Tosca D’Aquino (attrice e presentatrice) Riva
del Garda (Trento) 24.1.2017
Intervista di Gianfranco Gramola
Un’attrice simpatica e molto solare. Ora è
in teatro con “Quel pomeriggio di un giorno da … star” e in tv con “I
bastardi di Pizzofalcone”. “Progetti? In primavera ho uno
spettacolo in teatro con Serena Autieri. Spero di fare qualcosa nel cinema”
Tosca D'Aquino è nata a Napoli il 10 giugno
del 1966. Attrice di teatro, cinema
e televisione, diplomata all'Accademia
nazionale d'arte drammatica Silvio D'Amico di Roma, ha raggiunto la
notorietà negli anni novanta partecipando a due popolari film di Leonardo
Pieraccioni, I laureati e Il ciclone, anche se si era già fatta notare nel 1989 a soli 23
anni nel film Kinski Paganini,
nel quale interpreta una prostituta minorenne. A partire dal 2000, pur
continuando la carriera cinematografica, si è dedicata con successo alla
televisione, lavorando in fiction ed altri programmi (Torno
sabato, con Giorgio Panariello e Matilde Brandi, Festival di Castrocaro Terme - Voci & Volti nuovi e Suonare
Stella). Nel 2007 ha partecipato alla seconda edizione di Notti
sul ghiaccio. Nel 2009 conduce la terza edizione del Premio Città dei
Cavalieri di Malta. Nel 2013 partecipa, in qualità di aiuto-chef, al programma
culinario di Rai 1 La terra dei cuochi.
Due anni prima aveva preparato una Mystery box nella prima edizione di
MasterChef. Ha fatto la pubblicità per Activia (2013-2014) e per Wind (2014).
Cinema
Rimini,
Rimini - Un anno dopo (1988) - Chiari di luna (1988) - Scugnizzi (1989) - Kinski
Paganini (1989) - Le cinque rose di Jennifer (1989) - Il viaggio di Capitan
Fracassa (1990) - Ladri di futuro (1991) - I
laureati (1995) - I buchi neri (1995) - Il ciclone (1996) - Finalmente soli
(1997) - Grazie di tutto (1998) - Il cielo in una stanza (1999) - Amore a prima
vista (1999) - Volesse il cielo! (2002) - Il compagno americano (2003) -
Christmas in Love (2004) - Amore che vieni, amore che vai (2008) - Torno a
vivere da solo (2008) - Ex - Amici come prima! (2011) - Buona giornata (2012) -
Non c'è 2 senza te (2015) - Se mi lasci non vale (2016)
Cinema Televisione
Il maresciallo Rocca
(1996)
- L'avvocato delle donne (1996)
- La dottoressa Giò (1998) - Squadra
mobile scomparsi episodio: I
misteri di Praga (1998) - Avvocato
Porta - Le nuove storie episodio: Il
mistero dell'uomo scomparso (2000) - Padre
Pio (2000) - L'uomo che piaceva
alle donne - Bel Ami (2001) - L'uomo
del vento (2001) - Donne di
mafia (2001) - Papa Giovanni (2002)
- La stagione dei delitti
episodio: Una voce nel buio (2004) - Il grande Torino (2005) - Meucci
- L'italiano che inventò il telefono (2005) - Di che peccato sei? (2007) - Crociera Vianello (2008) - Le ali (2008) - L'isola
dei segreti - Korè (2009) - Le
segretarie del sesto (2009) - Occhio
a quei due (2009) - Tutti per
Bruno (2010) - La famiglia
Gionni (2011) - Anita Garibaldi (2012)
- I bastardi di Pizzofalcone serie
TV (2017)
Televisione
La TV
delle ragazze (1988-1989) - Avanzi (1991) - Torno sabato (2000) - 44º Festival
di Castrocaro (2001) - Torno sabato - La Lotteria (2001-2002) - Torno sabato...e
tre (2003-2004) - Zecchino d'Oro (2005) - La festa della mamma (2005) - Suonare
Stella (2006) - Una voce per Padre Pio (2006-2009) - Notti sul ghiaccio ( 2007)
Concorrente - Vengo anch'io! (2011) Giurata - La terra dei cuochi (2013)
Aiutante - Gli italiani hanno sempre ragione (2015) Concorrente
- Panariello sotto l'albero (2015)
Premi
Premio Cimitile - sezione Speciale (2006)
e Premio
città dei Cavalieri di Malta (2009)
Ha
detto:
- Da
quando sono diventata madre ho capito meglio i miei genitori. I figli dipendono
da te e sono come spugne, perciò bisogna seguirli con attenzione. Con loro sono
dolce, ma anche un po’ ansiosa.
