Silvana Pampanini (attrice) Roma 11.3.2008
Intervista di Gianfranco Gramola
"No! Di Roma non si può buttare niente. Si
dovrebbero buttare solo le persone disoneste e quelle che trattano male la loro
città"
“Romana de Roma”, così si definisce
Silvana Pampanini, prima vera diva cinematografica italiana ad essere conosciuta
in tutto il globo, dall'India al Giappone, dagli Stati Uniti all'Egitto, così
come nella vecchia Europa. Silvana Pampanini nasce nella capitale il 25
settembre 1925. Dopo gli studi magistrali frequenta il conservatorio di Santa
Cecilia dove studia canto e pianoforte; nipote della celebre soprano lirico
Rosetta Pampanini, Silvana non seguirà le orme della zia, che si ritirerà
dalle scene proprio nel periodo in cui Silvana inizierà a calcarle.
Nel 1946 la sua maestra di canto invia una foto della bella Silvana perchè
venga selezionata per il concorso di Miss Italia; la manifestazione si svolge a
Stresa nel mese di settembre. Silvana arriva seconda dietro Rossana Martini, ma
il "furor di popolo" del pubblico che manifesta il suo dissenso nei
confronti della giuria farà in modo che la Pampanini sia eletta Miss Italia ex
aequo. Le polemiche su radio e giornali che seguono la vicenda, fanno in modo
che la scoppi la sua popolarità. Già pochi mesi dopo inizia ad interpretare
pellicole che la vedono presenza avvenente. Le sue forme generose
rappresenteranno un modello alla successiva ascesa di due altre star italiane,
che si imporranno nel mondo, quali Sofia Loren e Gina Lollobrigida. Il papà
Francesco, capo tipografo per il quotidiano romano "Momento sera" e
pugile dilettante dalla stazza notevole, all'inizio cerca di osetggiare la
carriera della figlia mostrando. In breve il successo di Silvana lo farà
diventare suo agente personale. Nei primi anni '50 Silvana Pampanini è
l'attrice italiana più pagata e richiesta. Letteralmente subissata di proposte
di lavoro, arriverà a girare fino a otto pellicole in un anno. Libera da
impegni familiari riesce in questi anni a viaggiare in tutto il mondo,
presenziando ai principali festival internazionali come simbolo nonché
ambasciatrice del cinema italiano. I paesi dove più si ferma sono la Spagna,
l'Egitto, la Francia - qui viene soprannominata Ninì Pampan, inizialmente da Le
Figaro - e il Messico. Al culmine della carriera (a metà degli anni '50) può
permettersi di rifiutare le offerte che arrivano da Hollywood. Tra i suoi film
più famosi ricordiamo: "Ok Nerone", suo primo successo
internazionale, parodia di "Quo vadis", "Bellezze in
bicicletta" (1951) in cui canta anche l'omonima canzone, "La
presidentessa" (1952 ), "La bella di Roma" (1955), “Racconti
romani” (1955) tratto da un libro di Alberto Moravia, “La strada lunga un
anno” di Giuseppe de Santis (produzione jugoslava, ignorata in Italia,
nonostante il film fosse stato candidato all'Oscar come miglior film straniero
nel 1959). Nel 1964 è diretta da Dino Risi in "Il Gaucho". In
televisione lavora con tutti i principali nomi e volti italiani dell'epoca come
Walter Chiari, Peppino De Filippo, Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Vittorio
Gassman, Renato Rascel, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio De Sica, Vallone,
Taranto, Fabrizi, Totò, Dapporto, Aroldo Tieri e ancora molti altri. Conosciuta
per il suo carattere forte ed esuberante che la rendeva ancor più sensuale,
senza cadere mai nel volgare, oggi sarebbe considerata una "sex-bomb",
la prima di quella categoria che in quegli anni verrà definita come
"maggiorate". Nel lavoro così come nella vita privata, non troverà
un partner con cui saldare un legame duraturo. Al contrario ha modo in più
occasioni di scontrarsi in tribunale con i produttori, in particolare con il
potente Morris Ergas. Dal 1956 il cinema italiano non le offre più ruoli da
protagonista: ricchissima e allo stesso tempo demotivata, gira film sempre più
sporadici lavorando perlopiù in radio e tv.
