Selin
Sanli (giornalista e blogger)
Firenze 29.10.2017
Intervista di Gianfranco Gramola
Figlia
di un sarto e di una modella, da anni fa la giornalista e in Italia lavora per
una tv
nazionale turca. Adora l’Italia, che è la sua seconda patria. “Giro
tanto per imparare e raccontare il mio Paese al mio altro Paese. Appartenere a
tutti e due è una vera fortuna”. “Progetti e sogni ne ho diversi. Sarà il
tempo a dimostrare quello che potrò fare”
Selin
Sanli è nata a Istanbul nel 1976 ed è residente
a Firenze dal 2001. E’ laureata
in Letteratura Inglese alla Facoltà di Scienze dell’Educazione
dell’Università di 9 Eylul (DEU) nel 1998 in Izmir.
Esperienze
lavorative
Ege
Tv (TV Regionale) Giornalista e Conduttrice 1994-1996 - Kanal
6 (TV Nazionale) Conduttrice 1997 . Eko
TV (TV Digitale) Conduttrice 1998 - Kent TV (TV Digitale) Conduttrice 1999 - Milliyet (Quotidiano) Articoli di lifestyle e società 1997 - TRT
(Radio e Televisione Turca Internazionale) Corrispondente dall’Italia dal 2011
- Yeni Asir (Quotidiano) Articoli settimanali pubblicati sia in
cartaceo che sul sito online (www.yeniasir.com.tr)
del giornale sull’Italia parlando delle località, arte, enogastronomia, moda,
mostre, tradizioni e personaggi insieme alle foto scattate da me 2016-2017. Ha
inoltre collaborato con il quotidiano La Nazione e Firenze Spettacolo.
Premi
Premio
Napoli Cultural Classic 2017: Premio sezione giornalismo internazionale
come giornalista turca impegnata nel campo dell’arte e dell'attualità
politica come confronto di realtà che compongono le diversità.
Interessi
Leggere e
viaggiare, amo le storie e mi nutro di libri, anche cinema è una delle mie
passioni. Sono nella giuria del Premio
Globo d’Oro della Stampa Estera.
Amo la buona cucina e bere buon vino, imparare e scrivere sono la mia gioia più
grande, l’arte è il mio respiro quotidiano.
Intervista
Come
ti sei avvicinata al mondo del giornalismo?
Al mondo del giornalismo mi sono avvicinata a
18 anni, in una tv regionale di Izmir. Ho cominciato con la traduzione delle
notizie estere e poi velocemente mi sono innamorata del mio lavoro e ho cercato
di imparare il più possibile tutto. Poco dopo sono diventata presentatrice
delle previsioni del tempo, per abituarmi alla telecamera e dopo due mesi ho
cominciato a fare il mio talk show, programma in cui invitavo personaggi per
intervistarli dal vivo.
Chi
è stato il tuo primo datore di lavoro?
Il mio primo datore di lavoro fu EGE TV (Tv
dell'Egeo).
Chi
sono stati i tuoi maestri di giornalismo?
I miei maestri del giornalismo sono stati i
più grandi e storici giornali della Turchia. Fin dalle medie leggevo tutti i
grandi editorialisti dei giornali importanti, compravamo tre giornali al giorno.
Leggevo tutto appassionatamente, in più ho avuto la fortuna di crescere con una
tv meravigliosa, negli anni 80 e 90 la tv turca era una scuola di cultura. Da
ogni programma televisivo imparavi qualcosa. Siamo stati una generazione molto
fortunata, quella scatola colorata conteneva programmi di ottima qualità.
Ma i tuoi
genitori che futuro pensavano per te? Che lavoro facevano?
I miei genitori mi hanno sempre incoraggiata
di fare quello che volevo fare. Ho studiato le lettere inglese e magari mio
padre avrebbe voluto che diventassi professoressa di inglese. Diceva che avrei
avuto tante ferie e tempo per la famiglia. Ma io sognavo un altrove, orizzonti
un po' più lontani. Da Izmir dopo la laurea mi sono trasferita a Istanbul e
dopo pochi anni mi sono trovata a vivere in Italia. Mio padre è un ottimo
sarto, un vero artista e stacanovista. Da piccola adoravo andare al lavoro con
lui, vedere come disegnava e tagliava i cartamodelli, come cucivano con la
macchina da cucire con un ritmo vorticoso. Era una gioia immensa per me. Mia
madre è una delle prime modelle della Turchia, un fatto di cui giustamente vado
orgogliosa. Se fossi stata alta come lei avrei provato anch’io da giovane a
fare la modella. Comunque ho continuato con la televisione e giornalismo e sono
felicissima della scelta che ho fatto.
Il
mondo del giornalismo era come te lo immaginavi o ti ha deluso?
Penso che poche cose sono come le
immaginavamo da prima, la realtà e il sogno sono sempre diversi. Non parlo solo
del giornalismo ma il mondo del lavoro diventa ogni giorno più difficile. C'è
un caos, poca attenzione e lo sfruttamento della parola "crisi". Va
avanti chi si dimostra resiliente.