-
Non ho Facebook e da poco mi sono iscritta a Instagram per pubblicare le foto,
ma solo quelle ufficiali. Adoro avere una vita privata. Abbiamo fatto tante
lotte contro i paparazzi e poi c’è chi mette in rete qualunque foto.
- Noi napoletani abbiamo grande facilità a
stare con il cuore in mano, non tratteniamo lacrime e risate, ci ritroviamo
spesso sulle righe, oppure esageratamente sotto.
- Non sono mai rimasta neppure un mese senza
una scrittura, fin da quando a 16 anni ho deciso che lo spettacolo era il mio
mestiere.
Intervista
Ma è vero che a 3 anni sapevi già che
avresti voluto recitare?
Si! Forse già nella pancia di mia madre lo
sapevo. Sai quando da piccola ti chiedono cosa vuoi fare da grande? Io
rispondevo sempre l’attrice.
Mi racconti brevemente i tuoi inizi?
Ho avuto la fortuna di andare ad una scuola
di suore a Napoli, ossia dalle “Suore francescane missionarie di Maria”. Era
una scuola bellissima dove all’interno c’era un teatro e fin da piccola ho
avuto la fortuna di partecipare a dei spettacoli. Non facevamo un saggio con i
bambini come facevano nelle scuole normali, ma facevamo dei spettacoli completi.
Facevamo dei provini e io venivo sempre presa come protagonista. Per cui già da
piccolina ho avuto la fortuna di potermi misurare con il meccanismo teatrale che
non conoscevo. Torturavo i miei genitori perché volevo lavorare in teatro e
loro mi trattenevano e poi a 14 anni ho iniziato a lavorare e anche a guadagnare
dei soldi. Quindi studiavo e, invece
di fare come gli altri ragazzini che andavano in giro con le loro comitive,
facevo le televisioni private. Poi mi sono iscritta in Rai e facevo un po’ di
tutto, presentavo anche delle serate. I miei genitori sono stati molto bravi
perché mi hanno sempre appoggiata, perché quando sei minorenne devi sempre
essere accompagnata da un genitore e loro mi sono sempre stati molto vicini. Poi
a 18 anni, una volta diplomata,
parlando con i miei genitori mi dissero che se volevo fare questo lavoro dovevo
fare anche una scuola. La scuola che diceva papà era L'Accademia nazionale
d'arte drammatica "Silvio D'Amico". Papà che
lavorava alla Sip, chiese il trasferimento da Napoli a Roma, prima
ancora di sapere l’esito del provino per entrare in Accademia, una
scuola dove è molto difficile entrare. Io volevo entrarci a tutti i costi. E da
lì è iniziata la mia avventura nel mondo dello spettacolo.
Ora sei in tournée con Corrado
Tedeschi, Patricia Vezzuli e Augusto Fornari. Qual è il tuo ruolo e come sta
andando la tournèe?
La tournée sta andando molto bene. Lo
spettacolo è molto carino perché si ride molto, però ci sono anche degli
spunti di riflessione. Lo spettacolo è scritto da Gianni Clementi, che è un
autore che va per la maggiore. Il titolo è “Quel pomeriggio di un giorno da
… star”. Tratta una situazione
purtroppo attuale. Parla di un piccolo imprenditore fallito che in preda alla
disperazione decide di fare una rapina in una banca con il suo ragioniere. Sono
due rapinatori scombinati, folli e impacciati che fanno ridere. Nella banca, al
momento della rapina, c’è per caso, una giornalista televisiva, interpretata
da me, un po’ decaduta, che non lavora, senza un soldo e quindi disperata,
pronta a passare sul cadavere della madre. Quando capisce che c’è una
situazione dove lei può fare un bello scoop sfrutta le
disgrazie di questi due poveri disperati e quelli che stanno all’interno della
banca, per avere appunto quel pomeriggio di un giorno da star. È uno spettacolo
dove si ride molto perché è trattato con una mano molto delicata e molto
comica, però ti ripeto ci sono anche molto spunti di riflessione.