A metà degli anni '60 decide di lasciare il cinema per assistere i genitori
malati: vivrà assieme ai parenti fino alla loro morte. Nel 1970 interpreta per
la Rai una pièce teatrale di Flaubert, un suo raro lavoro televisivo di prosa.
Nel 1983 appare ne "Il tassinaro" (1983) di Alberto Sordi, nel ruolo
di se stessa.
Filmografia
Il segreto di Don Giovanni (1947) - Arrivederci papà (1948) - Il barone
Carlo Mazza (1948) - Antonio di Padova (1948) - I pompieri di Viggiù (1949) Marechiaro (1949) - Biancaneve
e i sette ladri (1949) - Lo sparviero del Nilo (1950) - Io sono il
Capatas (1950) - E' arrivato il cavaliere (1950) - La bisarca (1950) - Il
richiamo nella tempesta (1950) - L'inafferrabile 12 (1950)
- 47 morto che parla (1950) - Bellezze in bicicletta (1951) - Le avventure
di Mandrin (1951) - Era lui...si!si! (1951) - Miracolo a Voggiù (1951) -
Una bruna indiavolata (1951) - Ha fatto 13 (1951) - O.K. Nerone (1951) -
La paura fa 90 (1951) - Canzoni di mezzo secolo (1952) - La
presidentessa (1952) - Processo alla città (1952) - La tratta delle bianche (1952) - La donna che inventò l'amore (1952) - Viva il cinema! (1952)
(cameo) - La peccatrice dell'isola (1952) - Bufere (1953) - Canzoni,
canzoni, canzoni (1953) - Un giorno in pretura (1953) -
L'incantevole nemica (1953) - Un marito per Anna
Zaccheo (1953) - Noi cannibali (1953) - L'allegro squadrone (1954) - Amori
di mezzo secolo (1954) - Il matrimonio (1954) - Schiava del peccato (1954) - Vortice (1954) - La principessa delle Canarie (1955) - La torre di
Nesle (1955) - Napoleone Bonaparte (1955) - La bella di Roma (1955) -
Racconti romani (1955) - Canzoni di tutta Italia (1956) - La
legge della strada (1956) - Primo applauso (1956) - Saranno uomini
(1957) - La strada lunga un anno (1958) - Sete d'amore (1959) - Il terrore dei mari (1961) - Mariti a congresso (1961)
- La spada dell'Islam (1962) - Napoleoncito (1964) - Il gaucho (1964) -
Mondo pazzo, gente matta (1965) - Mare contro mare (1965), Rai TV
(conduttrice) - Mazzabubù ... Quante
corna stanno quaggiù? (1971) - Il tassinaro (1983) - Tre stelle (1999)
film-TV.
Ha detto
- Per
sedurre basta uno sguardo, un pagliaccetto, mostrare e non mostrare. E a certe
ragazze di oggi, anziché scoprirsi, sarebbe conveniente coprirsi.
- Nei
miei contratti c’è sempre una clausola: il nudo, mai!
- Aldo
Fabrizi? Dio quanto mangiava. A teatro, tra un atto e l'altro, si divorava un
piatto di fagioli con le cotiche. Una volta Vittorio Gassman e io, per scherzo,
mentre lui era in scena gli portammo via tutto. Avreste dovuto vedere la sua
faccia malinconica, i suoi occhi, quando è tornato in camerino.
- Se ho
paura della morte? Certamente no. Pensa, quanti amici troverò. E pensa alle
folle che mi aspetteranno anche lassu', i fotografi, la televisione,
ecc...
- Ho
avuto più corteggiatori che mal di testa.
Curiosità
- Il
padre, Francesco, era direttore della tipografia dove si stampava il
Momento sera di Realino Carboni, un quotidiano popolare di Roma. Era anche un
grosso pugile.
- Sebbene
residente da tempo nel principato di Monaco, nel 2003 è nominata Grande
ufficiale dell'ordine al merito della Repubblica Italiana.
- Nel
2004 pubblica una biografia dal titolo "Scandalosamente perbene".
- Tra i
suoi spasimanti vi sono stati anche capi di stato quali Jimenez, presidente
venezuelano e Fidel Castro.