La
differenza tra il giornalismo turco e quello italiano?
Oggigiorno le differenze non esistono più
oppure sono poche. Trovo le stesse condizioni (quasi) e gli stessi atteggiamenti
in tutti e due i paesi. Il giornalismo è una categoria di lavoro che soffre di
più dell'avanzamento della tecnologia, inoltre oggi tutti sono fotografi, tutti
scrivono quello che pensano. Ovviamente ne hanno diritto ma c'è una differenza
enorme tra chi ha studiato, quello che fa e chi lo fa perché va di moda,
imitando gli altri. Ma questo crea confusione e i giornalisti perdono lavoro
oppure sono molto meno pagati rispetto a prima perché online c'è tutto. Questo
è triste.
Mi
parli del tuo lavoro in Italia? So che scrivi su un giornale turco.
In Italia ho ripreso a lavorare come
giornalista nel 2011. La tv nazionale turca mi ha offerto di fare la
corrispondente, ho fatto ottimi servizi e bellissime interviste. Poi ho
cominciato a raccontare anche viaggi, arte, turismo ed enogastronomia italiana
per un giornale turco. Collaboro anche con la stampa italiana anche se
sporadicamente. Scrivo online sui miei blog www.fitnessfoodfashiontravel.com
in inglese, italiano e turco. Giro tanto per imparare e raccontare il mio Paese
al mio altro Paese. Appartenere a tutti e due è una vera fortuna.
C’è stato un incontro professionale
che ti ha cambiato la vita?
Ci sono stati tanti incontri che mi hanno
fatto crescere, quello più importante lo tengo per me. Ho la sensazione che ci
saranno altri incontri importanti. La vita è un viaggio, la mia lo è anche
letteralmente quindi gli incontri sono tanti.
Hai mai pensato ad un nome d’arte,
uno pseudonimo?
Amo il mio nome, comincio anche a pronunciare
il mio cognome in turco, si scrive Sanli ma si legge Scianli. E’divertente.
Il complimento più bello che hai
ricevuto?
Complimenti ne ricevo tanti e sono grata e
lusingata. Alcuni sono troppo belli e li conservo in un dossier, come facevo 20
anni fa. All'epoca mi mandavano fax, oggi mi scrivono sui social. Il complimento
più bello di recente è stato "quanto sei misurata, signorile" dopo
la presentazione del Movimento Rinascimento di Vittorio Sgarbi e Giulio Tremonti
al Parlamento.
La critica più cattiva che ti hanno
fatto?
La critica più cattiva... la tengo per me:)
non amo parlare negativamente.
Cos’hai sacrificato per arrivare al
successo professionale?
I sacrifici sono tanti. Ho un figlio e sono
sola. Amo il mio lavoro, viaggio tanto e ad ogni viaggio mi pesa la mancanza di
mio figlio. Non gli faccio mancare niente ma lui giustamente mi manca sempre. Ad
ogni viaggio siamo sempre a stretto contatto telefonico. Il mio sostenitore più
grande è lui.
Hai mai avuto momenti di difficoltà
nella tua carriera?
Ho avuto tanti momenti difficili nel lavoro,
tantissimi. Quello che appare sempre è il prodotto finale impeccabile, ma il
lavoro dietro delle volte è micidiale.
Hai mai lavorato per beneficenza, per
solidarietà?
Per beneficenza ci sono sempre, quando me lo
chiedono. La mia esistenza deve servire a qualcosa e a qualcuno. Non mi tirerei
indietro se la cosa richiesta è nelle mie capacità. Ho partecipato alle cene
di beneficenza.
Rimpianti?
Rimpianti? Forse delle volte, ma maturando si
capisce che ogni cosa succede per un motivo. Ho la coscienza pulita. Non mi
pento delle scelte che faccio.
La popolarità crea più vantaggi o
fastidi?
La popolarità crea sia vantaggi che fastidi.
Ricevo tanti messaggi, c'è chi mi chiede di fare le vacanze insieme, c'è chi
mi chiede di sposarlo, insomma per ora ho tanti pretendenti e comunque questo è
lusinghiero e divertente. Voglio bene a tutti. Mi rallegrano. E' bello il
contatto tramite social.
Hai un sogno professionale, un
progetto?
I progetti ne ho diversi, anche molti sogni.
Sarà il tempo a dimostrare quello che potrò fare.
Quali sono le tue ambizioni?
Ho due ambizioni: primo essere una brava
mamma e poi una brava giornalista. Per tutti e due ci vuole tanta fatica.
Ad una ragazza che volesse fare la
giornalista, che consigli daresti?
Ad una ragazza che vuole fare la giornalista
direi:"Studia e segui il cuore ma a parte giornalismo è bene avere un
piano B, perché il futuro del giornalismo è incerto".
Hai fatto parecchie interviste. Ce n’è
una che ti ha dato molta soddisfazione e una più deludente?
Intervista più soddisfacente è stata quella
a Beppe Grillo. In Turchia non lo conoscevano. Sono stata la prima giornalista
turca ad intervistarlo, in più l'intervista è stata scoperta subito anche da
Santoro e sono andata in onda nel suo programma. Tutt'ora rimane valida, la si
può vedere su Youtube. Intervista deludente non mi è mai capitata.