Fra colleghi c’è più rivalità o
complicità?
Oggi come oggi ti devo dire che noi siamo
tutta una generazione diversa da quella del passato. Prima si tendeva di più ad
essere invidiosi e a farsi le scarpe. Ora stiamo vivendo un periodo storico
molto difficile e talmente complicato e devo dire che ho sempre trovato
sostegno, mai rivalità. Alla fine se prendono te o ne prendono un’altra, vuol
dire che stanno cercando una certa tipologia di personaggio e ognuna è diversa
dall’altra.
Tosca D'Aquino insieme a Gianfranco Gramola,
autore dell'intervista
Hai mai fatto delle scelte di cui ti
sei pentita?
Mai. Perché alla fine tutto quello che ho
fatto, mi ha sempre portato qualcosa. Questo sia a livello lavorativo che a
livello umano. Sicuramente uscendo dall’Accademia ho fatto una serie di scelte
più d’autore, mentre dopo quando ho cominciato a lavorare sono diventata più
un’attrice nazional popolare. Un po’ mi dispiace, perché ora con l’età
più matura, avrei piacere di fare delle cose con i nuovi registi, che sono
molto bravi. Parlo di Matteo
Garrone, Gabriele Muccino, Paolo Sorrentino, Edoardo De Angelis. Io ci spero
sempre comunque. Ricordo Diego Abatantuono che faceva film come “Eccezzziunale
… veramente “ dove cantava “purcello di scogliera”, poi venne preso da
Pupi Avati e lo ripulì in qualche maniera, affidandogli ruoli molto diversi che
gli diedero quello spessore che lo portò a interpretare dei film molto belli.
Qual è il segreto del tuo successo?
Il successo non ha segreti, nel senso che
ognuno segue la strada che vuole percorrere o a quella a cui è più portato.
Sicuramente io ho un buon carattere, me lo dico da sola, ma è vero. Ho un
carattere solare, paziente per cui spesso gli amici e le persone con le quali
lavoro mi chiamano sempre. Basta pensare che con Salemme ho fatto tanti lavori,
così con Panariello e Pieraccioni ho lavorato molto. Perché alla fine, oltre
alla bravura, vince anche il lato umano. Questi artisti con me si trovano bene,
lavorano bene e allora mi chiamano.
Gli artisti prima di salire sul palco
hanno un rito scaramantico. Il tuo qual è?
Dico sempre che mischio il sacro con il
profano. Siccome sono credente e praticante, intanto mi faccio il segno della
croce, perché in teatro, sul palcoscenico c’è sempre qualcosa di pericoloso
e allora dico sempre: “ Signore, aiutami tu”. Poi c’è anche un po’ di
scaramanzia di noi artisti e quindi diciamo le solite cose, tipo “merda” e
ci tocchiamo il sedere che porta fortuna e ci facciamo tutta una serie di
giochi, ma più che altro è un modo carino per essere tutti insieme nel momento
prima di entrare in scena e quindi un modo anche per darci la carica.
Dopo il teatro quali sono i tuoi
progetti?
Intanto sta andando in onda su Raiuno la
fiction “I bastardi di Pizzofalcone” che sta andando benissimo. Ieri sera ha
fatto il 33 per cento di ascolti. Questa fiction è tratta dai libri di Maurizio
de Giovanni e ci sono ancora altre puntate. E’ stata un’esperienza molto
bella, sta andando benissimo e ne sono molto felice. Poi ho un altro spettacolo
in teatro con Serena Autieri, in primavera, scritto sempre da Maurizio de
Giovanni e poi ci sono dei bei progetti che non ti dico, perché sai, finché
non si firma, non si parla. Speriamo qualcosa nel cinema. Il cinema in questo
momento è un po’ latitante.
Com’è il tuo rapporto con la Fede?
Sono credente e praticante. Sono nata in una
famiglia di cattolici e quindi è chiaro che è più semplice per una persona
che nasce all’interno di una
famiglia di credenti esserlo, poi
sicuramente la fede è un discorso molto personale. Io credo, ho fede e questo
mi aiuta molto ad affrontare la vita in maniera positiva, con più forza e più
energia. Ho tanti amici che non credono in niente. Una mia amica mi dice spesso:
“Beata te che credi”. Effettivamente hai una marcia in più quando sei
credente.