- Come
cantante la giovane Pampanini si esibì in concerti di musica leggera e incise
alcuni dischi a 78 giri e fu ricevuta in udienza da papa Pio XII.
- Nel
dicembre del 2006 sbeffeggiò pubblicamente Gina Lollobrigida, in procinto di
sposare un uomo molto più giovane.
Intervista
E’ nella sua bella casa, sulla Flaminia.
Com’è il suo rapporto con Roma, la sua
città?
Ho un rapporto stupendo! Roma è una grande
città, una grande casa ed è molto bella in tutto e per tutto. Certo è un
po’ straziata da tutte le persone che non sono di Roma, ma vengono da fuori e
che la imbruttiscono, la sporcano, la trattano male e questo fa veramente male a
noi romani che rispettiamo la nostra città e gli vogliamo bene. Ci fa male,
tanto che in certi posti non ci si va più. E questo non è bello. Ci dovrebbero
pensare le autorità, ma fino ad adesso non ci hanno pensato. Ora che ci sono le
votazioni fanno tutta questa propaganda, fingendo di interessarsi ai problemi
della città e poi chi s’è visto, s’è visto. Tante chiacchiere. Io non
credo più a nessuno.
Com’era la Roma della sua infanzia?
Era una Roma spettacolare. Chiaramente il
brutto c’è stato sempre, in tutto i tempi, fin dagli antichi romani. C’era
un altro clima tra persone, un altro tipo di rapporto. Un contatto diverso,
insomma, che adesso non esiste più. Adesso c’è solo molta ipocrisia, molto
“ bla – bla – bla”, ma poi tu puoi morire e non se ne accorge nessuno.
E’ molto brutto questo. L’Italia una volta non era così, nessuna regione
era così. Conosco bene l’Italia, conosco bene tutte le regioni, conosco bene
altri paesi del mondo, dove sono stata per lavoro e devo dire che il mondo è
veramente cambiato, è peggiorato ma tanto. Non lo so dove si può andare a
finire ormai, anche se peggio di così non si può.
C’è un angolo di Roma che lei ama
particolarmente?
Ce ne sono tanti e non se ne può dire uno
soltanto. Roma è piena di angoli bellissimi. Ci sono angoli che
sentimentalmente ti prendono, come la vista dal Gianicolo, la vista dal Pincio,
ecc… Sono angoli e squarci di una città che ha tanto da dire e da dare.
Cosa le manca della sua città, quando è
via per lavoro?
Tutto (risata).
Anche la matriciana?
Anche la matriciana! Adesso non la mangio
spesso, perché è pesante e mi fa male. Magari mangio solo quella senza toccare
il secondo. Però quando io rientro da qualche paese dell’estero e l’aereo
prima di atterrare a Roma sorvola sopra Capri e Ischia, mi sembra sempre di
sentire il profumo del pane casereccio, appena sfornato. E’ un’impressione
sentimentale. Comunque Roma mi manca molto, quando sono via o meglio gia appena
la lascio, mi manca.
I romani come li trova, signora Pampanini?
I romani se ti devono dire “Va a morì
ammazzato!” te lo dicono in faccia, non aspettano che tu giri il palazzo per
dirtelo alle spalle e questo è molto bello e lo considero un pregio. I romani
dicono pane al pane e vino al vino, capito? Un difetto? E’ che adesso non
credono più a niente. Adesso, però, cioè i romani di adesso non quelli di una
volta, che erano più paciocconi e semplici.
Esiste una Roma da buttare?
No! Di Roma non si può buttare niente. Si
dovrebbero buttare solo le persone disoneste e quelle che trattano male la loro
città. Bisogna anche buttare quelle persone che dicono e poi non mantengono.
Adesso che siamo sotto le elezioni ce ne sono tante di queste persone che dicono
tanto, hanno detto tanto e non hanno mai fatto niente di quello che hanno
promesso. E questo è veramente schifoso.
Qual è stata la sua più grande
soddisfazione artistica?