Selin Sanli con Beppe Grillo
Parliamo del tuo rapporto con
l’Italia. Quando sei venuta nel nostro paese e per quale motivo?
Sono venuta in Italia 16 anni fa per motivi
personali. Firenze perché era la città più adatta per imparare italiano. Non
ho mai avuto difficoltà ad ambientarmi, mi sono inserita subito come se fossi
italiana.
Quali sono le differenze sostanziali
tra l’Italia e il tuo paese?
Io vedo solo le somiglianze, le differenze
sono nei modi di fare la colazione oppure preparare la pasta. Tutti i paesi
mediterranei si somigliano tra di loro. Ci somigliamo tanto anche fisicamente.
Oltre a Firenze, quale città italiana
ti piace?
Posso dire che mi piacciono tutte le città
italiane. Amo particolarmente Napoli e Roma, ma credimi posso allungare la lista
fino ad includere anche i posti meno conosciuti agli italiani. Amo questo Paese
alla follia, ma Firenze è al primo posto, di quella sono innamorata pazza. Se
vado via per lungo tempo mi manca il respiro.
Alcune domande per conoscerti meglio.
Quando non lavori, curi degli hobby?
Quando non lavoro, vado in palestra. Cerco di
passare del tempo con le mie amiche, con mio figlio. Curo la mia casa e vado al
cinema.
Fai collezioni di qualche oggetto?
Mi piacciono i sassi, in più colleziono i
giocattoli che si prendono con i punti al supermercato. A scriverlo mi viene da
ridere, ma dentro di me c'è una bambina piccola che ama giocare.
Hai un portafortuna?
Portafortuna a casa ne ho e con il tempo
cambiano. Forse non è una vero portafortuna.
A cosa non rinunci?
Non rinuncio al mio caffè mattutino con il
mio rito personale, e non rinuncio alla palestra.
Un tuo pregio e un tuo difetto?
Il mio difetto è sono pignola, mentre il mio
pregio è che sono cordiale.
Con che valori ti hanno cresciuta i
tuoi genitori?
I miei genitori mi hanno cresciuto
insegnandomi l’onestà. Al liceo se pianificavamo che un giorno invece di
andare a scuola saremmo andati a fare picnic, prima lo dicevo a mia mamma. Ho
imparato il valore del lavoro da mio padre. Mi ha sempre insegnato che
nonostante tutto devi continuare a lavorare, il senso del compimento, di aver
fatto bene una cosa nella mia famiglia è importantissimo. Lo vedevo sempre
lavorare, in maniera instancabile, amava anche prendersi cura di sé, e aveva
sempre tempo per la famiglia. Sono cresciuta in un atmosfera di amore e
condivisione. I primi vent'anni della mia vita almeno cinque sere a settimana
eravamo 10 a tavola, avevamo sempre gli ospiti. I miei erano molto generosi, a
casa regnava la gioia di stare insieme, di ospitare di far sentire gli altri a
casa loro. Del resto ospitalità è una qualità dei turchi, sono imbattibili
quando si tratta di ospitare qualcuno a casa propria. Tutt'ora siamo molto
legati, i miei genitori sono i miei punti fermi.
Chi e cosa porteresti con te su
un’isola deserta?
Su un'isola deserta sarebbe bello andare con
l'uomo che amo, ma deve essere un'isola che ha tutte le comodità altrimenti non
mi ci vedo. Poi porterei i miei libri. Se si tratta di un'isola deserta senza
niente, non riuscirei a sopravvivere a lungo.
La dichiarazione d’amore più
simpatica, più divertente (o lettera) che ti è stata fatta?
La dichiarazione d'amore più simpatica che
ricordo fu a 16 anni. Un ragazzo della mia età mi scrisse che avrebbe voluto
perdersi nei miei occhi. Mi fece tanta tenerezza.
Qual è il tuo punto debole?
Il mio punto debole è la salute, devo stare
molto attenta. Ho la tiroidite di Hashimoto che delle volte fa della vita un
inferno, ma per fortuna si rimedia con la medicina.
Cosa ne pensi della battaglia contro il
fumo?
La battaglia contro il fumo mi piace, anche
se ciascuno deve venirne fuori con la propria consapevolezza. Anche io avevo
fumato ai tempi dell'università, oggi non lo farei nemmeno se mi pagassero. Una
cosa che non capisco è quelli che vanno in palestra e all'uscita accendono una
sigaretta. Che senso ha?
Com’è il tuo rapporto con la Fede?
Sono credente, mi piace il mio islam e mi
piace la chiesa. In me convivono tutti e due. Capita di perdere la Fede delle
volte davanti a certe avversità ma poi ritorno sempre come prima, credente.
Cosa ne pensi del nuovo papa?
Il nuovo Papa è una meraviglia. Finalmente
un Papa che ha detto "essere cristiani non vuol dire fare figli come
conigli". Siamo negli anni 2000 e bisogna essere realisti, ateo o credente,
ma l’importante è saper ragionare.