia musicale a puntate della telenovela La donna
del mistero intitolata La vera storia della donna del mistero, al
fianco, tra gli altri, di Patrizia Rossetti e i Ricchi e Poveri.
Gli
anni 2000
Durante il Festival di Sanremo 2001 è
opinionista fissa de La vita in diretta e nel 2002 recita al fianco di
Giampiero Ingrassia e Anna Mazzamauro nella fiction di Canale 5 intitolata Ma
il portiere non c'è mai?. L'anno successivo torna al cinema con il film Il
cuore altrove di Pupi Avati e nel 2005 partecipa al reality show Ritorno
al presente, classificandosi seconda. Dal 2006 è in tournée nei teatri italiani con la commedia 8 donne e un
mistero, tratta dall'omonimo film francese, mentre nel 2007 è una delle
protagoniste, assieme a Barbara d'Urso e Maurizio Micheli, della commedia
teatrale Il Letto ovale diretto da Gino Landi. Del 2008 la partecipazione
al film Chi nasce tondo... di Alessandro Valori con Valerio Mastandrea.
Per la stagione teatrale 2008/2009 porta in scena, con Caterina Costantini, Eva
Robin's e Rossana Casale, Fiori d'acciaio (tratto dall'omonimo film di
Herbert Ross) per la regia di Claudio Insegno. È protagonista di uno dei cinque
episodi del film Impotenti esistenziali di Giuseppe Cirillo, uscito nelle
sale nel marzo 2009. Nel 2009/2010 è in tournée con Caterina Costantini con la
pièce American Gigolo. È stata tra i concorrenti del reality L'isola
dei famosi 7, in onda dal 24 febbraio 2010, eliminata in semifinale. Nello
stesso periodo esce nelle sale cinematografiche la commedia di Gabriele
Salvatores Happy Family che annovera la Milo tra i protagonisti. Da
gennaio 2011 è in tournée con Il Club delle Vedove per la regia di
Caterina Costantini. A marzo 2012 torna a recitare in teatro in Last Minute diretta da Silvio
Giordano. Nel 2013 è protagonista della commedia teatrale Federico... Come
Here, scritta da Nicola Bonimelli, regia di Walter Palamenga. Dal 2013 al
2015 è in Tour con Harry&Sally 9 mesi dopo , regia di Claudio
Insegno. A ottobre 2016 recita nella commedia teatrale "Una fidanzata per
papà" con Stefano Antonucci, Savino Zaba, Angela Melillo.
Ha detto:
-
Ho avuto storie meravigliose. Sono sempre stata innamorata dell’amore e gli
uomini mi piacevano moltissimo.
- Ero l’oca giuliva, la bella che doveva
rimanere muta, l’appariscente bionda che non capiva niente, l’ornamento di
un cinema italiano che, salvo rare eccezioni, è sempre stato un feudo maschile.
-
Enrico Lucherini inventò per me il soprannome
Canina Canini e per molto tempo i giornali mi chiamarono tutti
così.
-
Quando mi dicono che sono vecchia non mi offendo. Dire “vecchia” a una
persona è una definizione: non è né una malattia né un’infamia. È uno
stato dell’essere umano che ti fa capire che hai vissuto appieno una vita
Intervista
Mi
racconta qual è il suo ruolo nello spettacolo teatrale “100 m2”?
100m2
è uno spettacolo dell’autore spagnolo Juan
Carlos Rubio. In Spagna ha avuto un
successo enorme, speriamo che lo abbia anche in Italia. E’ la storia di una
signora di una certa età che vende la nuda proprietà del suo appartamento ad
una ragazza giovane. Sono questi due caratteri femminili straordinari che si
scoprono durante il svolgimento della commedia, attraverso un sacco di colpi di
scena che le porterà all’odio ma anche alla fine ad una forma di intesa
particolare fra loro. C’è una grande amicizia e … ma non voglio raccontare
il finale. Venite a vederci al teatro Marconi di Roma.
Com’è
nato il suo nome d’arte?
Sandra
l’ho scelto io perché volevo che rispecchiasse un po’ il mio carattere, cioè
da una parte dolce e per l’altra parte abbastanza
forte. Milo mi è stato dato da un giornalista, con cui molti anni fa avevo
fatto un servizio fotografico a Tivoli. Io ero coperta da alcune foglie e lui mi
descrisse come la “Milo da Tivoli”. E così nacque il mio nome d’arte. Il
mio nome vero è Salvatrice Elena Greco.
Per
lei la recitazione è più istinto o mestiere?
E’
sicuramente mestiere, però io sono più un’attrice di pancia, nel senso che
seguo molto l’istinto. Mi immedesimo molto nel personaggio e divento la
persona che interpreto. Mi ricordo
che una volta Andrée Ruth Shammah, la direttrice del teatro Franco parenti di
Milano, mi ha detto: “Tu non reciti, tu sei”. E’ stato un bellissimo
complimento che mi è rimasto impresso.