E’ quella che io non ho mai chiesto di fare
cinema. Facevo le Magistrali, l’Accademia della Musica, Santa Cecilia dove mi
sono diplomata di piano e di canto, la danza, l’opera e i produttori mi
venivano dietro. Io ho iniziato come protagonista assoluta con la 20 Century Fox,
in Roma. Questa è storia, caro Gianfranco. Poi ho fatto tutto il mondo, con
inviti da parte di presidenti della Repubblica e incontri di lavoro. Ho girato
tutto il mondo, sono stata apprezzata in tutto il mondo e la cosa più meschina me la combinata Walter Veltroni. Non so se lo sa, ma
ne hanno parlato tutti i giornali, scrivendo “La Pampanini ha bacchettato il
super Valter”. Ero nella serata dedicata ad Anna Magnani, per il suo
centenario, e i giornalisti mi hanno gentilmente intervistata. Io ero seduta
vicino al Senatore Andreotti. Tengo a sottolineare che il senatore Andreotti mi
ha accompagnato tante ma tante di quelle volte in quella famose settimane
dedicate al cinema italiano. E certe volte lasciava parlare a me e non parlava
lui ed era molto carino. Tornando al discorso di prima, io ho fatto cinema e
questo signore, al quale auguro le fortune più grandi e un successo enorme, non
mi ha invitato al Festival del Cinema. Il primo anno che l’ha fatto non ha
invitato me, Sofia Loren e Gina Lollobrigida. La Loren gli ha fatto una gran
scenata, una piazzata, come si dice a Roma, che è stata riportata anche sui
giornali. Allora lui gli ha detto che l’anno dopo la inviterà e sarà la
madrina della manifestazione. L’anno dopo è stata invitata, gli hanno dato un
premio, però la madrina l’ha fatta la Monica Bellucci. E anche quest’anno
non ha invitato ne me, ne Gina Lollobrigida. Io non sono amica di Gina, però
anche lei ha fatto tanti bei film e quindi appartiene alla storia del cinema
italiano e quindi Veltroni doveva invitarla. Io, da buona romana de Roma e
quindi senza peli sulla lingua, gliel’ho detto. Sono usciti tutti i
quotidiani, tutti i giornali con questa notizia. C’era il Corriere della Sera
con la mia fotografia e le foto delle altre mie colleghe, che stiamo
bacchettando er Sor Walter. Il titolo di Libero diceva addirittura:” La
Pampanini bacchetta super Walter”. Io non so se questo gli porterà bene (
risata ). Questo signore fa il Festival del Cinema e non sa chi ha fatto il
cinema? Sono cose che non stanno ne’ in cielo ne’ in terra. E’assurdo.
Come ha conosciuto Anna Magnani?
Quando l’ho conosciuta, lei era già la
grande Magnani e a me faceva affettuosamente impressione. Era un mostro sacro
del cinema. Ricordo una sera all’Hotel Excelsior, in cui tutte e due dovevamo
ritirare un premio. Io avevo fatto appena due film. Lei mi venne vicino, mi
diede un buffotto sulla guancia e mi disse:” Aho’, ragazzì, con
quell’occhi andrai lontano!”. Ero emozionatissima.
Ma i suoi genitori che futuro sognavano
per lei?
Più che altro la lirica, perché una cugina
di papà, una certa Rosetta Pampanini, la grande cantante lirica, conosciuta in
tutto il mondo (i Pampanini sono molto pochi, pochissimi e tutti in gambissima), voleva che prendessi la sua strada. Avendo io le quattro ottave, che
significa che potevo fare la Carmen, con una voce potente, come prendere i sopra
acuti mi bemolle del Rigoletto, per esempio, lei voleva fare di me una stella
della lirica. E’ come con la danza, abbiamo cominciato insieme, lei a Milano,
io a Roma con Carla Fracci. Stasera vado proprio a vedere del balletti
all’Opera, dove la coreografia è di Carla Fracci. Allora, la maestra Carla,
diceva “ Io avrà un etoile favoloso” e lo è stato, perché ha fatto delle
cose meravigliose. E la mia maestra, la Battaggi dell’Opera, diceva:” Io ne
avrò uno favoloso, solo che ballerini da un metro e settantatrè non ne ho, di
così alti!” (risata). Tanto che al ballerino Bolle, mio grande amico,
siccome lui è alto, quando l’ho incontrato gli ho detto:” Senti, ma tu non
potevi nascere prima? Così potevano fare qualcosa insieme” (risata). Dopo
ho dovuto lasciare perché il cinema mi ha preso completamente.