Quali sono le tue paure?
Essendo cristiana praticante non ho paura
della morte, perché bisogna avere quella fede di credere che ci sia
qualcos’altro dopo. Però essendo madre e avendo due figli, per me l’unica
paura vera ed effettiva è che possa succedere qualcosa a loro. Poi per il resto
affrontiamo tutto.
Parliamo un po’ di Roma. Quando sei
venuta nella Capitale e come ricordi l’impatto?
C’ero già stata qualche volta in gita
turistica. Io mi stabilì a Roma che avevo 18 anni e mi sembrava la città più
bella del mondo. Si parla di 30 anni fa e Roma era veramente una città
stupenda. Lo è ancora, ma ora ti mette a dura prova. E’ un momento storico
dove Roma sta vivendo un periodo molto difficile. Quando da Napoli mi sono
trasferita a Roma, per assurdo Napoli aveva una serie di problemi che oggi non
ha. A Napoli adesso funziona tutto benissimo, ci sono isole pedonali
bellissime, c’è più turismo, teatro, musica, musei, c’è una movida
fantastica. E’ rinata. Roma è in un momento storico di totale decadenza.
Questo mi dispiace molto perché Roma non merita questo.
Quali sono state le tue abitazioni
romane?
Appena arrivata io stavo all’Eur e ora sto
al Prati. Mi piace molto la zona dove sto adesso, perché io in poco tempo sono
in centro, in pochi minuti sono in Rai. E’ una zona molto ben servita anche
dai mezzi.
Come ti sei trovata in mezzo ai romani
(pregi e difetti)?
Mi sono sempre trovata benissimo. Come
solarità assomigliano un po’ ai napoletani. Io ho un marito romano, due figli
nati a Roma, per cui è chiaro che c’è una grande empatia e un grande amore.
Mi sono sentita accolta molto bene dai romani. E’ facile per una ragazza
giovane, che incomincia a fare i primi passi nel mondo dello spettacolo, essere
accolta all’interno di una comunità. Per me
è stato facile perché facevo amicizia con tutti, stavo simpatica a
tutti.
E con la cucina?
Con la cucina ho sempre avuto un rapporto di
amore, mai di odio. L'odio semmai era legato alle diete, che ogni tanto siamo
costretti tutti a fare. Noi napoletani abbiamo una cucina dove burro e panna si
usano molto poco. Solo olio di oliva extra vergine, anche la frittura la
facciamo con l’olio di oliva. Sono cresciuta in una famiglia dove si è sempre
cucinato moltissimo. La casa di mia nonna era sempre piena di profumi di pasta
al forno e di dolci. Si sentiva il profumo per le scale. Mio padre ha continuato
la tradizione e adesso continuo io. Io spesso faccio delle cene pantagrueliche
per 20 o 30 persone. Quindi ho un rapporto di amore totale nei confronti della
cucina, perché è proprio l’espressione massima della convivialità e c’è
quel desiderio di fare quella bella tavolata. Però sono spesso in tournée,
sono spesso fuori per girare una fiction e quindi
trascuro un po’ la cucina.
C’è un angolo di Roma a cui sei
molto legata?
Quando sono arrivata a Roma dei miei amici mi
portarono al fontanone sul Gianicolo e c’era questo panorama su Roma stupendo,
una vista mozzafiato.
Per un’attrice, Roma cosa
rappresenta?
Tutto. Lo spettacolo è a Roma e la moda a
Milano. Se sei famoso, puoi vivere anche in campagna, ma per un giovane attore
Roma è importante. E’ tutto un pullulare di incontri e di cene di lavoro.
Ricordo che agli inizi eravamo spesso a teatro, andavamo a sentire la musica. Io
poi che vivo in Prati c’ho tutto sotto casa, c’è la Rai, ci sono le
produzioni a due passi. Cammino per il quartiere e incontro un regista, o una
addetta ai casting o un’amica. E’ tutto più semplice facendo questo
mestiere se vivi a Roma, mentre se vivi fuori, diventa tutto più complicato.