Lei
ha lavorato tantissimo in tv, in teatro e al cinema. Chi sono stati i suoi
maestri?
I
maestri sono stati quelli del cinema di una volta, che erano Federico Fellini,
Roberto Rossellini, Antonio Pietrangeli, Dino Risi, Luigi Zampa. Magari mi
sono dimenticata di qualcuno, però questi erano i grandi di una volta.
Io sono stata molto fortunata perché sono stata giovane quando c’era quella
generazione meravigliosa, ossia quando il cinema italiano era il più bello del
mondo.
Ha
dei rimpianti?
Assolutamente
no. Ho vissuto quello che la vita mi ha offerto, nel bene e nel male.
Delusioni?
In
un certo senso, si. Perché tendo, come tutti gli esseri umani, a farmi delle
illusioni. Le delusioni fanno parte della vita.
Un
suo ricordo di Federico Fellini?
Stavamo
girando una scena del film “8 e mezzo” e io avevo un po’ di pudore, perché
ero in questa camera con Marcello Mastroianni, dove lui mi trucca in maniera un
po’ strana e mi dice: “Fai la faccia da porca”. Io ero una ragazza ed ero
un po’ imbarazzata e Fellini mi strapazzò per bene. Io in quel momento mi
sentì come se mi avessero rovesciata la pelle. Lui mi disse:”Un attore non
deve avere questi pudori, un attore deve dare tutto se stesso”. Aveva ragione
ovviamente e da allora devo dire che non ho più avuto nessun tipo di pudore di
questo genere.
Ad
una ragazza che vuole avvicinarsi al mondo dello spettacolo, cosa consiglia?
Di
avere molta perseveranza, perché è un mondo difficile dove magari ricevi tanti
“no” per poi aprirti le braccia. Quindi resistere ai “no”, non lasciarsi
scoraggiare, di ritentare e riprovarci sempre. Perché se uno non molla, alla
fine ce la fa.
Questo
spettacolo è solo a Roma o va in tournée?
Va
in tournée. Dopo Roma c’è Bologna e altra città italiane.
Dopo
lo spettacolo teatrale ha qualche progetto?
Ho
degli spettacoli teatrali per la prossima stagione. Poi ho un paio di progetti
che sono fantastici. Uno me l’ha proposto Paolo Ruffini e poi c’è una
commedia con Iva Zanicchi.
Sandra Milo da ragazza
Alcune
domande su Roma. Quando è venuta a Roma e come ricorda l’impatto?
Io
abitavo a Milano e allora c’era molta nebbia. Ora è cambiato anche là il
clima. Arrivata a Roma mi ha colpito tutta questa luce fantastica, mi sembrava
di vivere in un “Olimpo”. Invece la cosa che mi lasciava sempre molto
turbata era la mancanza di puntualità dei romani. Io venivo da Milano e quindi
ero sempre puntualissima. Ancora oggi, dopo tanti anni che vivo a Roma, quando
vado agli appuntamenti arrivo sempre puntuale e quindi mi tocca aspettare.
Questa pecca ormai è una cosa che ho accettato.
In
quale zone di Roma ha abitato?
Sono
stata dappertutto, Gianfranco. Agli inizi stavo ai Parioli, poi mi sono
trasferita al quartiere Nomentano, poi passata al Flaminio, poi sono tornata di
nuovo ai Parioli, dopo sono andata a Casal Lumbroso dove sono stata per tanti
anni, poi per 20 anni sono stata nel quartiere del Divino Amore. Ora mi trovo
alla Balduina, una zona molto bella di Roma.
Attualmente
com’è il suo rapporto con Roma?
Roma
è molto bella ed è talmente immensa che non riesco mia a conoscerla come si
deve. E’ sempre sorprendente perché trovo sempre degli aspetti nuovi, dei
posti che non conoscevo e che mi lasciano a bocca aperta.
La
cucina romana l’ha conquistata?
Quella
si (risata). Mi piace molto la porchetta, l’abbacchio alla cacciatora, la
matriciana, la carbonara e tutte
queste cose gustose. Ci sono dei buoni locali a Testaccio, dove si mangia la
cucina romana, quella casareccia. Io non ho una trattoria o un locale preferito,
però ce ne sono alcuni che mi piacciono molto.
Un
consiglio al sindaco di Roma?
Visto
che tutti si scagliano su di lei, la Raggi ha scelto la via giusta, cioè quella
della “non difesa”. Certo è che non sparano invano, perché i problemi ci
sono, è che non si possono risolvere in pochi mesi. Però il fatto in fondo di
aver scelto di non difendersi e di non polemizzare continuamente, mi sembra una
scelta buona. Quindi di consigli non penso che ne abbia bisogno.