Silvana Pampanini in una scena con Totò
Il complimento più bello che ha ricevuto
e da chi?
Da tutti! Anche dai bambini. Ancora adesso mi
chiedo:” Cosa avranno visto questi bambini di mio!”.
Siccome ne trasmettono di diversi di film in Tv, forse gli sarò
simpatica. Comunque i complimenti più belli sono quelli che arrivano dal
popolo, dal pubblico. Per esempio, l’altra sera, erano 40 anni che Lando
Fiorini ha aperto Il Puff, il suo teatro - ristorante di Trastevere. Con una mia
amica, che ama organizzare le serate, siamo andate lì, al Puff. Prima si mangia
e poi c’è lo spettacolo. Siamo entrati nel teatrino, che era gia tutto pieno
di gente e lo spettacolo non era ancora cominciato e tutto il pubblico mi ha
applaudito. Guarda, Gianfranco, che non c’è cosa più bella. Da pelle
d’oca. Non c’è premio Oscar che conti, credimi. I ragazzi che mi fanno i
complimenti e mi vengono ad abbracciare, i bambini che mi danno i bacini sulle
guance. Che emozione.
Nella sua lunga carriera ha mai fatto
qualche gaffe?
No! Mai. Perché sto sempre attenta a quello
che dico e poi perché rispetto la gente. Io sono sempre ironica e spesso dico
qualche battuta, perché amo far ridere. Soprattutto in Tv, quando mi invitano
nelle trasmissioni.
Cosa le dispiace della sua carriera?
Quello di non aver fatto certi film che
potevo fare benissimo, per esempio Anna Karenina. Non l’ho fatto, perché non
me l’hanno proposto. Se l’avessero fatto, avrei accettato al volo.
Che rapporto ha con la Fede?
Ne ho tanta! Io ho molta fede e questo mi ha
salvato da tante cose.
Matrimonio?
Su quello sono stata sfortunata, perché ad
un mese dalle nozze, con un uomo che amavo moltissimo e che mi adorava, è
morto. Ho sofferto molto e il lavoro e la fede mi hanno salvato. Poi dopo ho
avuto altre amicizie, però da dovermi sposare, proprio no.
A chi vorrebbe dire “grazie”?
Al buon Dio, per la salute che mi ha dato e
che mi dà.
Ha un sassolino nelle scarpe che vorrebbe
togliersi?
Si vede che tu non hai letto il mio libro,
perché ne ho lanciati tanti di sassolini in quelle pagine. Io scrivo piuttosto
bene. Ne ho lanciati tanti, però poi li ho ritirati e adesso gli editori mi
stanno dietro perché io faccia un altro libro, ma se un giorno mi deciderò,
tirerò le pietre, altro che sassolini (risata).
Ha dei progetti?
Mah! Con quello che c’è in giro, cosa vuoi
progettare. Anche politicamente non mi danno lavori a me, ma lo danno alle loro
pupille. Danno lavoro a quelli del “Grande fratello” (risata). Non mi
piace la televisione di oggi. Io esco spesso e vado anche a teatro, ma l’altra
sera sono rimasta a casa per rivedermi un film fatto da Dio, cioè Pretty Woman,
con quei due bravissimi attori, che poi non hanno più fatto cose così belle.
Bellissimo quel film e fatto molto bene anche nelle piccole cose. Me lo sono
pregustato per la sesta o settima volta. Sono più belli i film di una volta di
quelli che fanno adesso. Io ho fatto un sacco di film, da “La bella di Roma”
a “Un marito per Anna Zaccheo”, ecc… Non mi hanno dato nemmeno un Nastro
d’Argento. Niente di niente. Forse perché sono sempre stata una persona molto
seria o per le mie qualità, non so. Oggi essere onesta è uno scandalo allora il mio libro l’ho intitolato:” Scandalosamente per
bene” (risata). Il titolo è carino e Roberto Gervaso che mi ha fatto la
presentazione, mi ha detto:” Guarda Silvana, che cercheranno di cambiartelo.
Tu non lo cambiare, perché hai trovato un titolo che è meraviglioso!”.